Angelo D’Arcangeli, 21 anni, studente italiano. Sospettato di appartenere ad
un gruppo clandestino di estrema sinistra italiano, é appena uscito
dalla prigione di Fresnes dopo quattro mesi di detenzione.

L’ANGELO  CATTURATO

Giusto un piccolo souvenir. Il tenente tira fuori la macchina fotografica. Angelo é seduto, ammanettato alla sedia, mani dietro la schiena. Gli altri poliziotti fanno cerchio intorno a lui, in
piedi, guardando l’obiettivo. “Ma che cosa fate?” dice stupito Angelo.
”E’ molto che lavoriamo su di te”, risponde il tenente. I quattro
poliziotti si mettono in posa. Flash. Sono cosi alla Divisione Nazionale Anti-Terrorismo (DNAT). Precedentemente, il giudice Thiel era  venuto a gettare un’occhiata sul giovane militante maoista. Angelo D’Arcangeli, 21 anni, di nazionalità italiana, conferma solo il suo
stato civile. Rifiuta anche di firmare i verbali. “Mi domandavano: “E perché hai incontrato questo militante?” si ricorda Angelo “Avevano delle mie foto nel treno. Mi avevano messo sotto ascolto. Tutto questo per la mia attività politica legale. Io non mi nascondo.” “Lei ha il
diritto di non rispondere” aveva avvertito il giudice Thiel “ma se non rispondete io vi mando in prigione”. Angelo é partito per Fresnes, restandoci quattro mesi.

Angelo D’Arcangeli. Il Procuratore non ha potuto impedirsi di rilevare : “Il nome e il cognome non sono adatti a questa persona”. Angelo ha sorriso fino alle orecchie. Il giovane
italiano é stato individuato dalla polizia durante l’inverno 2004.
Precedentemente iscritto in scienze politiche a Roma, é venuto in Francia a fare i suoi studi -e un po’ di politica-, al momento del passaggio in clandestinità dei due dirigenti maoisti italiani Giuseppe Maj, 66 anni, e Giuseppe Czeppel, 45 anni. Lo scorso maggio, i due
uomini sono stati di nuovo arrestati a Parigi, in possesso di documenti falsi, di un programma e di una stampante per fabbricarli. I loro sostenitori entrano nel mirino. Angelo é visto per due volte prelevare delle lettera, al loro posto, dalla casella della Delegazione del
(nuovo)PCI -un’organizzazione della famiglia dei partiti “marxisti- leninisti-maoisti”. Dando dei corsi di italiano di tanto in tanto, ma assiduo agli appuntamenti dell’estrema sinistra parigina, lui sarebbe stato, secondo il giudice, l’angelo custode dei suoi due compagni piu’
anziani.

Il 19 Luglio, i poliziotti della DNAT fanno una discesa nella Val-d’Oise da Elise, la ragazza di Angelo. La loro irruzione é talmente violenta da far saltare anche la luce. Perquisiscono con la
luce delle torce. “Mi trovavo nudo nel letto di Elise, mi hanno puntato la pistola sulla testa e hanno gridato “obiettivo trovato!” racconta Angelo. Vengono sequestrati una bandiera della Pace e qualche volantino. L’interno della macchina di Angelo é smontato pezzo per
pezzo -volante, cambio delle marce- e lasciato cosi. Niente. Ne armi, ne documenti falsi. Angelo viene messo in stato di fermo, Elise viene convocata come testimone. Lei conferma la presenza di Angelo a qualche riunione pubblica. Finito l’interrogatorio, annuncia su Internet
l’arresto del suo amico.

Libertaria con il viso ancora da bambina, Elise consacra il suo dottorato in scienze dell’educazione allo studio dell’ “opera educativa della generazione del ‘68”, facendo un parallelo
fra Italia e Francia. Il “carattere forte” e la “determinazione” di Angelo la seducono. “Puo’ essere molto scontroso ma questo fa il suo charme”, dice lei. Fan di Kerouac et della Beat Generation, lui é
sicuramente un po’ “troppo” marxista per lei, ma questo anima la loro relazione. Elise immagina che Angelo uscirà libero dai quattro giorni di fermo.

Davanti al giudice Thiel, lui dichiara solamente di essere ”vicino” all’organizzazione dei “compagni Maj e Czeppel”, prima di chiudersi nel silenzio. L’accusa di terrorismo nei loro confronti
proviene da una commissione rogatoria italiana fatta in seguito agli attentati delle nuove BR nel 1999, attentati ai quali sono però estranei. Ma Angelo ha recuperato il telefono portatile di Maj. E’ cosi messo anche lui in esame per “associazione di malfattori”. Arrestato.
Elise avverte i suoi genitori a Priverno. A qualche decina di km a sud di Roma, l’abbazia di Fossanova ha fatto di questa piccola città un centro religioso. In questa cattedrale del VII sec, é possibile ammirare un famoso angelo dipinto nella cripta. Tutti gli anni una processione celebra una scatola dorata contenente le reliquie di San Tommaso d’Aquino, filosofo domenicano morto a Priverno nel 1274. Antonio e Carmen D’Arcangeli, gestori di un centro sportivo, hanno
battezzato il loro primo figlio Angelo, come tutta una linea di antenati. Il piccolo Angelo fa la sua prima comunione e la cresima prima di raggiungere Padova, dove giocherà per due anni con le
giovanili per tentare la sua chance nel calcio, come suo padre. A Padova scopre la politica. E il suo nome: “A Priverno, sono tantissime le persone che hanno il mio cognome. Ho cominciato a pensare al mio nome e cognome allontanandomi”. Questi due “livelli di angeli” gli hanno cominciato a trottare nella testa. “Non so se c’é qualcosa dall’altra parte -afferma- ma io cerco di realizzare qualcosa qui nella pratica”. Nel 2003 realizza un libricino, lo “Specchio Irriverente”,
che racconta Priverno, la sua strada principale, la via Nova, e ”l’indifferenza” che lui c’ha trovato. Su questo ultimo punto, si é sbagliato pero’ : il comitato di solidarietà creato dai suoi parenti e
amici ha raccolto 5000 firme. Solo a fine Agosto, i genitori ottengono il permesso di visita a Fresnes. “Le due notti precedenti alla loro visita non ho dormito. Mi domandavo cosa pensassero”, confida Angelo. Le visite si svolgono in uno stanzino diviso in due da un muretto. Dopo gli abbracci, Antonio parla della mobilitazione. “Non sapeva nulla. Era sempre piu’ sorpreso”, si ricorda Antonio. ”L’obiettivo del giudice era di isolarmi: il risultato é assolutamente
il contrario” gioisce Angelo. “I miei genitori sono diventati dei militanti !”, aggiunge divertito.

A Fresnes, solo in cella, Angelo comunica con gli altri detenuti politici, baschi e corsi. Tutti
militanti : “Se Amnesty International facesse un controllo a Fresnes, scoprirebbe molte cose illegali a livello sanitario” afferma. “Ho visto ratti enomi”. Si unisce ad uno sciopero della fame promosso dai Baschi, dopo il suicidio in prigione di uno di loro in Spagna. Elise racconta la sua prima lettera, scritta un mese e mezzo prima. “Mi scrisse che affrontava la prigione a testa alta”.

Un voce si eleva per denunciare il mantenimento in detenzione di Angelo e “l’abuso di potere
del giudice Thiel”. E’ il deputato André Vallini (Partito Socialista Francese), vecchio sindaco di Tullins, en Isère, città gemellata con Priverno. Dal mese di Agosto, il deputato ha fatto il possibile per aiutare la famiglia.

In Novembre vine enunciata l’ordinanza di “non prolungazione della detenzione” giudicando “minime” le prove contro il D’Arcangeli. Una settimana dopo, Angelo può abbandonare Fresnes.

Inscritto a Scienze Politiche all’Università di Parigi 8, si trova su libertà vigilata, come Maj e Czeppel prima di lui. Firma settimanale al commissariato di St.Denis. Interdizione di uscire dalla Francia e di incontrare un certo numero di militanti. “Ho il diritto di fare della
politica ?” domanda Angelo.

In Italia, le numerose -e infruttuose- inchieste per “associazione sovversiva” hanno spinto i dirigenti del (nuovo)PCI verso la clandestinità. Per scappare dall’ “autoritarismo”, essere “liberi contro lo Stato” spiega Angelo. Sparire, per meglio agire. Un po’ come fanno gli angeli.

Karl Laske