“Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare..." Bertold Brecht



A tutti i democratici, a tutti gli antifascisti
[Partiti, sindacati, associazioni, collettivi studenteschi, centri sociali, singoli]


Ai fascisti non deve essere consentito di sfilare nelle nostre città: oltre ad essere illegale, vietato dalla Costituzione nata dalla Resistenza, è un oltraggio indicibile alla memoria di tutti coloro (donne, uomini, giovani, operai, lavoratori) che hanno dato la loro vita per liberare il nostro Paese dal fascismo, di tutti coloro che hanno giurato col loro sangue che i fascisti non avrebbero mai più avuto alcuna agibilità politica in Italia.
Eppure ai fascisti oggi, in Italia, viene consentito di sfilare. E chi vi si oppone viene incarcerato. Questa è la realtà attuale, una realtà alla quale vogliamo opporci e per questo sottoscriviamo questo appello.
Non possiamo accettare silenziosamente che i fascisti di Salò e i partigiani caduti combattendo il fascismo vengano messi sullo stesso piano [come ha fatto l’on. Luciano Violante definendo i fascisti repubblichini “ragazzi di Salò che hanno combattuto per un ideale al pari dei partigiani”].
Non possiamo accettare silenziosamente che una strada di una qualsiasi città italiana sia dedicata a Fabrizio Quattrocchi, mercenario fascista al servizio degli sterminatori del popolo iracheno.
Se da un lato troviamo “normale” che loschi individui come Berlusconi, Fini e compagnia promuovano sempre più apertamente la riabilitazione del fascismo fino a riconoscerne legittimità politica con le alleanze elettorali, troviamo vergognoso che i dirigenti dei partiti del Centro-sinistra gli prestino il fianco mantenendo il silenzio, specialmente quei dirigenti di partiti che ancora si dicono comunisti o democratici di sinistra.
A questi dirigenti domandiamo: perché l’11 marzo a Milano non avete messo in campo le grandi risorse di cui disponete (organizzative, economiche, politiche e istituzionali) per impedire la parata fascista? Perché avete voluto lasciare soli i giovani antifascisti che si sono opposti alla vergognosa marcia dei neonazisti? L’11 marzo a Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza, hanno sfilato, protetti da ingenti forze di polizia, le squadracce che accoltellano, incendiano, aggrediscono immigrati, assaltano le sedi dei partiti e dei sindacati, ostentando fasci littori, svastiche e saluti romani. Non è stata solo una provocazione: è stato un oltraggio!
I giovani antifascisti scesi in piazza l’11 marzo sono gli stessi che in questi ultimi anni hanno subito innumerevoli aggressioni fisiche (accoltellamenti e agguati), lutti (l’omicidio del compagno DAX) e attentati ai loro luoghi di ritrovo (attentati incendiari e devastazioni) per mano di bande fasciste cui il governo Berlusconi ha dato mano libera nell’indifferenza del Centro-sinistra.
Quei giovani antifascisti, l’11 marzo, non andavano lasciati soli e oggi li vogliamo tutti fuori dal carcere, li vogliamo tutti liberi e tutte libere perché la galera non è il posto dove devono stare gli antifascisti. Perché l’antifascismo è un elemento costitutivo e insostituibile della coscienza democratica e dello spirito di lotta delle masse popolari italiane, quella coscienza e quello spirito espressisi nella vittoriosa Resistenza antifascista, nelle dure lotte contro i governi Scelba e Tambroni, nelle mobilitazioni contro l’MSI di Almirante: i fascisti e i loro padrini politici hanno sempre trovato una resistenza popolare determinata ogni volta che hanno messo il muso fuori dalle loro sedi. E, statene certi, la troveranno ancora.

Il primo errore è stato lasciare da soli gli antifascisti l’11 marzo. Un errore ancora più grave sarebbe isolarli oggi. Facciamogli sentire il calore della nostra solidarietà antifascista, riportiamoli alle loro famiglie, ai loro compagni, ai loro amici.

Costruiamo una vasta mobilitazione in solidarietà con le antifasciste e gli antifascisti arrestati l’11 marzo

Contro la riabilitazione del fascismo - ora e sempre Resistenza
Per la loro immediata liberazione
Per un corteo nazionale aperto dalla parola d’ordine: libertà immediata per gli antifascisti


liberaregliantifascisti.splinder.com/

ADESIONI:
Associazioni, partiti, collettivi: 

Circolo PRC – giovani comunisti
"OTTOBRE ROSSO", Saronno (VA); Ass. Ladri di Cartapesta (MI);
Comitato elettorale Lista Comunista (MI); Centro di Documentazione Filorosso
(MI); Comitato Aldo Salvetti (MS); Sindacato Lavoratori in Lotta - SLL (NA);
Rivista territoriale "Il Ribelle" – Ferrara; CARC (Comitati di
Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo); ASP (Associazione Solidarietà
Proletaria); ARCI 22; Spazio Giovani Autogestito (SGA) di Arese - MI;
Alessandro Bellucci (segretario circolo aziendale ferrovieri "Spartaco
Lavagnini" di Firenze a nome di tutto il Circolo); Centro Sociale SARS -
Viareggio; CAT - Coordinamento Antifascista della Tuscia -  Viterbo; Comitato
di Lotta Roccatedalda (FI); Collettivo GAS (Giovani aglianesi di sinistra) -
Agliana (FI); 

Singoli:

Gli Statuto - suoni mod - Francesco Ciraci - tesserato PdCI - Pieve
Emanuele (MI) ; Fabio Graggio – Portavoce Radicali di Sinistra Lombardia;
Giacomo Bazzani – Resp. Comunicazioni Radicali di Sinistra Lombardia – Cremona;
Simone Consonni – Milano; Gaspare Jean – Presidente Azienda Servizi di Utilità
Sociale di Bollate; Filippo Arata; Valeria tornese; Mario Palici; Davide
Canonia; Franco Piciucchi – iscritto al Circolo PRC Che Guevara -
Garbagnate  (MI); Giorgia Grosso; Ivan Piacemmi; Gianni Borrini - artigiano – Massa; 

Daniele Simi - operaio cavatore – Massa;

Sergio Sardo - coordinatore locale del PdCI per i comuni di
Bollate, Senago, Rho, Garbagnate, Lainate (Milano); Angeli Massimo - barista –
Massa; Enrico Ricci - impiegato Sett. Sanità – Massa; Amadei Cesare - artigiano
– Massa; Christian Ghilardi 
 Maria Arabetta; Gerlando Agliata; Roberto Bonacina; Tiziano Vigano –
anarchico; Vittoriano Galbusera; Gatti Giulio – Milano; Sofia Scarano – Torino;
Medhi Alem Falak; Pina Vitello – Torino; Maffei Michele; Vittorio Gorotta;
Jacques Gelmetti – Milano; Franzosi Roberta – Milano; Giuseppe Bigo – Milano;
Gli imputati nel processo al sud ribelle di Cosenza: Francesco Cirillo; Lidia
Azzarita; Emiliano Cirillo; Irato Antonino; Miriam Pellegrini Ferri –
Partigiana – Roma; Spartaco Ferri - Partigiano – Roma; Fabrizio Fiori; Vincenzo
Cinque (Napoli); Cinzia Ceccoli-impiegata; Angelo Dichio, operaio; Alessio
Tundo - operaio; Viviano Pulvirenti - libero professionista; Sara Rubert -
educatrice; Luca Bonvegna - studente; Marco Romano - studente; Federico
Giuliano - disoccupato; Mara Calzi - studentessa; Massimo Viazza - traduttore;
Caterina Frusteri - disoccupata; Enrico Tampucci - farmacista; Oliviero Gennaro
- operaio; Luano Riva - operaio; Mara Radice - animatrice teatrale; Ludovica L
 ongo - disoccupata; Yuri Scarpellini - studente; Tommaso Folladori - studente;
Villano Davide - studente; Agnese Gagliardo Corsi - studentessa; Alessandro
Baldacci - studente; Vincenzo Ruocco - imprenditore edile; Sergio Gallea -
studente; Marco Lena - precario; Zoltan Schwartz - contadino; Carlo Parodi -
studente; Omar Monti - operaio; Vitali Matteo; Gianfranco Scarpelli -
insegnante; Alessandra Senettin - studentessa; Roberta Mura - studentessa;
Marco Maugeri - imprenditore; Federico Bonanno - studente; Franco Zaulli -
operaio; Fabio Arras - lavoratore; Francesco Savi - studente; Angela Ferretti -
lavoratrice; Valentina Bruno - teatrante; Olivieri Rinaldo - tecnico dello
spettacolo; Clerici Fabio - metalmeccanico; Stefano Cozzi - SGA di Arese - MI;
Bottaccio Enrico; Veronica Enrico; Cormio Michelangelo - studente; Massimo Riva
- lavoratore; Gabriele Scotti - lavoratore; Elena Tagliaferri - studentessa;
Adriano Noli - impiegato; Enrico Levoni - funzionario dei CARC; Caterin
 a Bono - studentessa; Lorenzo Spairani - studente; Fabio Viola - ricercatore
universitario; Mauro Dell'oro - ferroviere; Stefano Brianzoli - disoccupato;
Marco Becker - disoccupato; Alessandro La Villa - disoccupato; Luca Morello -
disoccupato; Stefano Castellano - operaio; Maura Benegiamo - studentessa;
Davide Filippi - studente; Ylenia Favaro - studentessa; Diana Marina; Claudio
Baricelli - operaio; Tosi Nicola - operaio; Viani Elena - studentessa;
Massimiliano Loizzi - disoccupato; Beatrice Bonfanti; Corrado Vommaro - libero
professionista; Federico Cicca - studente - Milano; Simona Chiara Raiteri -
libera professionista; Elena Varotto - studentessa; Luca Ciffo - educatore;
Alice Fava - educatrice; Fabio D'andrea - disoccupato; Simone Lagrasta -
studente; Simona De Vivo - studentessa; Alessandro Esposito - studente; Greta
Scarpa - studentessa; Andrea Pala - impiegato; Antonio Tirimpi - impiegato;
Simone Marcelli - videoreporter; Gabriele Grasini Bernabò - studente; Marco 
 Groppi - studente; Giampiero Fabiani - insegnante; Paola Panteri - insegnante;
Rivoltella Giorgio - precario merchandiser - Sabrina Malara - medico; Gabriele
Amadori - professore; Marco Philopat - scrittore; Giorgio Riboldi - docente;
Ermanno Pingitore - studente; Luca Micheloni - disoccupato; Andrea Torre -
archivista; Daniele Ferrari - studente; Matia Vaz Pato - studente; Giuseppe Di
Lecce - studente univeritario; Rossana Monteriso - studentessa; Giulia Ferrara
- studentessa; Giacomo Ferretti - operaio; Daniele Castiglioni - studente; Luca
Bordini - operaio; Gotti Alberto - operiao; Alessio Ruocco - impiegato; Sandra
Baricelli - artigiana; Basini Beatrice - psicologa; Luca Vascelli - lavoratore;
Pierluca Orsolini - operaio; andrea Merchiori; Stefano Merchiori; Cristina
Vellani; Lorenzo Calcagno - informatico; Matteo Bagnaresi - Parma; Gianmaria
Lenelli - presidente del Circolo ACSI "La Mandragora" - Massa;
Massimiliano Ferro - vice Presidente del Circolo ACSI La Mandragora - Massa; 

Laviero Cuccaro - Picerno; Riccardo Giacconi -
Tolentino (MC); Robertino Barbieri - agitatore libertario - Asciano Pisano
(PI);  
 
 [continua]