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In allegato:
- Base strategica dell’Alleanza
- Programma di lavoro per il prossimo anno
Il mondo è in crisi, è la crisi della contro-rivoluzione globale evidenziata dal neo-fascismo USA che ha sconvolto il mondo in nome dei “valori” americani e per diffondere la falsa “democrazia”.
E’ la guerra caratterizzata dalla paranoia, dalla venerazione della “forza”, dalla schiavizzazione dei popoli attraversol’impossessamento delle loro risorse.
Una guerra intrapresa dall'impero degli Stati Uniti che si é scavato la fossa in Iraq, che si è trasformato in una palude in cui l'autorità imperialista si è deteriorata e dove il popolo arabo è insorto in difesa dei suoi diritti e della sua esistenza. È la contro-rivoluzione che punta a rendere l’entità sionista il perno dell’egemonia nella regione e a cancellare la storia, l’identità e il futuro del popolo arabo. Per questo gli USA si sono mossi per eliminare la resistenza nel Libano, in Siria, in Palestina e in Iraq.
Gli Stati Uniti stanno provando ad imporre il progetto imperialista/sionista alla nostra regione araba e a tutti i paesi della regione che gli Stati Uniti chiamano "il grande medioriente". L'Egitto è colpito attraverso la divisione del Sudan in tanti cantoni promossi dall'impero. In questo contesto, pensiamo che l'Egitto dovrebbe riprendere il suo ruolo leader per l'unificazione della nazione araba. Il popolo dell’intifada arabo-palestinese sta imponendo il rispetto della sua esistenza sul mondo e sull'entità sionista grazie alla resistenza armata, e così l'entità sionista non ha potuto attuare il suo piano: l’eliminazione del popolo arabo-palestinese attraverso l’accerchiamento e la sottomissione. La lotta di resistenza del popolo palestinese si incontra oggi con la rivoluzione del popolo iracheno che ha sconfitto il programma strategico degli Stati Uniti nella regione e si avvia in futuro verso una vittoria sicura e la sconfitta totale del nemico imperialista.
I convenuti al congresso fondativo dell’alleanza dei popoli arabi resistenti, riunitisi al Cairo dal 27 al 29 marzo del 2006, hanno fatto propri gli elaborati diffusi tramite l’appello/invito a questa conferenza (vedi allegati) che sono divenuti la base strategica per l'alleanza del popolo arabo resistente e rivolgono un appello a tutti i popoli di unirsi sotto la bandiera del sostegno internazionalista alla resistenza araba per contrastare l'aggressione imperialista.
I convenuti al congresso fondativo dell’alleanza dei popoli arabi resistenti appoggiano la lotta del nostro popolo in Iraq, Palestina, Libano, Sudan ed Egitto, ma anche le lotte di tutti i popoli nel mondo e di tutti i movimenti rivoluzionari che stanno contrastando l'aggressione dell'impero degli Stati Uniti, dal Sud America al sud-est asiatico, passando attraverso l’Europa fino al popolo americano che subisce lo sfruttamento, il razzismo e la tirannia.
Iraq: appoggiamo il diritto del nostro popolo a resistere in Iraq con tutti i mezzi, il più importante dei quali è la resistenza armata. Rifiutiamo tutte le emanazioni dell'occupazione e dei loro collaboratori e consideriamo la resistenza il rappresentante legittimo del popolo in Iraq, ci schieriamo con loro, rifiutiamo tutti i tentativi che puntano a indebolire l'immagine della resistenza e condanniamo gli assassinii mirati di scienziati ed accademici da parte dell'occupazione e dei suoi collaboratori.
Palestina: Consideriamo la lotta araba in Palestina una lotta per l’esistenza e non per i confini, così rifiutiamo tutte le soluzioni "di insediamento" e ci schieriamo con il nostro popolo in Palestina per la liberazione di tutta la terra di Palestina e rivendichiamo il diritto al ritorno di tutti i palestinesi nelle loro case e nella loro terra.
Siria e Libano: Rifiutiamo il mandato USA-Francia sul Libano e sulla Siria e l'interferenza nei loro affari interni, oltre che i tentativi di annullare il diritto del popolo siriano libanese a resistere, e condanniamo i collaboratori che sostengono questo mandato.
Sudan: appoggiamo la lotta del nostro popolo in Sudan contro il progetto di divisione voluto dagli Stati Uniti e condanniamo coloro che stanno collaborando ad esso e rifiutiamo la presenza delle forze ONU nel Sudan.
Sollecitiamo la lotta per la liberazione di tutti i prigionieri e detenuti nelle prigioni degli Stati Uniti e dell’occupante sionista.
Sollecitiamo la necessità di operare per il raggiungimento delle libertà civili nella propria terra araba e di lottare per il rilascio di tutti i prigionieri politici.
Sollecitiamo la necessità di diffondere
“una cultura della
resistenza” e di costruire alleanze con
i movimenti che stanno resistendo al
progetto imperialista/sionista nel mondo.
traduzione a cura di
L'altra Lombardia - SU LA TESTA