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Allegato 1
Comprendendo la natura della lotta nella patria araba e per contrastare gli attacchi imperialisti e sionisti ai nostri paesi arabi, visto anche l’aumento degli atteggiamenti pessimistici, un certo numero di organizzazioni e di militanti ha preso l'iniziativa di sostenere la necessità di porre le basi per la formulazione di una giusta idea di resistenza e concorda sui seguenti principi come base per lo sviluppo di un movimento del popolo arabo resistente insieme ai movimenti internazionale anti-imperialisti e anti-sionisti.
1) L'imperialismo è il nemico principale del popolo e non è "uno", ma molti. Il più grande, il più influente, il più sviluppato ed il più aggressivo degli imperialismi é l'imperialismo degli Stati Uniti. Gli interessi degli Stati Uniti possono essere in conflitto con altri imperialismi, ma ciò non significa in alcun modo che gli altri imperialismi siano alleati con la nostra lotta. Ciò inoltre non significa che ci sia incertezza verso la priorità della lotta contro l'imperialismo degli Stati Uniti che approfondirà le contraddizioni fra esso e gli altri imperialismi.
Vogliamo sottolineare che la cosiddetta “globalizzazione”, alla luce di quanto prima affermato, ha un forte connotato imperialista, rappresentato al giorno d'oggi "dal progetto del grande medioriente”.
2) le classi e i regimi dominanti nei paesi arabi sono subordinati all'imperialismo e rappresentano gli interessi dell'imperialismo stesso e non possono essere dalla parte di chi sostiene i diritti dei popoli. La cosiddetta "riforma" che questi regimi promettono di attuare è una enorme menzogna. Di conseguenza, la lotta contro i regimi è una parte importante della lotta contro l'imperialismo.
3) La lotta contro l'imperialismo nell'est arabo (Iraq, Palestina, Libano, Siria...) è una continuazione della lotta contro il colonialismo e la subordinazione e rappresenta ora il centro principale di lotta contro l'imperialismo nel suo insieme. La sconfitta dell'imperialismo nell'est arabo sarà un passo importante verso la sconfitta dell'imperialismo nei paesi arabi, ma anche nel mondo.
4) riteniamo basilare la non legittimità dell'entità razzista sionista ed il rifiuto della sua trasformazione in uno stato normale, continuo e riconosciuto nella regione araba, perché il rappporto normale e reale con questa entità (passata, presente e futura) è il rapporto di resistenza e di smantellamento delle colonie nei territori occupati. Inoltre sottolineamo come la contraddizione principale nella nostra regione sia fra il progetto arabo di liberazione da una parte e l'imperialismo e il sionismo ed i loro progetti dall'altra. La lotta fra loro non può concludersi con un’accordo: è una lotta per l’esistenza. Qualsiasi progetto che preveda l'integrazione di questa entità nella regione araba è un progetto di egemonia e deve essere contrastato. Di conseguenza la anti-normalizzazione a tutti i livelli, locale e globale, deve essere sostenuta ed effettuata poiché la normalizzazione è un mezzo importante per sostenere l'egemonia sionista. Inoltre, il ritorno dei palestinesi alle loro città e villaggi di origine è un diritto incondizionato ed assoluto. E’ sia un diritto personale che collettivo che non può essere delegato e a cui non si può rinunciare, e nessuna autorità ha la legittimità di negoziarlo o di rinunciarvi in alcun modo. Affermiamo che questo diritto è un diritto collettivo dei popoli arabi e fa parte del loro progetto di liberazione.
5) Il rifiuto totale dell'occupazione dell'Iraq e di tutte le conseguenze che esso produce.
6) Sosteniamo la resistenza contro l'occupazione e riteniamo che la resistenza armata sia la modalità più importante insieme ad altre per raggiungere l’obiettivo della liberazione.
7) La cosiddetta "legittimità internazionale", riflette e rafforza l’egemonia statunitense ed imperialista nel mondo. La legittimità che riconosciamo proviene dal popolo e dai suoi diritti naturali, storici ed etici; il popolo, quindi, ha il diritto da accettare o di rifiutare "le risoluzioni internazionali".
8) L'unità della lotta nella patria araba, basata su principi umanitari non-sciovinisti, nel rispetto della diversità negli ambiti culturali, ideologici e religiosi, è la base per ottenere la vittoria ed è, allo stesso tempo, la base per realizzare l'unità araba come progetto umanitario che si aggiungerà alla lotta Internazionalista che alla fine condurrà alla sconfitta definitiva dell'imperialismo.
9) La lotta per la liberazione e la democrazia è una condizione di contrasto continuo contro l'imperialismo ed i loro regimi subordinati. La liberazione e la democrazia si possono ottenere soltanto tutelando gli interessi economici e sociali delle classi popolari e affermando la sovranità della popolo sul territorio e sulle sue risorse.
10) Il rifiuto dei finanziamenti esteri delle organizzazioni governative e non governative e dei loro programmi, poiché sono mezzi che consolidano l'imperialismo e dividono le istanze arabe di base in mille rivoli isolati dal contesto storico e militante. Queste modalità di finanziamento tendono ad indebolire il progetto rivoluzionario arabo e a rendere “subordinati” e “più addomesticabili” gli intellettuali.
11) Sottolineiamo l'importanza dell’ analisi teorica basata su una conoscenza dinamica ed evolutiva per capire e comprendere la struttura dell'imperialismo ed il relativo progetto coloniale nella regione araba e nel mondo, e per capire la natura dei governi dittatoriali. Inoltre sollecitiamo la necessità della formazione di una strategia del popolo arabo che difenderà le sue cause e i suoi diritti oltre a tutte le cause e le lotte dei popoli del mondo che combattono per la loro liberazione e il progresso.
12) Ogni individuo
od organizzazione, a livello arabo o mondiale, che è d’accordo
con questi punti, fa parte del fronte
anti-sionista
anti-imperialista, ed è un alleato nella lotta.
(nota: questo appello è
perfettibile sulla base dei suddetti fondamenti).
traduzione a cura di
L'altra Lombardia - SU LA TESTA