17.03.2006

Il «Guardian»: Berlusconi è il nuovo fascismo, Blair e l’Europa se ne accorgano

di red

 

«Berlusconi è il fenomeno politico più pericoloso oggi in Europa». Di più:

«È la più temibile minaccia alla democrazia in Europa occidentale dal 1945».

A scriverlo non è uno dei tanti giornali italiani che il premier ascrive

all’opposizione, ma uno dei più autorevoli quotidiani inglesi, The

Guardian<http://www.guardian.co.uk/comment/story/0,,1731932,00.html>,

indipendente, ma da sempre vicino al Labour.

Duro il giudizio contenuto nell’editoriale firmato da Martin Jeacques.  Durissimo quando spiega che Berlusconi «con i suoi attacchi indiscriminati a chiunque lo ostacoli sulla strada del potere personale e dell’arricchimento, ha avvelenato la vita pubblica italiana. È un discendente diretto di Mussolini».

Ma l’aspetto forse più interessante della polemica lanciata dal Guardian è un altro: la prospettiva tradizionale del giornale estero che da lontano distilla giudizi sull’Italia viene rovesciata. E si dice chiaramente che se Berlusconi è un pericolo per la democrazia, questo è un problema che deve essere compreso e affrontato, prima ancora che in Italia, in Europa e nel Regno Unito.

È duro il giudizio sulle scelte del New Labour inglese e di Tony Blair, accusato di aver accolto Berlusconi come suo alleato privilegiato nella politica filo-Bush di fronte alla rottura dell’Europa sulla guerra in Iraq:

«Blair mostra chiaramente un rapporto politico e personale con Berlusconi. E questo ha dato l’impronta a tutto il New Labour: Berlusconi è visto come l’uomo con cui avere a che fare».

Un errore gravissimo, una responsabilità condivisa a livello europeo: «Si può argomentare che l’estrema destra incarnata da personaggi apertamente razziste e xenofobe come Jean-Marie Le Pen e Jorg Haider rappresenti un pericolo più grande, ma questi personaggi rimangono tutto sommato outsider nella scena politica europea. Berlusconi no. Durante i suoi due mandati come primo ministro c’è stata una seria erosione della qualità della democrazia e del livello della vita pubblica in Italia».

Il problema che c’è oggi in Italia si può anche chiamare fascismo. Proprio così. E «il rapporto fra Berlusconi e il fascismo italiano non è difficile da decifrare». Ma a un patto: «C’è sempre stata una tendenza privilegiata a credere che il fascismo torni nelle sue vecchie forme. Ma questo non è mai stato il vero pericolo. Ciò che dobbiamo temere è il ripresentarsi del fascismo in un nuovo abito, che rifletta le nuove condizioni globali, economiche e culturali, del tempo in cui si vive. Berlusconi è proprio questo. Mostra disprezzo per la democrazia: ad ogni occasione cerca di distorcerla e di abusarne. Non ha rispetto per le autorità indipendenti –pronto ad accusare i giudici di essere lacché dell’opposizione e descrivendoli come «comunisti».

Insomma, al New Labour come all’Europa non resta che una scelta: riconoscere che «Berlusconi è il diavolo» e liberarsene. Per il loro bene.