di Angelo Ruggeri
marzo 2006
Tutto il capitalismo italiano è con la “sinistra di sistema” e lotta con la CGIL concertista e pattista per uno “stakanovista del capitale” e per l’alternanza autoritaria bipolare.
E la sinistra CGIL di Rinaldini subisce la truffa degli “apparatnichki” epifaniani e pattiani.
Sotto P.S.: l’Annunziata ex manifesto e la Norma
Rangeri a
stelle e strisce del Manifesto.
Tra lotte tutte personali, baccananali elettorali, “nuovi” d’io e staurnalia della “democrazia” di un solo giorno e del voto
Tutto il capitalismo italiano, specie se
organico sta col
centrosinistra. In elezioni tornate quelle che Marx definiva “occasioni
di
baccanali, di sfrenata degradazione e di ubriacature. scadenze
prefissate per
la compravendita delle coscienze nella borsa politica.giorni in cui i
pubblicani accumulano ricchezze... (Marx, Opere, V. XI E.R. pp.335). Di
lotte
tutte personali, riflesse dai giornali (da toto-liste agli scandali
internazionali e nazionali dei politici, ecc.). In nome di “d’io”,
sintesi del
parlante e del parlato, l’unico e universale soggetto-oggetto della
storia e
della politica anche a sinistra.
Con chi sta il capitalismo era ovvio, e lo
scrivemmo già
in “Il capitalismo italiano e il fattore Berlusconi” (3/6/05). Da
allora un rigoglio
di “prove” sommerge chi provò a
negarlo
e che si dicono “comunisti”, “marxisti” e “anticacapitalisti” stando
col
centrosinistra abbracciato dal capitale.
Caduta l’ipocrisia e la ben recitata indipendenza del Corsera
(diretto
da un ex “potere operaio” che riassume la parabola di tanti anti-PCI
passati dall’anticomunismo
“da sinistra” a quello “da destra” e dall’extraparlamentarismo
all’antiparlamentarsimo
governativista), ora è facile e basta vedere chi sono i soci
azionisti: tutto
il gota del capitalismo: col quale sta la CGIL detta il “nono partito”
della “sinistra-centro.di
sedicenti sinistri” - che ha nel “Programma” altre privatizzazione e
imputa a
Berlusconi di averle interrotte come fa anche Montezemolo che preso
quello che
Berlusconi gli ha dato ora si rivolge all’altro forno bipolare per
avere dell’altro
- “finalizzata ad un’autoritaria. alternanza” tra “stakanovisti della
vita per l’accumulazione”
capitalista”, scrisse, senza risparmiare il Manifesto, lo scrittore e
saggista
Dario Pacino da noi citato in “Bancopoli=sinistra omologata al sistema”
(
28/2/06).
Due “poli” per un giro di valzer al governo”,
una svolta
una destra svolta a sinistra, una sola e identica politica preordinata
a favore
del privato e dei poteri “forti” e d’impresa “segreti” delle consociate
“coperte”
e di società private una dentro l’altra, si che alla fine pure
Berlusconi si “scopre”
in Unipol e viceversa. Col sindacato concertista che suona la stessa
musica,
con la “concertazione” strumento di controllo di una autonomia di massa
che
proprio in Italisa e a Melfi - auspice la Fiom - ha demistificato le
posizioni capitolarde
di DS e della CGIL “gregari” di Prodi che si crede Coppi ma è un
Petacci
qualsiasi. Per cui si hanno 5 milioni di iscritti, compreso il
sottoscritto, e
si fa del gregariato, pedalando alla frusta con la schiena piegata e il
naso
sul manubrio come i gregari della “Fassa Bortolo”, per tirare sul
traguardo uno
degli “stakanovisti del capitale”. Il prode Prodi, che diede l’Alfa
alla Fiat
per disfare un’azienda pubblica concorrente della Fiat e sopratutto il
un
nucleo di classe operaia e di sindacati troppo combattivi per i padroni
e
ancheper gli apparati sindacali. Il prode Prodi che fu candidato nel 96
-
testimone Cossiga - dal Bazzoli, azionista Corsera, presidente di Banca
Intesa
e padre di un Ulivo di “antiberlusconiani” ma non “anticapitalisti”.
Impegnati ad alimentare “diversità” ad
personam per
irretire l’elettorato nell’irresponsabilità “populista” del
“bipolare” ed
artatamente nascondergli che i due “poli” sono “parti” dell’intreccio
affari-politica-editoria (punte d’iceberg gli scandali UNIPOL, Coop,
Bpl, ecc).
Si che con Poli, partiti, liste, schede
“citofono” di
nomi, “duelli” e lotte tutte ad personam, la “democrazia”
- come in Irak o in angloamerica -, si riduce
solo al voto e ad un solo giorno e diventa “ saturnalia nel vecchio
senso
romano della parola”, giorno in cui “il padrone diventa servo e il
servo padrone”.
E “quando per un solo giorno il padrone diventa servo e servo diventa
padrone ,
la brutalità regna sovrana” (Marx, Opere, Vol. XI, E.R., pp.
335, 336 ); e “un
partito diventa una banda di asini” in cui “gente come noi., che
sputiamo sulla
popolarità, che dubitiamo di noi stessi quando cominciamo a
diventare popolari”
non “può stare. Veramente non è una perdita se non
passiamo più per la “esatta
e adeguata espressione”, di queste stupide bestie con le quali.” in
passato “ci
hanno mescolato” diceva Engels anticipando e i suoi giudizi sui DS di
D’Alema e
Fassino e i loro alleati “sinistrocentristi”(Lettera di Engels a Marx,
Opere,
vol. 38, pp.208)
Ma una tale “banda” diventa anche un sindacato che è incapace di porsi al di là di una mera prospettiva di governo, per cui significa che continua a non abbandonare il terreno di una subalternità acquisita dall’inizio degli anni 80 ad oggi, accettando ideologicamente i presupposti fallaci della fine del lavoro e del conflitto di classe segnato dalla gloablizzazione, della fine dello stato nazione e dallo spostamento totale dell’asse del potere e del governo verso i luoghi dei poteri de’impresa e di mercato sovranazionali/internazionali, buorocraici e autoritari e sotto tutela delle Banche centrali, con la conseguente camcellazione di ogni autonomia sociale come base di legittimazione di un potere anticapitalistico.
Diventa una CGIL “pattista”, compresa la finta
sinistra
CGIL di Patta (un ex amico con cui facemmo Charta ‘90 ma che poi scelse
di
passare ad Essere sindacato di Bertinotti e da “democrazia proletaria”
alla “democrazia
autoritaria” del bipolarismo e vigente in CGIL, finanche facendosi
scudiero di
Epifani a cui, con la sua finta sinistra abbarbicata nelle segreterie,
finge di
tirare la giacca, tatticizzando tutto), che invece di rilanciare le
lotte ma
lancia “patti” (anche fiscali). Dimenticando che un sindacato non
può mai
andare al governo (ma purtroppo i suoi dirigenti si, questo è il
punto), come
ad es. negli anni 70, a Varese, con
Tiziano
Rinaldini (fratello ben più determinato dell’attuale segretario
FIOM),
ricordavamo alla “destra CGIL-PCI”. Ora invece ci si dice “sinistra
CGIL”, “comunisti”
e “marxisti” facendo le stesse cose di tale destra, tanto che si sta
nelle
segreterie a coprire e conformarsi alla maggioranza a alla pseuda
sinistra di
un pallido centrosinistra che pensa a concertare con le imprese e ad
affidarsi
al “governo amico” della “sinistra di sistema” come si usa fare in
anglosassonia. E come già si fece coi governi dell’Ulivo, quando
senza “una
lotta una”, anzi facendo i “cani da guardia” del governo e delle
imprese,
zittendo chi non voleva obbedir tacendo, si lasciò avviare il
disfacimento
della scuola pubblica e l’unità del sapere, della Costituzione e
delle funzioni
pubbliche, le liberalizzazioni e le privatizazione di banche,
assicurazioni,
servizi finanziari ecc. Lasciando che comprimendo ulteriormente la c.d.
“economia
sociale”, mutualistica e cooperativa si favorisse gli scambi di tipo
capitalistico, resi totalmente autonomizzati e incontrollati, con
ciò favorendo
e incrementando la speculazione, avviando il declino industriale con la
finanziarizzazione dell’economia e il declino della democrazia con la
bipolarizzazione maggioritaria della politica.
Così in un congresso elettoralistico come
se ne sono visti
dei partiti ma mai prima d’ora di un sindacato, la CGIL “pattista”
dimentica
che il “patto fiscale” è già iscritto nella
progressività delle imposte dell’art.53
della Costituzione che la CGIL delegittima proprio rinunciando alla
dialettica e
lotta politica e sociale di classe propria della Costituzione e propria del pluralismo proporzionalistico.
Fossero oggi critici, un decimo di quanto lo
erano col
PCI, con DS e CGIL dmentichi che “nel mondo ci sono sempre due forze
attive
secondo la loro natura”: modo elegante con il letterario Roderigo di
Castiglia
(alias Togliatti) ricordava che la lotta di classe è eterna e se
non sei da una
parte della barricata sei dall’altra: specie se dici che è
“archeologia” come
disse Epifani (scuola PSI di Craxi e destra PCI di Cofferati).
Una CGIL che avanti di dare il segnale di via ai
Congressi
CGIL aveva già tutto
predefinito, pure la spartizione dei posti. Si che
una
sinistra meno
disponibile al “montezemolismo”, che nonostante
tanti “dati
misteriosi” e “dati
scomparsi” affatto chiariti ha ottenuto molti
più voti ma si
prende moli meno
seggi della finta sinistra che perde il 50% dei
voti ma si
tiene le “sedie” di
prima e come pattisticamento era stato pattuito e
patteggiato dai e coi
pattisti già prima e al di sopra dei
congressi e dei suoi
partepanti “usati”
come plaudenti tifosi di Prodi, manager d’impresa
che partecipando
al congresso
con l’ipocrisia e il tono contrito di un
sacrestano dice di
aver “scoperto” che
i lavoratori non arrivano a fine mese. Punto. E
poi? Niente.
Registrato il
fatto è passato ad altro.Roba da richiedere
la presenza di
osservatori ONU. E
non è da mo’
che la
democrazia in CGIL è solo un’opinione
Che dire? “Apparatnichki”: che dimostrano che il
“comunismo”
che hanno in corpo non è dei “fini” ma dei “mezzi”, quelli dello
“stalinismo”
che loro denunciano e loro riassumono e usano per fare del
conservatorismo.
P.S. Dalla Annunziata a stelle e strisce
ed ex
Manifesto alla Norma Rangeri a stelle e strisce del Manifesto. La Terza
Rete TV
“posso dirlo? mi fa schifo, subdola e faziosa sempre, dalla mattino
alla sera e
in ogni e qualsiasi suo programma, anche d’intrattenimento”, disse
Pansa. E’
vero. Per una volta, una volta sola siamo d’accordo con lui. Sembrano
usciti da
una sacrestia di sinistra. Falsamente corretti e ipocritamente
sorridenti con
la presunzione di essere protagonisti e di occupare la scena.
Vogliono essere “conducator” più che
ngiornalisti, ma a
noi ci ricordano i “marturot dell’oratorio” e i “mutandoni” di
democristiana
mememoria, o i “bauscia” milanesi che vogliono avere sempre l’ultima
parola. Di
italica furbizia scambiata per intelligenza, si credono furbi, ma sono
Fazio e
faziosamente inefficaci, gandino ed
ebeto sorridenti permanenti, convinti di accalppiarti e liquidare tutto
con
battute da sinistra ridanciana cinematografica e televisiva ballorini.
Arlecchini lotizzati e servitori di due padroni: i partiti di appartenenza e il centro sinistra che gli garantiscono il posto. Tutti in carriera, come l’Annunziata a stelle e strisce e con sposo americano passata dal Manifesto, a Corsera, Stampa, televisione fino alla presidenza dove ha combinato solo casini e prodotto niente. Ma la Norma Rangeri a stelle e strisce si schiera con la conducator a stelle e strisce, perchè loro ce l’hanno con le persone a prescindere, anche dai fatti e dai contenuti, come la sinistra fa anche al proprio interno dove attacca le persone quando danno fastidio per i loro contenuti.
Perchè come sopra tengono i mezzi dello
stalinismo che
loro criticano e loro però assumono perchè tolti i fini
del comunismo va a
nozze col bipolarismo ed è perfetto per fare
del conservatorismo.
Senza discutere più di tanto, altrimenti
in galera (quando
e se potessero farlo, altrimenti elmarginazioni o anche espulsioni:
senza
nemmeno la raffinatezza della grande borghesia con la rozzeza dei
parvenu e dei
neofiti borghesi).