GUAI A
CHI TOCCA IL VATICANO E L'OPUS DEI
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/esteri/benedettoxvi-17/benedettoxvi-17/benedettoxvi-17.html
Il cardinale Josè Sariva Martins, durante la cerimonia di
beatificazione dei franchisti di ieri ha detto che "non possiamo
accontentarci di un cristianesimo vissuto timidamente".
L'opus dei l'ha preso in parola, non c'è che dire!
qui sotto una rapida rassegna stampa sui fatti di ieri a Roma, e un
comunicato di uaar a proposito di due suoi attivisti fermati dalla
digos e portati in questura perché volantinavano contro lo
sdoganamento dei franchisti.
ci vediamo al prossimo NoVat, sabato 9 febbraio 2008
aggiornamenti su http://www.facciamobreccia.org
hasta la breccia!
Nic
29 ottobre 2007
Facciamo Breccia rivendica il
sostegno e la partecipazione all'azione compiuta ieri (ndr 28 ottobre 2007)da un gruppo di
attivisti/e di Militant che, sulla chiesa di S. Eugenio a Roma, gestita
dall'Opus Dei e dove furono celebrati i funerali del fondatore
Echevarria, hanno affisso una gigantografia della Guernica di Picasso e
la scritta 'Chi ha ucciso, torturato e sfruttato non può essere
beato'. Parimenti sostiene il volantinaggio di un nostro comunicato
compiuto in territorio italiano da parte di simpatizzanti
del nostro coordinamento, a cui la Digos ha poi sequestrato i volantini
dopo aver condotto i due ragazzi in questura.
La beatificazione di 498 franchisti ('casualmente' nell'anniversario
della marcia su Roma) voluta dal Vaticano è un fatto politico,
che va ad inserirsi in un progetto ad ampio spettro della gerarchia
d'oltre Tevere.
Con il papato Ratzinger la chiesa cattolica ha fatto un salto di
qualità: priva di rappresentanti credibili noleggiati nei
partiti collaterali, scende in campo direttamente nel nome della
restaurazione di un sistema che, come nella Spagna franchista, la veda
soggetto dominante (in terra, e non in cielo) e beatifica quelli che,
da destra, ne difesero il potere temporale.
Facciamo Breccia denuncia la politica italiana per non aver detto nulla
su questo ennesimo sdoganamento del fascismo e sul potere che il
Vaticano si arroga nella riscrittura revisionista della storia.
Contro queste operazioni ideologiche rivendichiamo l¹azione
delle/gli antifasciste/i di Roma etichettati dai media come
autonomi, anarchici, no global che hanno voluto difendere la
memoria delle migliaia di donne e uomini che hanno lottato in Europa
contro il nazi-fascismo e che sono morti per mano dei franchisti, dei
fascisti, dei nazisti e nei campi di concentramento.
Allora chiediamo all¹on. Folena di Rifondazione Comunista, che
dichiara (su Repubblica) non va sottovalutato il fatto che
manifestazioni come quelle di ieri, oltre ad essere strumentali,
possono avvelenare il clima sociale se non crede che anche i partigiani
e le partigiane abbiano avvelenato il clima sociale. Noi crediamo che
lo abbia avvelenato lui votando, nella scorsa finanziaria,
l¹esenzione dall¹ICI per le proprietà, anche a scopo
di lucro, della chiesa cattolica. O anche quello non è stato un
atto politico, ma solo spirituale?
A chi, come Giordano Bruno Guerri su Il Giornale, scrive che ad essere
in piazza ieri erano probabilmente coloro che in altre occasioni
avevano urlato
Dieci, cento, mille Nassirya, rispondiamo che fuori dalla chiesa di S.
Eusebio ieri c'erano gli stessi e le stesse che, in altre occasioni,
hanno scandito lo slogan 10, 100, 1000 Porta Pia.
Coordinamento Facciamo Breccia
29 ottobre 2007
NOTIZIA ANSA
BEATIFICAZIONE DI 498 MARTIRI SPAGNOLI, AGGRESSIONE A ROMA
CITTA' DEL VATICANO - Non ci sono solo i martiri che spargono il
proprio sangue, ma anche coloro che nella "vita ordinaria" testimoniano
"silenziosamente" ed "eroicamente" il Vangelo.
Lo ha detto il Papa, rimarcando che "questo martirio della vita
ordinaria è una testimonianza quanto mai importante nelle
società secolarizzate del nostro tempo". Benedetto XVI, prima
dell'Angelus recitato davanti a circa 40.mila persone che avevano
partecipato alla beatificazione di 498 martiri spagnoli, ha parlato di
un "'martirio' incruento, che non è meno significativo, come
quello - ha detto - di Celina Chludzinska Borzzka, sposa, madre di
famiglia, vedova e religiosa, beatificata ieri a Roma".
"E' la testimonianza eroica e silenziosa - ha rimarcato Benedetto XVI -
di tanti cristiani che vivono il Vangelo senza compromessi, compiendo
il loro dovere e dedicandosi generosamente al servizio dei poveri" e
mostrando la "pacifica battaglia dell'amore che ogni cristiano, come
Paolo, deve instancabilmente combattere: la corsa per diffondere il
Vangelo che ci impegna fino alla morte".
BEATIFICAZIONE DI 498 MARTIRI SPAGNOLI - Uno stuolo di celebranti
in abiti liturgici purpurei, presieduti dal cardinale José
Saraiva Martins ha preso parte in piazza San Pietro alla cerimonia per
la beatificazione di 498 martiri spagnoli uccisi negli anni 1934, '36 e
'37. Inni sacri in spagnolo si sono levati dalla piazza mentre i
celebranti prendevano posto. Il card. Saraiva, delegato dal Papa a
questo rito, celebra in spagnolo. In piazza sono presenti circa 40mila
persone.
CARD.SARAIVA, MARTIRI NON SONO PER UN SOLO PAESE - "I martiri non sono
patrimonio esclusivo di una diocesi di una nazione" ma al contrario
"appartengono al mondo intero, alla Chiesa universale". Lo ha
sottolineato il cardinale José Saraiva Martins nell'omelia per
la beatificazione dei 498 martiri" di Spagna e non spagnoli", sia
perché la Spagna è il luogo del loro martirio ma non per
tutti della nascita, sia appunto per l'universalità del loro
messaggio. "La santità - ha rimarcato a questo proposito il
porporato - non consiste nella riaffermazione di valori comuni a tutti,
ma nella personale adesione a Cristo salvatore del cosmo e della
storia" e "il martirio è il paradigma di questa verità".
Le parole del cardinale aiuteranno il tentativo di Spagna e Chiesa
spagnola di attenuare le polemiche reciproche su questa beatificazione,
tentativo sostenuto dal fatto che il governo spagnolo ha inviato alla
cerimonia il ministro degli Esteri Angel Moratinos, e che i vescovi
spagnoli vanno ripetendo da giorni ripetendo che la maxi-cerimonia di
beatificazione di 498 martiri della Guerra Civile "non è contro
nessuno, e tanto meno contro Zapatero". Quella di oggi è la
più numerosa cerimonia di beatificazione nella storia della
Chiesa.
E il card. Saraiva lo ha rilevato parlando di "rilievo storico per il
numero davvero ingente dei beati". I beati provengono da 23 diverse
cause, 11 delle quali avviate prima del 1960, la più vecchia nel
1948. Tra i 498 nuovi beati, ci sono due vescovi (di Cuenca e Ciudad
Real), 24 sacerdoti diocesani, 462 religiosi (frati e suore), un
diacono, un sottodiacono, un seminarista e sette laici. Cinque sono i
nati fuori dalla Spagna: due in Francia, due in Messico e uno a Cuba.
Tra i futuri beati, 145 al momento della morte avevano tra i 20 e i 30
anni, 107 tra i 40 e i 50 anni, 97 fra i 30 e i 40, 72 tra i 50 e i 60
anni. Ce ne sono anche 18 che avevano tra i 16 e i 19 anni, 41 tra i 60
e i 70 anni, 15 tra i 70 e i 78 anni (dei restanti tre non si conosce
l'esatta data di nascita). Nel numeroso gruppo, ci sono due martiri
"della persecuzione religiosa che ebbe luogo nell'ottobre del 1934",
489 vennero uccisi nel 1936, sette nel 1937.
PROTESTA CENTRI SOCIALI FINISCE IN RISSA CON OPUS DEI - Una
protesta di un gruppo di aderenti ai centri sociali davanti a una
chiesa frequentata da fedeli dell'Opus Dei a Roma e' finita in rissa
all'uscita della messa.
Sei persone sono state fermate e identificate dai carabinieri, mentre
un furgone e materiale fotografico e video sono stati sequestrati dalla
polizia. Alle 11,45 aderenti al collettivo 'Militant'' e del collettivo
''Facciamo breccia'', appartenenti alla rete dei centri sociali romani,
hanno esposto uno striscione davanti alla chiesa Sant'Eugenio in piazza
delle Belle Arti con scritto: ''Chi ha ucciso, torturato e sfruttato
non puo' essere beato''. Insieme allo striscione e' stata esposta una
riproduzione su un pannello di due metri per cinque della Guernica di
Picasso. La protesta nasce perche' stamani il Papa ha beatificato 498
martiri uccisi in Spagna negli anni Trenta del secolo scorso. Quando i
fedeli cattolici sono usciti dalla chiesa, al termine della funzione
religiosa, la protesta ha provocato la loro ira. Una trentina di fedeli
ha urlato e strappato lo striscione e fatto a pezzi la riproduzione del
celebre dipinto.
Secondo quanto riferito da aderenti ai collettivi, i cattolici
avrebbero ''aggredito anche fisicamente i giovani e inneggiato a
Franco''. A quel punto la rissa e' stata sedata dall'intervento delle
forze dell'ordine. I carabinieri, precisamente l'Ottavo Battaglione
Lazio che stava andando a prendere servizio allo Stadio Olimpico, ha
fermato e identificato le sei persone mentre la polizia ha bloccato il
furgone dei collettivi in via Bruno Buozzi: all'interno del mezzo vi
era una scala, una telecamera e una macchina fotografica con cui gli
aderenti ai collettivi avevano ripreso l'intera rissa.
VOLANTINI DI NO VAT SEQUESTRATI
AD UN MILITANTE UAAR
http://www.uaar.it/news/2007/10/28/martiri-franchisti-digos-sequestra-volantini-protesta/
Un grave episodio si è verificato oggi a Roma contro due
giovani, uno dei
quali socio UAAR, che stavano pacificamente distribuendo (in territorio
italiano) volantini di protesta di NO VAT contro la beatificazione dei
498
franchisti. Sono stati fermati dalla Digos e accompagnati in questura,
dove
sono stati loro sequestrati i 200 volantini.
L'UAAR solidarizza con i due giovani, ai quali assicurerà il
massimo
appoggio, e denuncia questa ennesima violazione della libertà di
espressione, ulteriore testimonianza di una soggezione assolutamente
incompatibile con il principio costituzionale della laicità
dello Stato.
Per manifestare solidarietà ai due giovani inviare una mail
all'indirizzo
roma@uaar.it