COMUNICATO STAMPA
Milano, 30 agosto 2005
 

Oggetto: la negazione dei visti agli invitati del Campo antimperialista, la collocazione ambigua di questo gruppo e perché la sinistra non può esprimere alcuna forma di solidarietà alla loro attività.

  1. Il movimento contro la guerra e contro le basi militari USA in Italia ha più volte preso le distanze dal Campo antimperialista in quanto gruppo ambiguo e fautore nella pratica del superamento della dicotomia destra-sinistra.
  2. Non è un’organizzazione vicina al movimento no global.
  3. Alcuni soggetti che in questi anni hanno lavorato col Campo antimperialista (Costanzo Preve, Moreno Pasquinelli ed altri) collaborano regolarmente con riviste e case editrici della destra radicale: le Rivista Eurasia e Orion,  le case editrici Edizione all’insegna del Veltro di Claudio Mutti, nazista convertito all’Islam,  e Edizioni Settimo Sigillo vicine al neonazista Franco Freda.
  4. Soggetti che abitualmente collaborano con il Campo antimperialista non disdegnano di partecipare ad iniziative promosse da individui della destra radicale - alcuni di questi indagati nel passato per stragismo ed altre attività eversive di stampo neofascista - come Tiberio Graziani, Carlo Terracciano Alessandra Colla, Claudio Mutti ed altri ( vedi ed esempio il convegno tenutosi a Milano lo scorso maggio per la presentazione del secondo numero della rivista Eurasia a cui hanno partecipato Costanzo Preve insieme a Carlo Terracciano e Dugin (noto esponente russo del nazionalismo rosso-bruno e del revisionismo storico).
  5. Il campo antimperialista ha rapporti costanti con l’area comunitarista, movimento ibrido di estrema destra a cui partecipano soggetti come Murelli (ex fascista condannato per l’omicidio dell’agente Marino e per aggressioni contro antifascisti) e Chicco Galmozzi, pentito ex Prima Linea. I comunitaristi fanno parte della variegata galassia rosso-bruna con agganci in Francia e in Russia. Sono sostenitori, fra l’altro, di un progetto politico che “presuppone il superamento dei concetti di destra e sinistra…”, operano per la creazione “di un blocco eurasiatico che vada da Lisbona a Vladivostok in funzione anti USA…”, vogliono “ combattere il mondialismo, il sionismo e l’usocrazia capitalista…” (notare alcune forme di linguaggio tipico della destra radicale). La sintesi di queste citazioni sono tratte dal documento politico del Coordinamento Progetto Eurasia (vedasi www.terradegliavi.org/coord_progetto_eurasia/documento_politico.htm)
  6. Essere anti USA e autoproclamarsi antimperialisti non significa automaticamente essere collocati a sinistra e nel movimento no global. Anche l’estrema destra radicale e neofascista è da sempre su pozioni anti USA e anti israeliana (essendo antisemiti). Non è un caso che in molte circostanze queste posizioni si siano oggettivamente incontrate con quelle del Campo antimperialista, formando un ibrido ideologico e politico che produce confusione e strumentalità.
  7. Il fatto che alcuni intellettuali ed esponenti politici  abbiano firmato una petizione affinché fossero concessi i visti d’ingresso ad esponenti iracheni non significa, fino a prova contraria, che queste persone condividano le posizioni e la collocazione ambigua del predetto Campo. Un conto è essere contrari all’interferenza USA nelle vicende politiche italiane ed essere a fianco della resistenza irachena, come noi siamo, altra cosa è sostenere a-criticamente le posizioni dei Comitati Iraq Libero che sono un’emanazione del Campo antimperialista.

 

Giorgio Riboldi

Presidente Associazione L’altra Lombardia – SU LA TESTA

 

Mariella Megna

Responsabile organizzazione Associazione L’altra Lombardia – SU LA TESTA

 

Associazione politico-culturale L’altra Lombardia – SU LA TESTA 

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