COMUNICATO STAMPA
Crema, 24 maggio 2005
OGGETTO: NESSUNA
AGIBILITÀ POLITICA AI FASCISTI A CREMA, CREMONA E IN NESSUNA
PARTE D’ITALIA
LA MEMORIA NON SI CANCELLA.
Dopo le vergognose
manifestazioni di Forza Nuova in sedi concesse dal Comune di Crema,
ignorate e
sottovalutate colpevolmente dai partiti di sinistra, invitiamo tutti i
cittadini democratici ed antifascisti a questo momento di riflessione e
dibattito. LA RESISTENZA CONTINUA
CREMA 27 MAGGIO 2005
SALA
ALESSANDRINI - via Matilde di Canossa (di fronte all’Ospedale Maggiore)
- ORE
20.30
CONVEGNO
FOIBE,
CAMPI DI
CONCENTRAMENTO FASCISTI E REVISIONISMO STORICO
Presentazione
del libro di Claudia Cernigoi “Operazione Foibe, tra storia e
mito”
Interviene Alessandra
Kersevan autrice del libro "Un campo di concentramento fascista.
Gonars 1942-1943" ed. Kappa Vu
Udine
“La cosiddetta “questione delle
foibe”(le foibe -
dal
latino ‘fovea’ che significa fossa, incavo, apertura del terreno - sono
delle
cavità naturali per lo più a forma di imbuto rovesciato
tipiche del territorio
istriano) è stata un po’ il punto di partenza della campagna
di denigrazione
della Resistenza nel suo insieme. Mentre a Trieste ed in genere
nelle
regioni del Nordest la destra nazionalfascista ha sempre tirato fuori
le
“foibe” come uno dei propri cavalli di battaglia per propagandare
l’anticomunisno e l’odio etnico e politico contro la Jugoslavia,
è solo negli
ultimi anni che il fenomeno è esploso a livello nazionale,
coinvolgendo nella
non comprensione del fenomeno anche esponenti della sinistra, arrivando
addirittura alle posizioni estreme della dirigenza di Rifondazione
comunista
che, pur non conoscendo assolutamente l’entità dei fatti, si
è arrogata il
diritto di condannare senza appello la Resistenza jugoslava, ed i
partigiani
italiani che con essa hanno collaborato, per dei presunti “crimini” dei
quali
non solo non vi è prova, ma che dalle risultanze storiche
risultano addirittura
non avvenuti. Il problema è che di “foibe” si
è parlato finora molto,
ma a livello di sola propaganda. Per decenni si è parlato di
“migliaia di
infoibati sol perché italiani”, senza che i propagandisti
esibissero le prove
di questo loro dire. Per decenni i propagandisti hanno scritto e
riscritto
sempre le stesse cose, citandosi l’un l’altro e non producendo alcun
documento
ad avvalorare quanto da loro asserito: e si è giunti, nel corso
degli ultimi
cinque anni, al fatto che questo “si dice” senza alcun valore storico
sia stato
avvalorato anche da storici considerati “seri” e “professionali”, in
quanto
facenti parte degli Istituti storici della Resistenza…” Lo studio di Claudia Cernigoi vuole fare
chiarezza
sulla storia del Nordest italiano al confine con la ex Iugoslavia,
vuole
rendere giustizia ai morti finora strumentalizzati a scopo di
propaganda.
“L'argomento
dei campi di concentramento fascisti è pochissimo conosciuto a
livello di
opinione pubblica ed è per questa scarsa conoscenza che
personaggi come
Silvio Berlusconi possono dire che Benito Mussolini mandava i suoi
oppositori
in vacanza. Il gioco dei morti è francamente inaccettabile
quando risponde a un
opportunismo politico come quello attualissimo dei neo fascisti,
nipotini di
Salò, e allievi di Giorgio Almirante, attualmente al governo
della Repubblica
democratica. Ed è inaccettabile anche l'uso sacrale che si fa
dei morti per
dimostrare che le idee per cui morirono gli uni valgono come quelle per
cui
morirono gli altri.
Nel
caso italiano non si tratta di recuperare la storia dei vinti e di
correggere
quella dei vincitori, ma di ricordare che se si fossero scambiati i
ruoli noi
non saremmo qui a parlarne, saremmo finiti in massa in qualche lager o
in
qualche camera a gas e per il lungo futuro del Terzo Reich noi e i
nostri figli
e nipoti saremmo vissuti, ove non eliminati, in una società
barbarica. Altro che vaghe e
passeggere distinzioni fra diverse
bandiere, diverse idee, diverse utopie: la scelta era fra la
schiavitù razzista
e la libertà civile, fra la fedeltà cieca alla tirannia e
i diritti umani.
La pietà verso i morti è antica come il diritto dei loro
parenti e amici a
ricordarli, ma la pubblica celebrazione coinvolge un giudizio sulle
loro azioni
da vivi e la celebrazione di quanti, fino all'ultimo, stettero dalla
parte del
Reich nazista è celebrazione del nazismo.” G. Bocca
Mariella
Megna
Associazione L’altra
Lombardia – SU LA TESTA
Segretaria sezione
Cremona e provincia
Per info 338 98 75
898
L’iniziativa è promossa da :
Associazione L’altra
Lombardia – SU LA TESTA, CSA Dordoni, S.O. Mulini, CSA Kavarna,
Federazione dei
Comunisti Anarchici Cremonesi, Giovani comunisti di Cremona, VAF
(vespisti
antifascisti), SHARP Cremona, ANPI Cremasca sez. Guaiarini, Giovani
Comunisti
Crema, CAP (Comitato Antifascista Permanente),
Collettivo studenti “SU LA TESTA” di
Crema