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NON E' CHE L'INIZIO! OLTRE LO SCIOPERO GENERALE.
Presidiare tutte le sedi del potere politico ed economico


Il  decreto legge che il governo della banda Berlusconi si appresta a varare è di stampo classista, autoritario e con connotazioni di criminalità sociale. I provvedimenti riguardano in sintesi i seguenti aspetti: Innalzamento età pensionabile per tutti, libertà di licenziamento con relativo superamento dell'art.18 dello statuto dei lavoratori, introduzione  di nuove tasse locali( IMU)e aumento di quelle già esistenti,riduzione del personale pubblico con relativo taglio dei salari e rischio di blocco della tredicesima( ricordiamo che i salari dei lavoratori pubblici resteranno bloccati fino al 2014), superamento dei contratti nazionali in linea con la filosofia di Marchionne e della Fiat. Questa ipotesi è di fatto l'applicazione legislativa del vergognoso protocollo d'intesa del 28/06 sottoscritto dalla CGIL. In questo " decretone" sono previste inoltre ulteriori diminuzioni  delle spese sociali( Scuola, sanità, assistenza ecc.), drastici tagli ai bilanci dei comuni, introduzione e aumento di nuovi tikets sanitari ,modifica dell'art.81 e 41 della Costituzione, crescita ulteriore della pressione fiscale attraverso le diminuzioni delle detrazioni  ed infine una decisione gravissima ed incredibile: quella di abolire le feste del 25 Aprile, 1° maggio e due giugno! Oltre a numerosi altri provvedimenti che andranno a colpire prevalentemente i redditi medio-bassi come il  probabile aumento dell'IVA che si ripercuoterà automaticamente sui prezzi dei prodotti di prima necessità. Naturalmente  i profitti dei capitalisti e le rendite dei grandi commercianti, dei burocrati al vertice delle amministrazioni pubbliche, del clero vaticano, degli evasori fiscali ecc. non vengono neppur timidamente toccati.

Si tratta di una vera e propria macelleria sociale, anche se solo una parte di questi provvedimenti dovessero entrare in vigore. Tutte le classi e i ceti sfruttati non possono più restare indifferenti ed inermi rispetto a quanto sta succedendo. E' evidente che siamo in presenza di una crisi strutturale di sovraproduzione del sistema capitalistico e che nessuna di queste misure sarà in grado di ristabilire le condizioni per una sua ripresa. Occorre accelerare il meccanismo di disgregazione del capitalismo e costruire le condizioni per realizzare un sistema economico, sociale e culturale di transizione verso una società senza capitalisti e che esprima il massimo di democrazia e di protagonismo da parte della classe maggioritaria che è quella degli attuali sfruttati. Stiamo parlando di socialismo e di comunismo..

I "grandi" sindacati corporativi ed istituzionalizzati come CISL e UIL con i loro capi Bonanni e Angeletti sono i complici peggiori di questo governo e di questo stato. Hanno sottoscritto accordi capestro in questi anni. Hanno avallato tutti i provvedimenti che in questi ultimi tempi hanno colpito gli interessi dei lavoratori. I lavoratori e i militanti si ricorderanno del loro comportamento al momento giusto.

Per quanto riguarda la CGIL vale più o meno lo stesso discorso. La Camusso ha scelto di proseguire nella politica di subordinazione a CISL e UIL, ignorando  i bisogni e le istanze sociali e democratiche del nuovo proletariato.La CGIL ha proclamato lo sciopero generale del 6 settembre perchè pressata dalla base operaia e per neutralizzare le pressioni della FIOM. Nei fatti, la Camusso con altri dirigenti sindacali legati al PD vogliono ritornare al tavolo della concertazione con governo e Confindustria e contenere la tensione sociale che rischia di sfuggirgli di mano, soprattutto dopo il protocollo del 28 giugno che non è stato un incidente di percorso, ma una scelta politica e sindacale moderata, corporativa e concertativa . Questo lo davamo per scontato, ma a  noi, in questo momento, interessa sapere dove è finita la " sinistra CGIL"? Non è forse questa l'ultima chance per scegliere di rompere con la burocrazia corporativa e incapace che guida il loro sindacato? Se non ora, quando? Altrimenti anche loro saranno dichiarati complici dell'attuale dirigenza della CGIL. C'è già un precedente storico( biennio rosso 1919-1921), in cui l'allora CGIL riformista e la sua "sinistra massimalista" lasciarono allo sbando la mobilitazione operaia trattando al ribasso con i capitalisti di allora. La politica moderata e riformista  della CGIL contribuì alla sconfitta operaia, ma al suo esterno i comunisti organizzarono i primi Consigli operai, che nonostante la repressione borghese e l'indifferenza del sindacato, occuparono alcune  fabbriche e crearono forme di resistenza assai efficaci.Lo sciopero generale del 6 settembre non sarà che l'inizio! DOVRA' DIVENTARE L'OCCASIONE PER UN'ESPLOSIONE SOCIALE SENZA PRECEDENTI!

A questo punto,la  prima scelta da fare, superando settarismi e appartenenze burocratiche, è quella di far partire dal basso unitariamente un percorso di coordinamento e di organizzazione per arrivare allo SCIOPERO GENERALE AD OLTRANZA che boicotti queste misure  ingiuste e classiste fino al loro ritiro e alla caduta del governo Berlusconi, ovvero la banda del buco e costringa la CGIL a ritirare la firma dal vergognoso protocollo del 28 giugno, che ha aperto la strada alla cancellazione dei principali diritti dei lavoratori conquistati negli ultimi 40 anni. Lo sciopero del 6 settembre dovremo trasformarlo in uno sciopero politico, togliendo la gestione alla Camusso e alla CGIL corporativa che lo vuole usare come valvola di sfogo: NESSUNO PUO' permettersi di decidere sulla nostra vita presente e futura. Dobbiamo costruire COMITATI DI LOTTA, embrioni del CONTROPOTERE che pongano al centro delle rivendicazioni, non solo il ritiro di questo decreto violento ed iniquo, ma anche la cacciata del governo B. e la tassazione, con un imposta costante del 15%, di tutti i redditi superiori a 150.000 euro l'anno; ma anche l'esproprio delle grandi ricchezze in mano a pochi capitalisti-finanzieri. Ricordiamo che il 10% delle famiglie possiede il 50% delle ricchezze del paese!Dobbiamo lavorare per l'unità del nuovo proletariato, ma anche per l'unità di tutte le forze del sindacalismo indipendente e conflittuale, perchè siamo in una fase storico-politica ed economica che richiede grande capacità di direzione politica e grande responsabilità, se vogliamo mantenere aperta l'ipotesi di un grande cambiamento dei rapporti di forza a favore del nuovo proletariato. NO PASARAN 

Noi mettiamo a disposizione il nostro indirizzo e-mail per un tentativo di coordinamento e organizzazione dal basso: laltralombardia@libero.it. 

1 settembre 2011