Comunicato stampa 5 dicembre 2007
RITIRARE L'EMENDAMENTO LANZILLOTTA : SUBITO!
La ministra Lanzillotta ci riprova.
Con un emendamento del governo alla Legge Finanziaria, viene
surrettiziamente inserito e peggiorato il DDL Lanzillotta di
privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali, già
presentato in passato, e impantanatosi nelle aule parlamentari dopo una
forte presa di posizione da parte di associazioni di movimento,
organizzazioni sindacali e politiche.
Reinserire e peggiorare il DDL Lanzillotta nella Legge Finanziaria
costituisce un atto molto grave, nel metodo e nel merito.
Nel metodo, perché si vorrebbe chiudere in pochi giorni una
discussione che si trascina da molto tempo e che necessita invece di un
confronto ben più ampio ed approfondito.
Nel merito, perchè il testo presentato ha innanzitutto un
contenuto anticostituzionale. Non distinguendo, infatti, tra i servizi
a rilevanza economica e quelli privi di rilevanza economica, legifera
anche su questi ultimi, di esclusiva competenza delle autorità
locali, come espressamente fatto rilevare dalla Corte Costituzionale.
Inoltre si introduce la differenziazione fra società di
erogazione e società di gestione delle reti , alla base del
referendum abrogativo promosso da oltre 100 sindaci nei confronti della
legge regionale Lombarda e sulla quale è pendente un ricorso
alla Corte Costituzionale da parte dello stesso Governo.
E, sempre nel merito, è un testo iperliberista. Neppure l'Unione
Europea si è mai posta il problema di mettere sul mercato la
proprietà delle reti come invece avviene con questo emendamento.
Come se tutti questi anni di mobilitazione sulla necessità di un
ritorno alla gestione pubblica e partecipativa dei servizi pubblici
locali non fosse avvenuta, come se la favola del "privato è
bello" non fosse da tempo stata smentita da ricerche ed analisi, oltre
che dall'esperienza di lavoratori e cittadini, si ribadisce una visione
ideologica sulle virtù del mercato, sulla necessità dei
privati, sugli effetti positivi della concorrenza.
E ancora. Nonostante l'introduzione, voluta fortemente dai movimenti,
della possibilità di gestione pubblica attraverso le Aziende
Speciali, si sancisce che, a partire dal 2011, queste siano soggette al
patto di stabilità interno.
Ciò significa truccare le carte da gioco. E' evidente come,
essendo le Spa da sempre considerate fuori dal patto di
stabilità, nessun Ente Locale sceglierà la strada delle
Aziende Speciali, avendo di fronte difficoltà insormontabili a
procedere su quella strada.
Il testo presentato è un attacco ai servizi pubblici, alla
democrazia e ai diritti sociali .
Per questo ne chiediamo il suo immediato ritiro ed invitiamo i
parlamentari a contrastarlo.
Siamo i primi a sostenere che il Paese abbia bisogno di una nuova
normativa sui servizi pubblici locali, ma. poiché il tema
è sostanza dei diritti sociali e della democrazia, di
salvaguardia dei servizi pubblici di preminente interesse generale
sanciti dalla costituzione (art. 43), chiediamo che su questo si apra
una forte, ampia e articolata discussione in tutto il Paese, a partire
dalle proposte di ripubblicizzazione dei servizi pubblici locali,
già espresse, per quanto riguarda il servizio idrico, dalle
oltre 400.000 persone che hanno firmato la legge d'iniziativa popolare
e dalla straordinaria manifestazione "ripubblicizzare l'acqua e
difendere i beni comuni" che ha visto a Roma 40.000 persone sabato
scorso.
FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA Ultimissime
Grazie anche alla mobilitazione del movimento per l’acqua, il DDL
Lanzillotta ha trovato un nuovo stop!
L’articolo inserito in Finanziaria, che reintroduceva il DDL, è
stato stralciato dal testo licenziato dalla Commissione Bilancio della
Camera.
Il pericolo non è tuttavia del tutto scampato, perché
è possibile che nel maxi-emendamento che il Governo sta
preparando per il voto di fiducia sulla Finanziaria al Senato, qualcuno
tenti di reinserire il DDL Lanzillotta.
Marco Bersani