CO.GE.MIL.
COMITATO GENITORI DI MILITARI CADUTI IN SERVIZIO
RIMASTI SENZA GIUSTIZIA E SENZA DIGNITA’
Referenti: Angelo Garro e Anna Cremona
Tel/Fax 02.7389527 Cell. 338.9351886
Via Castel Morrone 5 - 20129 Milano
PER LO STATO I NOSTRI FIGLI SOLDATI SONO: SOLO CARNE DA MACELLO A COSTO
ZERO
BOSNIA - KOSOVO - MONTENEGRO - IRAQ - AFGANISTAN ED ORA IL LIBANO
L’ARROGANZA DEL POTERE
ARROGANZA DEL POTERE ECONOMICO-BANCARIO
ARROGANZA DEL POTERE POLITICO-ISTITUZIONALE
ARROGANZA DEL POTERE GIUDIZIARIO
ARROGANZA DEL POTERE MEDIATICO
ARROGANZA DEL POTERE MILITARE
Arroganza: atteggiamento insolente e presuntuoso (da Dizionario
Garzanti).
Insolente: che non mostra il dovuto rispetto, offensivo.
Presuntuoso: che crede di poter fare cose superiori alle proprie
capacità.
Molto spesso., troppo spesso, abbiamo a che fare con persone o “cose”
come per esempio le Istituzioni dello Stato i
quali hanno fatto dell’arroganza il loro unico ed insostituibile
“credo”.
E molto spesso, il cittadino, l’umile cittadino forte solo della
propria identità e alcune volte, ma solo alcune
volte della propria dignità, spesso debole economicamente,
digiuno politicamente isolato mediaticamente, si trova a doversi
confrontare con questa arroganza che ci trova sempre del tutto
impreparati perché non educati in tempo a dover fare i conti con
questo tipo di potere da cui non si può non incappare almeno una
volta nella vita. Potere che fabbrica moderni tiranni che spesso noi
stessi eleggiamo, piccoli tiranni che una volta assaporato le delizie
del potere, difficilmente accettano di rinunciarvi; cosicché
abbiamon politici che entrati a far parte della politica (magari come
portaborse) non appena terminato il liceo, si aggrappano ad essa per
tutta la vita, fino a deformarne gli scranni in Parlamento o in
Senato. Per 60 anni aggrappati fortemente allo scranno con tutti i
privilegi che la carica concede
loro. Competenze spesso non meritate tanto che è perfino
illusorio aspettarsi da essi una r isposta scritta o magari,
grazie ai moderni mezzi che l’informatica ci mette a disposizione, una
semplice e-mail; e noi lo sappiamo bene,
nonostante quei computers messi a loro disposizione li abbiamo nostro
malgrado pagati noi.
Ma i poteri forti e naturalmente arroganti sono molti e combatterli
tutti è uno sforzo immane.
- L’arroganza del potere economico e bancario il quale attraverso
un labirinto di cavilli e di postille, quasi
tutti i giorni aggredisce il tuo risparmio, fatto magari di piccole
privazioni, ma seppellendoti sotto una montagna di
avvisi e comunicazioni illeggibili e ingiustificate, ma potere caro
alle classi politiche, militari e mediatiche.
- L’arroganza del potere Istituzionale, in mano a uomini politici di
pochi scrupoli che eletti per eccesso di fiducia
, magari solo perché in possesso di un bel sorriso e di poche
insulse barzellette, tradiscono immediatamente questa
nostra delega a rappresentarci e magari a tutelarci. Tradimento
normalissimo a detta del defunto Presidente De
Gaulle: il politico non può mai mantenere ciò che
promette in campagna elettorale. Il tutto particolarmente rimarcato
in casa nostra, paese bigotto e ipocrita sempre fedele e servile solo
verso il Vaticano, gli U.S.A. e la
Confindustria.
E proprio oggi alla faccia del tanto buon parlare di pace, di
fratellanza e di pietà verso quei popoli che soffrono,
oggi si discute alla Camera dei Deputati, il rifinanziamento della
“Missione Afgana” che solo ieri 6 marzo 2007 in
Afganistan ha fatto innumerevoli vittime fra la popolazione civile.
Eppure dopo anni di battaglie affrontate da noi
genitori di militari caduti in servizio, lo Stato Italiano non trova
nelle casse dello Stato e in finanziaria il minimo
necessario per risarcire i nostri caduti.
- L’arroganza del potere giudiziario se hai la sfortuna di essere
aggredito e rapinato in casa, truffato dalla grande
impresa o investito in strada e magari rimani invalido o perdi la vita,
ma peggio, se perdi la vita servendo la tua
Patria, è la fine.
Potere giudiziario troppo spesso subalterno a quei poteri forti che
più forti non si può, come sopra elencato; e
per fortuna in Italia non c’è ancora la pena di morte,
nonostante la pseudo democrazia. Ma ciò che ci si aspetta
dalla magistratura ordinaria è almeno la chiarezza sulle
circostanze rimaste misteriose sulla morte del nostro
adorato ed unico figlio e non le tante archiviazioni di quel turpe
magistrato in quel di Tolmezzo, maratoneta
internazionale, che non trova il tempo di ascoltare noi genitori ma
soprattutto di indagare, quindi archivia tutto
sempre con la velocità del lampo alla faccia della verità
e della giustizia, ma soprattutto dei genitori vittime di
cotanto potere.
- L’arroganza del potere mediatico che infarcisce storie banali
rendendole di pubblico e assillante interesse, come:
il Caso Cogne e il piccolo Samuele, del piccolo Tommy di Parma, di
Denise di Mazzara, di Angela di Vico Equense e tanti altri casi che se
pur meritevoli di pietà e pubblico interesse, non sono certo di
maggior pietà o maggior
interesse per quanto è stato compiuto e volutamente ignorato
sulla morte del nostro unico e meraviglioso figlio 19enne caduto al
servizio della Patria, ma.... in tempo di pace.
Storie importanti ma rese insignificanti e sconosciute grazie
all’indifferenza e al silenzio ignorandole totalmente
, magari per far piacere a questo o a quel personaggio politico o ad
istituzione militare, se non proprio alla
Istituzione Stato.
- L’arroganza del potere militare da sempre il lungo braccio armato
delle democrazie, ma anche delle dittature, potere militare attorno al
quale non si deve mai fare troppo rumore
ma soprattutto, mai indagare o punire coloro che si macchino di
criminali nefandezze nonostante annoveri fra i suoi
caduti, oltre 10.000 morti in tempo di pace nell’ultimo ventennio.
Caduti che rimarranno senza risarcimenti, senza
medaglie alla memoria, senza memorial day per ricordare e commemorare i
tanti “Fedeli Servitori” caduti per dovere. Una strage di Stato di cui
lo Stato disconosce grazie ad un Parlamento indifferente, morti
ignorati dal Ministero Difesa sempre più arrogante ed una
magistratura sorda e cieca, e da una stampa servile e complice.
Quel potere militare che si “nasconde” sotto gli occhi di tutti, dietro
a quella scritta che campeggia alta
all’esterno di ogni muro di cinta di caserme o scuole militari o
arsenali o poligoni di tiro “LIMITE INVALICABILE
- SORVEGLIANZA ARMATA” severissimo monito che in questa nostra
democrazia incute timore perfino al Parlamento e ad ogni Parlamentare
che intende portare a termine la “sua”
legislatura lunga appena 30 mesi, per poter portare a casa la sua
pensione da poter accumulare ad altra pensione da
lavoro; si perchè solo per essi è possibile cumulare
ciò che ad ogni altro cittadino è vietato (doppia
pensione, doppio
stipendio, doppio incarico).
L’arroganza del potere militare che ha ucciso il nostro unico figlio
impedendoci proprio con la forza del proprio
potere arrogante di esercitare anche le più semplici operazioni
dovute per legge come il riconoscimento della
salma, la Sua ricomposizione, l’allestimento della camera ardente e la
veglia funebre di preghiera, la partecipazione
dei familiari alle esequie svoltesi in caserma, prima del distacco
definitivo del militare defunto da quella che fu la
Sua caserma. Poi avvenne anche la turbativa d’asta per l’assegnazione
delle esequie al più corrotto dei
corruttori, la truffa ai danni dello Stato, il vilipendio alla salma,
la violata consegna militare, l’oltraggio alla bandiera, le mancate
perizie, la mancata inchiesta della procura militare sulla morte
violenta di quattro militi in servizio, le tante archiviazioni del
turpe magistrato podista-maratoneta internazionale che non trova il
tempo di ascoltare i genitori e di indagare, quindi archivia con la
velocità del lampo alla faccia della verità e della
giustizia.
E ci si rende infine conto di quanti grovigli e intersecazioni fra i
vari poteri cosiddetti forti solo
perchè non si ha il coraggio di chiamarli con il loro vero nome:
SOPRUSO!
Quanta ipocrisia intorno a noi per non trovare il coraggio di dire pane
al pane e vino al vino; cioè di dare pane
all’affamato e vino al beone: tutto ciò si chiama vile
dittatura, criminalità politica, magistratura corrotta e
stampa servile.
Siamo contro la guerra, siamo contro il sopruso e siamo contro
l’ipocrisia e quindi restiamo in attesa della
giustizia!
anna cremona e angelo garro
(genitori del defunto alpino Roberto Garro)
La frase del giorno:
Autore - Plutarco: i poveri vanno alla guerra, a combattere e morire
per i capricci, le ricchezze e il superfluo di
altri