Luciano Dondero ci invia questo messaggio che volentieri pubblichiamo
BIOETICA
Un comitato poco scientifico
di Giovanna Dall'Ongaro
La comunità scientifica internazionale non ha apprezzato le nuove nomine
del European Group on Ethics (Ege), il comitato di bioetica della
Commissione Europea, rese note lo scorso 19 ottobre dal presidente José
Manuel Barroso. E su The Scientist di questo mese gli scienziati spiegano
perché i 9 membri appena incaricati per il mandato 2005-2009, non sono
visti di buon occhio: troppo conservatori e senza competenze scientifiche.
Il Gruppo europeo, che ha il compito di esprimere, su richiesta della
Commissione, dei pareri non legalmente vincolanti su questioni etiche nelle
scienze e nelle tecnologie, dovrebbe essere secondo lo statuto
"indipendente, pluralista e multidisciplinare". Attualmente composto da 15
membri, provenienti dai 15 paesi comunitari, il Gruppo sembrerebbe però,
dopo le nuove nomine, aver disatteso i principi ispiratori per
privilegiare, una sola corrente di pensiero, quella cattolica.
Un sospetto non del tutto ingiustificato, a quanto sostiene The Scientist,
visto che cinque dei nuovi membri professano palesemente le loro
convinzioni religiose. Josef Glasa, medico di Bratislava è vicepresidente
della Federazione europea della Catholic Medical Association; la filosofa
tedesca Hille Haker insegna filosofia morale alla facoltà di teologia
cattolica dell'Università di Tubinga e dirige la rivista cattolica
Concilium; Emmanuel Agius è un sacerdote e insegna alla facoltà di Teologia
dell'Università di Malta; Krystof Marczewski è professore di etica
all'Università cattolica di Lublino in Polonia.
Parla chiaro anche il curriculm vitae dell'italiano Carlo Casini, che
prende il posto di Stefano Rodotà membro del Ege nel precedente mandato
(2001-2005): avvocato, presidente del Movimento per la Vita, membro della
Pontificia Accademia per la Vita, docente di bioetica all'Università
Cattolica del Sacro Cuore e al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum.
Insomma insieme a Günter Virt, uno dei 6 membri riconfermati del Gruppo
precedente, che è professore di Teologia all'Istituto di Morale Cattolica
all'Università di Vienna, i cattolici doc salgono a 6. "Le convinzioni
religiose non dovrebbero intervenire nelle questioni che riguardano la
scienza" dice Jordi Camì, direttore del Centro di ricerca Biomedica di
Barcellona. Ma l'attuale formazione del Gruppo lascia intendere tutt'altro.
E su temi come la ricerca sulle cellule staminali embrionali o la
clonazione terapeutica, i nuovi membri sono pronti a far sentire la loro
voce per influenzare le politiche di finanziamento della Commissione.
"Possiamo star sicuri che il gruppo verrà utilizzato come una macchina da
guerra contro la libertà di ricerca soprattutto nel campo delle cellule
staminali, ma anche in altri settori". E' quanto teme Yvon Engelrt,
ginecologo alla Libera Università di Bruxelles, e uno dei membri non
riconfermati del Gruppo 2001-2005.
La sua denuncia non è isolata: "Non sarei sorpreso se questo sottogruppo
ultraconservatore si opponesse del tutto a qualunque tipo di ricerca sugli
embrioni umani e sul trasferimento nucleare tra cellule" dice a The
Scientist Jordi Petriz, ricercatore al L'Institut d'Investigacions
Biomèdiques August Pi i Sunyer (Idibap) di Barcellona.
Al dissenso della comunità scientifica si è unito quello di alcuni
europarlamentari, primo tra tutti il socialista spagnolo Antonio Masip, che
ha espresso in aula la sua preoccupazione per il mancato equilibrio del
Gruppo e per la conseguente svolta conservatrice della Commissione.
Soddisfatti invece i componenti del Partito Poplare Europeo: "Fino ad ora
la maggior parte dei membri era a favore di una libertà di ricerca quasi
illimitata. Tale posizione è risultata particolarmente evidente nella
dichiarazione sulla brevettabilità delle cellule staminali dell'embrione
umano", si legge in una dichiarazione di due europarlamentari del Ppe
(Miroslav Mikoslasik e Peter Liese).
Ma non è solo l'aspetto religioso delle nuove nomine ad alimentare le
polemiche nel mondo dei ricercatori. Gli scienziati infatti avrebbero
apprezzato che nel Gruppo fosse stato inserito qualche loro collega in più.
Mentre infatti la compagine precedente (di 12 membri) era più bilanciata (4
scienziati, 4 giuristi, 4 filosofi), con i nuovi incarichi i "veri"
scienziati sono passati da 4 a 2. Si tratta di Anne Cambon-Thomsen
dell'Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm) di
Tolosa e di Pere Puigdoménech dell'Istituto di Biologia Molecolare di
Barcellona, che ha già accennato a "vedute discordanti" all'interno del EGE
su alcuni temi "caldi" come la clonazione terapeutica. Quanto incideranno
questi cambiamenti sulle future decisioni della Commissione, lo si vedrà
nei prossimi mesi, quando verranno discussi i primi argomenti del nuovo
mandato: i nanofarmaci e il trasferimento nucleare tra cellule, in agenda
per gennaio 2006.