Discarica di amianto di Cappella
Cantone (CR): dopo la conferenza dei servizi di oggi 9 giugno diciamo
basta! Se continuano così faremo in modo di agire come i NO TAV
in Val di Susa
VERGOGNA! Questo è
l’unico commento che si può fare nei confronti della Regione
Lombardia.
Oggi alla conferenza dei servizi sulla discarica di Cappella Cantone si
è consumata l’ennesima farsa che vede protagonisti la giunta
Formigoni, l’assessore al Territorio Belotti (Lega) e la lobby dei
cavatori.
La giunta regionale invece di bocciare definitivamente questo “nuovo”
progetto di discarica presentato dalla ditta Locatelli, che vede come
unica novità solo quella di mettere uno strato di due metri di
sabbia e ghiaia nella ex cava di Retorto, ha avuto il coraggio di
illustrare questo “grande esempio” di tecnologia ambientale ai Comuni e
dare loro 15 giorni di tempo per fare delle osservazioni! La giunta
Formigoni non tiene vergogna!
Tutto quello che é stato evidenziato in questi quattro anni
prova senza margine di dubbio scientifico e normativo che l’ex cava di
Retorto non può diventare una discarica di materiale pericoloso
come l’amianto, ma la giunta regionale lo ha superficialmente e
strumentalmente ignorato per motivi politici. Questa è la prova
che ESISTE di fatto un intreccio e una commistione tra affari poco
chiari e politica, come abbiamo documentato in maniera precisa e
circostanziata nel nostro dossier, senza mai essere smentiti.
Si sta perdendo tempo prezioso solo perché i cavatori vogliono
effettuare un business di 10-15 milioni di euro a prescindere dalla
sicurezza e dalla salute dei cittadini e la giunta Formigoni ne
è complice.
Certamente vi è la necessità di eliminare l’amianto
dall’ambiente, ma questo non significa procedere con leggerezza avendo
come unico parametro la ricerca del profitto a scapito della salute di
noi tutti che è un bene che non si può svendere
sull’onda di un affarismo disumano e che in molti casi si presenta
inquinato dalla criminalità organizzata.
Ci auguriamo che non solo i cittadini si mobilitino, ma che anche i
sindaci facciano la loro parte contrastando con determinazione questo
ennesimo subdolo tentativo di far passare il progetto.
Per quanto ci riguarda, sull’onda del vento nuovo che sta spirando nel
paese, ci impegniamo a creare una situazione analoga a quella dei
NO TAV in Val di Susa, nel caso in cui la Regione volesse approvare
questo progetto contro tutte le evidenze che provano la sua
pericolosità e l’irregolarità delle procedure seguite,
come abbiamo dimostrato nei due precedenti comunicati . La
realizzazione o meno di questa discarica a questo punto diviene un
fatto di importanza nazionale che va contrastato con tutti i mezzi,
intrecciando, come sempre abbiamo fatto, l’iniziativa sociale con
quella delle istituzioni che ancora sono a fianco dei cittadini
in questa battaglia.
Consultate sul nostro blog
(http://cittadinicontroamianto.blogspot.com) i nostri due ultimi
comunicati e la presentazione del nostro dossier.
Mariella Megna - Cittadini contro l’amianto (Cremona)
Giorgio Riboldi – SU LA TESTA l’altra Lombardia (Milano)
Carmine Fioretti – CUB Confederazione Unitaria di Base (Crema)
Nuove importantissime valutazioni ed
informazioni sulla discarica di Cappella Cantone
Ecco le foto che alcuni nostri collaboratori hanno scattato in data 7
giugno alle ore 14.44 che dimostrano per l’ennesima volta che nell’area
dove si vuole realizzare la discarica vi è la presenza di falde
acquifere affioranti come più volte da noi denunciato.
Quest’ultimo allagamento dell’area è ancora più
preoccupante di quelli accaduti nel settembre 2007, febbraio 2009 e
giugno 2010 poiché dimostra che si è verificato un
ulteriore innalzamento della falda. Infatti dopo circa due mesi
di forte siccità, in meno di sei ore di pioggia consecutiva
l’area si è quasi completamente allagata.
L'ultima foto, scattata sempre il 7 giugno alla stessa ora, documenta
la presenza di un furgone bianco presso la discarica. L’autore dello
scatto ha visto il conducente del furgone vicino ai piezometri. Cosa
stava facendo? …Successivamente, in seguito a verifiche, abbiamo
scoperto che il furgone, targato BG - DC927TW, è intestato
all’arch. Oldrati, fondatore di ‘Terra Verde’, società di
consulenza ambientale. Costui è il tecnico che ha sottoscritto
la domanda di avvio del procedimento della realizzazione della
discarica del 21 agosto 2007. Va rilevato che già in
quell’occasione si può evidenziare la irricevibilità di
tale domanda poiché sottoscritta solo dal suddetto arch. Andrea
David Oldrati e non dal legale rappresentante della società
Cavenord. Tutto ciò in contrasto con il Decreto Legislativo
152/2006 artt. 23 e 30. Quindi fin dal primo momento si registrano
gravissime irregolarità procedurali che avrebbero dovuto portare
all’immediato annullamento dell’iter. Facciamo osservare che il
progetto di discarica, che prevede un fatturato di 10-15 milioni di
euro, rientra nella tipologia delle opere a carattere di interesse
pubblico e quindi si sarebbe dovuta osservare la disciplina che regola
l’attribuzione degli appalti pubblici avendo superato la soglia
prevista dalla normativa comunitaria, cosa che non è avvenuta.
Questo è un altro elemento sostanziale per annullare tutto
l’iter. Facciamo inoltre osservare che anche la Valutazione di
Impatto Ambientale (VIA) può essere impugnabile dato che il
decreto di VIA è stato rilasciato in violazione del “principio
di precauzione” e della convenzione UNECE di Aarhus, concernente la
tutela dello stato di salute, la sicurezza e le condizioni della vita
delle persone, come peraltro abbiamo sottolineato nel nostro esposto
alla Magistratura.
L’elenco delle irregolarità e delle false ed errate
interpretazioni di legge si allunga sempre di più, in
particolare quest’ultimo episodio del tecnico di parte che a due giorni
dalla conferenza dei servizi (che avrà carattere preliminare
domani e non autorizzativo) può usufruire di rilevazioni sul
posto, le stesse che ai Comuni sono state negate, getta un’ulteriore
ombra su questa torbida vicenda.
Mariella Megna – Cittadini contro l’amianto
Giorgio Riboldi – SU LA TESTA l’altra Lombardia
Carmine Fioretti – CUB – Confederazione Unitaria di Base
Ci riprovano ancora una volta,
ma la discarica di amianto di Cappella
Cantone (Cremona) non si deve fare e non si fara’ perche’ fuori norma
ed in contrasto con i piu’ elementari principi di sicurezza. Occorre
riprendere la mobilitazione ancora piu’ forte, diffusa e
radicale di quelle precedenti.
Il 9 giugno prossimo a Milano si riunirà ancora la conferenza
dei servizi per tentare per l’ennesima volta di decidere
l’autorizzazione alla discarica.
Questa è una procedura anomala che rasenta l’illegalità
sia perché è fuori tempo massimo rispetto all’inizio
della procedura, sia perché in più istanze è
già stato chiaramente detto che l’area di Cappella Cantone non
solo non è idonea, ma sarebbe addirittura pericolosa
perché in quel terreno le falde acquifere sono affioranti.
Non è la prima volta che dopo poche ore di pioggia quella zona
va sott’acqua, infatti anche oggi l’area si presenta allagata come
documentano alcune foto che abbiamo fatto.
Continuano gli episodi di mancanza di trasparenza e correttezza e di
rispetto delle regole.
Riassumiamo i fatti:
1. Il 17 novembre 2010 la Regione rende note che la Cavenord ha dieci
giorni di tempo per presentare controdeduzioni, diversamente la
discarica non si farà.
2. Alla scadenza dei dieci giorni tutti gli organi di stampa e gli Enti
interessati ritengono chiusa la vicenda, poiché non viene resa
pubblica la notizia dell’avvenuto deposito delle controdeduzioni
3. Solo due mesi dopo la Regione rende noto che Cavenord aveva
presentato le sue controdeduzioni il 26 novembre 2010, guarda caso
l’ultimo giorno utile! Le modifiche che vuole apportare Cavenord sono
risibili e insostenibili. Aggiungere due metri di sabbia e ghiaia non
risolve il problema dell’affioramento delle acque.
4. Alla fine di aprile 2011 scadono i termini per accogliere o meno
questo progetto dei cavatori, ma la Regione decide di non decidere e
continua il monitoraggio della falda che si sarebbe dovuto concludere
ad agosto 2011. In realtà a sorpresa scopriamo che questo
monitoraggio si concluderà prima della conferenza dei servizi
del prossimo 9 giugno.
Noi sosteniamo che questa conferenza dei servizi del 9 giugno è
anomala e fuori norma poiché avviene dopo i 150 giorni previsti
dalla normativa (decreto legislativo n. 152 del 2006) e non può
e non deve decidere nulla se non la definitiva “sepoltura” della
discarica.
Ancora una volta la forzatura e il disprezzo della legislazione vigente
è evidente. La giunta regionale preme per iniziare le bonifiche
in vista dell’EXPO ed insiste sulla realizzazione delle discariche
perché attorno ci sono evidenti interessi economici che vanno
inevitabilmente ad intrecciarsi con istituzioni e con mafie economiche
di varia natura. Le discariche sono l’affare del secolo.
Non vogliono neppure prendere in considerazione lo studio di ipotesi
alternative di smaltimento (il trattamento delle fibre di amianto per
renderle innocue e riutilizzabili). Evidentemente devono pagare un
pegno ai cavatori per le promesse fatte quattro anni fa che a Cappella
Cantone si sarebbe fatta comunque una discarica.
La ditta Locatelli, che ora è proprietaria di Cavenord e che
vuole fare il business di svariati milioni di euro a Cappella Cantone,
ha dato subappalti a ditte che poi risulteranno coinvolte in inchieste
sulla n’drangheta (vedi il nostro comunicato dell’agosto 2010
http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/2010/08/la-discarica-non-sha-da-fare-cappella.html)
.
La verità è che contro le esigenze dei cittadini si sono
mossi e si muovono interessi privati e pubblici che hanno come unico
obiettivo la realizzazione di profitti a scapito della vita e della
salute dei cittadini stessi.
Non è vero che la responsabilità della mancanza di
impianti di smaltimento dell’amianto è colpa dei cittadini che
non li vogliono vicino a casa, come sostiene superficialmente
l’assessore regionale Belotti (Lega). Il problema reale è che si
vogliono autorizzare discariche a tutti i costi in luoghi e situazioni
pericolose solo perché conviene ai cavatori e ai politici ad
essi vicini e non importa se tutto questo è in contrasto con la
normativa e con i più evidenti principi di difesa della salute.
La nuova direttiva europea sui rifiuti (2008/98/CE del Parlamento e del
Consiglio europeo) è già stata recepita dall’Italia con
il decreto legislativo n. 205 del 3 dicembre 2010, ma si continua ad
ignorarla.
Questa legge stabilisce criteri di priorità nella gestione dei
rifiuti con lo smaltimento all’ultimo posto e dà il compito alle
pubbliche amministrazioni di perseguire iniziative dirette ad
utilizzare le migliori tecniche disponibili e a favorire il rispetto di
questa gerarchia mediante la promozione dello sviluppo di tecniche
appropriate per l’eliminazione di sostanze pericolose contenute nei
rifiuti al fine di favorirne il recupero.
E’ dal 2004 (vedi il decreto n. 248 del 29 luglio 2004 ) che in Italia
si potrebbe di fatto riciclare il rifiuto amianto con impianti
alternativi all’interramento, ma dopo sette anni continuiamo ancora a
parlare di discariche! Al vaglio della Regione ci sono cinque progetti
di discarica di amianto, non solo quello di Cappella Cantone (CR) ma
anche quelli di Treviglio (BG), Brescia, Travagliato (BS), Cava
Manara (PV) e tutti e cinque sono fortemente osteggiati dalla
popolazione perché troppo vicini ai centri abitati ed in
presenza di falde acquifere affioranti. A Montichiari hanno invece
autorizzato una discarica che però non è funzionante
perché sotto sequestro: i gestori smaltivano illecitamente
rifiuti inerti prima di avere l’autorizzazione stessa.
La Regione Lombardia tramite l’assessore Belotti , competente per
l’autorizzazione degli impianti di smaltimento dell’amianto, è
capace solo di mettere in campo una sistematica campagna mediatica di
disinformazione e manipolazione.
Sul Corsera del 27 marzo 2011 offende i cittadini affermando che chi
osteggia le discariche ha un atteggiamento masochistico preferendo
l’eternit sui tetti piuttosto che accettare una discarica innocua
vicino a casa.
L’instancabile assessore firma anche un opuscolo informativo
sull’amianto dell’associazione Gaia in cui si afferma, senza offrire
riscontri tecnico-scientifici, che il migliore metodo per lo
smaltimento dell’amianto e’ la discarica e che sugli impianti di
trattamento ci sono alcuni dubbi.
Ultima chicca è il convegno sull’amianto organizzato a Milano il
30 maggio 2011 dalla direzione regionale Territorio e Urbanistica, il
cui assessore di riferimento è sempre Belotti. Nessuna
associazione che si occupa di amianto e nessun comitato contro
l’amianto è stato invitato e coinvolto tranne
l’associazione Gaia notoriamente non contraria alle discariche e
Legambiente. In compenso hanno invitato Risorse Future ed Ecodeco a
parlare di gestione, accettabilità sul territorio e impatto
ambientale di una discarica! Ricordiamo che l’ultimo progetto di
Ecodeco, presentato in Regione da Risorse Future, è quello di
Cava Manara : uno stoccaggio di oltre 900 mila metri cubi di rifiuti
inerti e di eternit, di cui una parte nel Parco del Ticino, vicinissimi
ai centri abitati in una zona che si chiama Siccomario, “ come il
mare”, cioè con acque evidentemente affioranti.
Per concludere: noi ribadiamo, per l’ennesima volta, che sulla base
delle intercettazioni pubblicate sulla stampa locale nei mesi scorsi e
sulla base di dati certi contenuti nel nostro esposto alla
Magistratura, e anche sulla base delle ultime violazioni alla normativa
che abbiamo ricordato nel comunicato, quest’ultima e’ sollecitata ad
intervenire.
LE DISCARICHE SONO PERICOLOSE E DEVONO ESSERE FERMATE IN TUTTO IL PAESE!
LA MOBILITAZIONE DOVRA’ ESSERE PIU’ ESTESA E PIU’ EFFICACE!
VOGLIAMO COINVOLGERE ALTRI COMITATI A LIVELLO NAZIONALE FINO AD
ARRIVARE AD UNA MANIFESTAZIONE DAVANTI AL SITO CHE ACQUISTI IL
CARATTERE DI PRESIDIO PERMANENTE PER IMPEDIRE L’EVENTUALE INIZIO DEI
LAVORI!
Mariella Megna - Cittadini contro l’amianto
Giorgio Riboldi – SU LA TESTA l’altra Lombardia
Carmine Fioretti – CUB – Confederazione Unitaria di Base