PER UNA MOBILITAZIONE CONTRO
LA REPRESSIONE
E PER LA LIBERAZIONE DEI COMPAGNI/E ARRESTATI L’11 MARZO A MILANO
DOMENICA 7 MAGGIO ALLE ORE 15
ASSEMBLEA PUBBLICA
presso l'aula magna della scuola
"Tenca"
via Porta Volta, 12 - MILANO
Qui non ci rivolgiamo soltanto alle oltre 120 persone venute alla
trattoria di via Espinasse, alcune coi loro bambini, che hanno
contribuito alla riuscita generale dell’iniziativa a sostegno dei
compagni, delle compagne arrestate l’11 marzo e dei loro famigliari,
amici e amiche.
Obiettivamente, lo scopo che ci eravamo prefissi, ossia, il tentativo
di determinare un contatto, un rapporto più ampio fra e con i
famigliari, le amiche e gli amici dei compagni e delle compagne in
carcere, è stato appena toccato e con fragilità. Eppure
quel poco che si è riusciti ad unire ha segnato di sé
l’intera giornata, come tutte e tutti noi presenti abbiamo potuto ben
percepire.
Per questa ragione, la prima indicazione per le settimane future che
traiamo dal 23 è di lavorare con maggiore determinazione e
sensibilità di prima, nel portare e ricevere sostegno,
soprattutto politico, alle compagne, ai compagni arrestati e alle
persone che vanno a trovarli in carcere. Solo così, questa la
nostra conclusione, la lotta per la liberazione dei compagni e delle
compagne potrà assumere senz’altro maggiore concretezza,
unità e chiarezza.
In questo senso l’assemblea di domenica 7 maggio, aperta a tutte/i, in
primo luogo ai famigliari, alle amiche e agli amici delle e dei
prigioniere/i, indetta per dar vita ad una manifestazione nazionale a
Milano per la liberazione dei compagni e delle compagne arrestate l’11
marzo, diventa un importante momento di verifica.
Dall’11 marzo sono ormai passati due mesi ed ancora non si è
riusciti una sola volta a scendere tutte e tutti in corteo a
rivendicare la giustezza della lotta alla guerra imperialista, al
razzismo, al fascismo che le sorregge, contro ogni forma di carcere,
per la liberazione delle compagne e dei compagni arrestati quel giorno
– e non solo.
Assieme ai famigliari, agli amici, alle amiche e agli avvocati di chi
si trova in carcere, invitiamo a prendere parte all’assemblea del 7
maggio tutti i compagni, tutte le realtà che si riconoscono
nella lotta al fascismo. Nostro sincero obiettivo è fare
dell’assemblea del 7 maggio un momento di confronto e infine di sintesi
fra le diverse idee che emergeranno, per definire una mozione comune.
Quest’ultima, secondo noi, deve costituire il piano pratico della
manifestazione, mentre l’assemblea diventa l’organo politico che
effettivamente indice la manifestazione, sua data compresa.
Infine un ultima comunicazione:
in via Espinasse, unendo il denaro raccolto dal pranzo e dalla vendita
di libri e materiale politico, la somma totale è pari
a 1955 euro, tolte le spese, rimangono 50 euro da far arrivare in
carcere, come avevamo affermato nella preparazione dell’iniziativa, a
ciascuna compagna e compagno. Ora in carcere, relativamente all’11
marzo, sono stai condotti un’altra compagna, Marta, e un altro
compagno, Walter, non ci sono più 25 prigionieri, ma 27.
Invitiamo tutti/e a partecipare ai vari momenti di discussione e
confronto che ci saranno da qui in avanti, a cominciare dall’assemblea
del 4 maggio presso l’Orso in via Gola 16, Milano.
Libere tutte, liberi tutti subito
OLGa – è Ora di Liberarsi dalle Galere
***
Segue il volantino distribuito al pranzo di domenica 23 aprile:
LOTTA, SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO
PER LIBERARE TUTTI E SUBITO GLI ARRESTATI DELL'11 MARZO
L'iniziativa di oggi, domenica 23 aprile, è stata pensata per
raccogliere un contributo economico da inviare ai compagni e alle
compagne arrestati l'11 marzo a Milano, in occasione di una
manifestazione antifascista, e rinchiusi in carcere, ma anche come
momento di incontro con i loro familiari ed amici e con i compagni e le
compagne che stanno contribuendo al sostegno e alla solidarietà.
Come compagni e compagne di OLGa – ambito collettivo contro il carcere,
l'isolamento e la repressione, nato nell'ottobre del 2005 –
consideriamo importante contribuire alla costruzione di iniziative,
come quella di oggi, per allargare il fronte della solidarietà
attraverso un dibattito ed un lavoro politico sempre più
coordinato ed unitario che veda la partecipazione attiva di tutti i
soggetti interessati e coinvolti, per ottenere la scarcerazione di
tutti gli arrestati il più presto possibile e per sostenerli
concretamente durante la detenzione.
Siamo consapevoli delle differenti reazioni rispetto ai fatti dell'11
marzo, di fronte agli arresti, alle carcerazioni, all'opera di
falsificazione e criminalizzazione compiuta da televisioni, giornali e
partiti. Reazioni, riflessioni e comportamenti che dipendono
dall'esperienza, dalla sensibilità e dalla coscienza politica di
ognuno e di ognuna.
Per noi la solidarietà che ci lega ai compagni e alle compagne
arrestati va ben oltre la giornata dell'11 marzo. Essa esisteva prima
ed esisterà domani perché insieme condividiamo le ragioni
di una lotta necessaria che vede contrapporsi ogni giorno, in tutto il
mondo, le ragioni di milioni di proletari con quelle di chi detiene il
potere di sfruttarli e di opprimerli. Ogni giorno è un giorno di
lotta con la quale dobbiamo relazionarci.
Certo la repressione si incarica puntualmente di ostacolare i percorsi
di organizzazione e di resistenza di chi vive condizioni di vita e di
lavoro disastrose. La repressione crea, con violenza, privazioni,
minacce e ricatti, anche delle conseguenze politiche, prima fra tutte,
essa cerca di determinare equidistanza e delega rispetto alle lotte in
corso come se dal loro esito non dipendesse la qualità della
vita di noi tutti.
Il rischio di finire in carcere, con tutto ciò che comporta,
rappresenta un forte elemento di pressione e di ricatto rispetto ai
comportamenti ai quali attenersi. E ciò va ben oltre il fatto di
commettere o meno azioni illegali dal momento che la legalità
è ad uso e consumo di chi detiene il potere e comanda e che
dunque può essere legale ciò che è illegittimo e,
viceversa, illegale ciò che invece è legittimo.
I compagni e le compagne arrestati non sono in galera per le macchine
bruciate ma per le ragioni politiche e sociali, espresse anche nelle
lettere scritte dal carcere, che li hanno portati su quella come in
altre decine di piazze e di strade.
Ecco perché la solidarietà a loro dovuta è per
noi, anzitutto, una questione di appartenenza, di condivisione di
percorsi di crescita e di liberazione; questo nonostante le differenze
e malgrado gli errori e i limiti che inevitabilmente incontra chi non
accetta passivamente un futuro di miseria e rassegnazione.
A partire da queste considerazioni ci sentiamo di proporre, anzitutto
ai presenti, un'assemblea quale ulteriore momento di confronto e di
discussione, il cui scopo sia quello di dar vita ad una successiva
mobilitazione, la più ampia e determinata possibile.
Naturalmente l'assemblea dovrà farsi carico, in modo collettivo,
delle difficoltà che incontrano i compagni e le compagne
detenuti e i loro familiari.
DOMENICA 7 MAGGIO
ALLE ORE 15
ASSEMBLEA PUBBLICA
presso l'aula magna della scuola "Tenca"
via Porta Volta, 12 - MILANO
OLGa – è Ora di Liberarsi dalle Galere
Milano, 23 aprile 2006
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