IL CONSIGLIERE COMUNALE ANDREA VENTURI ESCE DAL PRC ED ENTRA
NELLA RETE DEI COMUNISTI
COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIERE COMUNALE ANDREA VENTURI
CONSEGNATO AI GIORNALISTI DURANTE LA
CONFERENZA STAMPA DEL 7 APRILE 2007 TENUTASI A S. GIULIANO TERME (PI)
NELLA SEDE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
La discussione sul Bilancio 2007 svoltasi nel Consiglio comunale
del 29 marzo ha accelerato una decisione che stavo meditando da tempo:
la mia fuoriuscita definitiva dal Partito della Rifondazione Comunista.
Decisione sofferta, dato che sin dal 1991 ho contribuito alla
costruzione prima del Movimento poi del PRC.
La deriva moderata della gestione bertinottiana del Partito è
giunta all'epilogo finale, con il superamento della stessa ipotesi -
per me già inaccettabile - della cosiddetta "sinistra europea",
verso un "cantiere" per una forza di sinistra difficilmente definibile,
che porterà probabilmente ad un aggregato collocabile a destra
della tradizione socialdemocratica.
A questa situazione si è giunti attraverso il sistematico
scardinamento degli assunti strategici, ideali e politici di una forza
che oramai solo nominalmente si può definire comunista.
Dalla scelta della nonviolenza, alla teoria diseducativa e fuorviante
della "spirale guerra-terrorismo" con l'ipocrita equidistanza tra
aggressori ed aggrediti, avulsa da una realistica valutazione dei
fenomeni resistenziali in atto nei paesi occupati militarmente, a
partire dalla legittima Resistenza del popolo palestinese.
Per anni ho contribuito a contrastare questa deriva, partecipando
attivamente all'area del PRC "Essere Comunisti", ma ogni sforzo
è stato vano, ed oggi constato con tristezza che anche deputati
e senatori di questa area politica votano i provvedimenti di un governo
chiaramente neoliberista e militarista.
I senatori ed i deputati del PRC hanno votato la Finanziaria
2007, che giustamente è stata definita dai movimenti e dal
sindacalismo di base come "di guerra" e contraria agli interessi dei
lavoratori, che taglia i trasferimenti agli Enti Locali, distribuisce
milioni di euro ai padroni attraverso il cuneo fiscale, le rottamazioni
e gli investimenti per le industrie militari ad alta concentrazione
tecnologica, aumentando del 13% le spese militari.
Dopo la Finanziaria l'attacco al mondo del lavoro ora passa attraverso
la privatizzazione del TFR e del patrimonio pubblico, con
liberalizzazioni che non a caso lasceranno intatti gli interessi di
alcune grandi concentrazioni economiche, evitando ad esempio di
"liberalizzare" un mercato assicurativo che in Italia è in mano
a 5 grandi gruppi, attaccando invece i gestori d'Agenzia, ultima e
debole innervazione del sistema. Così è per il settore
petrolifero e per altri settori privati "intoccabili".
Per gestire all'interno del partito scelte che sono evidentemente agli
antipodi degli obiettivi originari del Partito, si è andati ad
una stretta autoritaria inaudita, prima con l'esclusione preventiva
dalle liste elettorali di Marco Ferrando, poi con la sospensione del
senatore Turigliatto.
Le "esternazioni" dell'attuale Presidente della camera dei deputati
contro gli studenti che legittimamente lo hanno contestato lo scorso 26
marzo all'Università di Roma evidenziano, infine, una
frattura profonda tra i movimenti ed un ceto politico oramai
tutto interno alla gestione del potere.
Le vicende nazionali si ripercuotono in altre forme anche nelle
politiche locali, come sta avvenendo ora a S. Giuliano. Il bilancio
proposto dalla Giunta evidenzia orientamenti non condivisibili per chi
come me continua a contrastare scelte neoliberiste, mentre diviene
terreno di condivisione programmatica per l'attuale dirigenza locale
del PRC.
Il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori precari è
così diluito in una prospettiva fumosa la quale, come già
in molti altri casi, viene poi in breve tempo disattesa. Così
sarà con l'ipotesi della cosiddetta "società in house" a
diritto privato, nella quale si vuole "parcheggiare" i lavoratori
precari e si "privatizzano" i lavoratori stabili assunti con concorsi
pubblici .
Più in generale, le proposte che emergono dal piano di bilancio,
per la vaghezza sulla reperibilità delle entrate, gettano le
basi per una futura privatizzazione dei servizi, i costi dei quali
ricadranno certamente sui contribuenti sangiulianesi.
Per tutto questo ho deciso di votare contro la proposta di bilancio del
Comune di S. Giuliano terme e di uscire così dalla maggioranza
politica che sostiene l'attuale Giunta.
Questa scelta, come ho già detto, ha nello stesso tempo
accelerato la mia decisione di lasciare definitivamente il Partito
della Rifondazione Comunista.
Il mio impegno politico sarà da ora in poi interno ad un'ipotesi
di ricomposizione di un soggetto comunista nel paese, la Rete dei
Comunisti, coordinamento nazionale con il quale ho iniziato a
collaborare sui temi della guerra, della lotta al precariato e contro
le privatizzazioni.
Con questi compagni, presenti sui nostri territori ed in tutta Italia,
continuerò la mia militanza nella prospettiva della
ricostruzione dal basso di una nuova identità comunista, con
l'obiettivo di contrastare risolutamente un modello politico, economico
e sociale neoliberista e guerrafondaio, che anche l'attuale governo del
paese persegue.
La mia internità al progetto politico nazionale della Rete dei
Comunisti è oggi inscindibilmente legato alle battaglie che
intraprenderò al fianco dei lavoratori presenti sui nostri
territori, contro precarietà e rischi di esternalizzazione.
Per questo continuerò ad esercitare la carica di consigliere
comunale, convinto di rappresentare in questa fase un punto di
riferimento per quella parte di cittadini e di lavoratori i quali
credono ancora giusto continuare a lottare per un altro mondo
possibile, emancipato dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Andrea Venturi
Consigliere comunale Comunista al Comune di S. Giuliano Terme