Perugia --- “festival internazionale del giornalismo”
LIBERTA’ DI STAMPA E DIRITTI UMANI – domenica 13 aprile 2008
… riecco quelli di RSF… con l’ossessione di Cuba e la memoria corta
“Diritti umani, democrazia, libertà di stampa.
... i diritti politici e le libertà civili possono essere
garantite se e solo se i giornalisti possono fare il loro lavoro
liberamente.
Quando l'indipendenza dei media è minacciata, a rischio sono i
fondamenti delle libertà individuali. “
Così il programma ufficiale della manifestazione perugina
annuncia l’incontro sul tema con l’immancabile esule cinese che da
Parigi comunica con i blogger cinesi, l’immancabile kosovara che in
premessa rivendica la sua battaglia contro “il dittatore Milosevic”, il
solito Robert Ménard di Reporters Sans Frontières…
Niente di nuovo, stesso canovaccio: ovviamente nessun rappresentante di
media liberi, ma liberi veramente, liberi da un padrone (pardon,
“investitore azionista”) magari perché espressione di
cooperative, di auto-organizzazione, di comunità di base, magari
perché prodotto di finanziamenti di un gruppo di Stati…
(è un fatto nuovo, no?)
Già sul concetto di STAMPA LIBERA, quindi, ci sarebbe da
riflettere, obiettare e scrivere lungamente, ma lasciamolo qui per
venire invece alla spettacolare contraddizione fra il tema annunciato e
così ampiamente argomentato nel programma, e la presenza di RSF
nel parterre degli “addetti ai lavori”. Anzi RSF risulta fra i
collaboratori del Festival medesimo.
Come può RSF parlare, valutare e manifestare per la
“libertà” e “l’indipendenza” del giornalismo quando essa stessa
è dipendente da finanziamenti particolari, proprio nel senso che
provengono da una precisa parte? Il suo presidente a vita-padrone, il
sig.Robert Ménard, ha infine dovuto pubblicamente ammettere
(2005) di ricevere fondi USA dalla NED (National Endowment for
Democracy), dall’IRI, dal Cuban Freedom Center: chi sono questi
finanziatori?
La NED fu creata dal Governo di Ronald Reagan nel 1983, con
l’obbiettivo di debilitare i Governi che si oppongono alla politica
estera di Washington grazie alla sua poderosa capacità di
penetrazione economica: creata per portare pubblicamente a termine
quello che aveva fatto segretamente la CIA per decenni, segnalava il
New York Times nel marzo del 1997. Spende 30 milioni di dollari
all'anno per appoggiare partiti politici, sindacati, movimenti
dissidenti e mezzi informativi in dozzine di Paesi.
Nel settembre del 1991, Allen Weinstein, patrocinatore della legge
sulla NED, dichiarava al Washington Post: Oggi molto di quello che
facciamo lo faceva già la CIA in maniera segreta 25 anni fa.
Carl Gershman, primo presidente della NED, spiegò la ragione
d’essere della Fondazione nel giugno del 1986: Sarebbe terribile per i
gruppi democratici di tutto il mondo presentarsi come finanziati dalla
CIA. Ci siamo resi conto di questo negli anni 60 e per questo motivo
mettemmo fine a tutto ciò. E perché non potevamo
continuare a farlo, abbiamo creato la NED
L’IRI (Internacional Republican Institute) è il braccio
propagandistico del Partito Repubblicano.
Il Cuban Freedom Center, riceve fondi da USAID, il suo inventore
nonchè capo è l’ex agente della CIA, Frank Calzón,
amico personale di Robert Ménard, ex dirigente del gruppo
terrorista Abdala, ex dirigente della FNCA, finanziatrice e mandante
del terrorista noto continentalmente Luis Posada Carriles
Questi sono i finanziatori imparzialmente e generosamente schierati a
difesa delle libertà, tanto imparziali che Ménard con la
sua cosiddetta ONG si dimentica di difendere alcuni giornalisti (vedi
licenziati o detenuti negli USA, a Guantanamo, in Colombia, in Spagna,
ecc.ecc...) mentre non dimentica di inneggiare alla ritrovata
libertà dell’Irak invaso (“decenni di privazione totale di
libertà di stampa sono finiti con il bombardamento del Ministero
dell’Informazione, il 9 aprile a Bagdad- dal rapporto annuale 2004 di
RSF) e di Haití dopo il golpe contro Aristide (“La
libertà di stampa recuperata: una speranza da mantenere”-luglio
2004), e valga solo come esempio fra i tanti che si potrebbero elencare.
Lo stupore per questa contraddizione l’abbiamo girato agli
organizzatori dell’evento –di cui forse nessuno era presente in sala…-
e a RSF, rappresentata da Domenico Affinito, vice presidente
della sezione italiana.
Affinito ha frettolosamente accennato ad un processo contro un non
meglio identificato giornalista vinto in Francia da RSF, proprio in
merito alle fonti di finanziamento di Ménard…
Ad Affinito sfugge che è lo stesso Ménard che ha ammesso
i finanziamenti sopra ricordati…, quindi non ci è dato intendere
a quale processo fa riferimento e su quali contese.
Lo stesso si è invece ampiamente diffuso –ma guarda che
stranezza!- su Cuba… che sarebbe la responsabile di una campagna contro
RSF: ci ha caldamente invitato a saper distinguere fra il progetto
socialista e la realtà, dove la Sanità funziona ma
c’è ben altro, e i fiancheggiatori di Cuba come Gianni
Minà devono ammetterlo… e via con un appassionato pistolotto di
5 minuti.
Ma l’Affinito non ha affatto risposto ad un’altro nostro rilievo, che
più che a RSF era posto genericamente alla categoria
“giornalisti”, oltrechè agli organizzatori dell’evento specifico.
Come mai i giornalisti italiani continuano a dar fiducia a RSF? quando
fuori da questo Paese il discredito o almeno il dubbio è forte,
quando addirittura RSF è stata allontanata dall’ONU e
recentemente l’UNESCO ha annunciato l’interruzione definitiva di ogni
rapporto con RSF, escludendo qualsiasi futura collaborazione. E
perché? per mancanza di etica nelle sue azioni, per l’interesse
al sensazionalismo, per la pretesa di ergersi a tribunale inquisitore
dei Paesi in via di sviluppo... e per i suoi precedenti.
Ce n’è abbastanza per trattare RSF almeno con le pinze… se
proprio bisogna trattarci!
Il Vice presidente ha ripetuto la storiella della campagna cubana
dicendo che si è trattato solo di un allontanamento per alcuni
anni dal Comitato Diritti Umani (che evidentemente sarebbe sotto il
potere di Cuba) che all’epoca era presieduto dalla Libia… Paese
notoriamente non democratico…
Sull’UNESCO non ha dato segni di buona memoria, eppure la clamorosa
chiusura delle relazioni è di poco più di un mese fa.
Forse non era certo di poter affermare che Cuba governa anche l’UNESCO.
Ha infine vantato l’appartenenza alla “sinistra” del presidente
RSF-Italia, Mimmo Candito, e ha vantato pure l’adesione di Ennio
Remondino, sempre ascrivibile alla sinistra…
E noi, ingenui e sconfortati utenti del giornalismo italiano, siamo qui
a domandarci ancora una volta come, non un giornalista-di-sinistra ma
semplicemente un giornalista-onesto professionista, possa ignorare la
montagna di evidenze sul senso delle azioni di RSF di cui abbiamo solo
dato qualche cenno, mentre anche solo girando per il web l’informazione
è misurabile in tonnellate di carta.
Come ignorare o accettare l’assurdità di un difensore dei
diritti umani che arriva a difendere la tortura “per salvare la vita di
innocenti”?
Come non domandarsi se esiste un nesso fra il finanziamento offerto da
Taiwan a RSF a gennaio 2007, l’impegno dichiarato da Ménard in
quell’occasione per una campagna contro la Cina… e l’attuale improvvisa
contestazione a quel Paese dietro il trompe-l’oeil del Tibet?
Noi utenti di questa stampa piatta, ignorante, superficiale e pecorona
siamo sconfortati…
Chissà se l’esule cinese che da Parigi mette in ebollizione i
blogger in Cina obbligando il Governo a permettere il transito delle
notizie potrebbe aiutare anche i nostri giornalisti salvandoli
dall’ignoranza e dalla pecoronaggine?
AsiCubaUmbria –PostEl: asicubaumbria@libero.it
8 aprile 2008