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Poiché
ricorre proprio in questi giorni il 60° della Liberazione e
della
fine della
guerra contro gli eserciti nazifascisti, e proprio in
concomitanza con
questo
evento sono apparse sulla stampa notizie e dichiarazioni
farneticanti
su questo
periodo storico, proponiamo una nostra riflessione collettiva.
Il 25
aprile 1945
è la
data che segna la sconfitta storica del dominio nazifascista in
Italia
ed in
Europa. I paesi governati da sistemi fascionazisti come
l'Italia, la
Germania e
il Giappone produssero guerra, terrore, violenza, persecuzione e
repressione,
provocando milioni di morti.
Oggi la
retorica patriottarda e ipocrita tende a far
dimenticare
questi dati oggettivi. Si sceglie
coscientemente di manipolare, di confondere, di stravolgere
tutti i
fatti
storici, che proprio perché fatti storici sono
documentati,
codificati dalla
storiografia contemporanea e raccolti in centinaia di libri e
quindi
inconfutabili. Tutto il resto è chiacchiericcio
qualunquista,
appartenente alla
categoria della bassa politica ignorante(in senso latino di non
conoscere) e
non alla storia.
Gli
oppressi, i morti, i torturati, i gasati sono messi sullo
stesso
piano degli assassini, dei
criminali di guerra e dei torturatori. I traditori e gli
assassini
della
Repubblica di Salò, asserviti ai criminali di guerra
nazisti che
costituivano
la forza occupante, si tenta di porli sullo stesso piano dei
partigiani( AN ha
depositato in tal senso una proposta di legge in senato,
coerentemente
con le
sue radici fasciste).
La
menzogna, la falsità e la manipolazione della storia
antifascista e della
resistenza
sono
continuamente utilizzati dal governo di centro-destra per
contrastare
gli
avversari politici ed impedire la costruzione di movimenti
antagonisti
a questa
società. Di fronte a tutto questo non vi è ancora
una
sufficiente ed estesa
ribellione culturale ed etica . Una notevole parte delle stesse
componenti
della sinistra sottovalutano e, in alcuni casi, avallano questi
meccanismi,
consentendo una lenta, ma inesorabile cancellazione o
vanificazione
degli
obiettivi e degli ideali per cui combatterono gli antifascisti.
In
questo contesto generale vanno ad inserirsi i gravi episodi di
presenza
nazifascista che si
sono verificati in alcune località della Lombardia, e non
solo,
proprio in
concomitanza con le iniziative in programma per il 60° della
Liberazione.
Iniziative
pubbliche di rimasugli nazifascisti costituiscono di per
sé un
fatto gravissimo
ed ILLEGALE,
che
vanno sempre e comunque contrastati e denunciati. Ma altrettanto
grave
è il
fatto che le amministrazioni locali, ivi comprese quelle di
centro-sinistra,
concedano gli spazi pubblici in nome di una presunta concezione
democratica,
secondo cui occorre garantire a tutti la libertà di
riunione e
di espressione.
Questa è una giustificazione insostenibile perché
concedendo spazi pubblici ad
organizzazioni che nei loro programmi, statuti e simboli si
rifanno
esplicitamente al fascismo, si viola la legge Scelba, la legge
Mancino
e
soprattutto la COSTITUZIONE italiana che impedisce
esplicitamente non
solo la
ricostituzione del partito fascista, ma anche l'apologia dello
stesso e
la
propaganda SOTTO QUALSIASI FORMA di simboli che si richiamano al
fascismo. Chi
parla in queste circostanze di democrazia lo fa strumentalmente,
o in
mala
fede, sapendo di utilizzare una MENZOGNA come giustificazione.
Vogliamo ricordare che per noi DEMOCRAZIA vera è, fra l'altro, non concedere nessun tipo di spazio ai nazifascisti. DEMOCRAZIA è impedire il risorgere di rigurgiti nazifascisti, che in questi mesi si sono manifestati con l'aggressione ai compagni, a singoli cittadini, a centri sociali e ad altre sedi democratiche. Ricordiamo a questi signori che i partigiani e tutti gli antifascisti hanno combattuto per la liberazione del nostro paese dai nazifascisti e non per vederli scorrazzare ancora impunemente dopo 60 anni dal 25 Aprile.
NOI
RIVENDICHIAMO IL DIRITTO DI RESISTENZA contro questi
rifiuti della storia, coperti ed
utilizzati strumentalmente dal centro-destra per contrastare la
crescita di un
movimento antagonista a questo tipo di società
capitalista.
Noi affermiamo che oggi la RESISTENZA continua contro il governo Berlusconi e le sue leggi antidemocratiche, contro l'organizzazione capitalistica del lavoro e della società e a fianco dei popoli in lotta contro l'aggressione dell'imperialismo USA in Iraq, Cuba, Palestina, Venezuela, Colombia, Ecuador ecc.…
I RIFIUTI
DELLA
STORIA FASCISTI TENTANO DI ESPORSI PUBBLICAMENTE.
LA
SOTTOVALUTAZIONE POLITICA DEL FENOMENO NEO-FASCISTA OLTRE CHE
ESSERE
UNA SCELTA
SBAGLIATA E’ ANCHE COLPEVOLE.
Milano, 29
aprile 2005
Associazione
L’altra Lombardia – SU LA TESTA
Collettivo
studenti “SU LA TESTA”