SOLIDARIETA' PER GLI ANTIFASCISTI!
La Federazione Lazio del Partito dei CARC (Comitati d'Appoggio alla
Resistenza per il Comunismo) e la sezione Roma dei CARC, esprimono la
propria solidarietà di classe a tutti i compagni antifascisti
inquisiti e
condannati nell'ambito del processo politico contro i compagni e le
compagne
che l'11 Marzo scorso a Milano, hanno osato difendere la Costituzione
antifascista, cercando di impedire l'illegale parata nazi-fascista
della
Fiamma Tricolore.
Le condanne in primo grado a 4 anni di arresti domiciliari contro 18 militanti anti-fascisti rappresentano un vero e proprio salto di qualità nello sporco lavoro che la borghesia imperialista, i suoi sbirri e i suoi magistrati, svolgono nel tentativo di ostacolare e soffocare le avanguardie del movimento di classe: al costo di violare le sue stesse leggi "democratiche" che parlano di libertà di pensiero, lo Stato borghese con la sentenza del processo per i fatti dell'11 Marzo vuole non solo colpire chi pratica e difende l'antifascismo ma anche procedere ad una vera e propria riscrittura delle regole del cosiddetto sistema democratico.
La sentenza dell'11 Marzo risponde in maniera eclatante ad un preciso disegno politico della borghesia nostrana: sopprimere gli spazi d'agibilità politica conquistati dalle masse popolari italiane con la Resistenza antifascista, soffocare sul nascere lo sviluppo della resistenza popolare contro il capitalismo, preparare la strada ad un nuovo fascismo.
Non è dunque casuale, ne tantomeno frutto della pazzia individuale del magistrato di turno, l'accanimento contro gli antifascisti e le antifasciste che l'11 Marzo hanno difeso i valori della Resistenza, ma risponde all'esigenza della borghesia imperialista italiana di riabilitare, fomentare e foraggiare i gruppi e le organizzazioni nazi-fasciste come Fiamma Tricolore e al contempo reprimere con forza gli "esempi pericolosi" per la realizzazione di questo disegno politico.
L'11 Marzo a Milano, i compagni che si sono opposti alla parata nazi-fascista di Fiamma Tricolore, si sono opposti ad un disegno politico della borghesia italiana e per questo stanno pagando, non per aver incendiato qualche cassonetto o qualche automobile, ma molto semplicemente per aver riaffermato che la riabilitazione del fascismo non deve passare, per dire basta alle centinaia di aggressioni che ininterrottamente e con il silenzio-assenso delle istituzioni i fascisti infliggono contro gli esponenti dei movimenti e delle organizzazioni di lotta.
Contribuiscono alla testimonianza della volontà politica del regime borghese di procedere allo smantellamento degli spazi di agibilità democratica conquistati con la Resistenza, le numerose campagne repressive portate avanti contro comunisti, anarchici, antiimperialisti ed esponenti dei movimenti di lotta. Sullo stesso piano della sentenza di Milano va collocata la ventennale e sistematica persecuzione contro quei compagni che dal 1980 in poi hanno lavorato con determinazione per la costruzione del (nuovo) Partito Comunista Italiano, persecuzione che ad oggi è all'ottava inchiesta farsa per terrorismo (questa volta a prestare la propria manodopera è il giudice bolognese Giovagnoli) e rappresenta un prolungato e ben orchestrato tentativo di messa al bando del comunismo, con la solita scusante della "guerra al terrorismo"- cogliamo l'occasione per invitare ogni singolo compagno ad aderire all'appello contro la persecuzione del (nuovo)PCI promosso dal Comitato d'Aiuto dei Prigionieri del (nuovo)PCI, e denunciare in anticipo la manovra della Procura di Bologna per cui rischiano il carcere decine di compagni e compagne -.
E' agli antifascisti che hanno pagato e stanno pagando per la difesa dell'antifascismo, ai membri e simpatizzanti del (nuovo)PCI oramai giunti all'ottava inchiesta farsa per terrorismo da vent'anni a questa parte, ai compagni sardi di A Manca Pro s'Indipendentzia duramente colpiti dalla repressione dello Stato Italiano, ai rivoluzionari prigionieri che scontano in carcere il prezzo della loro lotta contro questo sistema di sfruttamento, miseria e guerra che è l'ordinamento sociale capitalista, e a Carlo Giuliani, di cui in questi giorni ricorre l'anniversario della morte per mano della polizia della banda Berlusconi, che rivolgiamo il nostro pensiero mentre gli apparati repressivi si producono in ondate repressive degne del Ventennio fascista.
Diviene sempre più necessario sviluppare un fronte comune contro la repressione borghese operata con il bene-placito del Circo Prodi, mettere da parte le divisioni e fronteggiare unitariamente il tentativo di eliminare gli spazi di agibilità democratica conquistati con la Resistenza.
L'ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!!!
CONTRO FASCISMO E REPRESSIONE:
ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!
VIVA LA RINASCITA DEL MOVIMENTO COMUNISTA!
Federazione Lazio Partito dei CARC (Comitati d'Appoggio alla Resistenza per il Comunismo) - fedlazio@carc.it-
Sezione Roma Partito dei CARC - carc.rm@virgilio.it -
Via dei Quintili 1/a (Metro A-Porta Furba Quadraro)
23 luglio 2006