A.L. Cobas RdB-CUB
Associazione Lavoratori Comitati di Base Ente Regione Lombardia
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Carlo Colli - tel 0332 338447
COMUNICATO n. 4
Milano, 21 gennaio 2007
ORGANIZZIAMOCI PER BOICOTTARE
L'APPLICAZIONE DEL MEMORANDUM: strumento di controllo e repressione
statuale.
Il "Memorandum" é un documento
sottoscritto dal Ministro della Funzione Pubblica Nicolais (DS) , dal
Ministro dell'Economia Padoa Schioppa e da CGIL-CISL-UIL.
Il suo contenuto dovrà essere
inserito nei prossimi contratti del Pubblico Impiego (in ritardo
già da un anno e due mesi) e se applicato aggraverà
l'attacco alle condizioni di lavoro nel Pubblico impiego già in
atto da anni; accelererà il processo di privatizzazione ed
esternalizzazione dei servizi; accentuerà i
meccanismi di diversificazione salariale a parità di mansioni e
sancirà definitivamente il potere incontrollato dei dirigenti
sia sul piano della gestione economica, sia sul piano gerarchico, e
trasformerà gli esodi volontari, che peraltro sarebbero
necessari, in licenziamenti velati.
Inoltre criminalizza tutto il settore
della Pubblica Amministrazione, come se questo fosse l'unico
responsabile della crisi economica del paese.
Dobbiamo impedire, organizzandoci e
lottando, che il prossimo contratto si trasformi in uno strumento
punitivo contro tutti i lavoratori.
In allegato il testo originale
integrale.
Leggi o richiedici il
comunicato n. 3 contenente una valutazione sull'accordo sulle
progressioni orizzontali e le modalità dei ricorsi.
Iscriviti al nuovo sindacato dell'Ente
Regione Lombardia!
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PER UNA NUOVA QUALITA' DEI SERVIZI E DELLE FUNZIONI PUBBLICHE
Memorandum d'intesa su lavoro pubblico e
riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche
Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica
Amministrazione, il Ministro dell’Economia e delle Finanze e le
Organizzazioni Sindacali concordano quanto segue:
1. Una profonda riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche
è un passaggio obbligato affinché l'economia italiana
torni su un sentiero di crescita duratura. Per rendere più
attrattiva la scelta di vivere e di investire in Italia, per dare
spazio alla capacità dei cittadini, dei lavoratori e delle
imprese, di innovare, è necessario un deciso miglioramento della
qualità dei servizi pubblici che essi utilizzano. Dalla
produzione e dall’accesso a servizi universali e di qualità, di
cui le Pubbliche Amministrazioni rimangono l'asse portante, dipende la
stessa disponibilità dei diritti di cittadinanza previsti dal
nostro ordinamento costituzionale. Investire nella qualità della
Pubblica Amministrazione è indispensabile per dare efficacia
all'azione pubblica nel quadro di imparzialità, buon andamento e
legalità. Alle risorse necessarie può e deve concorrere
la riduzione degli sprechi e la responsabilizzazione dei centri di
spesa.
2. La riorganizzazione della Pubblica Amministrazione e delle funzioni
pubbliche, a livello centrale e locale, deve essere ispirata
all'obiettivo di accrescere la produttività del sistema Paese.
Ciò esige che siano create condizioni di misurabilità,
verificabilità e incentivazione della qualità dei servizi
e delle funzioni pubbliche. In questo modo si valorizzano le
professionalità dei lavoratori pubblici; la dirigenza pubblica
può trovare la motivazione e l'incentivo per perseguire in modo
trasparente e giudicabile la missione che le è assegnata.
3. Il miglioramento delle funzioni pubbliche richiede un concorso
coordinato: I) della legislazione a sostegno della piena
contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico; II) delle
disposizioni contrattuali del settore pubblico; III) della disciplina
delle procedure e del sistema di contrattazione (nazionale e
integrativa); IV) dell'esercizio dei diversi e distinti livelli di
responsabilità; V) del sistema dei controlli e della
semplificazione e delle regole contabili e amministrative; VI) della
infrastruttura tecnologica; VII) delle strutture e dei modi di
comunicazione con i destinatari dei servizi; VIII) dei meccanismi di
reclutamento e dei sistemi di formazione del personale; IX)
dell’utilizzo delle nuove tecnologie ed in modo particolare del
telelavoro. In questo nuovo impianto gli aumenti di efficacia e di
efficienza dovranno essere perseguiti ricorrendo alle esternalizzazioni
solo per le attività no core, limitando il ricorso alle
consulenze nelle pubbliche amministrazioni, e riducendo il numero di
incarichi dirigenziali. Andranno inoltre realizzati risparmi
sull'acquisto di beni e servizi e misure che diano piena garanzia di
imparzialità e di trasparenza nel sistema degli appalti
pubblici. In tale ultimo senso è diretta anche l'ottimizzazione
dei servizi ispettivi e di vigilanza in materia di lavoro.
4. Per dare finalmente attuazione in modo credibile a questi obiettivi
generali si è concordato che le iniziative di riorganizzazione
delle amministrazioni pubbliche vengano attuate attraverso indirizzi e
criteri generali concordati in connessione con il rinnovo dei
contratti. Questi indirizzi dovranno promuovere, attraverso leve
contrattuali, amministrative e normative, azioni profonde di
riorganizzazione fra loro omogenee e coerenti. Esse saranno realizzate
da ogni Amministrazione, locale e centrale, in relazione alle
specifiche funzioni svolte e alle competenze legislative e
regolamentari: la riorganizzazione richiede infatti una combinazione di
strumenti e orientamenti di carattere generale e di progetti specifici,
necessariamente diversi da Amministrazione a Amministrazione. In
attuazione degli indirizzi politici, il responsabile della gestione
predispone apposito piano operativo i cui obiettivi e modalità
attuative sono oggetto di confronto con le parti sociali. In questo
ambito, si procederà al riesame di tutte le forme di
esternalizzazioni e di consulenze in atto per prevedere una
progressiva reinternalizzazione di quelle core e valutare per le altre,
secondo l’indirizzo richiamato, l’efficacia e l’ efficienza.
5. In questo quadro, e comunque nell'ambito della legislatura, i
sistemi di reclutamento pianificati dovranno portare alla scomparsa del
precariato. Il ricorso a lavoro flessibile potrà avvenire, in
base a tipologie e limiti individuati nella contrattazione collettiva.
Nel breve termine, il precariato esistente che si è sedimentato
in modo disordinato col passare degli anni in un contesto di blocco
delle assunzioni, sarà assorbito mediante il ricorso a prove per
quanti non siano già stati sottoposti a tali verifiche all'atto
del primo ingresso nello svolgimento di attività nelle P.A.
secondo le modalità e le risorse previste dalla Legge
Finanziaria 2007.
6. Per quanto specificamente riguarda il sistema delle Regioni, ivi
compresa la Sanità, e delle Autonomie locali, in ragione della
autonomia costituzionalmente riconosciuta, gli interventi attuativi dei
principi contenuti nel presente memorandum saranno oggetto di un
ulteriore specifico accordo con le Organizzazioni Sindacali. In questo
ambito, passi importanti verso la responsabilizzazione effettiva degli
Enti, sia relativamente al rapporto tra gli stessi e le comunità
amministrate, sia rispetto agli obiettivi di contenimento della spesa,
sono contenuti nella stessa Legge Finanziaria 2007. Il riordino
terrà conto della ridefinizione delle competenze dello Stato e
del sistema Regioni - Autonomie locali, unitamente all'individuazione
dei livelli più appropriati di governo dei processi di
innovazione e di coordinamento e controllo dei risultati. Per quanto
riguarda gli Enti Pubblici non economici il Governo realizzerà
un apposito tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali
applicativo del presente accordo.
7. Deve essere garantito che le fonti legislative e contrattuali
rispettino gli ambiti di competenza quali definiti dalle norme generali
sul lavoro pubblico. Le azioni normative, amministrative e contrattuali
si ispireranno agli indirizzi e criteri generali di seguito indicati:
- Misurazione della qualità e quantità dei servizi.
L’adozione e la diffusione di un metodo fondato sulla fissazione di
obiettivi e sulla misurazione dei risultati dell'azione amministrativa
possono e devono costituire la base dell'intero impianto di
riorganizzazione della PA. La misurazione dei servizi in tutte le
amministrazioni, deve divenire lo strumento con cui valutare il
conseguimento degli obiettivi delle azioni amministrative, fissati in
termini sia di realizzazioni, sia di effetti sul benessere dei
cittadini. Deve essere la base e il riferimento oggettivo per la
valutazione della dirigenza. Si tratta di produrre e pubblicizzare
informazione di qualità, in via continuativa, sui risultati
effettivamente conseguiti, anche sulla base di indagini sulla
percezione degli utenti. Il Governo assumerà con
tempestività le misure necessarie per conseguire le
finalità qui indicate, anche estendendo il ricorso agli
indicatori provenienti dalla contabilità· economica e
usando come benchmark esperienze in corso di avvio. Vanno anche
previsti sedi e momenti di misurazione, anche sperimentali, che vedano
la partecipazione delle Amministrazioni, delle Organizzazioni Sindacali
e degli utenti.
- Accesso ai pubblici impieghi e pianificazione del turn-over.
L'accesso per concorso resta la modalità ordinaria per tutti i
livelli della PA. La scelta dei settori prioritari di destinazione e la
programmazione e attuazione del reclutamento e delle assunzioni devono
svolgersi in modo periodico e continuo, in un orizzonte di medio
periodo e in coerenza con i vincoli finanziari, in modo da soddisfare
un fabbisogno di personale che emerga da un’analisi comparata delle
esigenze tra le diverse unità dell'Amministrazione rispetto agli
obiettivi di Governo. Verranno introdotti sistemi utili a
decongestionare i concorsi, definendo in modo rigoroso e puntuale i
requisiti di partecipazione e razionalizzando le procedure selettive e
valutative, e sperimentando concorsi comuni alle diverse
Amministrazioni.
- Accesso alla dirigenza pubblica. Per la dirigenza si ricorrerà
ordinariamente a concorsi pubblici, integrati da appropriate
attività formative, come strumento di selezione. Nell’ambito dei
concorsi riservati al personale interno, verranno individuati metodi
appropriati e trasparenti per dare rilievo alle attività e ai
risultati conseguiti dai candidati all’interno dell’Amministrazione.
- Dirigenza: riassetto normativo e contrattuale e autonomia di
bilancio. Il numero complessivo dei dirigenti pubblici deve essere
ridotto, abbassando il rapporto medio dirigente/personale con vantaggi
di efficienza, razionalità organizzativa e di spesa: una quota
delle economie deve essere destinata alla valorizzazione delle
posizioni organizzative del personale non dirigente. La dirigenza va
articolata, eliminando ogni progressione automatica e collegando, con
modalità da definire nei CCNL, gli incarichi e le loro
retribuzioni ai risultati della valutazione nell'ambito di un processo
selettivo documentato e verificabile, e togliendo alla attuale
graduazione degli uffici la funzione esclusiva di meccanismo
automatico di differenziazione retributiva. Il riassetto deve prevedere
autonomia del dirigente nell'individuare la migliore organizzazione
della propria struttura nell'ambito del sistema delle relazioni
sindacali previsto dai CCNL, nonché autonomia di utilizzazione
del proprio budget al fine di conseguire gli obiettivi di gestione, con
l'opportunità di reinvestire nella propria stessa struttura
parte dei risparmi conseguiti. Questa autonomia deve essere esercitata
nell'ambito del sistema di relazioni sindacali prevista dalle
disposizioni legislative e contrattuali vigenti. L’affidamento degli
incarichi di funzione dirigenziale avverrà attraverso procedure
negoziali improntate a principi di trasparenza e pubblicità.
Infine, l'uscita deve costituire l'esito estremo di risultati negativi,
mentre deve essere rigorosamente limitato lo spoils system alle figure
apicali e a quegli incarichi dichiarati aventi natura fiduciaria dagli
organi di governo in cui possono essere chiamati anche esterni
all'Amministrazione. Deve essere introdotto per le funzioni
dirigenziali di I fascia e di livello superiore, il principio generale
della rotazione di ogni incarico, dirigenziale in tempi di durata
massima fissati con chiarezza. Nel caso in cui tale rotazione comporti
mobilità fuori dalla sede di residenza verranno individuati
meccanismi contrattuali di sostegno e incentivazione, mediante
agevolazioni economiche sia dirette sia indirette, conseguibili
attraverso il ricorso all’autonomia di bilancio delle singole
Amministrazioni.
- Valutazione. La dirigenza deve essere valutata coniugando le
disposizioni normative e contrattuali vigenti, prendendo a riferimento
la misurazione dei servizi, i parametri di capacità manageriale,
nonché i risultati conseguiti valutati, con l’ausilio di
appositi nuclei, secondo modalità previste dal CCNL, dai livelli
funzionali dirigenziali superiori. Il sistema di incentivazione della
dirigenza sarà legato alla verifica della relazione fra le
risorse disponibili utilizzate (strumentali e umane) e realizzazioni ed
effetti in termini di servizi, rispetto a obiettivi prefissati. La
valutazione del personale con posizione organizzativa seguirà
simili criteri, in analogia a quanto previsto in alcuni comparti di
contrattazione, superando rigide definizioni legislative. Nel quadro
dei contratti collettivi, all’introduzione di questi criteri saranno
affiancate l’attribuzione alla dirigenza di effettivi poteri di
gestione del personale e la previsione di adeguati sistemi di garanzia,
nell’ambito del sistema di relazioni sindacali.
- Percorsi professionali. Il percorso professionale dovrà
dipendere in modo più significativo dai risultati conseguiti,
opportunamente valutati. Oltre che ai criteri indicati per l'accesso
alla dirigenza degli interni dell'Amministrazione, per le posizioni
organizzative e per il restante personale, andranno realizzate
sperimentazioni mirate sui percorsi centrate su meccanismi
dedicati e trasparenti di selezione basati anche sulla valutazione.
- Formazione e aggiornamento. Una volta svincolata da meccanismi di
progressione interna, la formazione può riacquistare una natura
effettivamente funzionale a incrementare la qualità e offrire al
personale l'opportunità di aggiornarsi e di corrispondere
all'evoluzione del fabbisogno di capacità. Affinché
ciò avvenga, andrà decisamente migliorata la
qualità dell'offerta formativa, promosso e monitorato il peso
che alla formazione del personale viene dato da ogni singolo dirigente,
valutati in modo continuativo gli esiti formativi. Verranno anche
individuati enti bilaterali di formazione come nel settore privato.
- Mobilità territoriale e funzionale. Per agevolare la
mobilità territoriale del personale pubblico, statale, regionale
e locale, a seguito di riorganizzazioni derivanti dagli indirizzi
programmatici stabiliti e in attuazione del trasferimento di funzioni
fra livelli istituzionali, verranno individuati meccanismi contrattuali
di sostegno e incentivazione, mediante agevolazioni economiche sia
dirette sia indirette, conseguibili anche attraverso il ricorso
all'autonomia di bilancio. Sarà strutturato un sistema che
favorisca l'incontro fra la "domanda" di Amministrazioni con carenze di
personale e l' ''offerta'' di dipendenti che intendono cambiare
collocazione, anche al fine di contribuire all'effettiva attuazione del
decentramento delle funzioni amministrative. Verranno realizzate le
semplificazioni e adottate le misure atte a rendere effettiva e fluida
la mobilita' fra Amministrazioni di uno stesso livello di governo.
- Esodi. Per il personale, in caso di accertato esubero di personale
non ricollocabile con processi di mobilità, si devono prevedere
forme incentivate di uscita o attuare norme già previste nei
contratti collettivi. Forme volontarie incentivate di uscita andranno
inoltre previste, con modalità da definire, anche tenendo conto
di esperienze di altri paesi europei.
- Relazioni sindacali nei processi di riorganizzazione. La
riorganizzazione degli uffici pubblici che comporti nuovi riparti delle
funzioni fra Amministrazioni o all’interno delle Amministrazioni stesse
avverrà con il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali e
con esplicitazione dei costi e degli impatti sull'organizzazione del
lavoro e con successivo, aperto confronto valutativo pubblico. Per
quanto riguarda le riorganizzazioni interne ai Dipartimenti, esse
saranno oggetto di preventiva informazione e concertazione con le
Organizzazioni Sindacali, secondo le previsioni contrattuali vigenti.
- Contrattazione integrativa. La contrattazione integrativa si deve
svolgere sulle materie e nelle modalità definite dai contratti
nazionali. Le parti concordano nei prossimi rinnovi contrattuali di
finalizzare l'utilizzo dei fondi anche per conseguire nella
contrattazione integrativa risultati mirati alla qualità e la
quantità dei servizi; ad esempio, l'ampliamento degli orari di
apertura dei servizi, riduzione dei tempi di attesa, misure integrative
di stabilizzazione del precariato, innovazioni di processo. Le risorse
finanziarie destinate alla contrattazione integrativa sono individuate
dai contratti collettivi evitando ricorsi a interventi legislativi e
normativi per integrare le risorse non conseguenti ad accordi tra le
parti finalizzati a specifici obiettivi di miglioramento della
qualità dei servizi o a seguito di eventi straordinari o per
l’implementazione di riforme amministrative. La contrattazione
integrativa deve rispondere a criteri omogenei e cogenti dettati dai
contratti collettivi nazionali in cui siano riflessi a fini premiali i
risultati positivi della gestione. Saranno introdotti nei CCNL sistemi
di valutazione e misurazione e criteri di accertamento dell’apporto
individuale alla produttività. Il raggiungimento dei risultati
costituisce uno strumento di differenziazione del trattamento
economico. Sui risultati vanno altresì introdotti
controlli concertati tra le Amministrazioni, le confederazioni
sindacali e i cittadini utenti, predisponendo appositi strumenti di
rilevazione del loro grado di soddisfazione dei servizi erogati, al
fine di verificare l'effettiva efficacia delle politiche di gestione
dell'incentivazione. Al tempo stesso, verrà assicurato che, come
nella contrattazione nazionale, l'Amministrazione sia reale controparte
del sindacato. Va, inoltre, affidata alla contrattazione nazionale la
definizione di regole e criteri che contrastino la dispersione e la
frantumazione degli ambiti e delle sedi di contrattazione integrativa.
Va data attuazione all'Osservatorio per la contrattazione integrativa
prevista dal decreto legislativo 165/2001.
8 Ai fine di attuare gli indirizzi esposti al punto 7, verranno
individuate le misure e le norme conseguenti. Le disposizioni dei
contratti daranno pieno seguito alle finalità sopra prefigurate.
Il lavoro sui profili normativi individuerà anche gli
impedimenti che derivano da norma di legge: verranno suggerite le
modifiche legislative eventualmente necessarie, che il Governo poi
promuoverà con provvedimenti separati. Gli indirizzi
costituiranno anche la base di sperimentazioni decise e valutate
congiuntamente. I provvedimenti che interessino anche il personale del
Servizio Sanitario Nazionale, di Regioni e Enti Locali, saranno
concordati con Regioni, Province e Comuni.
9 In attuazione degli indirizzi richiamati, verranno anche individuati
i criteri generali (metodi per l'identificazione degli indicatori,
obblighi informativi sui servizi, operatività, efficacia e
trasparenza dell'azione dei nuclei di valutazione, obblighi e
modalità di informazione in via continuativa, etc.) utili alla
misurazione dell'efficacia e della qualità della Pubblica
Amministrazione e alla piena accessibilità e
verificabilità di tali informazioni.
10. In coerenza con gli obiettivi di una nuova qualità dei
servizi e delle funzioni pubbliche, come delineati nel punto 1 del
presente documento, si attiverà un apposito confronto sui temi
della Scuola, della Ricerca, dell’Università e dell’Alta
Formazione Artistica e Musicale.
11 Viene costituito un Gruppo di lavoro ristretto incaricato di dare
agli indirizzi e criteri generali qui indicati, traduzione tecnica e
operativa, anche ai fini della predisposizione da parte del Governo e
dei Comitati di Settore, degli atti di indirizzo per il rinnovo di
tutti i contratti di lavoro e dell'attuazione di norme. Contestualmente
si definiranno gli incrementi contrattuali, in analogia con il metodo
adottato con i protocolli degli anni 2002 e 2005.
Roma, 18 gennaio 2007
Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni
nella Pubblica Amministrazione
Il Ministro dell’Economia e delle
Finanze
CGIL
CISL
UIL