ISDE Italia News
A cura dell'Associazione Medici per l'Ambiente

Numero 166 (11 gennaio 2007)

INQUINAMENTO ATMOSFERICO E DANNI ALLA SALUTE

L'Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE Italia) in relazione a
temi di grande attualità - riportati con ampio risalto sulla stampa,
ma spesso dibattuti in modo superficiale e o addirittura fuorviante -
valuta che considerare trascurabile il rischio da inquinamento
atmosferico sia un'operazione scientificamente infondata ed
eticamente scorretta e ritiene di dovere rendere di pubblico dominio
le seguenti considerazioni.

1) Vi è da tempo l'incontrovertibile evidenza del ruolo causale
dell'inquinamento dell'aria nell'aumentare la frequenza di danni
acuti, subacuti e cronici alla salute, nonché di effetti nocivi a
lungo termine particolarmente preoccupanti in quanto riguardano i
bambini e le generazioni a venire. Lo spettro di patologie la cui
frequenza risulta aumentata in relazione al grado di inquinamento
atmosferico va dalle malattie cardiocircolatorie alle affezioni
respiratorie, ai tumori.

2) Vi è un sostanziale consenso da parte dei ricercatori
scientifici sul ruolo rilevante dei fattori ambientali nella genesi
del cancro ed in questo contesto è innegabile il ruolo che anche
l'inquinamento atmosferico comporta.

3) I principali studi condotti in Europa ed U.S.A. sulla
correlazione fra inquinamento atmosferico e cancro al polmone sono
concordi nel valutare che per ogni 10 µg/m3 di PM 2.5 si registra un
incremento tra l'8% ed il 14% di neoplasie polmonari. Si ricorda che
l'OMS ha stimato la quota di decessi attribuibili a valori di PM10
oltre 20µg/m3 in 13 città italiane con oltre 200.000 abitanti sulla
base dei valori di PM10 registrati negli anni 2002-2004. La stima è
di 8220 morti/anno di cui 742 morti/anno per cancro del polmone.
Si stima che in Europa le morti premature/anno per polveri sottili
( PM2.5) siano 348.000.

4) Non può non destare allarme il drammatico aumento di tumori che
si prevede nei Paesi in via di sviluppo e l'incremento che si
registra nel nostro continente specie nel sesso femminile e,
soprattutto, in bambini ed adolescenti: in Europa negli ultimi 30
anni si è registrato un incremento dell'1,2 % annuo dei tumori fra 0
e 14 anni e dell'1,4% tra i 14-19 anni.

5) L'enfasi data alla riduzione della mortalità per cancro specie
nel sesso maschile - quale segnale di una inversione di tendenza nei
confronti delle patologie neoplastiche - può essere fuorviante e
indurre a sottostimare l'aumento dell'incidenza dei nuovi casi di
cancro e di patologie associate all'inquinamento. I miglioramenti
registrati in campo oncologico sono da ascriversi alle migliori
procedure diagnostiche e terapeutiche e al prolungamento della
sopravvivenza che si ha nelle fasi avanzate della malattia. Tali
risultati, sicuramente importanti, sono tuttavia spesso ottenuti con
terapie molto costose che solo raramente permettono di raggiungere
una completa e definitiva guarigione e che comportano un percorso di
sofferenze e di difficile vita.
Non dimentichiamo che la Medicina ha registrato i suoi più grandi
successi (ad es. nelle malattie infettive) quando, per una corretta
prassi di prevenzione primaria e secondaria (miglioramento delle
condizioni igienico/ambientali

, vaccinazioni ecc.), l'incidenza di
alcune malattie si è drasticamente ridotta.

6) Troppo spesso viene identificata la prevenzione del cancro con
la sua diagnosi precoce, (possibile tramite screening solo per alcune
forme di tumore): questa confusione dei termini distrae dal concetto
che la vera prevenzione del cancro, e di molte altre malattie cronico-
degenerative, consiste nella Prevenzione Primaria, ossia nella
riduzione della esposizione di tutta la popolazione agli agenti
cancerogeni, mutageni e teratogeni, con particolare riferimento alla
protezione dei soggetti più vulnerabili e suscettibili.

7) Una seria politica di tutela sui luoghi di lavoro ha ridotto una
parte delle neoplasie professionali, ma spesso ci si dimentica che le
sostanze tossiche e nocive non cessano di essere tali una volta
uscite dalle fabbriche: i gravi danni prodotti sull'ambiente e sulla
salute di intere popolazioni da grandi insediamenti industriali
presenti in numerose località italiane dovrebbero essere di monito
per chi ancora cerca di imporre programmi di sviluppo
industriale "selvaggio".

8) Può essere fuorviante attribuire la maggior incidenza di cancro
principalmente allo stile di vita (dieta-attività fisica-fumo):
nessuno di noi mette in discussione il ruolo del fumo di tabacco, ma
appare assurdo continuare a sottovalutare gli effetti
dell'inquinamento a cui l'intera popolazione è esposta (da catena
alimentare, traffico veicolare, impianti industriali, smaltimento dei
rifiuti, sostanze chimiche e farmacologiche utilizzate in
agricoltura - zootecnia etc).

9) Se davvero si vuol cercare di invertire il trend degli ultimi
decenni, le ingenti risorse oggi impiegate sul versante della
diagnosi e della terapia, dovrebbero essere investite anche in
Prevenzione Primaria, che appare come l'unica in grado di ridurre gli
enormi costi umani ed economici che queste malattie comportano.

10) È assolutamente necessario che ad affrontare una tematica tanto
delicata siano persone per le quali possano essere totalmente esclusi
possibili conflitti d'interessi.

ISDE Italia - Referenti territoriali e Comitato Tecnico Scientifico:
Baccari Franco (Campobasso), Beccastrini Stefano (Arezzo), Bianchi
Fabrizio (Pisa), Burgio Ernesto (Palermo), Cancemi Gioacchino
(Massa), Carlozzo Bianca Maria (Bologna), Caroselli Antonio (Rieti),
Cherubini Mariano (Trieste), Costani Gloria (Mantova), Crosignani
Paolo (Milano), Diaferia Giorgio (Torino), Fabbri Fabrizio (Roma),
Faggioli Antonio (Bologna), Falliti Giuseppe (Messina), Forestiere
Francesco (Roma), Frusi Mario (Cuneo), Gasparini Luigi (Ferrara),
Generoso Massino (Firenze), Gennaro Valerio (Genova), Gentilini
Patrizia (Forlì), Giacchi Mariano (Siena), Grasso Anna (Siena),
Guerra Manrico (Parma), Laghi Ferdinando (Cosenza), Lauriola Paolo
(Modena), Licari Silvano (Caltannissetta), Migaleddu Vincenzo
(Sassari), Miligi Lucia (Firenze), Mocci Mauro (Civitavecchia), Panti
Antonio (Firenze), Petronio Maria Grazia (Pisa), Picano Eugenio
(Pisa), Porcile Gianfranco (Cuneo), Reali Daniela (Pisa), Romagnoli
Alessandra (Grosseto), Romizi Roberto (Arezzo), Sabatini Viviana
(Bologna), Sciacca Santi (Catania), Seniori Costantini Adele
(Firenze), Tomatis Lorenzo (Trieste), Tucci Pier Luigi (Firenze),
Valerio Federico (Genova), Vantaggi Giovanni (Gubbio), Ventura
Mariateresa (Bari), Vigotti Mariangela (Pisa), Vineis Paolo
(Londra), Zamaro Gianna (Udine).

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