All’inizio della campagna , spiega
Villella, i
casi di sbattezzo erano pochi, ma ora siamo arrivati a una sorta di
sbattezzo
di gruppo, con 10-15 persone che insieme si mettono in fila per
richiederlo. Quello che però mi ha
definitivamente
convinto a sbattezzarmi è stata la presa di coscienza del fatto
che comunque io
venivo considerato formalmente cattolico e quindi i vertici del
cattolicesimo
si arrogavano il diritto di dire certe cose anche a nome mio. Il che
naturalmente era assolutamente falso .
Una raccomandata al parroco della parrocchia in
cui si è
stati battezzati, indicando la volontà di modificare il proprio
dato personale
in suo possesso e, in base alla legge sulla privacy (Decreto
legislativo
196/2003), trascorsi 15 giorni, salvo imprevisti, lo sbattezzo è
fatto.
Infedeli alla riscossa
Francesca Tarissi
Tagliamo la testa a Dio. A dirla così
suona un po’ forte,
ma il senso della provocazione di un movimento ateo di recente
formazione è
proprio questo: liberare l’uomo dell’immanenza della divinità e
scioglierlo dai
vincoli delle sue ambasciatrici in Terra, le religioni monoteiste. Per
rivendicare il proprio diritto a non credere e anche per ribadire i
concetti di
una laicità sempre più spesso messa da parte in
nome di Dio
Alcuni sostengono si aggirino intorno al 2-3%
della
popolazione, altri ben al di sopra del 15%. Difficile farne una stima
precisa.
Gli atei, i non credenti e, più in generale, i laici
costituiscono un universo
talmente variegato da rendere quasi impossibile definirne i confini.
C’è
infatti chi nega la divinità in toto, avversandone il concetto
stesso. Chi
crede in Dio ma non in una particolare religione. Chi segue una
religione ma
non ne rispetta tutti i dettami. Altri ancora che di una fede accettano
taluni
dogmi e altri no. Si può, per esempio, essere dei fedeli
praticanti e concepire
comunque una tutela legale per le coppie di fatto. Non aver mai varcato
la
soglia di una chiesa e opporsi con convinzione all’utilizzo della
pillola RU486
per l’interruzione di gravidanza.
Non esistono registri che li contino. Albi
neppure a
parlarne. E anche gli iscritti all’una o all’altra associazione non
possono che
essere solo un campione rappresentativo di un pensiero o di una
mentalità. Ma
quanto e fino a che punto estesi?
E’ impossibile determinare il numero
esatto degli
atei , spiega Giorgio Villella, segretario nazionale dell’Uaar,
l’Unione
degli atei e degli agnostici razionalisti, che vanta nel suo comitato
scientifico anche Margherita Hack, Sergio Staino e Piegiorgio
Odifreddi: Quello
che si può misurare, invece, è la variazione del
sentimento religioso. In
questo senso quello che stiamo registrando è un aumento del
numero di quelli
che si allontanano dalla Chiesa. Basti pensare che nel ’64, anno in cui
io mi
sposai civilmente, in municipio si sposavano sì e no l’1 o il 2%
delle coppie.
Oggi invece siamo attorno al 30-35% .
Ad agire da nuovo catalizzatore delle istanze
dei non
credenti ci pensa ora anche un movimento con vocazione europeista di
recente
formazione, l’Axteismo. Neologismo
forte, creato ad hoc per stupire, la parola axteismo deriva dal
germanico axt
(ascia) e da theós (dio). A sottolineare un concetto
inequivocabile sulle
intenzioni dei suoi ideatori: tagliare la testa a Dio. Tagliare
la testa a Dio , spiega
Ennio Montesi, giornalista per la testata londinese The Press Freedom
Post,
scrittore, e principale artefice del movimento, è
ovviamente impossibile,
sia che ci si ponga da atei che da credenti, ma la nostra vuole essere
una
provocazione simbolica e non violenta, che eviti dubbi e
ambiguità sulla natura
dell’Axteismo . Illuminista e
ispirato al libero pensiero, l’Axteismo non riconosce la Chiesa
cattolica e il
cristianesimo e avversa tutte le religioni. Nessun teorico dichiarato,
nessuna
tessera o iscrizione - perché sarebbe come se uno volesse
iscriversi al
movimento del Rinascimento o dell’Illuminismo , dice Montesi -
l’Axteismo
si propone di parlare alle persone di qualunque nazionalità, per
risvegliare in
loro il senso di una libertà da vivere senza l’assillo
opprimente e
irrazionale delle religioni e loro relative paccottiglie .
Ognuno , continua Montesi,
secondo gli
axteisti può professare e credere a ciò che vuole, se lo
aiuta a stare meglio,
ma lo Stato deve restarne fuori e le religioni non devono influenzarne
la
politica . Il j’accuse
contro lo Stato italiano, considerato reo di subire pressioni e
influenze da
parte della Chiesa, è palese: I rappresentanti della
Chiesa sono
abituati, in questo Stato teocratico di nome Italia, a fare monologhi
coi
conduttori che annuiscono, come se fossimo un popolo di imbecilli che
ragiona
con la testa altrui. Questo è un grave errore della Chiesa che,
continuando a
suonarsi da sola la grancassa della propria dottrina, arriverà a
suonarsela
anche quando la sua fine sarà vicina . Laicità
dello Stato vera o presunta, sono in molti nel nostro
Paese a ritenere che la religione spesso sconfini in ambiti che non le
sono
propri. Non conosco le dimensioni dell’ateismo attuale, che
rispetto in
ogni persona che lo professi , interviene il giornalista Enzo
Mellano, ma
ho il sospetto che la Chiesa stia perdendo colpi, occupandosi meno
della cura
dello spirito e più di politica. Nessun parlamentare o uomo di
governo, dal
pulpito del Palazzo o dal palco di una piazza, ha mai criticato il
governo
interno del Vaticano. è una questione di rispetto reciproco:
ognuno si occupi
dei fatti propri e non di quelli altrui .
Mellano, credente, da anni si è fatto
promotore di una
campagna a favore dell’introduzione della ricerca scientifica
nell’elenco
vigente dei possibili beneficiari cui poter destinare l’8x1000
dell’Irpef