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Notiziario di prensa rural dicembre 2008

Il gruppo paramilitare delle "Águilas Negras" è l'espressione della
politica di "Sicurezza Democratica"

Associazione Nazionale Nuova Colombia
martedì 30 dicembre 2008

{{{Ufficiale dell'esercito arrestato per l'omicidio di 3 contadini}}}

Un ufficiale dell'esercito, coinvolto nell'omicidio di tre contadini,
è stato arrestato nella città di Medellín, con l'accusa di triplo
omicidio di civili protetti dal Diritto Internazionale Umanitario.

La sezione di Medellín della Procura Generale ha informato in un
comunicato che l'ordine di cattura del tenente Juan Carlos Sarmiento
Roja è stato emesso dall'Unità Nazionale per i diritti Umani.

I fatti risalgono al 20 giugno dello scorso anno, quando alcune unità
militari hanno riportato la morte "in combattimento" di supposti
guerriglieri del Fronte 18 delle FARC, Edison de Jesús Alzate, ed i
fratelli Héctor e Hernán Darío Ospina.

I familiari delle vittime hanno dimostrato che le vittime erano noti
contadini della regione di Córdoba, secondo quanto riferiscono
funzionari della Procura, che ha aperto altri processi contro
effettivi delle Forze Armate colombiane implicati in fatti simili.

Viene dunque scoperto l'ennesimo caso di "falsi positivi", i sistemi
per ottenere ricompense in denaro, promozioni o licenze creando
montature come l'uccisione di civili travestiti da guerriglieri.

Ecco i prodigiosi risultati sbandierati dal governo nella lotta contro
la guerriglia colombiana: l'assassinio di contadini e civili!

{{{Militari colombiani aprono una scuola latinoamericana per i diritti
umani!}}}

Benché appaia a dir poco paradossale, verrà aperta in Colombia la
"Scuola Interamericana per i Diritti Umani ed il Diritto
Internazionale Umanitario", che secondo l'esercito colombiano dovrebbe
addirittura rappresentare "l'ente di riferimento continentale in
materia di militari e diritti umani". Il rettore della scuola sarà il
generale Jorge Ernesto Rodríguez, uno dei falchi del "Plan Patriota".

Dunque saranno i militari colombiani ad insegnare il rispetto dei
diritti umani agli eserciti di tutto il Latinoamerica; l'obiettivo del
governo è evidentemente quello di rispondere in qualche modo allo
scandalo dei "falsos positivos"; anche se è a dir poco inquietante
l'idea che le continue violazioni delle Forze Armate possano servire
ad esempio ad altri eserciti della regione. A quando Erode alla tutela
dei diritti dei minori e Jack Lo Squartatore alle pari opportunità?

{{{Torturato ed assassinato indigeno wayúu}}}

L'indigeno trentaduenne Miguel Ángel Ospina Boscán, della tribù Wayúu,
è stato assassinato dai paramilitari dopo che il suo nome era comparso
in una lista diffusa nelle settimane precedenti. Prima di finirlo con
almeno quindici pugnalate, gli squadroni della morte lo hanno
barbaramente torturato, arrivando anche a cavargli gli occhi.
L'efferato crimine è avvenuto a Maicao, città ubicata a pochi
chilometri dal confine venezuelano nella regione La Guajira, luogo di
origine della vittima. Ospina era il fratello di una leader
riconosciuta della comunità Wayúu, che partecipa attivamente ad una
organizzazione che lavora in difesa delle vittime appartenenti a
questa tribù e per il rispetto dei Diritti Umani.

Il gruppo paramilitare delle "Águilas Negras" è l'espressione della
politica di "Sicurezza Democratica"

, dove la falsa smobilitazione dei
paracos è stato solo un goffo tentativo del governo per cercare di
nascondere le proprie azioni criminali. Il massacro degli oppositori
di Uribe continua imperterrito, tanto che sono almeno 15 gli indigeni
Wayúu trucidati dall'inizio dell'anno.

{{{Comunero indigeno assassinato dall'esercito colombiano}}}

Si tratta di Edwin Legarda Vásquez, sposo della Consigliera Indigena
Aida Quilcué del CRIC (Consiglio Regionale Indigeno del Cauca), il
comunero assassinato dall'esercito ufficiale. La vittima si recava a
Popayán per prendere sua moglie, che era di ritorno da Ginevra dove
aveva partecipato al Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU. Nonostante
il veicolo in cui si mobilizzava Legarda fosse perfettamente
identificabile, i militari sostengono che non si sia fermato al posto
di blocco, ma dai rilievi appare chiaro che si tratti dell'ennesimo
episodio di sicariato para-statale.

Il vero obiettivo dell'agguato era proprio la leader del CRIC; il
veicolo in questione è lo stesso in cui solitamente si sposta la nota
dirigente. Dopo che negli ultimi mesi le proteste e le rivendicazioni
dei popoli originari hanno percosso tutto il Paese, la repressione
delle forze di Polizia non si è fatta attendere. Benché solo pochi
giorni prima il governo promettesse giustizia per gli scandalosi casi
dei "falsi positivi", continuano gli assassini sistematici degli
oppositori al regime fascista di Uribe.

{{{Il congresso colombiano approva il progetto di rielezione di Uribe}}}

La Camera colombiana ha approvato il Referendum per la modifica
costituzionale - che permetterebbe la rielezione del presidente Uribe-
con il voto favorevole di 86 parlamentari, appartenenti alla
coalizione uribista, e l'astensione dell'intera opposizione, che
considera illegale la seduta straordinaria dei Rappresentanti e ne
denuncia l'irregolarità per i dubbi sul finanziamento della campagna
per la raccolta delle firme che appoggiano il progetto di referendum.

Il progetto, che dovrà passare ora al Senato, prevede la possibilità
della rielezione solo a partire dal 2014; tuttavia, assicura Fabio
Valencia, ministro degli interni (nonché ex ambasciatore a Roma, ed
[inquisito per rapporti con i paramilitari->1757]), il testo potrà
essere modificato per permettere la rielezione immediata.

Come sempre, nessuno dei grandi media nazionali e internazionali
sembra avere nulla da ridire sulla possibile rielezione di un
narcotrafficante coinvolto in decine di scandali, eletto per mezzo
delle pressioni dei paramilitari, del voto di scambio, del voto di
elettori morti.

{{{FARC-EP: Riapertura pagina web}}}

Apprendiamo dalla stampa alternativa che la pagina web delle FARC-EP è
nuovamente in linea. Dopo aver affrontato diversi attacchi dovuti alla
guerra tecnologica e inconvenienti tecnici, la voce dell'insorgenza
ritorna in rete. Il nuovo indirizzo è:
http://www.farc-ejercitodelpueblo.org
La possibilità di poter entrare a conoscenza delle proposte avanzate
dalla controparte belligerante, rispetto alla propaganda governativa
che abbonda su tutti i mezzi di comunicazione, aiuta a comprendere le
problematiche di un conflitto sociale, politico ed armato che si
protrae da oltre cinquant'anni e le cui cause ancora restano irrisolte.

{{{Esercito e paramilitari provocano ostilità alla frontiera con
l'Ecuador}}}

In un comunicato delle FARC-EP, datato 12 dicembre, l'organizzazione
guerrigliera denuncia all'opinione pubblica nazionale ed
internazionale il tentativo da parte del governo uribista di
coinvolgere nel conflitto colombiano il confinante paese dell'Ecuador.
Membri dell'Esercito della Colombia ed alcuni ufficiali ecuadoriani
della Marina, al comando di proprie unità, contravvenendo alle
direttive imposte dal Presidente Correa, hanno realizzando
pattugliamenti congiunti sui fiumi San Miguel e Putumayo. Alcune
incursioni in territorio ecuadoriano da parte di militari e
paramilitari colombiani sono state compiute per assassinare e
sequestrare a nome della guerriglia con l'intento di destabilizzare
l'area.
Ribadendo la completa estraneità ai fatti in questione, l'insorgenza
conferma la propria determinazione politica al rispetto delle
frontiere e denuncia l'ennesima messa in scena di Uribe come la
fotocopia di quello già messo in atto in Venezuela, dove
l'infiltrazione di paramilitari ha come obiettivo la caduta del
governo di Hugo Chávez. I settori uribisti stanno mettendo in pratica
le direttive della CIA: instaurare il caos nella regione per frenare i
processi democratici e l'unità dei popoli bolivariani.

{{{Persecuzione contro l'artista Patricia Ariza}}}

La stampa colombiana ha diffuso la notizia che Patricia Ariza,
direttrice della Corporazione Colombiana di Teatro e riconosciuta a
livello internazionale per il suo impegno artistico, sarebbe indagata
dalla Polizia. La segnalano come una hippy, una "nadaísta" - il
nadaísmo è stato un movimento letterario colombiano caratterizzatosi
per una forte componente di denuncia sociale - e possibile sovversiva
al servizio della guerriglia. La drammaturga, poeta e artista del
teatro La Candelaria si è sempre distinta per il suo talento, la sua
abnegazione all'arte e per il suo impegno nelle cause sociali in
difesa dei Diritti Umani. Patricia Ariza è anche firmataria delle
lettere inviate da prestigiosi intellettuali all'insorgenza in merito
ad un possibile accordo sullo scambio umanitario dei prigionieri di
guerra, che porterebbe ad aprire nuove strade nella ricerca della Pace
in Colombia.

Il governo colombiano e le sue forze repressive, attraverso menzogne e
montature, continuano nella politica di intimidazione verso coloro che
si adoperano per la soluzione politica del conflitto. La libertà di
pensiero e l'indipendenza artistica sono nel mirino dei falchi di
Bogotà, gli stessi che hanno sbattuto la porta in faccia ad un
qualsiasi dialogo che possa porre fine a più di cinquant'anni di guerra.

{{{L'impunita' in Colombia ha il pollice verde}}}

Miguel De la Espriella, para-politico agli arresti nel penitenziario
La Picota di Bogotá, ha potuto godere di un notevole sconto di pena
per il lavoro svolto in carcere. Infatti la legge colombiana
stabilisce che per ogni due giorni in cui un detenuto studia o lavora,
gli si sconti un giorno di pena. De la Espriella ha fatto di più; in
virtù del dono dell'ubiquità è riuscito a fare entrambe le cose,
grazie a "corsi trasversali" come quello dedicato all'agricoltura
biologica o quello relativo all'allevamento dei bovini. Tutto
rigorosamente certificato dai funzionari del carcere.

Evidentemente non era sufficiente la legge "Justicia y Paz", che
limitava la pena ad otto anni di reclusione per i crimini di lesa
umanità compiuti dai paramilitari; ora per i veri capi delle
squadracce della morte è arrivato il giardinaggio a garantire
l'impunità; tra lattuga, pomodori e lavori di pulizia, questi mafiosi
lavano le loro mani sporche del sangue di migliaia di oppositori
politici. Alle vittime del paramilitarismo di fatto non viene
garantita nessun tipo di riparazione, mentre ai para-politicanti viene
garantita l'impunità totale; oltre al danno, la beffa!

{{{Correa rifiuta le dichiarazioni del ministro degli Esteri colombiano}}}

Il 24 dicembre il presidente dell'Ecuador Correa ha fissato le
condizioni per riannodare le relazioni diplomatiche con la Colombia,
interrotte da marzo, subito dopo il bombardamento e l'incursione in
territorio ecuadoriano da parte di militari colombiani
all'accampamento provvisorio del comandante Raúl Reyes, capo della
commissione internazionale delle FARC.

Le condizioni includono un maggior controllo alla frontiera,
l'interruzione delle accuse contro Quito per i supposti legami con la
guerriglia delle FARC; una chiara dimostrazione di rispetto della
sovranità dell'Ecuador, nonché la consegna al governo ecuadoriano
delle informazioni sul bombardamento stesso.

Alle ferme richieste di Correa ha risposto Jaime Bermúdez, Ministro
degli Esteri colombiano, che richiede "prudenza e discrezione nelle
dichiarazioni pubbliche" ed un "meccanismo definito di cooperazione
efficace nella lotta contro il narcotraffico ed il terrorismo",
affermando inoltre che queste sono condizioni basilari per il
ripristino delle relazioni.

La risposta di Correa non si è fatta attendere: "Mi sono stancato
dell'insolenza della Colombia: sono loro quelli che hanno un problema
[il conflitto interno], loro che prima ci aggrediscono e poi vogliono
porre condizioni per riannodare le relazioni; se lo possono scordare!"

Come sempre, quando non ha argomenti, il governo colombiano afferma
che i suoi accusatori sono legati alla guerriglia; oggi però
l'arroganza di Bogotá si scontra con la dignità di un paese piccolo ma
sovrano, deciso a far valere le proprie ragioni.

http://prensarural.org/spip/spip.php?mot98