torna a lotte sindacali

A.L. Cobas RdB-CUB
Associazione Lavoratori Comitati di Base Ente Regione Lombardia
alcobasregione@libero.it
http://alcobasregione.blogspot.com
Giorgio Riboldi -  tel 0372 485327 cell 3391956669
Carlo Colli -  tel 0332 338447


COMUNICATO N. 7
13 MARZO 2007

ATTENZIONE! NO AL FURTO DEL TFS

Un altro passo verso il furto della liquidazione dei lavoratori pubblici si è compiuto nei giorni scorsi. Il 6 marzo 2007 l'ARAN e CGIL, CISL e UIL hanno siglato un accordo che consentirà l'istituzione del Fondo di previdenza integrativa per i dipendenti degli enti locali e della sanità. Questo fondo integrativo  diventerà  il più grande fondo italiano. La sottoscrizione di questo fondo comporterà la trasformazione del TFS in TFR.

OCCORRE BOICOTTARLO RIFIUTANDOSI DI ISCRIVERSI

Anziché difendere il sistema previdenziale pubblico e mobilitarsi per aumentare queste indecorose pensioni, i promotori finanziari di CGIL, CISL e UIL vogliono ingannare i lavoratori  di Regioni, Autonomie Locali e Sanità, presentando loro i fondi integrativi come i toccasana per la loro pensione.
Questa intesa, inoltre, farà da battistrada al completamento del furto del TFR in quanto, a breve, si avvierà la previdenza integrativa anche per i restanti comparti del pubblico impiego.
Insomma, manca ancora un piccolo tassello per portare a compimento lo scippo.

DOBBIAMO IMPEDIRE CHE CIO’ SI REALIZZI!!
 
Nonostante i 17 milioni di euro stanziati per la pubblicità ingannevole favorevole ai fondi privati e che non vi sia la minima possibilità di un contraddittorio con chi la pensa in modo diverso, nel privato l'operazione del furto del TFR non sta dando i frutti preventivati.
Cresce, infatti, l'opposizione sociale e i lavoratori hanno capito bene che occorre diffidare da chi promette rendimenti più alti e magnifica la necessità di un vitalizio integrativo.

Il rendimento del TFR è sicuro, quello del Fondo pensione è a rischio e non prevedibile.
Il TFR in azienda è rivalutato annualmente nella misura fissa del 1,5% più lo 0,75% per ogni punto di aumento dei prezzi. Es: a fronte di un aumento annuo del 2% dei prezzi viene rivalutato del 3%. Nei fondi pensione, invece, il TFR è un investimento a rischio. Occorre ricordare che il governo Prodi su richiesta di CGIL-CISL-UIL ha anticipato di un anno lo scippo del TFR.
I fondi pensione sono a totale rischio per i lavoratori, sono subordinati  all'andamento delle Borse e dei mercati finanziari e caratterizzati dall'incertezza del rendimento. Governo, sindacati di Stato, assicurazioni, finanziarie e speculatori di tutti i tipi stanno raccontando un sacco di frottole sul rendimento dei fondi pensione. Non dicono che basta un crollo della borsa di un giorno per far sparire tutti i soldi versati nel fondo pensione privato. Un esempio? Se oggi crollassero del 50% i titoli nei quali Lorsignori hanno investito i nostri soldi, e domani i titoli stessi salissero del 50%, ingenuamente crederemo che il valore rimanga invariato, ebbene non è così: ipotizziamo € 30.000 versati nel fondo pensione, perdendo il 50% ci rimarranno € 15.000 e salendo del 50% aumenteranno di € 7.500 e il nostro capitale salirà a € 22.500. L’indice di Borsa è tornato pari, ma i nostri soldi e il nostro TFR sono diminuiti.

Ecco alcuni esempi che dimostrano l’inaffidabilità dei fondi integrativi pensionistici
Dopo il crack dei fondi pensione della Sicilcassa, di Cassa Ibi (Cariplo), della Bnl e della Comit, un altro crack si è verificato in questi ultimi giorni.
Quello del fondo pensione del Teatro Carlo Felice di Genova.
Oggi gli oltre 300 tra pensionati e lavoratori attivi del Teatro Carlo Felice di Genova non sanno se riusciranno a recuperare quanto versato nel fondo di previdenza integrativa a favore del personale dell’Ente autonomo Teatro comunale dell’Opera di Genova. Il Fondo fondato nel 1971 con un accordo tra i sindacati confederali e l’Ente Teatro è andato in liquidazione nel maggio del 2004 (il primo in Italia) con un deficit, secondo il conteggio del commissario liquidatore, di quasi 9 milioni di euro.
E a dare una risposta a questi lavoratori e pensionati saranno, oramai, solo le carte bollate. Il Fondo pensione "era gestito da amministratori e revisori divisi in misura paritetica tra Ente e sindacati confederali CGIL-CISL-UIL".

IL TFR VERSATO AI FONDI PENSIONE È PER SEMPRE E NON PUÒ ESSERE REVOCATO.
SI POSSONO SOTTOSCRIVERE EVENTUALMENTE I FONDI  IN QUALSIASI MOMENTO DELLA VITA LAVORATIVA.

I piazzisti di CGIL-CISL-UIL, per convincere i giovani a lasciarsi scippare il TFR, sostengono che avranno una pensione bassa, non dicono che questo avviene perché la pensione si calcola sulla base dei contributi versati in tutta la vita lavorativa (accordo CGIL-CISL-UIL del 1995 con il governo Dini) e per il dilagare del lavoro precario e sottopagato. Farsi scippare il TFR aggiungerebbe al danno la beffa.
Oggi l'INPS è in attivo e nessuno lo dice.
La soluzione reale sta nell'organizzare la lotta per il rilancio della previdenza pubblica e per l'adeguamento delle pensioni al costo effettivo della vita, separando il capitolo della previdenza da quello dell'assistenza. Infatti è il capitolo assistenza che va a pesare in modo negativo sui conti dell'INPS, mentre l'assistenza dovrebbe essere di competenza della fiscalità generale.

 NO AI FONDI PENSIONE
RILANCIO DELLA PREVIDENZA PUBBLICA
LAVORO STABILE - SALARIO - DIRITTI
 
FORMIAMO ANCHE IN REGIONE LOMBARDIA IL COMITATO CONTRO LO SCIPPO DEL TFR

30 MARZO SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO

Seguirà comunicato con le motivazioni  dello sciopero

AL Cobas RdB– CUB Ente Regione Lombardia