Vi inviamo alcune considerazioni sull'articolo a firma di Riccardo Petrella
apparso sul N° 7 di Carta in relazione alla vicenda della lotta contro la
privatizzazione dell'acqua a Napoli, con la preghiera di pubblicazione.

Conosciamo Carta e la sua attenzione ai movimenti. Per questo molto ci ha
meravigliato nel vedere che si ospita, un articolo di Riccardo Petrella
sulla vertenza acqua a Napoli ed in Campania senza preoccuparsi di dar voce
a chi quella vertenza da più di un anno sta portando avanti. Nello stesso
tempo ci ha stupito che Riccardo Petrella, membro del Comitato
Internazionale per il Contratto mondiale dell'acqua e presidente
dell'Acquedotto Pugliese spa, considerato in larghi settori del movimento
come l'esperto della questione acqua, scriva inesattezze e riporti un quadro
lontano dalla realtà di lotta napoletana.
Una prima inesattenza: Nola e Castellammare appartengono all'ATO 3 della
Campania dove il Servizio Idrico Integrato è già stato affidato alla GORI
spa mentre Napoli-Caserta appartengono all'ATO 2 dove il tentativo di
privatizzazione è appena partito. E' solo qui, dunque, che i Comitati
avrebbero, come dice Petrella, fatto "cambiare rotta politica a 180 gradi".
Tant'è che su tutto il territorio sarnese-vesuviano (ATO 3) si stanno
costituendo comitati per la ripubblicizzazione del S.I.I., con potenzialità
e rischi non facilmente riconducibili o assimilabili a quelli dell'ambito
napoletano. Quanto poi alla "vittoria" il giudizio della maggior parte dei
Comitati riuniti in Coordinamento è ben più articolato di quello dato dal
Prof. Petrella. I Comitati considerano il ritiro della delibera del 23/11/04
di Ato2, che sanciva la privatizzazione del S.I.I., come un momentaneo passo
indietro di Bassolino e Iervolino dettato certamente dalle mobilitazioni ma
anche dal clima pre-elettorale. Il progetto di privatizzazione va infatti
avanti. Prova ne è l'attrezzarsi della Regione sul piano degli strumenti
(v.la delibera per la costituzione della società Campaniacque spa) e la
grande offensiva mediatica di cui i comitati sono oggetto da un mese a
questa parte. Di questo non fa parola il Prof. Petrella evidentemente "male
informato" anche su che cosa sono i comitati in lotta in difesa dell'acqua.
Pur non negando il contributo di Rete Lilliput e, solo negli ultimi mesi,
degli amici di Beppe Grillo, vogliamo fare presente che a costruire le
mobilitazioni (ben 3 manifestazioni), a scendere nei quartieri, a fare
presidi e blocchi, c'erano i rappresentanti di quella "disoccupazione
endemica", i centri sociali, i compagni di base che agitano la piazza di
Napoli da ben prima che Alex Zanotelli e Grillo diventassero "fiamme di
alimentazione" e "energia di irradiazione" come si afferma nell'articolo.
Dire che senza l'impegno, le doti e la popolarità del "comico fuori tv" e
del "pretino" (come li definisce Petrella) la battaglia "non sarebbe stata
vinta" è un insulto a quella parte del movimento impegnato da ben prima
delle contaminazioni lillipuziane nelle battaglie su tutti i temi scottanti
posti dalla realtà napoletana e nazionale, ma di cui Petrella fa finta di
ignorare l'esistenza.
Per finire, dire che i comitati si "rifanno apertamente alle tematiche
sviluppate dai promotori del Contratto Mondiale dell'acqua" significa voler
attribuire -e ci permettiamo di dire, in maniera interessata- a tutto il
movimento in difesa dell'acqua di Napoli e Caserta un' opzione politica
niente affatto condivisa. D'altro canto questo si tentò di spiegare allo
stesso Petrella prima del suo intervento dal palco il 31 gennaio.
La ricostruzione della nostra esperienza proposta nell'articolo è parziale
e falsificatoria. Non permetteremo a nessuno di svalutare o malamente
attribuire il lavoro dei Comitati.
Il Forum Italiano dell'acqua che si terrà a Roma 10/11/12 marzo speriamo
diventi un momento reale di confronto con il riconoscimento di realtà e
posizioni diverse da quelle espresse dal Contratto Mondiale dell'acqua.


Attivisti dei Comitati di Napoli-Caserta