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Raggiungiamo il corteo che si prepara a partire, il concentramento é previsto in zona industriale, lontano dalla popolazione di Strasburgo, in mezzo alle fabbriche vuote. |
Arriviamo a
Strasburgo in tarda mattinata, il centro della città é
completamente bloccato e inaccessibile controllato da centinaia e centinaia di polizia francese e tedesca in tenuta antisommossa,con manganelli e maschere anti gas. Le forze del disordine francesi presenti sul posto sono pari ai due terzi della polizia di tutta la Francia. |
La barricate cominciano a montare in coda al corteo per impedire ai poliziotti di avanzare ulteriormente e dopo qualche altro momento di tensione, un varco é liberato dalla polizia che lascia indietreggiare una parte del corteo. |
La situazione diventa sempre
più tesa, in mezzo alla folla agitata
faccio fatica a capire cosa succede in testa al corteo, ma l'intenzione
della polizia mi é sempre più chiara, la strategia
é una sola,
impedirci di manifestare, impedire a quasi cinquantamila persone venute
da tutta la Francia, dall'Italia, dalla Spagna dalla Germania di unirsi
per ribadire il loro secco e chiaro No alla NATO, NO ai Governi
complici di crimini di guerra, No alle spese militari, SI a una
società
più giusta, anticapitalista, contro la guerra. Un terzo dei manifestanti, pero', rimane ancora trattenuto dalla polizia e mentre alcuni di noi rimangono in prossimità del varco per vigilare e aspettare i compagni ancora bloccati, i militanti del NPA (Nuovo Partito Anticapitalista) fanno cordone e indietreggiano compatti, nonostante grida di dissenso vengano rivolte loro contro. Finalmente anche gli ultimi manifestanti raggiungono il blocco e il corteo si ricompatta ripercorrendo unito il percorso a ritroso fino al punto di partenza. Nessun abitante di Strasburgo é stato turbato dalla vista dei manifestanti, nessuno, a parte i partecipanti, puo' testimoniare la chiara, esplicita volontà della polizia, del governo Sarkozy di impedire il corteo contro la NATO e la strategia di massiccia repressione messa in atto. I giornali e le televisioni raccontano dettagliatamente i danni materiali subiti dalla città, e io mi chiedo: un vetro rotto, una posta incendiata é comparabile alla violenza di un governo capitalista? Sisco (collettivo studenti SU LA TESTA) 6 Aprile 2009 |