IL SOGNO NUCLEARE DELL’IMPERIALISMO STRACCIONE:

ATOMICA A SAN PIERO E SCORIE NELLA PINETA DI SAN ROSSORE!


IL SOGNO NUCLEARE DELL’IMPERIALISMO STRACCIONE:

ATOMICA A SAN PIERO E SCORIE NELLA PINETA DI SAN ROSSORE!

Il territorio tra la città di Pisa e di Livorno è nuovamente al centro

dell’attenzione come oggetto di indiscrezioni da parte dell’ex-ministro della

difesa nei governi degli anni ’80, Lagorio: oltre ad ospitare la base militare

statunitense di Camp Darby, sul finire degli anni ’70 avrebbe potuto prendere

corpo qui l’incubo della costruzione della bomba atomica italiana, presso il

centro di ricerca militare CAMEN, come allora si chiamava.

La "rivelazione" nelle pagine del suo libro presenta tratti inquietanti,

soprattutto perché rafforza la convinzione di molti che nell’attuale CISAM

continuino le sperimentazioni di armi e strumenti tecnologici da guerra

all’avanguardia.

Ci viene da chiedere perché Lagorio tiri fuori questa storia proprio adesso:

vuole semplicemente ricordare con un po’ di nostalgia gli orientamenti

muscolari della politica estera del PSI craxiano, oppure intende riproporre

quelle indicazioni per rafforzare l’orgoglio nazional-militarista come

legittimazione delle "operazioni di pace" in terre straniere?

Le dichiarazioni rilasciate a ulteriore chiosa delle pagine del libro non

lascerebbero dubbi: Lagorio sostiene che un Paese con armi atomiche ha un

prestigio internazionale diverso da chi non ne ha, dunque era legittima

l’aspirazione italiana allora come adesso.

Oltretutto, sembra emergere una sorta di possibile struttura parallela alla

NATO, una "Nato mediterranea" che sembra prefigurare l’idea di un esercito

europeo autonomo in alleanza con l’esercito statunitense.

L’uscita di queste notizie in questa fase ci pare dunque sospetta: mentre

nell’Unione le forze politiche oscillano tra divisioni e compromessi sul ritiro

delle truppe dall’Iraq e sulla fedeltà atlantica, mentre il Governo Berlusconi

in clima di spot elettorali annuncia il ritiro delle truppe entro il 2006 e lo

spostamento di sommergibili nucleari dalla base della Maddalena, sembra quasi

che si voglia puntare a risvegliare il peggior revanscismo patriottardo e

guerrafondaio.

Con la rivelazione all’opinione pubblica dell’uso di armi di distruzione di

massa da parte dell’esercito statunitense prima con munizioni all’uranio

impoverito, adesso con i bombardamenti al fosforo bianco su Falluja, l’unica

dichiarazione decente sarebbe quella di un ritiro immediato, unilaterale e

senza condizioni di tutte le truppe straniere dall’Iraq, dall’Afghanistan, dai

Balcani, e la fine delle occupazioni militari americane e israeliane.

Purtroppo, le forze politiche dell’Unione mostrano ambiguità intollerabili,

sia sul piano nazionale che su quello locale, dove il Presidente della Regione

Toscana Martini parla di riconversione della base di Camp Darby a fini di peace

keeping (le "operazioni di pace" come quella in Iraq!).

Crediamo arrivato veramente il momento di alzare il velo di segretezza che

mantiene all’oscuro la cittadinanza di Pisa e Livorno e gli abitanti del

territorio nei pressi di San Piero su quelle che sono i reali rischi per la

sicurezza, la salute e l’ambiente derivanti dalle attività che si svolgono

adesso presso il centro CISAM e dalla presenza di armi contenute nella base

militare statunitense di Camp Darby.

Associazione comunista IL PIANETA FUTURO