Vietate e illegali le benedizioni pasquali
I
preti non potranno più andare a benedire le case, per sentenza
della Corte Europea
STRASBURGO
- La Corte Europea dei Diritti Umani ha affermato che “la
libertà di manifestare le proprie convinzioni religiose comporta
anche un aspetto negativo, ovverosia il diritto dell’individuo di non
essere costretto a manifestare la propria confessione o i propri
convincimenti religiosi e di non essere costretto ad agire in modo che
si possa desumere che egli ha - o non ha - tali convincimenti. Le
autorità statali non hanno il diritto di intervenire nella sfera
della libertà di coscienza dell’individuo e di indagare sui suoi
convincimenti religiosi, o di costringerlo a manifestare i suoi
convincimenti in merito alla divinità. Questo è tanto
più vero nel caso in cui una persona è costretta ad agire
in tal modo allo scopo di esercitare certe funzioni, segnatamente in
occasione della prestazione di un giuramento”. La Corte Europea con
sentenza del 21 febbraio 2008 ha condannato la Grecia per aver
costretto l’avvocato Arret Alexandridis a manifestare i propri
convincimenti religiosi in occasione della prestazione del giuramento
previsto per l’inizio della sua attività forense (la formula del
giuramento, infatti, era predisposta in modo tale da far supporre che
il giurante fosse di fede cristiano-ortodossa). La sentenza rende
palese la violazione del diritto di libertà religiosa da parte
delle varie confessioni religiose a cominciare dai preti della Chiesa
cattolica che, durante il periodo pasquale, si presentano alle
case per ‘benedirle’, oppure dei Testimoni di Geova che suonano ai
campanelli per fare opera di conversione. Il ministro
dell’Interno Roberto Maroni dovrà emanare direttive atte a che
simili illecite attività cessino. Dal Ministero dell’Interno
dovrebbero essere inoltrate diffide alla CEI Conferenza
episcopale italiana e ai Testimoni di Geova
affinché si astengano dall’esercitare simili pratiche, con
minaccia di azioni legali per il ristoro del danno derivante dalla
lesione del diritto di libertà religiosa (la CEDU ha liquidato
2.000 euro, nel caso di specie). Contrariamente, c’è il rischio
che ogni cittadino possa sporgere denuncia penale contro qualsiasi
prete della Chiesa cattolica e contro i Testimoni di Geova che si
presentassero alla porta. Per scaricare la Sentenza
integrale della Corte Europea: http://olir.it/ricerca/index.php?Form_Document=4616
Sentenza 21 febbraio 2008
Alexandridis c. Grèce. Formula del
giuramento in base alla religione ortodossa. Violazione della
libertà religiosa e del diritto a non rivelare il proprio credo.
autore: Corte Europea dei Diritti dell'Uomo
data: 21 febbraio 2008
argomento: Libertà religiosa
area tematica: C.E.D.U. - Strasburgo
nazione: Grecia
parole chiave: Giuramento, Chiesa ortodossa,
Libertà religiosa, Convinzioni religiose, Diritto a non rivelare
il proprio credo, Libertà di coscienza
Diffusione:
Axteismo Press l’Agenzia
degli Axtei, Atei e Laici
http://nochiesa.blogspot.com