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Era già tutto previsto…ora la parola passi alla mobilitazione dei cittadini sul territorio e alla Magistratura.

La giunta regionale del 19 novembre 2008, con il vergognoso silenzio-assenso della Lega Nord e in combutta con l’impresa Cavenord (fratelli Testa), ha approvato, dopo averlo manipolato, il piano rifiuti della provincia di Cremona. Non vi saranno, quindi, più vincoli di distanza tra una discarica e l’altra e questo significa che a Cappella Cantone i fratelli Testa gestiranno la più grande discarica di amianto della Lombardia per un giro di affari di circa 180 milioni di euro. Il profitto ha prevalso ancora una volta sul diritto alla sicurezza e alla salute dei cittadini. I fratelli Testa, per ora, sono stati accontentati, ma i giochi sono ancora aperti perché la mobilitazione dei cittadini e la Magistratura hanno ancora parecchi strumenti e fantasia per poter impedire questo scempio.
Tutti devono sapere che il vergognoso parere positivo della giunta regionale ad una megadiscarica a Cappella Cantone comporta responsabilità altissime, perché è in gioco la vita o la morte delle persone.
La nuova discarica di Cappella Cantone sarebbe, ed è, addirittura improponibile se si osservassero le normative che la stessa Regione Lombardia ha emanato (vedi per esempio la delibera di giunta n. 8/6581 dello scorso febbraio).
Secondo questa normativa non ci sarebbero le condizioni per garantire la tutela delle risorse idriche, un buon impatto ambientale nel medio-lungo periodo, e nemmeno la re-distribuzione della pressione ambientale all’interno del territorio lombardo.
Allora ci si pone un’ulteriore domanda: perché la Regione Lombardia si presterebbe a questo spregevole voltafaccia per  spianare la strada ad un sopruso contro la salute e la sicurezza dei cittadini? Spetterà anche alla Magistratura indagare quali interessi sono in gioco. Prendiamo, ad esempio, le dichiarazioni di Rossoni che paventavano possibili pagamenti di penali a Cavenord se non fosse stata garantita a questa impresa una mega discarica in provincia di Cremona. Allora il tira e molla di tutti questi mesi può essere letto come una manfrina indegna di un paese civile, perché evidentemente i giochi erano stati decisi al di fuori della prassi e delle normative in vigore. Tant’è che si è dovuto modificare il piano rifiuti per potere autorizzare la discarica, cambiando le regole del gioco mentre la partita era in corso.
Il prossimo passo ci vedrà impegnati a creare le condizioni per organizzare al più presto una mobilitazione nazionale davanti alla discarica per impedire l’avanzamento dei lavori che abbiamo il sospetto siano già iniziati. Che i fratelli Testa abbiano il potere della lungimiranza?
Sono previsti il 21 e 22 novembre riunioni a Castelleone e Milano, entrambe finalizzate alla preparazione della mobilitazione sul territorio.
Per noi non è che l’inizio.

Mariella Megna
Per Cittadini contro l’amianto

19 novembre 2008