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NOTIZIE DALLA PALESTINA
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2006 |
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Anno 2008 |
STRISCIA
DI GAZA -
NOVEMBRE 2006 - OPERAZIONE "AUTUMN CLOUDS"
31 ottobre 2006
Secondo
media statunitensi gli USA
hanno proposto di schierare forze internazionali, attualmente di stanza
nella penisola del Sinai, lungo il confine egiziano con la striscia di
Gaza. La proposta segue l’invio da parte dell’amministrazione americana
di un gruppo di esperti militari nelle tecniche antiterrorismo al
confine tra Egitto e Striscia di Gaza.
Washington ha anche proposto di
inviare addestratori militari
dall’Egitto, la Gran Bretagna e la Giordania nel territorio palestinse
per addestrare le forze fedeli ad Abbas.
30 ottobre 2006
Secondo fonti palestinesi
della striscia di Gaza graduati di Fatah
hanno installato un campo di addestramento nella striscia di Gaza
meridionale, senza autorizzazione, per reclutare centinaia di giovani
palestinesi disoccupati nelle future forze di sicurezza presidenziali.
Questi graduati promettono ai giovani un sicuro inquadramento nelle
forze di polizia, paga alta, equipaggiamento, addestramento, vitto e
alloggio. Le operazioni si stanno effettuando in maniera intensiva e si
è già raggiunto il numero di 2000 reclute.
29 ottobre 2006
SDEROT Numerosi manifestanti
si sono radunati sotto la casa del
ministro della difesa Peretz per protestare contro i continui attacchi
missilistici palestinesi contro l’insediamento isdraeliano di Sderot
28 ottobre 2006
Il portavoce del governo,
Ghazi Hamad, accusa Solana , il responsabile esteri dell’UE, di
aver incontrato il parlamentare israeliano di estrema destra Lieberman
e di aver evitato l’incontro con i membri del gabinetto del parlamento
palestinese, dimostrando con ciò poca serietà
dell’UE nella denuncia dei crimini israeliani ed ignora le
sofferenze che il popolo palestinese deve subire anche a causa delle
restrizioni imposte dall’UE stessa.
Hamad aggiunge anche che l’UE
dimostra ostilità il governo nonostante che all’indomani delle
elezioni avesse elogiato la democrazia palestinese che aveva portato
alla vittoria di Hamas in modo trasparente ed onesto.
Hamad invita l’UE a ripensare alle
sanzioni imposte all’autorità palestinese perché
l’ostilità verso il governo non porterà stabilità
e pace ma solo complicazioni nella zona mediorientale. L’UE deve
prendere l’iniziativa e chiedere la fine dell’occupazione israeliana.
27 ottobre 2006
GAZA STRIP
Saranno usate “bombe intelligenti”
per colpire i tunnel che secondo l’esercito israeliano vengono usati
per contrabbandare armi al confine egiziano, senza entrare in
territorio egiziano. Lo riferiscono i quotidiani israeliani.
25 ottobre 2006
Lieberman
entrerà nel
governo Olmert.
24 ottobre 2006
Il ministro israeliano Eitan
Kabel, attuale segretario generale del partito laburista, rivela gli
obiettivi dell’offensiva israeliana nella striscia di Gaza “ Non
abbiamo altro modo che l’escalation militare e colpire duramente Hamas
per evitare che si rafforzi e che diventi un pericolo per Israele come
lo sono gli Hezbollah in Libano”
Queste affermazioni si intrecciano
con le rivelazioni da parte di persone vicine a Fatah di un piano per
estromettere il governo di Hamas. Il piano prevede che gli apparati di
sicurezza vicini al presidente Abbas occupino gli uffici governativi,
quindi Abbas formerebbe un governo di emergenza e gli Israeliani
restituirebbero i soldi dovuti all’autorità palestinese che
erano stati congelati. La restituzione dei soldi servirebbe ad Abbas
per cercare di calmare le reazioni dei palestinesi e per far apparire
il colpo di stato come un fatto positivo.
Il piano sarebbe approvato da
Israele e USA appoggiati dall’UE e da alcuni paesi arabi.
19 ottobre 2006
Farouk Kaddoumi, capo del
dipartimento politico dell’OLP e leader di Fatah ha accusato Washington
di far morire di fame il popolo palestinese a causa del blocco del
trasferimento di fondi all’Autorità palestinese
17 ottobre 2006
Varato a Bruxelles un accordo
di cooperazione tra Israele e NATO per la lotta al terrorismo, la
protezione antinucleare, lo sviluppo di armamenti e i servizi segreti.
Israele è il primo paese non
europeo a siglare un accordo simile con la NATO.
L’accordo prevede anche
esercitazioni militari congiunte e l’insediamento di un ufficiale della
marina militare israeliana nel quartier generale NATO a Napoli.
18 ottobre 2006
Completate 10 nuove
unità abitative a sud di Al Khalil dopo l’espropriazione di 50
ettari di territorio palestinese, avvenuto 3 anni fa.
17 ottobre 2006
GAZA STRIP
“La violenta escalation
militare dell’esercito di occupazione israeliano di questi ultimi
giorni è un tentativo di estromettere il legittimo governo
palestinese” ha affermato il premier Haniye ed ha aggiunto che il
governo palestinese rimarrà fedele alle aspirazioni nazionali
del popolo palestinese.
13 ottobre 2006
Il servizio di sicurezza Shin
Bet sistematicamente nega il permesso di ingresso in Israele ai
palestinesi che necessitano di cure mediche, salvo rivedere le proprie
decisioni quando viene avviato un procedimento legale. Questa è
la denuncia avanzata dall’organizzazione no- profit Medici per i
Diritti Umani (PHR).
Lo Shin Bet si giustifica dicendo
che vi sono motivi di sicurezza legati ai tentativi di gruppi
terroristici di sfruttare il permesso di ingresso come paziente per
compiere attacchi dentro Israele.
Il PHR controbatte dicendo che
vengono applicati criteri molto generici, tutti i palestinesi tra i 16
e i 35 anni sono considerati pericolosi, talvolta anche tra i 18 e i 40
anni, senza contare che vengono inseriti nell’elenco di chi non
può entrare anche i membri di una famiglia in cui vi è un
caduto, perché potrebbero esserci sentimenti di vendetta, o
semplicemente gli studenti, perché le università sono
considerate “culle del terrorismo”. Per il PHR questi criteri
hanno il tenore di una punizione collettiva e il negare le cure mediche
a pazienti palestinesi è una violazione dei loro diritti umani,
perché per alcuni malati la non possibilità di curarsi
equivale ad una sentenza di morte.
Israele è firmatario di
accordi internazionali che lo vincolano a provvedere alle cure mediche
della popolazione dei territori occupati. Israele rifiuta di
riconoscere tale obbligo, lo assolve solo in alcuni casi, ma come se
fosse una questione umanitaria e in quei casi fa pagare le cure ai
pazienti.
Il PHR accusa anche lo Shin Bet di
ricattare le famiglie bisognose di cure mediche cercando di barattare
il permesso di ingresso con l’impegno a svolgere l’attività di
informatori.
8 ottobre 2006
RAMALLAH fonti palestinesi
hanno rivelato che gli Usa, con la prospettiva di alimentare la
guerra civile, hanno allestito a Jenin un campo segreto di
addestramento per le forze di sicurezza del presidente Abu Mazen .
Questa operazione segreta rientra nel progetto americano di preparare
queste forze per fronteggiare Hamas sotto la direzione di Israele e USA
e con la fornitura di munizioni da parte di Israele.
Secondo un dispaccio dell’agenzia
Reuters il campo sorgerebbe su un’area dismessa di 16mila metri
quadrati e costerebbe 20 milioni di dollari.
5 ottobre 2006
Abu Mazen sospende la
trattative per la formazione del governo di unità nazionale
subito dopo l’incontro con Condoleeza Rice
1-2 ottobre 2006
GAZA STRIP rivolta degli
agenti di sicurezza con il pretesto degli stipendi non pagati e scontri
con le forze del governo di Hamas. Ci sono stati alcuni morti e decine
di feriti.
STRISCIA DI GAZA - OTTOBRE 2006 -
Escalation militare
28 settembre 2006
GINEVRA l’osservatore ONU per
i diritti umani nei territori occupati, John Dougard, ha accusato il
governo di Israele di praticare la “pulizia etnica” nei confronti del
popolo palestinese nel suo rapporto all’UNCHR. Ha affermato che le
forze di occupazione hano trasformato Gaza in un’enorme prigione, la
vità là è “intollerabile, orribile e tragica”.
E’ in gioco la credibilità
dell’agenzia ONU per i rifugiati, se la comunità internazionale
rimane impotente di fronte all’operato dei militari israeliani allora
non c’è da stupirsi se le persone perdono fiducia in essa.
Israele ha violato gravemente il
diritto internazionale e le convenzioni e non viene mai sanzionato per
queste violazioni. Di contro l’intero popolo palestinese, governato
legittimamente dall’autorità palestinese, subisce
punizioni collettive per aver democraticamente scelto un governo che
non incontri i voleri di Israele, USA ed Unione Europea.
Il suo rapporto è incentrato
sulla situazione a Gaza, ma riferisce che anche nel West Bank le cose
vanno male.
Afferma anche che il pretesto della
sicurezza per la costruzione del Muro è illusorio, il vero
motivo è inglobare più territorio palestinese possibile a
favore dei coloni israeliani.
7 settembre 2006
Israele ha deciso di realizzare centinaia
di nuovi insediamenti nel West Bank, vicino a Gerusalemme. Il primo
ministro Olmert, indebolito dopo il recente conflitto libanese,
minacciato da una commissione d'inchiesta che potrebbe chiedere le sue
dimissioni, per la sua sopravvivenza politica sta cercando di
perseguire una politica di incessante espansione per affossare ogni
possibile prospettiva di realizzazione di uno stato palestinese nei
territori occupati. Il suo progetto porterà all'annessione della
maggior parte degli insediamenti dei coloni costruiti dopo il 1967 e
all'adozione del Muro come confine orientale definitivo
28 agosto 2006
Nasrallah dichiara in un’intervista all’emittente televisiva libanese New TV che le truppe di occupazione stanno provocando ancora i miliziani per cercare di riprendere le ostilità. L’obiettivo del governo israeliano è di creare le condizioni per una nuova risoluzione proposta dagli USA sul disarmo degli Hezbollah con il pretesto che questi hanno violato il cessate il fuoco.
23 agosto 2006
La Siria ha minacciato di chiudere i confini con il Libano se le forze ONU si dispiegheranno lungo il confine tra la Siria ed il Libano. “Se si verificherà ciò, sarà considerato un atto ostile” ha detto il presidente Assad.
La Siria è l’unico paese che ha i confini aperti con il Libano, la loro chiusura porterebbe un grave danno al Libano.
Il tribunale militare di Ofer si è riunito per giudicare il presidente del parlamento palestinese Aziz Duwaik e non trovando alcuna accusa da addebitargli lo hanno accusato di essere il presidente del parlamento palestinese, di appartenere al gruppo “Change and Reform” (il gruppo di Hamas) e di essere il portavoce di questo gruppo.
La moglie riferisce che il marito condivide la cella con Al Shaer, rapito alcuni giorni fa.
Il suo avvocato denuncia le vessazioni subite da
Duwaik
durante l’interrogatorio. Lo hanno costretto ad assumere dei medicinali
che gli
hanno fatto perdere la concentrazione durante gli interrogatori.
22 agosto 2006
Il parlamento si è riunito in sessione straordinaria per chiedere l’immediato rilascio dei ministri e parlamentari rapiti dagli i israeliani e per denunciare il peggioramento delle condizioni di salute del suo presidente Duwaik, rapito alcuni giorni fa.
E’ stato letto il messaggio di saluto del residente dell’OLP, Salim Al Zanon che ha sottolineato come il mondo intero chiede la liberazione dei soldati israeliani rapiti e non si interessa dei 10 mila prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane primi fra tutti i rappresentanti legittimamente eletti dai cittadini palestinesi.
Il New York Times riferisce che un alto ufficiale dell’esercito israeliano ha affermato che Israele ha intenzione di assassinare Nasrallah, che la volontà dell’ONU di tenere sotto controllo gli Hezbollah è debole e che Israele da solo e senza chiedere il permesso a nessuno impedirà il riarmo del partito della resistenza libanese. “Non c’è soluzione per quest’uomo…deve morire”.
21 agosto 2006
Il ministro degli esteri libanese è
dubbioso sul
rispetto del cessate il fuoco da parte
di Israele ed ha minacciato di non dispiegare l’esercito nel sud del
paese se
l’ONU non farà rispettare la risoluzione 1701.
20 agosto 2006
Rapito ad Al Beireh, ad est di Ramallah, il segretario del parlamento palestinese Mahmoud al Ramahi, appartenente ad Hamas.
Rapito il vice primo ministro Nasseruddin Al Shaer nella sua casa.
SONO 30 I PARLAMENTARI RAPITI ANCORA DETENUTI.
DEI 9 MINISTRI RAPITI 4 SONO ANCORA IN CARCERE INSIEME A DECINE DI ALTRI MILITANTI DI HAMAS SEMPRE RAPITI LO SCORSO GIUGNO
Gli scopi del governo israeliano sono di usare questi prigionieri per far pressione sulle autorità palestinesi per il rilascio del soldato israeliano, per cercare di far fallire gli accordi per un governo di unità nazionale e demoralizzare il popolo palestinese dimostrando che le persone che hanno eletto e in cui credono non hanno immunità e sono trattate come animali.
Dichiarazioni del primo ministro Hanyye: “E’ una mera estorsione politica. Ribadiamo che Israele non riuscirà a ricattare Hamas ed il governo palestinese e a farci rinunciare ai nostri diritti nazionali.
Chiediamo al popolo palestinese di formare un fronte unito e forte per contrastare il malefico piano israeliano contro di esso.”
19 agosto 2006
LIBANO
ROTTA LA TREGUA DA PARTE DI ISRAELE. Incursione nelle valle della Bekaa nel Libano orientale. L’operazione aveva lo scopo di arrestare Mohammed Yazbek, esponente di Hezbollah anche se ufficialmente il pretesto era di ostacolare il passaggio di armi dalla Siria, ma è fallita. Ucciso un soldato israeliano feriti altri due.
In un sondaggio del Middle East Center con sede in Egitto risultano essere le persone più popolari nel Medio Oriente: al primo posto Mishal, esponente di Hamas, al secondo Nasrallah, leader degli Hezbollah, al terzo Ahmadi-Nejad presidente dell’Iran.
STRISCIA DI GAZA
17 agosto 2006
Iniziati i colloqui per la formazione del governo di unità nazionale che, secondo il documento di Barghouti, deve coincidere con la discussione della ricostituzione e riforma dell’OLP.
Il governo ha dichiarato che la formazione del governo di unità nazionale è strettamente collegata al rilascio dei ministri e parlamentari rapiti e alla fine dell’embargo economico imposto sul governo e sul popolo palestinesi.
16 agosto 2006
Una conferenza sulla situazione palestinese, con
particolare
attenzione sulla zona della Striscia di Gaza si terrà a
Stoccolma il 1°
settembre organizzata congiuntamente da Svezia, Norvegia e Spagna. Il
ministro
svedese Carin Jamtin ha dichiarato che ora che l’attenzione è
rivolta verso il
Libano non bisogna dimenticare la crisi nel West Bank e Gaza
perché la
situazione umanitaria si sta aggravando di giorno in giorno in quelle
zone.
14 agosto 2006
Rilasciato il ministro del lavoro Mohammad Al
Barghouti
LIBANO
Approvata la risoluzione
del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 1701. Inizia il cessate il
fuoco
13 agosto 2006
Secondo il quotidiano American Christian Science
Monitor
l’amministrazione Bush sta premendo sul governo israeliano
perché espanda
l’invasione del Libano al territorio siriano.
Il quotidiano israeliano Ha’aretz afferma che l’amministrazione Bush ha assicurato ad Olmert che farà tutto quanto è nelle sue possibilità perché il governo israeliano non abbia più pressioni per ritirarsi delle fattorie di Sheeba anche se lo stesso Kofi Annan dovesse dichiarare che é territorio libanese.
Il governo giordano, nonostante che avesse criticato la resistenza libanese per aver iniziato le ostilità, sta minacciando di ritirare il suo ambasciatore a Tel Aviv visto il continuo eccidio di civili.
12 agosto
2006
Conferenza a Damasco di parlamentari di diversi
paesi per
discutere modalità e mezzi per sostenere la resistenza
palestinese e libanese
contro l’aggressione israeliana.
L’incontro che si tiene tutti gli anni a Beirut è stato spostato a Damasco a causa del conflitto in corso.
Il presidente del parlamento egiziano Fathi Suttour ha chiesto al suo omologo dell’UE di proporre una risoluzione che condanni i crimini israeliani contro il popolo libanese e palestinese.
11 agosto 2006Fa poi una riflessione sul rapimento di Aziz Duwaik in tre punti.
Primo punto: il rapimento di Duwaik è emblematico della politica americana ed israeliana che rifiuta di considerare gli esiti elettorali conseguiti democraticamente.
Secondo punto: è il tentativo di Israele di disunire i palestinesi perché Duwaik rappresenta l’artefice del successo delle conferenze e del dialogo tra le fazioni per rafforzare l’unità nazionale.
Terzo punto: Israele vuole annientare i pilastri dell’autorità palestinese rapendo il secondo uomo nella gerarchia politica dopo il presidente Abbas.
Il parlamento ha deciso la costituzione di una commissione internazionale composta da parlamentari, professori universitari, esperti legali che operi per la difesa dei ministri e parlamentari rapiti ed ha sottolineato che la corte israeliana che sta giudicando i rapiti non hanno alcuna giurisdizione.
“Per contrastare i missili Katiuscia dovremmo intensificare gli attacchi aerei, sgomberare i villaggi che servono come base per il lancio dei missili e distruggere completamente gli Hezbollah” ha dichiarato il ministro per il commercio che appartiene al partito di estrema destra Shas.
Il ministro della giustizia invece dichiara che non ha paura di ripetere la strage di Cana “Non abbiamo alternativa se non quella di proseguire le azioni militari anche se potranno provocare incidenti come quello di Cana; se mi fosse chiesto di scegliere tra i nostri bambini ed i loro bambini io sceglierei i nostri”.
Al parlamento israeliano c’è però anche qualche dissenso come quello della parlamentare Meretz che chiama Olmert un avventuriero che sta trascinando Israele nel pantano del Libano da cui l’esercito non riuscirà ad uscire facilmente e che ritiene che il proseguimento dell’offensiva militare non porterà altro che perdite di soldati israeliani mentre gli Hezbollah continueranno il lancio di missili sui civili.
9 agosto 2006
Peggiorano le condizioni del parlamentare rapito
Rejoub, che
ha perso molto peso dopo le torture subite, fisiche e psicologiche. Il
suo
avvocato denuncia le gravi violazioni dei diritti operate nelle carceri
israeliane e fa appello alle organizzazioni umanitarie affinché
agiscano
concretamente contro il governo israeliano e non si limitino a denunce
verbali.
Duwaik, vice primo ministro palestinese, rapito sabato scorso dall’esercito israeliano, dal suo letto di ospedale a cui è stato incatenato, dichiara che ha subito duri interrogatori nel centro di detenzione di Ofer che gli hanno procurato dolori alla testa ed al petto e per cui è stato trasportato d’urgenza in ospedale.
Ha rilasciato queste dichiarazioni al suo avvocato mentre lo trasportavano dalla sua stanza di ospedale in un ambulatorio. Sembra che attualmente Duwaik sia stato già dimesso e condotto nella prigione di Kfar Yona.
Proteste per il rapimento di Duwaik sono state avanzate dalla Siria, Egitto e europarlamentari.
Il rapimento di ministri e parlamentari palestinesi è una chiara violazione del diritto internazionale .
7 agosto 2006
RAMALLAH rapito il parlamentare Hamdan, 24 ore
dopo che è
stato rapito sempre a Ramallah il presidente del parlamento palestinese
Duwaik
Intervista telefonica rilasciata da Duwaik dalla sua prigione di Ofer: “Siamo ostaggi e non accettiamo in nessun modo di essere merce di scambio”. Aggiunge che Israele con la sua politica di repressione e feroce aggressione sta annientandosi da solo.
5 agosto 2006
Il premier Haniye denuncia che Israele sta
approfittando del
fatto che l’opinione pubblica mondiale è concentrata
sull’aggressione in Libano
per continuare indisturbata a massacrare la popolazione nella striscia
di Gaza.
Dice che gli eventi in Libano rivelano quale è il nuovo medio Oriente che gli USA vogliono attuare. “…Gli attacchi in Libano sono premeditati e fanno parte di un piano USA-sionisti e sono il primo passo verso il tentativo di dominio sul Medio Oriente e sul mondo islamico. Gli USA sono complici dei sionisti nei massacri perpetrati contro il popolo libanese e parimenti complice é chi tace su questi fatti, l’ONU e molti governi occidentali , e soprattutto chi li sostiene come il governo inglese... La strategia politica degli USA in Medioriente è di creare crisi, tensione e guerre , ma devono capire che più rendono insicura la regione più aumenta la rabbia della popolazione contro di loro ed il mondo sarà meno sicuro per loro. Il comportamento aggressivo di Usa e Israele darà più vita alla resistenza che mai nel mondo islamico e renderà più evidente il valore della Jihad…”
STRISCIA DI GAZA - AGOSTO 2006 - ATTACCHI ISRAELIANILe fazioni palestinesi a Damasco hanno diramato un comunicato congiunto in cui danno il pieno sostegno alla resistenza palestinese e libanese contro i “selvaggi” attacchi israeliani.
Fanno appello alle masse arabe e musulmane affinché, insieme alle forze libertarie nel mondo, organizzino manifestazioni a sostegno della resistenza libanese e palestinese e facciano pressione sui governi di appartenenza perché questi si assumano la responsabilità di fermare il massacro operato dall’esercito israeliano sul popolo libanese e palestinese.
Comunicato di HAMAS: il progetto del nuovo Medioriente è l’ennesimo tentativo USA per riorganizzare la regione a vantaggio dell’occupante sionista. … ogni volta che il popolo palestinese sta per raggiungere dei risultati sul piano della realizzazione dei diritti nazionali, gli USA arrivano in soccorso dei loro alleati sionisti… Gli Usa sono responsabili del sangue versato dal popolo palestinese e libanese perché hanno impedito il cessate il fuoco…La soluzione della crisi sta nel riconoscere i diritti del popolo palestinese e quindi liberare i prigionieri politici, cessare l’assedio contro il governo palestinese, rispettare le scelte del popolo palestinese riconoscendo gli esiti elettorali e ritirarsi dai territori occupati.
25 luglio 2006
23 luglio 2006
22 luglio 2006
LIBANO
Condoleeza Rice afferma che la situazione in
Libano fa parte
“ del parto doloroso di un nuovo Medioriente” e che Israele deve
ignorare gli
appelli per un cessate il fuoco.
20 luglio 2006
LIBANO
L’esercito israeliano continua la sua avanzata
19 luglio 2006
LIBANO
L’esercito israeliano sgancia 23 tonnellate di
bombe su di
un singolo obiettivo a Beirut sud nel tentativo di assassinare il capo
degli
Hezbollah, Hassan Nasrallah. Uccisi 70 civili
L’esercito penetra in territorio libanese in diversi punti lungo il confine ed è impegnato in conflitti a fuoco con gli Hezbollah. 2 soldati israeliani uccisi.
16 luglio 2006
LIBANO
Olmert dice che gli attacchi missilistici contro
Haifa
avranno dure conseguenze.
Nasrallah
afferma che la lotta contro Israele è solo all’inizio
bombardamento dell'aeroporto di Beirut |
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confine
israelo-libanese vicono al villaggio di Shtula
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aeroporto
di Beirut
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ZAURA
nord Israele - confine con il Libano
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29 giugno 2006
ARRESTATI
MINISTRI E PARLAMENTARI DI HAMAS tra
la notte del 28 e la mattina del 29 giugno
Arrestati
dall’esercito di occupazione ministri e parlamentari di Hamas nel West
Bank tra
la notte del 28 e la mattina del 29 giugno, oltre a membri di altri
gruppi
politici.
Il
governo di Israele ha condotto questa operazione contro chi definisce
“membri
di una organizzazione terroristica” per indurre la resistenza a
trattare il
rilascio del soldato israeliano rapito, anche se il portavoce del
ministro
degli esteri israeliano, Mark Regev, smentisce questa voce e giustifica
gli
arresti in quanto “Hamas ha aumentato gli attacchi terroristici contro
Israele
nelle ultime settimane”e le persone arrestate hanno delle accuse
pendenti su di
loro.
Questi
i nomi dei ministri:
Ministro
delle finanze Omar Abdul Razek
Ministro
per la pianificazione Sameer Abu Ausha
Ministro
per Gerusalemme Khaled Abu Arafa
Ministro
per i detenuti Wasfi Qabaha
Ministro
per i governi locali Esa Al Labari
Ministro
per gli affari sociali Fakhri Turkman
Ministro
per i lavori pubblici Mohammed Al Barghouthi
Ministro
affari religiosi Sheikh Nayef Rajoub
Sono
stati arrestati più di 30 parlamentari, leader politici e
sindaci appartenenti
ad Hamas nelle città di Gerusalemme, Ramallah, Al Khalil, Jenin,
Salfit,
Betlemme, Tulkarem e Qalqilya, oltre ad altri 30 attivisti, in chiara
violazione del diritto internazionale e dei principi di democrazia.
Il
governo israeliano ha dichiarato che il leader di Hamas residente a
Damasco,
Khaled Mishal, verrà assassinato.
24 giugno 2006
La polizia israeliana di frontiera sta cercando di boicottare la “Campagna estiva per la Liberazione” lanciata dall’ISM, Movimento di Solidarietà Internazionale, impedendo l’ingresso dei cooperanti stranieri.
30 maggio 2006
Gli accademici palestinesi plaudono l’iniziativa dei colleghi inglesi che hanno deciso di boicottare le università israeliane ed i loro accademici che non vogliono condannare l’occupazione israeliana. Il boicottaggio consiste nel non collaborare in programmi di ricerca e riviste.
29 maggio 2006
Il PFLP - Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – ha dato la sua disponibilità ad entrare nel governo perché Hamas ha riconosciuto il ruolo dell’OLP come unica, legittima rappresentanza del popolo palestinese e sono state quindi superate le divergenze tra i due partiti.
25 maggio 2006
Si é aperta la conferenza del dialogo nazionale in cui tutte
le
fazioni palestinesi si confronteranno per trovare un accordo sul documento
dei prigionieri politici .
In
questo documento, scritto
nella prigione di Hadarim da Marwan Barghouti e dai suoi compagni di
carcere di Hamas, si prevede la creazione di uno stato palestinese in
West Bank e Gaza con capitale Gerusalemme Est, si auspica che la
resistenza armata sia “concentrata” su obiettivi quali gli insediamenti
e le basi militari nei territori occupati, si dà mandato ad
Abbas di negoziare la soluzione finale di due stati sulla base dei
confini stabiliti nel 1967.
Il
presidente Abbas ha dichiarato che consulterà la popolazione se
le fazioni politiche palestinesi non adotteranno il programma politico
contenuto nel documento. Ha ribadito che
darà 10 giorni di
tempo alle fazioni per trovare un accordo e se non lo faranno
terrà un referendum tra 40 giorni per sapere se il popolo
palestinese è d’accordo sulla soluzione di due stati.
Precedentemente il primo ministro Haniye ha parlato a Gaza augurandosi
che la società palestinese non cada nella guerra civile,
perché la contraddizione principale è tra il popolo
palestinese ed il nemico, non tra i palestinesi e ha dato ad intendere
che Hamas è pronto ad entrare nell’OLP. Questo sarebbe un
significativo passo in avanti perché lo statuto dell’OLP prevede
il riconoscimento di Israele.
23 maggio 2006
Il premier Haniye di concerto con il presidente Abbas hanno
deciso di istituire una commissione d’indagine sugli incidenti avvenuti
a Gaza negli ultimi giorni tra cui l’uccisione dell’autista
giordano in servizio presso la rappresentanza diplomatica giordana
nella striscia di Gaza che è stato colpito durante gli scontri
tra fazioni palestinesi e l’esplosione all’interno della sede dei
servizi palestinesi sempre nella striscia di Gaza.
Incontro tra Haniye, un rappresentante del presidente Abbas e
Majdalawi, membro anziano del politburo del PFLP. I tre hanno
concordato di riattivare il consiglio nazionale di sicurezza per poter
far fronte alla situazione di tensione tra le opposte fazioni
palestinesi.
20 maggio 2006
Il parlamento europeo ha chiesto al governo belga
di
rilasciare i visti di ingresso per i rappresentanti di Hamas che
saranno
invitati ad incontri con l’UE.
Il governo inglese nega di aver aiutato illegalmente Israele nell’approvvigionamento di armi nucleari.
Il governo inglese ha negato di aver aiutato illegalmente il regime sionista ad aumentare la dotazione di armi nucleari fuori dal Trattato di non proliferazione, ma rifiuta di fornire dettagli sulla questione.
“C’è un gran numero di pubblicazioni
disponibili sulla
storia del programma nucleare israeliano” risponde Kim Howell , del
Ministero
degli Esteri, a chi chiede chiarimenti sull’assistenza fornita ad Israele dal Regno Unito.
“Il governo non è mai venuto meno agli obblighi internazionali riguardo la proliferazione di armi nucleari” afferma il ministero in una risposta scritta al Parlamento pubblicata il 9 maggio.
Secondo alcuni documenti scoperti dalla BBC, la Gran Bretagna ha iniziato ad aiutare Israele a sviluppare armi nucleari già 50 anni fa quando in segreto inviava acqua pesante e plutonio.
In aggiunta la Gran Bretagna esporta regolarmente armi e materiale annesso in Israele e nella lista delle forniture militari compaiono anche gli equipaggiamenti che, secondo le linee guida, non possono invece essere utilizzati per repressioni interne o aggressioni esterne.
In una diversa risposta in Parlamento Howell insiste nell’affermare che il governo inglese “continua a sostenere il principio di non proliferazione nucleare in Medio Oriente e le “preoccupazioni circa il programma nucleare iraniano hanno rinnovato l’interesse internazionale a continuare su questa strada e nel contesto di una più ampia sicurezza della regione l’argomento è stato oggetto costante nei colloqui con molti paesi”.
Inoltre ha riferito in Parlamento che la Gran Bretagna ha avanzato la proposta di denuclearizzazione del Medio –Oriente in “numerosi colloqui bilaterali preparatori dell’incontro dello scorso anno sulla Revisione del Trattato di non proliferazione.” La scorsa settimana il governo inglese non ha raccolto l’appello che lo invitava a portare Israele davanti al Consiglio di sicurezza dell’ONU per discutere dello stoccaggio illegale di armi nucleari e a fare un tentativo per far aderire Israele al Trattato di non-proliferazione.
“ Non abbiamo in programma di avanzare proposte al Consiglio di sicurezza riguardo l’adesione di Israele al trattato perché crediamo che l’obiettivo possa essere raggiunto meglio con colloqui bilaterali” ha dichiarato Lord Triesman, del ministero degli esteri, alla Camera dei Lords il 3 maggio.
In un’interrogazione parlamentare l’ex direttore generale della BBC Lord Dykes chiede che il governo inglese porti la questione al Consiglio di sicurezza perché “l’arsenale nucleare israeliano rimane fuori dalla supervisione internazionale”. Questo appello è collegato alle pressioni che l’ONU sta facendo sull’Iran affinché segua le procedure indicate dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) e gli obblighi previsti dal Trattato di non proliferazione.
Molti politici, professori e gruppi in difesa dei diritti umani hanno accusato il governo inglese di essere ambiguo: è contrario al programma iraniano per la produzione di energia atomica per uso civile, ma non protesta per lo stoccaggio illegale di armi nucleari che Israele attua da anni.
9 maggio 2006
Scontri tra Hamas e Fatah a Khan Youni (striscia di Gaza): 3 morti e 11 feriti
7 maggio 2006
Il ministro degli esteri palestinese, Zahar,
andrà in visita
in Iran, Malesia, Indonesia e Cina.
Arrivati 10 milioni di dollari da Mosca, saranno
destinati
alla sanità e all’istruzione. Nel dettaglio verranno destinati
3.4 milioni
all’acquisto di medicine, 2 milioni per
provvedimento contro l’aviaria, 3 milioni per sostenere le scuole ed il
rimanente verrà distribuito agli ospedali.
6 maggio 2006
EMERGENZA A GAZA
Continua l’emergenza denunciata dall’agenzia ONU
per i
rifugiati già due settimane fa.
50 mila rifugiati dipendono completamente dal
sostegno
dell’ANP che da due mesi non ha più disponibilità di
liquidi.. Queste famiglie
si sono rivolte quindi per il sostegno all’agenzia ONU che però
sta per
esaurire le scorte alimentari e di medicinali.
4 maggio 2006
Il Ministro dell’educazione Nasser Al-Shaer ha
dichiarato
che il governo ha concordato con il Presidente Abbas di utilizzare 100
milioni
di dollari del Fondo Palestinese di
Investimento, sotto il controllo della presidenza, per rispondere alle
esigenze
urgenti.
La commissione parlamentare palestinese presieduta
da Hassan
Kuraisha, che ha l’incarico di investigare sui fatti di Gerico,
è giunta alle
conclusioni che il rapimento di Sadaat e dei suoi compagni dal carcere
di
Gerico da parte dell’esercito israeliano è conseguente alle
imminenti elezioni
in Israele ed al fatto che Abbas si era dimostrato disponibile a
liberare
Saadat ed i suoi compagni.
La questione del rapimento di Saadat verrà
portata davanti
al Tribunale dell’Aja e chiedono alla comunità internazionale di
fare pressione
sul governo israeliano affinché liberi senza condizioni i sei
rapiti e
consideri il rapimento da parte del governo israeliano un “atto di
terrorismo
di stato organizzato”.
1 maggio 2006
L’ufficio statistico centrale ha diffuso un
rapporto sulla
situazione lavorativa.
633 mila lavoratori palestinesi hanno problemi
economici
dovuti alle continue aggressioni dell’esrcito israeliano e
all’isolamento
finanziario voluto da Israele, USA e UE dopo la vittoria di Hamas alle
ultime
elezioni.
Diminuita la percentuale di occupati, e aumentata
rapidamente quella dei disoccupati.
Un quinto della forza lavoro palestinese è
disoccupata.
La paga media giornaliera è di 12 dollari,
insufficiente
a sostenere il fabbisogno di una
famiglia.
300 mila sono i
laureati, di cui il 35% è disoccupato.
LA STRISCIA DI GAZA - APRILE
-MAGGIO-GIUGNO 2006 - I BOMBARDAMENTI PRIMA DELL'INVASIONE
30
aprile 2006
SIRIA lanciata la campagna di sostegno economico
al popolo
palestinese. A capo del comitato è Ahmed Abdul Karim che ha
dichiarato che il
sostegno del popolo siriano al rispetto dei diritti legittimi dei
palestinesi
comprende anche il raggiungimento di uno stato indipendente con
Gerusalemme
capitale. La campagna durerà fino al 10 maggio.
24
aprile 2006
Zahar ha iniziato gli incontri in Kuwait
22
aprile 2006
In corso in questi giorni una serie di incontri di
Zahar,
ministro degli esteri del governo palestinese,
in Egitto, Arabia Saudita e Siria.
20
aprile 2006
La Giordania ha deciso di annullare la visita di
Zahar. Il
pretesto è l’accusa ad Hamas di aver introdotto dei missili in
Giordania per
attaccare obiettivi israeliani.
19
aprile 2006
Il Parlamento invita il governo palestinese a non
firmare
nessun accordo con Israele fino alla liberazione incondizionata di
tutti i
detenuti politici e i prigionieri palestinesi.
Il Parlamento ha anche invitato il mondo arabo e
musulmano a
portare avanti una campagna di supporto al popolo palestinese per
rompere
l’isolamento imposto da Usa, UE ed Israele.
Un europarlamentare inglese, Chris Davies, ha
così
commentato la sua visita nei territori occupati: “Dovremmo essere
onesti.
Queste sono politiche razziste, ma Israele continua ad atteggiarsi a
vittima.
La speranza di vedere uno stato palestinese indipendente è
distrutta dai
bulldozer israeliani, i fili spinati ed i muri di cemento. Le
città sono
separate fra loro, alle persone è negato il diritto di spostarsi
tra una città
e l’altra, Israele continua a rubare territorio e ad espandere
illegalmente i
propri territori, costruendo strade riservate ai coloni con divieto di
accesso
per i palestinesi. IL progresso economico è impossibile in
queste condizioni.”
Il capo dell’ufficio politico dell’OLP, Farouk
Qaddomi, ha
dichiarato che si sono svolti una serie di incontri a Damasco per
discutere
della riforma dell’OLP.
Il governo norvegese ha dichiarato che è
disposto ad un
incontro con Hamas il mese prossimo
17
aprile 2006
Iran donerà 100 milioni di dollari
Il Parlamento ha deciso di dedicare una seduta
particolare
alla situazione dei detenuti e prigionieri nelle carceri israeliane e
nei
centri di detenzione. Lo scopo è quello di portare
all’attenzione
internazionale il problema, organizzando anche una conferenza
internazionale
sull’argomento.
I prigionieri hanno lanciato oggi stesso, data in
cui
ricorre la giornata del prigioniero palestinese, un appello
affinché il loro
problema sia prioritario nell’agenda del Parlamento.
14 aprile 2006
Il ministro degli esteri russo ha dichiarato che
la Russia
continuerà ad inviare aiuti all’ANP
Appello inviato all’ONU da parte della rete
popolare per
aiutare i Palestinesi in Iraq. Si chiede l’intervento immediato
dell’ONU per
sostenere i profughi palestinesi in Iraq che subiscono persecuzioni
violente.
12 APRILE 2006
RAMALLAH dimostrazioni di protesta contro la
decisione
dell’UE di tagliare gli aiuti
CAIRO il mufti di Gerusalemme Ekrema Sabri ha
dichiarato che
è stato completato il Muro intorno alla Gerusalemme occupata,
nonostante la
sentenza di condanna del tribunale dell’Aja. Ha aggiunto che il lavori
di scavo
sotto la Moschea di al Aqsa sono arrivati alle fondamenta dell’edificio
e ne
compromettono la stabilità.
GAZA gli USA sollecitano il premier israeliano
Olmert
affinché completi il suo piano di disimpegno unilaterale prima
della fine del
mandato Bush.
Olmert ha dichiarato che il suo piano di
disimpegno
unilaterale prevede l’abbandono dei piccoli insediamenti, ma il
mantenimento di
quelli grandi quali Ma’aleh Adomin, Ar’il, Etzion perché sono in
posizione
strategica lungo la valle del Giordano.
11 APRILE 2006v
I ministri dell’estero europei riuniti a
Lussemburgo hanno
confermato la decisione della Commissione di sospendere gli aiuti
economici
all’ANP, mantenendo però il flusso degli aiuti umanitari.
L’UE elargisce 500 milioni di euro all’anno
all’ANP,
ripartiti equamente tra Commissione e stati membri.
Questa decisione è un chiaro segno di come
l’UE si sia
piegata alle pressioni degli USA e di Israele, adottando una punizione
collettiva del popolo palestinese a causa delle sue decisioni
elettorali.
10 aprile 2006
Zahar chiede all’UE di non fermare gli aiuti, e considera,
inoltre, la decisione del governo norvegese di interrompere
l’assistenza al
popolo palestinese ingiustificata.
“Noi
chiediamo, dice Zahar, che l’UE
cominci un dialogo con noi senza pre-condizioni per raggiungere
un’intesa
comune che ponga fine a questo ingiustificato boicottaggio.”
5 APRILE
Mishal ha in programma una visita in Cina e in
altri paesi
asiatici.
2 APRILE 2006
Mishal è in visita in Oman, ultima tappa
del tour che lo ha
visto a colloquio con i capi di Qatar, Arabia Saudita, Barhain, UAE e
Kuwait.
E’ in programma un nuovo tour nel Maghreb a fine
mese,
precisamente in Marocco, Algeria, Tunisia e Mauritania.
1 APRILE 2006
31 MARZO 2006
GAZA attentato mortale contro Abu Yousef al-Qoqa
delle
brigate saladino del PRC Comitato di resistenza popolare. E’ scoppiata
una
bomba radiocomandata al suo passaggio mentre si recava in moschea.
30 MARZO 2006
CELEBRAZIONI DEL LAND DAY : migliaia di
manifestanti in
tutta la Palestina hanno commemorato l’uccisione nel 1976 da parte
della
polizia israeliana di molti palestinesi che protestavano per la
confisca delle
terre.
A Gerusalemme est la polizia è intervenuta
con la forza
contro i manifestanti.
Il motto è stato: “ NO ai ladri di terre.
NO ai coloni
razzisti”.
29 MARZO 2006
DETENUTI: i detenuti arabi e palestinesi nelle
carceri
israeliane hanno fatto appello ai leader arabi riuniti a Khartoum
perché
chiedano la loro liberazione
GIURAMENTO DEL GOVERNO: la cerimonia si è
tenuta sia a
Ramallah che a Gaza perché gli Israeliani non hanno permesso lo
spostamento dei
parlamentari da Gaza, compreso quello del primo ministro Haniye.
28 MARZO
2006
APPROVAZIONE GOVERNO :
approvato a grande
maggioranza dal
parlamento dell’ANP il governo composto da 24 ministri.
Queste le votazioni:
70 parlamentari hanno votato a favore compresi i 4
deputati
indipendenti e due rappresentanti del PFLP.
13 parlamentari, di cui 9 di Hamas, rinchiusi
nelle carceri
israeliane o nei campi di detenzione non hanno potuto votare.
10 erano assenti forse perché non hanno
potuto raggiungere
Ramallah a causa del blocchi stradali e checkpoints israeliani.
36 hanno votato contro
3 astenuti
I parlamentari di Fatah hanno motivato la loro
contrarietà a
questo governo perché rifiuta di riconoscere gli accordi di pace
e perché non
riconosce l’OLP come unico legittimo rappresentante del popolo
palestinese.
Dal canto loro i rappresentanti di Hamas hanno risposto che l’OLP è anacronistico nella sua formulazione attuale, non rappresenta l’intero popolo palestinese e quindi va riformato e ristrutturato. Hanno aggiunto anche la maggioranza del parlamento in passato non era stata eletta ma nominata direttamente da Arafat.
OLP: Farouk Kaddoumi, capo del dipartimento politico dell’OLP e segretario di Fatah, ha incontrato a Damasco le fazioni palestinesi per discutere degli sviluppi e del futuro dell’OLP.
E’ stato formalizzato l’appello ai capi arabi riuniti a Khartoum affinché sostengano la causa palestinese e tutelino le decisioni democratiche del popolo palestinese a seguito delle elezioni legislative, oltre che rifiutino le pressioni statunitensi e israeliane volte a punire il popolo palestinese per le sue scelte libere, oneste e democratiche.
Hanno deciso di riunirsi di nuovo entro due mesi per valutare e discutere quanto emerso sull’incontro del Cairo che aveva come oggetto la ricostituzione dell’OLP.
23 marzo
2006
Il presidente del partito laburista norvegese ha dichiarato che il
governo di Oslo dovrebbe condannare le violazioni dei diritti umani
fatte da Israele e continuare a sostenere il popolo palestinese. E'
importante iniziare un dialogo con il nuovo governo ed imporre ad
Israele la fine degli omicidi mirati dei militanti politici.
MURO
DELL'APARTHEID : l'OCHA ufficio dell'ONU per il coordinamento affari
sociali in Palestina ha rivelato che la lunghezza del Muro é
quasi il doppio della lunghezza del confine del 1949 che separava il
West Bank dalla green line (territori occupati nel 1948) pari a 315 km.
Sono stati già costruiti 243 km di muro ed altri 166 sono in
costruzione.
L'impatto sulla popolazione e sulle colture é forte: confiscati
già 35 mila ettari di terreno. Se Israle dovesse approvare il
progetto di annessione di Ma'aleh Adomin e Ar'il e Gerusalemme est
sarebbe annesso il 10% dei territori del West Bank ai territori
occupati.
Decine di
parenti dei prigionieri sequestrati a Gerico, compresa Abla Saadat
moglie di Ahmed Saadat, stazionano davanti al Parlamento per
chiedere che il Parlamento apra un'inchiesta, anche perché
Sadata é un deputato di questo parlamento.
22 marzo
2006
LA
QUESTIONE DELL'OLP
Anniversario
dell'assassinio di Ahmed Yassin.
Delegazione di Hamas é in
visita ad Abu Dhabi per ottenere sostegno economico e politico. Il
governo palestinese ha bisogno di 1.75 miliardi di dollari
l'anno.Mishaal si é detto fiducioso di ottenere aiuti dopo il
summit
arabo che si terrà prossimamente a Khartoum in Sudan.
Dichiarazioni di Mishaal:Israele non può dare stabilità
finché occupa i
territori. Deve scegliere.
La resistenza armata é legittima per tutto il popolo palestinese
e tutti i partiti compreso Hamas.
Washington deve adottare una politica equidistante
Non é logico far pressione sulle vitime perché
riconoscano l'occupante e l'assassino. Bisogna che Israele cambi
atteggiamento.
Istituita una commissione parlamentare di indagine per i fatti di
Gerico.
In una prossima seduta straordinaria del Parlamento si approverà
il nuovo governo proposto dal primo ministro Haniye. Il giuramento
dovrebbe avvenire a fine settimana o inizio della prossima.
18 marzo
2006
DICHIARAZIONI DI JAMIL MAJDALAWI, membro del politburo del PFLP:
la maggior responsabilità dell'assalto di Gerico é
di Israele, coadiuvata da USA e Gran Bretagna, ma le precedenti
responsabilità erano dell'ANP che ha mandato in carcere Saadat e
i suoi compagni. Gli accordi di pace sono inutili perché gli
altri firmatari (gli israeliani) non li rispettano e il raid di Gerico
dimostra anche la non neutralità di USA e Gran Bretagna.
Alcuni feriti
del raid di Gerico sono gravi.
Continuano scioperi e manifestazioni di protesta contro il raid in
varie città tra cui Betlemme e Ramallah.
La lega araba
condanna Israele per le sue minacce di morte al primo ministro Haniye e
per il raid di Gerico.
Il deputato
Abdul Jawad ha condannato la volontà di Israele di annettere la
colonia di Ar'il vicino a Hebron.
15 marzo
2006
NABLUS
sciopero generale
per protestare contro l’attacco al carcere di Gerico e l’arresto di
Saadat e
degli altri prigionieri e per sottolineare le pratiche violente di
Israele che
contravvengono a tutte le norme del diritto internazionale.
14 marzo 2006
GERICO : le
truppe di
occupazione hanno sequestrato dal carcere di Gerico il segretario del
PFLP
Ahmed Saadat ed altri prigionieri dopo nove ore di attacco in cui hanno
perso
la vita due palestinesi ed altri 30 sono stati feriti.
Dichiarazioni
di Kayed
Al-Ghoul, membro del politburo del PFLP: le minacce contro Sa’adat non
sono una
novità, ma non rimarremo ostaggi delle minacce sioniste.
Hamas ha fatto
appello
alla comunità internazionale, alla Lega araba, al quartetto
della Road Map affinché
intervengano immediatamente.
Nel pomeriggio
Hamas
organizza una manifestazione di protesta nelle vie di Gaza.
DICHIARAZIONI
rilasciate
alla rivista inglese Sunday Times Magazine da parte di AMI AYALON ex
capo dei
servizi israeliani dello Shabak: “Ho ucciso molti arabi e penso di
averne
uccisi in numero maggiore di quanto Hamas abbia fatto con gli ebrei, ma
l’ho
fatto per difendere Israele”.
CONFINE CON IL
LIBANO:
rafforzati i controlli da parte degli israeliani per prevenire
attentati da
parte degli Hezbollah
DETENUTI
POLITICI: sospeso
temporaneamente lo sciopero della fame nel carcere israeliano nel
deserto del
Negev da parte dei 2200 prigionieri che protestano contro i
provvedimenti
repressivi
12 marzo2006
NABLUS : i
prigionieri del
carcere israeliano di Hawara sono in
sciopero della fame da venerdì 10; protestano per il cibo
avariato e per il
divieto di cure in ospedale.
11 MARZO 2006
Hamas ha affermato che il PFLP e Palestina Indipendente sono i gruppi che hanno mostrato interesse per un governo di unità nazionale.
IL PIANO UNILATERALE DI RITIRO DI OLMERT , primo ministro israeliano, è una dichiarazione di guerra per Mashaal perché gli Israeliani manterranno il controllo di vaste aree del West Bank soprattutto in prossimità del Muro, rifiutano di cedere Gerusalemme est e non riconoscono il diritto al ritorno dei profughi.
Hamas, dice, vuole una pace vera basata sulla giustizia, la fine dell’occupazione e la garanzia del rispetto dei diritti del popolo palestinese. Hamas è pronta a trattare una tregua ma la comunità internazionale non deve fare pressioni solo sulla parte palestinese ma chiedere anche ad Israele di rispettare i termini della tregua.
NEGEV: Israele sta progettando la costruzione di due nuovi città per i palestinesi che vivono nel deserto del Negev e vuole indurre gli abitanti dei villaggi intorno a trasferirvisi.
Questo progetto fa parte di uno più ampio, dice uno dei leader arabi del Negev, che mira ad allontanare 40 mila palestinesi dalla zona, in nome della sicurezza nazionale.
DELEGAZIONE DI HAMAS IN ARABIA SAUDITA per tre giorni di colloqui
9 MARZO 2006
OLMERT
illustra il suo
piano unilaterale di evacuazione in un’ intervista al Jerusalem Post: i
confini di Israele
dovranno comprendere i grandi insediamenti del West Bank, Gush Etzion,
Ariel,
periferia di Gerusalemme, Maale Adumin e il fiume giordano come confine
di
sicurezza. Nei prossimi 4 anni è prevista la costruzione di 3500
abitazioni al
confine con Maale Adumin per poter collegare l’insediamento a
Gerusalemme Est.
.
HAMAS INCONTRA UAN DELEGAZIONE DI PALESTINESI CRISTIANI che al termine dichiarano di dimostrarsi soddisfatti della politica di Hamas che tende ad un governo di unità nazionale e del suo programma.
8 marzo 2006
RELAZIONE di JOHN DUGARD, avvocato sudafricano esperto dell’ONU sul conflitto israelo-palestinese: i coloni appartenenti all’area estremistico religiosa terrorizzano sistematicamente i palestinesi e rimangono impuniti. Coloni armati sistematicamente attaccano i Palestinesi, minacciano i bambini mentre vanno a scuola, distruggono alberi e campi e commettono ogni sorta di vandalismo.
Una delle zone più colpite è il vecchio quartiere di Hebron, ma il terrore è praticato anche nella striscia di Gaza. Nonostante il ritiro degli Israeliani l’esercito di occupazione sta ancora esercitando il controllo su tutta la zona e continua ad usare forme di repressione come le bombe assordanti (che sono una sorta di punizione collettiva) e omicidi mirati con razzi sparati dal cielo.
GRAVE SITUAZIONE DI EMERGENZA A GAZA: Israele si rifiuta di far entrare le derrate alimentari a Gaza, compresa la farina.
Israele sta accanendosi contro la popolazione palestinese per punirla dall’aver scelto Hamas alle scorse elezioni politiche
PFLP sta concordando il rilascio di Saadat dal carcere di Gerico. Abbas si è mostrato d’accordo a patto che il Fronte presenti una richiesta scritta con cui sollevi il presidente del parlamento da ogni responsabilità di un eventuale omicidio da parte degli israeliani
Israele
ha reagito alla notizia con minacce di morte contro Saadat e gli altri
compagni.
7 febbraio 2006
Minacce a Haniye, capo del governo palestinese
Il ministro della difesa israeliano Mofaz ha apprezzato quanto affermato da Avi Dichter, ex capo dello Shabak, apparato di intelligence: “Lo manderemo (Haniye) ad assistere Yassin”.
Haniye aveva già subito un tentativo di assassinio nel 2003, quando una bomba colpì l’abitazione in cui si trovava insieme a Yassin e Al Zahar.
Il capo della Jihad
islamica assassinato pochi giorni fa
Assassinii mirati
Mofaz non esclude di continuare gli assassinii mirati. “Questa politica è giusta e va perseguita” Gli dispiace di aver ucciso due civili nell’ultimo attacco contro gli attivisti della Jihad ma “ se si valutano i pro e i contro di questi attacchi mirati vediamo che quando abbiamo agito contro Hamas la situazione è cambiata. Tra un po’ cambierà anche con la Jihad.”
6 febbraio 2006
Prima seduta del nuovo Parlamento
Molti parlamentari che sono attualmente nelle carceri israeliane, 13 in tutto di cui 9 di Hamas, sono stati rappresentati dalle loro fotografie e molti altri provenienti da Gaza sono stati costretti a partecipare attraverso la video-conferenza perché bloccati dagli Israeliani.
E’ stata approvata la cancellazione di tutti i provvedimenti presi nell’ultima seduta della passata legislatura. (Vedi notizie del 14 febbraio). Per protesta i parlamentari di Fatah hanno abbandonato l’aula affermando che per loro era tutto regolare.
Formazione del governo
Al-Zahar ha dichiarato che le consultazioni termineranno in settimana e che quindi Hamas procederà alla formazione del governo.
Hamas vuole includere Fatah per dar maggiore stabilità ma molti in Fatah auspicano di stare all’opposizione per costringere il movimento di Hamas a fronteggiare da solo il boicottaggio internazionale e le difficoltà finanziarie e portarlo al fallimento. Tra le ragioni del rifiuto di Fatah a governare insieme ad Hamas c’è il fatto che Hamas non vuole riconoscere i precedenti accordi di pace con Israele.
Jacques Chirac, nella sua visita in Arabia Saudita, ha dichiarato che è contrario alle sanzioni internazionali contro l’ANP.
Visita in Russia di Hamas
Molti partiti e gruppi religiosi russi hanno accolto favorevolmente la visita di Hamas e l’hanno giudicata un passo importante per la svolta della questione palestinese.
La Russia, hanno affermato, può giocare un ruolo importante in Medioriente e può avere una funzione di bilanciamento nella regione rispetto all’influenza degli USA.
Il ministro degli esteri russo Segey Lavrov ha affermato che il governo continuerà ad avere contatti con Hamas e seguirà gli sviluppi della formazione del nuovo governo. Si è mostrato soddisfatto dei colloqui avuti con i dirigenti di Hamas e ha detto che gli aiuti finanziari saranno destinati alle infrastrutture, alla soluzione di problematiche sociali e al sostentamento delle necessità quotidiane del popolo palestinese.
Condizioni dei prigionieri
Yousef, parlamentare di Hamas eletto nel distretto di Ramallah e rinchiuso nelle carceri israeliane, ha fatto appello alla comunità internazionale e alle organizzazioni umanitarie perché intervengano a salvare le vite di centinaia di prigionieri e a porre fine alle sofferenze di 9000 incarcerati molti dei quali in isolamento.
L’AIPAC discute di Hamas
L’AIPAC – comitato affari pubblici israelo-americano – uno dei pilastri delle lobbies sioniste negli USA si è riunita per discutere dell’impatto della vittoria di Hamas.
Dick Cheney ha partecipato alla seduta, assenti invece i rappresentanti dei partiti israeliani perché impegnati nella campagna elettorale.
L’AIPAC è riuscita ad assicurare il pieno supporto degli USA ad Israele.
5 febbraio 2006
Ritiro
unilaterale
Olmert ha presentato il nuovo piano quadriennale
di ritiro unilaterale dal West Bank agli USA, da iniziare dopo le
elezioni e in caso di vittoria del suo partito.
Non é previsto il ritiro delle truppe ma solo l'abbandono di
pochi insediamenti. I coloni rimarranno a Gush Etzion e Ariel e
anche nella parte orientale della valle del Giordano, per motivi
strategici.
Il presidente della Siria,
Assad,
nel discorso
inaugurale del quarto congresso dei partiti arabi a Damasco, ha detto
che la
vittoria di Hamas è il trionfo della resistenza e non il
prevalere di una certa
fazione su di un’altra. Ha dichiarato anche che il mondo sta chiedendo
ad Hamas
di deporre le armi e di riconoscere Israele ma non sta chiedendo ad
Israele di
fare altrettanto.
Il quarto congresso dei partiti arabi Damasco vede la partecipazine di 400 delegati in rappresentanza di 110 partiti di 15 paesi arabi. Il primo congresso si era tenuto nel 1996.
4 marzo 2006
Rapiti due palestinesi a Baghdad che gestivano un negozio in una zona centrale.
Decine di profughi palestinesi sono stati uccisi finora in Iraq, o feriti o rapiti dopo lo scoppio della bomba a Samarra.
Il segretario generale del consiglio d’Europa, Terry Davis, durante la sua visita a Mosca ha dichiarato che non sarebbe contrario ad invitare Hamas a Strasburgo.
3 marzo 2006-Venezuela accetterebbe con piacere una visita dei capi di Hamas
- Non è stata ancora fissata la data della visita di Hamas a Putin, ma un portavoce afferma che si svolgerà entro il mese di febbraio
INCONTRO USA-ISRAELE per cercare di destabilizzare il governo palestinese. Il New York Times pubblica la notizia. Il Piano sarebbe questo: chiusura totale dei finanziamenti all’Autorità palestinese e creazione di uno stato di indigenza tale da creare scontento nella popolazione verso Hamas, indizioni di nuove elezioni e recupero della maggioranza da parte di Fatah.
Nayef Rabjoub, portavoce di Hamas nel West Bank meridionale, commenta: “Non ci meravigliano questi tentativi di destabilizzazione. Se realmente Israele vorrà impedire l’applicazione della democrazia sarà evidente a tutta la comunità internazionale che Israele è anti-democratico ed è una potenza occupante criminale.
La situazione è complessa perché intanto il parlamento palestinese ha conferito nuovi poteri al presidente Abu Mazen, compreso quello di sciogliere il parlamento ed indire nuove elezioni in caso di dissenso politico tra il parlamento stesso ed il suo presidente.
NUOVI POTERI AD ABU MAZEN
Fatah sta cercando di affermare la sua predominanza nell’ANP. Il parlamento uscente, nella sua ultima seduta, ha approvato una nuova legge che conferisce al presidente Abu Mazen il potere di nominare una nuova corte costituzionale composta da nove giudici con il compito di risolvere le contese tra il presidente del parlamento e il governo ed il parlamento stesso.
E’ probabile che i giudici nominati apparterranno a Fatah o agli organismi alleati, e dal momento che questa corte emanerà giudizi inappellabili è evidente che questa nuova legge rafforza il ruolo del presidente abu Mazen nei confronti di un nuovo governo guidato da Hamas.
Ahmed Mubarak, parlamentare di Hamas, dichiara che questa legge è illegale perché il parlamento uscente non ha l’autorità di emanare emendamenti alla costituzione. Questo provvedimento è molto grave soprattutto perché dà potere al presidente Abu Mazen di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni in caso di disputa tra la posizione politica del presidente e quella del parlamento.
HAMAS HA SCELTO IL NUOVO CAPO DEL GOVERNO, ma non ha reso noto il nome. Si presume che sia Ismail Haniya, che ha dichiarato che Hamas sarà in grado di formare il nuovo governo subito dopo l’insediamento del nuovo parlamento.
DICHIARAZIONI DI AL-ZAHAR in merito al programma sociale ed economico del futuro governo.
L’educazione sarà un programma di resistenza. Il turismo non sarà un programma di nudi, alcool e casinò ma sarà un turismo di resistenza che attirerà musulmani ed arabi.
I palestinesi promuoveranno la piccola industria, attireranno investimenti e non avranno dipendenza economica dal nemico israeliano. Per combattere la corruzione verranno soppressi 37 mila lavori immaginari nei servizi di sicurezza egemonizzati da Fatah e nessuno potrà usare le armi a scopo di vendetta. I militanti di Fatah e delle altre fazioni non devono avere paura perché non faremo alcuna ingiustizia. Devono sapere che preserveremo la loro vita, denaro ed onore .
Non imporremo la religione e nemmeno il velo.
Situazione del 9 febbraio 2006Dichiarazioni
di Osama Hamdan
Il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan, ha
dichiarato che le priorità del suo Movimento sono il
rafforzamento della
resistenza palestinese, il rilascio dei 9000 e più prigionieri
palestinesi,
compreso il segretario del Fronte popolare Ahmed Saadat e gli altri 14
membri
del parlamento, ed infine la riorganizzazione dell’OLP.
Hamdan ha rilasciato queste dichiarazioni nel corso di una festa organizzata a Beirut per celebrare la vittoria elettorale, a cui erano presenti molte personalità di spicco del Libano compreso il ministro dei lavori pubblici Trad Hmadeh, l’ex premier Saleem Al-Hus, ed il capo sciita in Libano Hussein Fadlullah.
Hamdan dice: “Le nostre priorità per il presente sono occuparci dei problemi di tutti i giorni dei palestinesi compreso i problemi della sicurezza e del sociale, e costituire un sistema giudiziario indipendente. Hamas non vuole abolire le istituzioni corrotte esistenti, ma riformarle e renderle affidabili per il popolo palestinese dal momento che confidiamo in una promettente indipendenza economica per la Palestina. Hamas abbinerà la politica alla resistenza e non abbandonerà mai le istanze nazionali. Saremo sempre per il dialogo con il governo libanese per quanto riguarda la presenza di rifugiati palestinesi come ospiti nel loro stato.”
Situazione dell'8 febbraio200609:07 -
27.01.06 Mofaz - ministro difesa israeliano dà ordine di
proseguire arrestii di esponenti di Hamas e Jihad isalmica
08:26 - 27.01.06
Esercito di occupazione arresta 15 palestinesi in West Bank
08:05 -
27.01.06 il presidente pakistano Musherraf dichiara che Israelel
deve accettare la vittoria di Hamas
00:48 - 27.01.06Abbas
chiamerà Hamas per formare il nuov ogoverno
I
RISULTATI UFFICIALI FINALI
. |
Voti |
% |
Seggi (proporzionale/uninominale) |
. |
434 817 |
42.9 |
76 (30/46) |
Fatah (PLO movimento liberazione della Palestina) (Harakat al-Tahrâr al-Filistini) |
403 458 |
39.8 |
43 (27/16) |
Martyr Abu Ali
Mustafa (PFLP - Popular Front
for the Liberation of Palestine) |
41 671 |
4.1 |
3 (3/0) |
al-BADIL
(coalizione Democratic Front for the
Liberation of Palestine, Palestinian People's Party, Palestine
Democratic Union (FIDA) e indipendenti) (al-Badeel) |
28 779 |
2.8 |
2 (2/0) |
Palestina
Indipendente (Mustafa Barghouthi and indipendenti) |
26 554 |
2.6 |
2 (2/0) |
23 513 |
2.3 |
2 (2/0) |
|
Indipendenti |
- |
- |
4 (0/4) |
Altri |
53 200 |
5.2 |
0 (0) |
TOTALE (PARTECIPAZIONE 74.6%) |
1 011 992 |
100.0% |
132 (66/66) |
percentuali di votanti nelle 16 circoscrizioni