UN
FALSO
STORICO ED UNA GRAVISSIMA OFFESA ALLA RESISTENZA
Il film di SpikeLee “Miracolo a Sant’Anna” indica come causa della
strage del 12 agosto ’44 il tradimento di un partigiano, che guida
in
paese le SS per consentire la cattura del suo comandante.
La libertà di espressione e la creatività artistica
sono
diritti sacrosanti, ma non possono sconfinare nella menzogna e nel
falso storico, per di più dopo la sentenza del Tribunale
Militare di La Spezia che ha stabilito che la strage fu
un’operazione
pianificata a tavolino per colpire la popolazione, senza alcuna
responsabilità del movimentopartigiano, confermando,
così, anche i risultati della ricerca storica.
La fedele ricostruzione del massacro proprio sul luogo dove
avvenne,
com’è quella effettuata da un regista di indubbia e
meritata
fama come Spike Lee, finirà per indurre gran parte degli
spettatori a ritenere veritiera la vicenda cinematografica, che,
invece, è una pura fantasia e una colossale falsità
storica.
Sconcertante l’indifferenza con cui il problema è stato
affrontato da soggetti, che, a vario titolo, dovrebbero essere
sensibili a queste tematiche e che hanno dato prova di un
antifascismo
di maniera, ipocrita e superficiale, addirittura più
interessato
al “ritorno di immagine” che alla verità
Grave è il comportamento del Sindaco di Stazzema Michele
Silicani, che ha accolto a “scatola chiusa” il progetto del film,
definendolo un’importante occasione per la conoscenza degli eventi
e
per la promozione turistica e, addirittura, un omaggio al
sacrificio
dei partigiani.
Disarmante quello dell’Associazione Martiri di Sant’Anna e del
Comitato
per le Onoranze (a quest’ultimo è affidato, per legge, il
compito di valorizzare il patrimonio storico e morale della Lotta
di
Liberazione) che con il loro Pericolosa la superficialità
di
enti e Stato che hanno sostenuto, magari anche economicamente, il
film,
attirati dal miraggio del grande regista.
Lo ripetiamo l’ANPI non ce l’ha con Spike Lee che può dire
e
fare ciò che vuole, ma ce l’ha con un antifascismo
istituzionale
e di facciata che è pronto a sacrificare anche la
verità
sia per vanità, sia per presunti vantaggi che ne verrebbero
al
territorio, sacrificando la coerenza a vantaggio dell’apparenza e
dell’utile.
Fare dei distinguo su un film dedicato a Sant’Anna e denunciare
che
attraverso esso passa con grande clamore mediatico l’avallo ad una
valutazione revisionista della Resistenza e dell’Antifascismo non
vuol
dire essere vecchi o tanto meno veteri, anzi all’opposto significa
avere coscienza e lucidità del grave momento che sta
attraversando la nostra società, proprio nel vedere venir
meno
valori fondamentali che sostanziano la democrazia. Esiste infatti
ormai
un clima sociale e culturale plebiscitario e quindi
anticostituzionale,
xenofobo e classista e al fondo razzista, totalmente illiberale
perché superficiale verso i diritti umani, che guida
l’azione di
importanti forze politiche del paese, per il quale non si avverte
nella
sostanza una distinzione reale e profonda fra i valori del
ventennio
fascista e quelli democratici.
BASTA CON LEACCUSE FALSE E TENDENZIOSE AI PARTIGIANI E CON LE
OFFESEALLA MEMORIA DEI CADUTI DELLA RESISTENZA!
Sezioni A.N.P.I. di Pietrasanta, Montignoso, Massa, Carrara,
Intercomunale di Licciana Nardi, Villafranca e Pontremoli
Mercoledì 1° ottobre dalle
ore 19.30
presidio in P.zza Campioni in difesa della verità
storica
Per esprimere la
nostra
critica alla tesi sostenuta, nei 13 minuti dedicati alla strage
di Sant’Anna di Stazzema, nel film “Miracolo
a Sant’Anna”
dal regista Spike Lee. Tesi che contiene un falso storico,
ovvero che
sarebbe stato un partigiano traditore ad indicare la strada agli
aguzzini tedeschi della XVI Divisione “SS Panzer GrenadierReichsfuhrer” per
raggiungere il paese.
Per la difesa della
memoria
storica, come hanno fatto, criticando questa tesi, anche
l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), ex
partigiani,
storici e sopravvissuti alla strage.
Ci
sono voluti 61 anni per avere giustizia. Lo Stato italiano ha
sempre
insabbiato questa vicenda. L’“interesse” istituzionale è
iniziato nel
maggio ‘94, in occasione del processo Priebke, quando fu
scoperchiato
l’“armadio della vergogna”,
contenente 695 fascicoli “provvisoriamente archiviati”, che
riguardavano le numerose stragi perpetrate dai nazisti in
Italia, tra
cui quella di S’Anna di Stazzema. Questi fascicoli, dal 10
dicembre
’47, aspettavano di essere inviati presso le Procure provinciali
di
riferimento.
La
censura e il silenzio, l’occultamento successivo, venivano
giustificati
con le “ragioni di Stato”, in un carteggio dell’ottobre ’56, tra
l’allora ministro degli Esteri, Gaetano Martino, ed il ministro
della
Difesa, Paolo Emilio Taviani; l’archiviazione provvisoria
avveniva
definitivamente il 14 gennaio ‘60. Il 20 aprile ’04, davanti ai
giudici
del Tribunale militare di Spezia, è stato celebrato un
processo
per
questo crimine. Il 22 giugno ‘05 dieci ex ufficiali e
sottufficiali
tedeschi sono stati condannati all'ergastolo dallo stesso
Tribunale. Al
momento della sentenza i 10 erano ultra-ottantenni. L'8 novembre
‘07
sono stati confermati dalla Corte di Cassazione gli ergastoli
all'ufficiale Gerhard Sommer e ai sottufficiali nazisti Georg
Rauch e
Karl Gropler. La sentenza conferma che l'eccidio è stato
un atto
terroristico premeditato, avvenuto con la collaborazione di
fascisti
locali. Cosa significa premeditato? Significa che la strage
rientrava
nella strategia di guerra decisa da Hitler: i civili dovevano
essere
colpiti con ferocia e bestialità per stroncare la
solidarietà con
l’eroica resistenza dei partigiani. Non importava sesso,
età,
idee
politiche: le popolazioni dovevano essere massacrate e
terrorizzate. Il
regime fascista, collaborazionista dei nazisti, è stato
fondamentale
per la realizzazione di questo piano.
Spike
Lee
ha sempre affermato di non aver voluto produrre una pellicola
storica, ma inventata, sulla falsa riga del romanzo di James Mc
Bride.
Forse (?) il regista non conosce il clima politico del nostro
paese, i
continui tentativi di riscrivere la storia da parte di forze di
destra,
centro e “sinistra”, di mettere sullo stesso piano fascisti e
partigiani, tra chi ha scatenato un odioso regime sanguinario e
chi ha
dedicato la vita per porvi fine. Negli ultimi anni vi è
stata
un’allarmanteescalation di
operazioni
revisioniste in questa direzione come quella che “i ragazzi
di Salò” erano a loro modo ‘patrioti’, che il razzista e
fucilatore
Almirante è stata una brava persona, che il fascismo ha
‘ecceduto’ solo
per le leggi razziali e così via. La memoria storica deve
essere
difesa
e questo film, in versione fiction,
rischia di essere l’ennesima farsa di sdoganamento dei fascisti
e di
denigrazione dei partigiani. Cosa penseranno della strage di
Sant’Anna
di Stazzema le persone che formano la propria cultura
esclusivamente
attraverso TV e mezzi di comunicazione di regime? Di fronte al
fatto
che ancora oggi i fascisti aggrediscono e assassinano giovani
immigrati, giovani dei centri sociali, attivisti di sinistra,
gay …
Questa
operazione
di revisionismo storico rappresenta un altro tassello per
legittimare le nuove forme di fascismo mascherate da falsa
democrazia,
che si chiamano Centri di Permanenza Temporanea (dove sono
incarcerati
immigrati in condizioni disumane e senza processo, per il
“reato” di
sfuggire dalla miseria, dalla povertà, dalla guerra);
eserciti
che
militarizzano le città; repressione di ogni forma di
partecipazione
diretta (comitati popolari contro basi militari, alte
velocità,
devastazioni ambientali, inceneritori, discariche,
rigassificatori,
ecc.); cancellazione dei diritti individuali e collettivi;
assassinii e
stragi sul lavoro ... fino agli stermini di massa con guerre,
aggressioni, boicottaggi, come contro i popoli della Jugoslavia,
il
popolo palestinese, dell’Afghanistan, dell’Iraq: una guerra
permanente
in ogni angolo del mondo. Guerre di invasione, saccheggio e
occupazione
che niente hanno da invidiare a quelle di Hitler e di
Mussolini.
Chi
resiste
e si oppone a tutto questo, a questo stato di cose, è
il partigiano di oggi.
Quel legame tra i partigiani di ieri e quelli attuali non
potrà
essere
spezzato fintanto che non saranno cancellati dalla faccia della
terra
l’oppressione dei popoli e lo sfruttamento delle classi
subalterne.
Viareggio,
29/09/2008 antifascisti versiliesi