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NOTIZIE DALLA PALESTINA
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ARCHIVIO
2007
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29 maggio 2007
Rapito
il parlamentare Jamal Al Tirawi, portavoce di Fatah al parlamento. Gli esponenti politici rapiti sono ora in
tutto 76.
24 maggio 2007
NUOVA ONDATA DI RAPIMENTI di
ministri, parlamentari e sindaci di Hamas. In tutto sono 33 che
si vanno ad aggiungere agli altri 42 parlamentari ancora detenuti.
Questi i nomi:
il ministro dell’educazione Al Shaer,
i parlamentari Al Beitawi, Daoud Abu Seir, Rahman Zeidan, già
ministro dei lavori pubblici
Al Qawas sindaco di Qalqilia, rilasciato alcuni mesi fa e i sindaci di
Nablus e di villaggi dei distretti di Ramallah e Salfit
Rapiti anche insegnanti nei distretti di Nablus e Qalqilia
Il ministro dell’informazione palestinese Barghouti
ha definito questa operazione un “massacro contro la democrazia” e
ha sottolineato come avviene proprio in un momento in cui i Palestinesi
stavano offrendo una tregua.
I servizi segreti israeliano hanno stilato l’ elenco delle
personalità da Hamas da colpire a morte. Sono 16, 11 capi
politici e 5 militari. Tra i politici vi sono Mishal e
Haniye,
tra i comandanti militari Al Deif
e Al Jabari.
23 maggio 2007
Il ministro dell’informazione palestinese, Mustafa
Barghouti, ha reso noto che il
governo di unità nazionale ha avanzato una proposta di tregua ad
Israele che ha rifiutato dimostrando in tal modo l’interesse del
governo israeliano nel continuare l’offensiva militare.
Il governo israeliano non ha mai rispettato la tregua del novembre
scorso e, quindi, dopo questa ennesima minaccia del ministro degli
esteri israeliano Livni che ha affermato che verrà lanciata una
nuova offensiva nella striscia di Gaza, le fazioni della resistenza
palestinese hanno dichiarato che la tregua è finita ed
inizieranno azioni di rappresaglia per i crimini commessi dall’esercito
israeliano contro i civili palestinesi sia nella striscia di Gaza che
nel West Bank.
23 maggio 2007
Le 5 fazioni
della resistenza, Hamas, Fatah, Jihad islamica, PFLP e DFLP, hanno
confermato, in un incontro con Abbas e Haniye, la loro volontà
di mantenere la tregua interna, porre fine agli scontri interni e dare
spazio ad azioni congiunte per rafforzare il piano di sicurezza
interno. Sono tutti concordi nel formare una commissione che controlli
la tregua. (vedi
i dettagli sugli scontri interni tra Hamas e Fatah nella striscia di
Gaza)
LIBANO
Hamas ha chiesto l’immediato cessate il fuoco nel campo profughi
palestinese di Nahr Al Bared e una soluzione politica degli scontri e
non militare perché sono a rischio migliaia di vite di
palestinesi. I residenti nel campo profughi di Nahr Al Bared sono
40mila, centinaia sono già stati uccisi o feriti sotto il fuoco
dell’esercito libanese ed hanno distrutto i depositi di acqua e la rete
elettrica, lasciando quindi i rifugiati senza acqua e corrente
elettrica.
Vi è una terza parte che fomenta gli scontri dopo che si era
raggiunto l’accordo per ben due volte per un cessate il fuoco, afferma
un esponente di Hamas nel Libano, Abbdul Hadi.
La situazione per i residenti è tragica, senza scorte
alimentari. Hamas ha cercato di far entrare un convoglio di soccorsi
nel campo, ma è stato fermato.
L’esponente del Fronte popolare, Maher Al Taher condanna gli attacchi
contro l’esercito libanese da parte di Fatah Islam ma anche gli
attacchi indiscriminati contro la popolazione inerme dell’esercito
libanese. Il gruppo di Fatah Islam non è palestinese, è
una banda di fuorilegge che lavora al di fuori della rete nazionale
palestinese. Chiede l’immediato coordinamento delle fazioni palestinesi
in Libano per trovare una soluzione politica della crisi.
Il premier palestinese Haniye ha telefonato al presidente Lahoud e al
primo ministro Seniora per chiedere aggiornamenti e trovare una
soluzione alla crisi umanitaria dei residenti del campo profughi di
Nahr Al Bared.
Vedi i filmati che
documentano dall’interno del campo di Nahr Al
Bared gli scontri tra il gruppo Fatah Islam e l’esercito libanese.
20 maggio 2007
Manifestazione dei coloni a Sderot, chiedono al governo israeliano di
agire per far cessare gli attacchi di razzi Qassam.
Lieberman, ministro israeliano agli affari strategici, ha minacciato di
ritirare il suo partito dal governo se Olmert non predisporrà
un’operazione su larga scala contro Hamas.
Minacce di morte a esponenti di Hamas da parte degli Israeliani
Avi Dichter, ministro sicurezza: Meshal è più che un
legittimo obiettivo, sono convinto che alla prima occasione ci
sbarazzeremo di lui, nonostante sia un obiettivo difficile”. E ancora:
“Se Haniye (il capo del governo palestinese) fa parte di quelli che
danno ordini per attaccare le colonie con i missili noi lo faremo
diventare un obiettivo. Non è sicuro qui, né
Damasco né in nessun altro luogo e lui lo sa bene.
11 maggio 2007
Il ministro dei trasporti israeliano Mofaz ha dichiarato che bisogna
intensificare l’eliminazione dei leader della resistenza in
rappresaglia al lancio di razzi Qassam.
8 maggio 2007
L’8 maggio 2007 il ministro della difesa israeliano Peretz minaccia di
invadere la striscia di Gaza
Gli risponde, in una conferenza stampa, Abu Obaida portavoce delle
Brigate Qassam, ala armata di Hamas, ed afferma che la resistenza
palestinese è pronta a respingere ogni attacco e che non crede
ad una invasione dell’intera striscia di Gaza perché costerebbe
troppo. Pensa piuttosto che le dichiarazioni di Peretz siano un
espediente per alleggerire la tensione sul governo dopo il rapporto
Winograd che ha accusato il governo ed in particolare Peretz di aver
condotto male l’offensiva in Libano del luglio scorso. Continua
affermando che non è in pericolo la vita del soldato Shalit
perché è stato rapito per ottenere uno scambio di
prigionieri e non per ucciderlo.
MAGGIO 2007 - GLI
ATTACCHI ISRAELIANI NELLA STRISCIA DI GAZA
29 aprile 2007
Gli USA hanno proposto un piano di pace tra Israele e Autorità
Palestinese che si riassume in “libera circolazione in cambio di
sicurezza”. Secondo questo piano Israele aprirebbe i valichi della
Striscia di Gaza ai residenti e ridurrebbe le restrizioni di movimento
previste ai check-points della West Bank a condizione che cessino i
lanci di razzi sulle colonie israeliane.
Dure le reazioni di Hamas. Al-Bardaweel, portavoce del gruppo
parlamentare di Hamas,
afferma che la libertà di movimento è un diritto sancito
dalla normativa internazionale e dalle convenzioni e vale per tutte le
popolazioni. E’ quindi un diritto naturale per il popolo palestinese e
non può essere affermato in cambio di qualcos’altro.
Prosegue dicendo che la questione palestinese è una questione di
occupazione e le soluzioni temporanee non possono far parte del
progetto di liberazione e che Israele e gli USA vogliono ottenere due
cose con questa proposta: dividere il popolo palestinese e rendere
Israele meno criticabile agli occhi degli stati arabi, dell’Europa e
della Russia dopo i suoi continui rifiuti di proposte di pace.
Dura condanna di questa proposta USA anche da parte del Fronte
popolare di liberazione della Palestina che fa appello al
presidente Abbas affinché non prosegua i suoi incontri con
Israele, in quanto usati come copertura dal premier israeliano
Olmert per continuare l’aggressione contro il popolo palestinese, e
anche agli stati arabi affinché interrompano il dialogo con
Israele e agiscano piuttosto per interrompere immediatamente l’assedio
imposto ai palestinesi fornendo supporto politico ed economico.
2
aprile 2007
Il ministro della difesa Peretz ha dato il via libera alla ripresa
delle ostilità nella striscia di Gaza
Il ministro Barghouti stigmatizza le dichiarazioni di Olmert che si
è dichiarato disposto a sedersi al tavolo dei negoziati con la
Lega araba.
“Vuole dividere il mondo arabo” ha detto “ignorare i diritti nazionali
del popolo palestinese e negoziare direttamente con i paesi arabi”.
30 marzo LAND DAY
Giornata nazionale di protesta contro l’occupazione dei territori
palestinesi da parte di Israele.
Si è scelta questa data perché il 30 marzo 1976,
durante una protesta contro la confisca delle terre, furono uccisi 6
palestinesi, feriti 96 ed arrestati 300.
27 marzo
Sono morti due palestinesi in Iraq. Sono stati torturati fino alla
morte nel tentativo di estorcere una confessione di colpevolezza di
alcuni attentati fatti a Baghdad .
17 marzo
Varato il governo di unità nazionale con 83 voti
favorevoli, 3 contrari (2 del PFLP ed 1 dell’indipendente Hassan
Kreisha).
Tutti i partiti e le fazioni partecipano al nuovo governo compresi il
Fronte Democratico per la liberazione per la Palestina (DFLP) ed il
Fronte di Liberazione per la Palestina – GC (PFLP-GC).
Inizialmente doveva partecipare anche il Fronte di Liberazione per la
Palestina (PFLP) che dopo lunghe trattative si è tirato indietro
perché il programma del nuovo governo non favorisce i diritti
nazionali.
E’ stato nominato portavoce Ghazi Hamad.
14 marzo 2007
Un’organizzazione palestinese per i diritti umani, Nafha, ha
fatto appello per la formazione di un fronte unico arabo istituzionale
che operi per richiedere il rilascio dei parlamentari e ministri rapiti
denunciando le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di
occupazione nei confronti degli stessi, in particolar modo di quelli
affetti da gravi malattie senza contare il fatto che sono persone
democraticamente elette per rappresentare il popolo palestinese.
I 36 parlamentari palestinesi rapiti e detenuti nelle carceri
israeliane di Majedo e Alramla sono in situazioni critiche di salute
dopo che il governo israeliano ha impedito loro di essere curati
adeguatamente. Sono tutti anziani e soffrono di diabete, reumatismi,
ulcera e mal di cuore.
28 febbraio 2007
Rapito un altro membro del parlamento, Hatem Qafisha. E’ stato
prelevato dalla sua abitazione ad Al Khalil.
Sale a 42 il numero dei parlamentari rapiti dallo scorso giugno 2006.
3 febbraio 2007
ACCORDO della MECCA tra Hamas e Fatah.
I punti dell’accordo:
- tregua tra le fazioni in lotta a Gaza: smantellamento dei posti di
blocco, ritiro degli uomini armati dalle strade, rilascio dei
prigionieri di entrambi gli schieramenti
- rifondazione dell’OLP
- governo di unità nazionale
2 febbraio 2007
Il bilancio degli scontri tra le opposte fazioni di Hamas e Fatah nella
striscia di Gaza è di 21 morti e 100 feriti
30 gennaio 2007
Raggiunto l'accordo per il cessate il fuoco tra Fatah e Hamas
19 gennaio 2007
Israele ha sbloccato una parte dei fondi - 100 milioni di
dollari su 660 milioni complessivi - che costituiscomo i proventi delle
tasse che Israele riscuote per conto dell'ANP e che arbitrariamente non
ha più restituito da quando Hamas ha vinto le elezioni.
Prima metà di gennaio
Scontri tra Hamas e Fatah
Il bilancio è finora di 19 morti, compresi 9 civili, e di 70
feriti.
7 gennaio 2007
Il presidente Abbas ha deciso di dichiarare illegali le forze di
sicurezza governative a meno che non si aggreghino agli apparati di
sicurezza presidenziali, che sono alle dirette dipendenze del
presidente Abbas.
Anche il comitato nazionale delle forze islamiche e nazionali si
é pronunciato a favore dello scioglimento delle forze di
sicurezza governative accusate di essere la causa dei recenti scontri a
Gaza.
Per contro il ministro degli interni ha affermato tramite il suo
portavoce che gli apparati di sicurezza governativi erano stati
istituiti un anno fa di concerto con il capo del governo Haniye e lo
stesso presidente Abbas e che ora saranno rinforzati da 5000 a 12mila
unità.
Respinge le accuse del comitato dichiarando che i fatti di sangue
occorsi sia nella striscia che nel West Bank sono opera degli apparati
legati a Fatah.
La Jihad islamica e il PFLP-GC si sono rifiutati di sottoscrivere la
dichiarazione del comitato ed hanno dichiarato che bisogna attendere
gli esiti dell’inchiesta prima di ascrivere colpe ad un singolo partito.
Sei fazioni armate hanno tenuto una conferenza stampa a Gaza per
dichiarare che se sarà necessario useranno la forza per non far
generare il conflitto in atto in guerra civile. Ritengono il presidente
Abbas responsabile di questa situazione e hanno dichiarato che useranno
il pugno di ferro contro traditori e agenti che vogliono trascinare la
politica palestinese in un conflitto fratricida.
L’ala armata di Hamas, di Fatah, del PFLP e i comitati di resistenza
popolare hanno dichiarato di voler essere il baluardo dell’unità
nazionale e si sono dimostrati sconcertati dalla decisione del
presidente Abbas di esautorare le forze di sicurezza del ministro degli
interni, dimostrando di seguire le direttive imposte dal governo
israeliano.
Il
documento dei leader palestinesi prigionieri che chiede la fine
degli scontri interni
Colpito all’addome un giornalista dell’agenzia Maan mentre era
testimone di un’incursione israeliana a Ramallah, dove sono stati
uccisi e feriti numerosi palestinesi. E’ l’ennesima aggressione a
giornalisti da parte dell’esercito israeliano che non gradisce avere
testimoni oculari delle loro aggressioni contro il popolo palestinese.
6 gennaio 2007
Il presidente Abbas ha nominato Dahlan comandante generale delle
forze di sicurezza presidenziali, secondo le richieste avanzate dagli
USA e da Israele che avevano promesso un sostegno finanziario a queste
forze se a capo di esse ci fosse stato Dahlan.
Hamas ha fortemente criticato l’aiuto finanziario degli USA alle forze
di sicurezza presidenziali perché è una chiara ingerenza
negli affari interni dell’ANP ed un tentativo di innescare la guerra
civile.
5 gennaio 2007
Dr. Mousa Abu Marzouq, responsabile ufficio politico di Hamas ha
condannato la politica della comunità internazionale che
supporta l’operato del presidente Abbas contro il governo di Hamas e
non favorisce invece la riconciliazione nazionale.
Unica eccezione è il governo russo che ha sospeso la fornitura
di blindati alle forze presidenziale proprio nell’ottica di favorire
una riconciliazione nazionale.
4 gennaio 2007
Hamas è fortemente critico verso l’appello diramato dalle
forze preventive di sicurezza e rivolto agli stranieri invitandoli a
lasciare la striscia di Gaza perché non più sicura dopo
il rapimento, lunedì 1 gennaio, del un fotografo peruviano Jaime
Razuri dell’agenzia France Press.
Fawzi Barhum, portavoce di Hamas a Gaza denuncia che questo appello
può dare lo stimolo ai rapitori di commettere altre azioni
simili in modo da far apparire il governo debole e non in grado
di difendere gli stranieri
3 gennaio 2007
Il portavoce delle forze di sicurezza governative smentisce le
accuse che attribuiscono ai suoi uomini l’omicidio di 3 poliziotti
delle forze di sicurezza preventiva
A jabalia ci sono stati scontri tra forze di Fatah ed Hamas: 5
palestinesi morti e numerosi feriti
Il partito laburista egiziano prende posizione ed afferma che in
generale i gruppi nazionalisti ed islamici ed i gruppi di liberazione
stanno con Hamas, in quanto partito legittimamente eletto dal popolo
palestinese.
Commenta favorevolmente la decisione presa dalle varie fazioni,
compresa la corrente di Fatah guidata da Farouq Qaddoumi che respingono
la prospettiva di elezioni anticipate e condanna il tentativo di
ingerenza negli affari palestinesi da parte degli USA che vogliono
eliminare la legittima resistenza contro l’occupazione attraverso la
corruzione di parte dell’ANP.
Aggiunge che l’unica via per scongiurare la guerra civile in Palestina
e combattere questa congiura è l’unità dei palestinesi,
arabi ed islamici.
Il presidente Abbas ha rifiutato di cedere alle pressioni di
numerosi membri del comitato centrale di Fatah che chiedevano le
dimissioni di Dahlan in quanto istigatore dei disordini interni.
Il capo dell’OLP, Farouq Qaddoumi, ha accusato Dahlan di corruzione e
di assecondare i progetti sionisti.