Presidio
il 20.1.2007 dalle ore 14.00 alle ore 18.00
a Bologna in Piazza Nettuno
Per dire NO alla persecuzione dei comunisti!
Per fermare l’inquisitore Giovagnoli
La persecuzione della borghesia nei confronti dei comunisti, degli
antifascisti, degli anticapitalisti, delle avanguardie dei lavoratori,
si fa più ampia e più dura. I compagni del (n)PCI, i
compagni dei CARC hanno subito dal ‘99 ad oggi svariate inchieste,
perquisizioni, sono stati pedinati, controllati, intercettati. Oggi il
giudice Giovagnoli della Procura di Bologna, con un’inchiesta per
associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis
del CP) che conduce dal 2003, chiede di processare e arrestare
diversi militanti comunisti.
Questa persecuzione si inserisce in un clima generale di caccia alle
streghe che va avanti da anni, che ha portato a centinaia di
perquisizioni e decine di arresti: dai compagni di A Manca Pro
S’Indipendentzia, del Campo Antimperialista, di Iniziativa Comunista
agli antifascisti dell’11 marzo, agli anarchici. Il continuo controllo
e la schedatura dei militanti comunisti, e in genere di tutti i
cittadini che in qualche maniera si occupano di politica o che sono
impegnati nel campo sindacale e sociale, sono diventati la norma. Sono
milioni le persone schedate, intercettate, pedinate. Come, se non di
più, che durante il ventennio fascista.
La borghesia cerca di impedire con ogni mezzo l’attività
politica dei comunisti e delle masse popolari.
Ci chiamano terroristi e vogliono fermare la nostra attività
politica, vogliono impedire di esercitare quella libertà di
azione conquistata, con la vita e con il sangue, dai nostri padri e dai
nostri nonni con la Resistenza.
Il giudice Giovagnoli cerca di fermare il lavoro dei comunisti; adesso
vorrebbe arrestare e processare molti compagni, tra cui diversi
dirigenti dei CARC. In questi giorni si conclude in Francia il processo
imbastito dal giudice G. Thiel contro G. Maj e G. Czeppel del (n)PCI
per detenzione di documenti falsi. Dopo la sua chiusura, prevista per
il 19 gennaio, il giudice Giovagnoli vorrebbe estradare ed arrestare i
compagni (e forse anche il simpatizzante del (n)PCI, A. D’Arcangeli)
per poter così istruire il processo in Italia. Il processo
contro i militanti del (n)PCI e contro i militanti dei CARC aprirebbe
la strada ad un’ancora più ampia repressione.
Diciamo NO alla persecuzione dei comunisti, NO alla denigrazione dei
comunisti, NO al tentativo di criminalizzare l’esistenza del partito
comunista e delle organizzazioni che al comunismo si richiamano.
I comunisti, i sinceri democratici, i lavoratori, si schierano a favore
della libertà di espressione e di organizzazione dei comunisti e
delle masse popolari e denunciano gli arbitri e i soprusi che i
cosiddetti stati democratici perpetuano nei confronti delle masse,
contro coloro che si oppongono a questo regime che alimenta una guerra
di sterminio delle masse a tratti aperta e a tratti camuffata, un
regime di miseria, guerra, sfruttamento e morte.
Unirsi e lottare contro la persecuzione dei comunisti, contro lo
smantellamento delle agibilità politiche conquistate con la
Resistenza, contro la repressione.
ORA E SEMPRE RESISTENZA.
CARC - Comitati d’appoggio alla Resistenza - per il Comunismo
SLL - Sindacato Lavoratori in Lotta
ASP - Associazione Solidarietà Proletaria
Alessandro Leoni - Comitato Politico Nazionale e Segreteria regionale
toscana Partito della Rifondazione Comunista (PRC)
L’Altra Lombardia - Su La Testa - Milano
Assemblea permanente dello spazio sociale Mario Lupo - Parma
G.A.MA.DI. - Roma
LaVOCE (mensile G.A.MA.DI.) - Roma
Miriam Pellegrini Ferri - già partigiana di Giustizia e
Libertà e Presidente G.A.MA.DI. - Roma
Spartaco Ferri - partigiano della Divisione Garibaldi - Roma
CSO Ricomincio dal Faro - Roma
Rete dei Comunisti