Comunicato del
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina “FPLP”
Per il sesto giorno consecutivo continua l’aggressione criminale
sionista contro la popolazione di Gaza .
Al di là della divisione politica tra Hamas e al Fatah,
consideriamo questa aggressione israeliana diretta contro tutto il
popolo palestinese e questo comporta un riflessione palestinese urgente
su alcune verità:
1. L’aggressione di Gaza rappresenta nell’area medio-orientale
l’ennesimo atto del conflitto tra due progetti: quello di liberazione
nazionale araba, e l’altro legato alla politica Israelo-Americana, che
mira a colpire il costituente progetto di liberazione nazionale,
soprattutto in Palestina, Libano ed Iraq. Questo richiede la massima
attenzione da parte di tutti, ed in particolare da Fatah e Hamas, per
affrontare l’aggressione sionista e le sue conseguenze future sulla
questione Palestinese.
2. La seconda verità, oramai evidente a tutti, è che
alcune parti arabe e palestinesi sono parte integrante del
progetto nemico Israelo- Americano e remano contro il progetto di
liberazione a carte scoperte contro la resistenza palestinese e
il diritto legittimo alla resistenza armata, così si
spiegano le dichiarazioni dei dirigenti egiziani che addossano la
responsabilità dell’aggressione alla resistenza Palestinese.
3. La posizione della stessa ANP non è diversa dalla posizione
araba complice con l’aggressione israeliana a Gaza, questo è
evidente nelle dichiarazioni di alcuni esponenti dell’ANP.
4. Accusare la resistenza palestinese della responsabilità
dell’aggressione perché non ha prolungato la tregua è
falso ed ingiusto, perché la tregua è stata rispettata
per sei mesi, nonostante Israele in quel periodo la abbia violata
almeno 117 volte, e non abbia rispettato le condizione
concordate, soprattutto l’apertura dei valichi e la estensione della
tregua alla Cis-Giordania. Israele vuole una tregua solo da parte dei
palestinesi e avere mano libera a Gaza come in Cis-Giordania.
5. La possibilità dell’apertura del valico di Rafah, in
seguito alla crescente pressione popolare, e la rottura dell’embargo,
prima di aver piegato la volontà del popolo palestinese e
la resa della resistenza, ha scatenato un attacco feroce per anticipare
i tempi, pressato dalla campagna elettorale in corso in Israele
che alimenta la gara a chi, fra i leader, è più feroce
nei confronti dei palestinesi .
Di fronte a questo scenario e per contrastare il progetto
Israelo-Americano è necessario:
a. Il ritorno al tavolo delle trattative inter-palestinese per
concretizzare l’unità nazionale.
b. Formare un fronte unitario di resistenza.
c. Fermare e non congelare ogni tipo di trattative tra l’ANP ed il
nemico Israeliano.
d. Fermare ogni tipo di campagna di accuse e contro accuse tra l’ANP e
Hamas per iniziare il processo di conciliazione e il consolidamento
dell’unità nazionale.
e. Ribadire che l’OLP è l’unico e legittimo rappresentante del
popolo palestinese in base alla sua ricostituzione su basi democratiche.
f. Insistere per la convocazione del vertice della lega Araba per
fermare l’aggressione e chiedere ai paesi arabi di ritirare il
cosiddetto “ Piano di pace della lega Araba”, tra l’altro Israele non
è stato mai accettato.
Infine, con molto rispetto, salutiamo tutti i popoli arabi le
forze internazionaliste che hanno manifestato la loro
solidarietà al popolo palestinese.
Fronte Popolare per la Liberazione della
Palestina L’ufficio Politico Palestina
01.01.2009