Brevi note e
Strumenti per intervenire sulle ultime vicende della campagna elettorale
VIA LA MORATTI E LA N’DRANGHETA DA MILANO! VIA LA CAMORRA DA NAPOLI!
VIA LA CANAGLIA BERLUSCONIANA DAL GOVERNO
La nostra Associazione, salvo in casi che riteniamo eccezionali, non è solita dare indicazioni di voto, dato che condividiamo le analisi, le valutazioni e le indicazioni di coloro che sostengono che non sono certo le elezioni in grado di cambiare le stato di cose presenti, bensì l'organizzazione e la lotta di classe coerente contro il sistema capitalistico e lo stato borghese che lo rappresenta. Quelle che si terranno a Milano e Napoli stanno assumendo però una valenza politica particolare, soprattutto a seguito della volgarità vomitevole e dell'aggressività bavosa che individui come Berlusconi, La Russa, Santanchè, Moratti e tanti altri provocatori mediatici come Stracquadanio e la sua amica Majolo praticano contro le formazioni avversarie, seppur poco alternative. In queste vicende un altro aspetto che sconcerta è l'inadeguata e, a volte, difensiva risposta a quella sorta di associazione a delinquere con finalità di creare confusione e distogliere l'attenzione della gente dai problemi reali (salari sempre più bassi, sanità sempre più cara, trasporti inadeguati, città sempre più invivibili, spreco di soldi per le guerre che il governo sostiene, aumento ingiustificato della benzina e di tutti gli altri prezzi ecc...) Un esempio di questa inadeguatezza colpevole dell'opposizione è il modo flebile e "composto" con cui ha reagito e sta reagendo di fronte alla provocatoria menzogna della Moratti contro il candidato sindaco di centro-sinistra Pisapia. Perché non si è ricordato e denunciato con sufficiente forza la presenza di individui legati alla destra radicale eversiva e fascista e alla criminalità organizzata dentro le liste del Pdl ( vedi Napoli e Milano)?Perché non si è denunciato con più determinazione e costantemente la presenza nel governo di individui già condannati o indagati per reati legati al patrimonio e per l'appartenenza alla malavita organizzata (es. il nuovo ministro dell'agricoltura recentemente comprato da Berlusconi)? Perché non si è costantemente denunciato la presenza enorme della n'drangheta in Lombardia, dove non c'è appalto o discarica in cui, in un modo o nell'altro, c'è la sua influenza? Perché non si "martella" quotidianamente denunciando il livello mediocre del personale politico del Pdl, che magari ricopre importanti incarichi governativi o sottogovernativi e contribuisce con Tremonti a portare nel baratro la classe lavoratrice ( Santanchè, Brambilla, Gelmini ecc...)? Perché lo studio Pisapia non rinuncia alla difesa di imprese criminali che hanno causato la morte per amianto di decine di persone? Non sarebbe un bel segnale di "glasnost" Giuliano?Perché non si rilancia politicamente denunciando, per esempio, lo strategico trasformismo impunito di elementi come la Majolo? Dal " Manifesto"(dove si occupava di cronaca giudiziaria) passa attraverso una formazione vicina ai radicali transitando poi in Rifondazione Comunista, dove sciaguratamente viene eletta deputata, per approdare successivamente (non si sa come...) in casa Berlusconi che la fa rieleggere deputata nonché presidente della commissione giustizia, mentre la sorella (della Majolo) viene fatta eleggere in Consiglio regionale della Lombardia per lo stesso partito ovviamente(lei che non aveva mai fatto politica). Ma il curriculum di questo elemento non finisce qui: fa l'assessore prima a Milano, dove viene cacciata dalla Moratti, poi a Buccinasco, uno dei centri dell'hinterland maggiormente pervasi dalla n'drangheta, ma nel 2010 esce (o meglio finge di uscire) dal Pdl per aderire alla scissione di Fini. Dopo pochissimo tempo si allontana nei fatti anche da quest'area per collaborare attivamente con l'associazione che ha fatto affiggere i manifesti anti-procura. Riprende, cioè, la sua forsennata e ossessiva attività contro i giudici che ha contraddistinto la sua squallida vita politica, rivendicando, di fatto, la correttezza politica del manifesto incriminato. Si sa, lei di magistrati e di come schizzare fango se ne intende, basti pensare alle sue frequentazioni (?!) di quando era cronista del Manifesto e alla sua partecipazione ad una cena con Alessandrini, Toni Negri ed un altro magistrato. L'entourage di Pisapia e alcuni quotidiani si domandano da dove può essere venuta l'idea di mestare nel passato di Pisapia. Credo che alcuni dati qui forniti possano facilitare tale ricerca, o no?
Perché Pisapia ed il suo staff non hanno usato almeno alcuni di questi argomenti, e ce ne sono tanti altri non citati, per contrastare il berlusconismo milanese e non solo, visto che quest'area politica fa del killeraggio mediatico la sua arma principale? La risposta a queste domande retoriche è forse più semplice di quanto si pensi: manca la volontà e la capacità politica, di fatto i programmi perseguono gli stessi obiettivi strategici, vedi Expo, e gli interessi che i due schieramenti rappresentano sono sostanzialmente gli stessi e, quindi, non si possono combattere tra di loro con la decisione e la forza che almeno l'elettorato di sinistra si aspetta da parte di chi li vorrebbe rappresentare. COMUNQUE BERLUSCONI E MORATTI SARANNO CACCIATI DALLA LOTTA DI MASSA ESTESA E GENERALIZZATA
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Milano, 26 maggio 2011
Giorgio Riboldi ( SU la TESTA l’altra Lombardia)