Continuano i crimini del sionismo imperialista contro il popolo
palestinese
E’ ORA DI DIRE BASTA! BOICOTTARE ISRAELE
ORA!
TUTTI A ROMA IL 17 GENNAIO 2009 A FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE
Boicottare permanentemente ed attivamente tutte le attività
economiche, culturali e politiche del governo israeliano. Boicottare
attivamente le aziende, gli enti italiani ed europei e le
multinazionali che mantengono e sviluppano rapporti economici con lo
stato sionista.
Israele è uno stato imperialista e terrorista che occupa
arbitrariamente, con la protezione degli USA e della UE, il territorio
palestinese. Nelle ultime due settimana a Gaza, a seguito degli
attacchi militari israeliani, vi sono stati più di 1000 morti,
di cui più del 60% costituito da civili, fra i quali centinaia e
centinaia di bambini. L’invasione da parte dell’esercito israeliano
della striscia di Gaza costituisce l’ennesimo criminale attacco al
popolo e al territorio palestinese. Questa operazione tende ad
annientare la resistenza, il legittimo governo eletto dopo libere
elezioni e le sue giuste rivendi-cazioni di indipendenza. La violenza
praticata dagli Israeliani anche sui civili ricordano la violenza e la
barbarie del nazi-smo di cui peraltro gli ebrei furono vittime. Il
governo israeliano, con la complicità oggettiva di Abu Mazen,
vuole risolvere definitivamente la “questione palestinese”, annientando
Hamas e le sue milizie. Il tutto con il pretesto che il governo di
Hamas a Gaza metterebbe in pericolo l’integrità dello stato di
Israele attraverso il lancio di razzi su alcune sue colonie.
Israele giustifica tutte le sue violenze, i suoi arbitri e i
bombardamenti contro i civili come guerra al terrorismo, coa-diuvato in
questo dai mass media internazionali e dai governi di ogni colore
politico. Vergognose sono nel nostro paese le modalità con cui
vengono date le notizie provenienti da Gaza e dai territori occupati.
Gli aggrediti (i palestinesi) diventano gli aggressori; mentre gli
Israeliani sono trasformati in vittime. Gli oltre 300 bambini
palestinesi uccisi in meno di una settimana non fanno notizia, mentre 4
morti in tre anni nelle colonie israeliane di confine diventano “odiosi
episodi di ter-rorismo”.
E’ in atto un’operazione di pulizia etnica. L’entità israeliana
sta cercando con ogni mezzo di creare condizioni di vita talmente
insopportabili per i palestinesi da costringerli ad abbandonare la loro
terra. Il vero scopo di Israele e del suo al-leato USA è la
dearabizzazione della Palestina. Il popolo palestinese è
coraggioso, ma quanto ancora potrà resistere dopo 60 anni di
umiliazioni, sconfitte, tradimenti, morti e distruzione? Il diritto
internazionale e umanitario è dalla sua parte eppure viene
trattato sempre come un popolo di serie B che non merita l’appoggio
della comunità internazionale.
La vera questione morale è la situazione in cui versa il popolo
palestinese da 60 anni, che è compito di tutti noi
risolvere. A questo proposito è bene ricordare che nel
1948 non è nato lo stato di Israele, Israele si è
autoproclamato stato e non ha mai rispettato la condizione imposta
dall’ONU, con la risoluzione 194, per rendere legitti-ma la sua
costituzione, cioè quella di consentire il ritorno dei profughi
palestinesi.
La salvezza del popolo palestinese passa anche attraverso atti di
resistenza che tutti noi dobbiamo sapere organizzare. Prendiamo le
distanze dal “politicismo”, dalle posizioni cosiddette “equidistanti”
(l’equidistanza è compli-cità con Israele), e anche
dall’ipocrita senso di sconfitta se le iniziative intraprese non
hanno successo immediato. Pos-siamo impedire che l’Italia abbia
accordi commerciali con Israele? A breve termine certo no, ma si
possono creare le con-dizioni perché questo avvenga in tempi
ravvicinati, ad esempio iniziando a compiere magari degli atti tipo
quelli di non comprare certi prodotti o di non frequentare luoghi in
cui sono venduti i prodotti israeliani. Se guardiamo alla storia
pas-sata chi di noi avrebbe mai pensato trent’anni fa che Mandela
sarebbe diventato presidente del Sudafrica? Ebbene inco-minciamo a
diffondere capillarmente l’informazione che l’Italia è tra i 5
maggiori partner commerciali europei di Israele; è uno dei
più importanti mercati europei per le esportazioni israeliane
con l’11% pari ai Paesi Bassi, segue solo la Francia con il 10% ed
è superata dalla Germania con il 21% e il Regno Unito con il
18%; che le esportazioni italiane in Israele hanno raggiunto nuovi
primati proprio nello scorso anno e che anche le esportazioni
israeliane verso l’Italia stanno crescendo; che Israele è uno
dei più importanti esportatori mondiali di attrezzature militari
con il 10% nel 2007; che Israele importa dall’Italia il 4,8% delle sue
importazioni totali che comprendono attrezzature militari, beni di
investi-mento, diamanti grezzi, combustibili, beni di consumo.
Nonostante tutto ciò l’Italia è il paese europeo in cui
la campagna di boicottaggio contro Israele si è
pro-gressivamente rallentata, diversamente da altri paesi in Europa in
cui negli ultimi tre anni si è invece consolidata. E’ necessario
riprenderla al più presto.
Ecco perché di fronte a questo quadro drammatico si impongono
scelte chiare anche per chi nel nostro paese intende contribuire
concretamente al sostegno della resistenza e della causa palestinese.
Usciamo dall’ambiguità e diciamo basta al ricatto morale
dell’olocausto!
Lo diciamo con la serenità di chi lotta da sempre con coerenza e
determinazione contro i rigurgiti fascisti e nazisti: non abbiamo paura
delle critiche scontate di una certa parte corrotta della
società israeliana e di alcuni rappresentanti della
comunità ebraica italiana. Non è più tollerabile
il silenzio e la compiacenza verso i crimini israeliani.
BOICOTTARE ISRAELE ORA PER AIUTARE CONCRETAMENTE LA RESISTENZA
PALESTINESE
A FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE
FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA
ABBATTIAMO IL MURO DELL’APARTHEID
DIRITTO AL RITORNO PER TUTTI I PROFUGHI
RISPETTO DELLA SOVRANITA’ PALESTINESE
SMANTELLAMENTO DELLE COLONIE
LIBERTA’ PER I PRIGIONIERI POLITICI
FINE DELL’OCCUPAZIONE
NO AGLI ACCORDI COMMERCIALI UE-ISRAELE
PALESTINA LIBERA!