COMUNICATO STAMPA
23 marzo 2006
OGGETTO: intollerabile la presenza a Cremona ed in ogni parte d’Italia del razzista Borghezio: da Ordine Nuovo alla Lega Nord.
L’annunciata presenza del razzista Borghezio a Cremona produce una sensazione di ripulsa in tutti i sinceri democratici che hanno lottato in questi anni per costruire una società liberata almeno dal nazismo e dal fascio-nazismo.
La presenza di questo individuo, che fa del razzismo culturale e della volgarità verbale l’elemento distintivo della sua “personalità”, costituisce una provocazione oggettiva che le istituzioni democratiche e i cittadini non dovrebbero né tollerare, né consentire.
Ci auguriamo che tutti i cittadini democratici e antifascisti di Cremona facciano sentire il loro sdegno e rendano inefficace ed inoffensiva la sua presenza ignorandolo, isolandolo dal contesto civile e negandogli ogni spazio pubblico.
Questo individuo è noto anche per fare la vittima in circostanze in cui il suo ruolo è quello di provocare reazioni di sdegno da parte di cittadini. Si faccia in modo che questo spettacolo volgare non avvenga, comunque si sappia che le sue parole, nel caso in cui dovesse parlare, saranno verificate virgola per virgola onde controllare che non vi sia apologia di razzismo, di fascismo o di istigazione all’odio razziale, etnico e religioso. Ci auguriamo che anche le autorità preposte facciano rispettare le leggi della Costituzione repubblicana antifascista.
Borghezio, ex militante fascista dell’organizzazione terroristica Ordine Nuovo, e i suoi scherani devono stare lontani da Cremona e dal consesso civile.
Ecco chi è questo individuo.
Il razzista Mario Borghezio incarna ormai , senza
ombra di
dubbio, l’anima più radicale della Lega Nord. Nato a Torino nel
1947, dopo aver
fatto parte per due legislature della Camera dei Deputati è
stato nel 1999 e
nel 2004 eletto al Parlamento Europeo. Nel settembre 1999 venne anche
designato
presidente del “governo della Padania”, quando la Lega, a seguito del
congresso
straordinario di Varese, aveva deciso di battersi apertamente per la
“secessione “. Ora Mario Borghezio, più modestamente, si limita
a presiedere i
“volontari verdi”, un’associazione strettamente collegata alla Lega,
già sotto
processo fra l’altro con l’accusa di attentato all’unità dello
Stato e
costituzione di struttura paramilitare.
Ma prima di approdare alla Lega, alla fine degli anni ’80, Mario
Borghezio
aveva già avuto modo di far parlare di sé. Prima da
liceale, quando aderì alla
Legione ( sigla della “Lega Giovanile Nazionale Europea” ), poi, dopo
una breve
parentesi nella DC negli anni ’70, per la sua militanza in Ordine
Nuovo, il
gruppo neonazista fondato da Pino Rauti e Giulio Maceratini, ormai
storicamente
considerato, nell’ambito dei processi e delle nuove indagini avviate
dalla
magistratura, lo strumento esecutivo di tutte le stragi che dal 1969 al
1974
insanguinarono l’Italia.
Ancora recentemente, in un’intervista televisiva, Pino Rauti aveva
ricordato la
giovane figura di Borghezio, successivamente finito ( siamo già
nei primi anni
’80 ) dalle parti della rivista “Orion”, interna all’arcipelago
neofascista e
comunitarista, fondata da Maurizio Murelli, condannato per concorso
nell’omicidio dell’agente di polizia Antonio Marino, colpito al petto
dal
lancio di una bomba a mano, il 12 aprile 1973 a Milano, negli scontri
seguiti
ad una manifestazione della “Maggioranza Silenziosa”. In un’intervista
rilasciata all’Unità, lo stesso Maurizio Murelli aveva avuto
modo di
ricostruire l’amicizia di Borghezio con Claudio Mutti, da sempre vicino
a
Franco Freda, e l’ideologia “ferocemente antigiudaica” che lo
pervadeva. Ora
Borghezio viaggia spesso insieme al gruppo di Forza Nuova, da lui
definito “ un
ambiente fondamentalmente sano”. E’ bene ricordare che Forza Nuova,
costituita
da Roberto Fiore e Massimo Morsello, è nata come reincarnazione
di Terza
Posizione, organizzazione eversiva di fatto scompaginata dalla
magistratura nel
1980 quando furono emessi numerosi mandati di cattura nei confronti dei
suoi
dirigenti. Roberto Fiore, condannato per associazione sovversiva e
banda
armata, attese latitante a Londra la prescrizione della sua pena.
Viene dunque da lontano Mario Borghezio, ammiratore di Haider e Le Pen, legato da sempre alla destra radicale non solo ideologicamente ma anche nei comportamenti. Condannato a 5 mesi a Torino per aver incendiato sotto un ponte un ricovero di extracomunitari, non è nuovo alla frequentazione dei tribunali per atti di violenza.
Una figura certamente emblematica nel panorama leghista, ma non isolata politicamente.
Una delle sue ultime bravate è la dichiarazione riportata dal quotidiano “Il Giorno” a seguito delle violenta aggressione subita da un cittadino del Marocco a Sassuolo, che è in pericolo di vita, ad opera di un carabiniere che per ora non è stato neppure denunciato: “…hanno fatto bene…”.
Questo è il personaggio che la Lega vuole portare in città!
Mariella Megna
Segretaria zona di Cremona e provincia
L'altra Lombardia - SU LA TESTA