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manifestazione di Vicenza
repressione di stato internazionale

NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DELLE LOTTE SOCIALI

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI MILITANTI COMUNISTI ARRESTATI
ORGANIZZIAMOCI PER FERMARE E RESPINGERE LA REPRESSIONE

Il 12 febbraio 2007 a Milano, Torino, Padova e Trieste le forze della repressione dello stato della borghesia imperialista hanno sequestrato, imprigionato ed inquisito decine di compagni operai, studenti, tecnici accusati di essere colpevoli di organizzarsi e lottare contro questo sistema politico, economico e sociale che produce sfruttamento, alienazione e miseria materiale e sociale.
Tutto ciò avviene in un contesto in cui il governo di centro-sinistra sta predisponendo lo scippo del TFR dei lavoratori e l’allungamento dell’età lavorativa e l’ampliamento della base militare USA di Vicenza. Tale ampliamento servirà  a potenziare i progetti di guerra dell’imperialismo USA contro l’Iran, la Siria e tutti i  paesi “non pacificati” dagli USA. Si sta affermando una strategia di guerra prolungata.
Non è casuale che questa operazione repressiva avvenga a pochi giorni di distanza dalla grande manifestazione che si terrà a Vicenza il 17 febbraio prossimo per bloccare l’ampliamento della base militare USA.
A tutto ciò si aggiunge l’avvio di una campagna di criminalizzazione contro tutti i lavoratori del pubblico impiego da parte di alcuni ministri dell’attuale governo e di personaggi in malafede che sono convinti  che  tutti i problemi della nostra società sono da attribuirsi ai costi sostenuti per erogare stipendi da fame e all’inefficienza della pubblica amministrazione, la cui responsabilità è da attribuirsi alla classe dirigente che ci ha governato finora.
Questi personaggi, che vivono una vita privilegiata, non sanno che cosa significa destinare otto e più ore della propria vita a lavori alienanti e ripetitivi.
Si cerca di creare un clima di tensione e di provocazione da usare in funzione repressiva dei movimenti e delle lotte che cercano di organizzarsi al di fuori del controllo dei partiti istituzionali e dei sindacati confederali.
Si tenta, in sostanza, di riproporre e rilanciare una “strategia della tensione” attraverso la quale tutti i partiti di governo ed opposizione vorrebbero costruire le condizioni per reprimere meglio tutte le forze che si oppongono al sistema capitalistico e, in particolare, le avanguardie ed i militanti comunisti.
In sostanza si cerca di scoraggiare qualsiasi forma di opposizione contro le politiche antisociali del governo e della confindustria.
I portavoce servili dei mass media amplificano il tentativo di criminalizzazione anche attraverso la censura e la manipolazione del linguaggio. I  termini “lotta di classe”, “scontro sociale”, “nemico”, “lotta anticapitalista e antimperialista” vengono criminalizzati perché associati in modo bieco  e strumentale al “terrorismo”. Si ignorano scientemente le disastrose condizioni materiali del nuovo proletariato, presentando in modo subdolo e superficiale coloro che ancora vogliono lottare contro lo sfruttamento e l’alienazione, come soggetti estranei alla realtà.
Sociologi da strapazzo, giornalisti agenti della CIA, burocrati vari al servizio del sistema capitalistico in questi giorni si affannano a presentare fenomeni sociali che hanno profonde radici nella storia del movimento operaio come manifestazioni disperate ed estranee alla realtà. Non si accorgono che sono loro le escrescenze ed i rifiuti della storia.
L’unico terrorismo vero che si conosce ed è ufficializzato è il terrorismo fascista e di stato ed il terrore prodotto dalle guerre di aggressione, oltre all’uso violento e strumentale dei mezzi di comunicazione di massa che diffondono notizie manipolate, false, parziali e mistificanti la realtà, vedi i programma di Vespa, Mentana, Annunziata, Costanzo e tutti i quotidiani in edicola.
Si cerca di mettere fuori legge la lotta di classe implicita nei rapporti di produzione capitalistici.
Non si vuole dare alcun spazio a forme di contrapposizione se non a quelle concertate tra CGIL-CISL-UIL, partiti e governo.
Il sistema tollera e comprende gli assassini ultras delle curve degli stadi, prevalentemente legati all’estrema destra fascista, perché funzionali alle loro politiche di contenimento delle tensioni sociali e colpisce ogni tentativo di organizzazione autonoma  di classe  al di fuori degli schieramenti istituzionali concordati e concertati.
Questa logica va spezzata senza timori e senza praticare forme di autocensura.
Non dobbiamo farci intimidire! Si deve reagire con razionalità e lucidità. Rilanciamo la mobilitazione di massa per non lasciare soli i compagni arrestati.
La borghesia, con le sue rappresentanze istituzionali di centro-destra e centro-sinistra, teme ed ha paura della mobilitazione e delle lotte delle masse lavoratrici ed usa ed userà tutti gli strumenti per reprimerle.
Prima si colpiscono le avanguardie, poi via via tutte le altre componenti autenticamente anticapitaliste.
Solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione
Libertà per i  compagni arrestati

L’altra Lombardia – SU LA TESTA
13 febbraio 2007