Eva Golinger è una giovane avvocatessa
nordamericana di
origine venezuelana.
Si è laureata presso la
« City University « di Nuova York , specializzandosi in
diritti umani e leggi sull’immigrazione.
Dall’inizio degli
anni 90, pur mantenendo lo studio legale a Nuova York, visse sempre
più
frequentemente in Venezuela alla ricerca delle proprie radici culturali.
Dopo la conquista del potere da parte di Hugo
Chávez, Eva
Golinger fece oggetto di studio i cambiamenti sociali e politici in
atto nel paese
e pubblicò numerosi articoli sull’argomento. A cominciare dal 2003 iniziò ad indagare
sistematicamente sulle ingerenze degli USA in Venezuela, in
particolare in relazione al tentativo di colpo di stato dell’aprile
2002.
Il « Codice Chávez » è
il suo primo libro.
In esso si descrivono e si documentano i numerosi
interventi
della CIA a favore di organi d’informazione, organizzazioni politiche,
sindacali e religiose.
Questi interventi comportarono la concertazione di
comportamenti illegali e talvolta delittuosi, l’elargizione di consigli
ed il
versamento di cospicue somme di danaro a compiacenti mercenari
“democratici”
venezuelani, il tutto ai danni della parte più povera della
popolazione del Venezuela
ed a spese dell’ignaro contribuente nordamericano.
Per la prima volta il lettore italiano
potrà apprendere come
lo « sciopero » dell’industria petrolifera (sostenuto anche
in Europa da
alcune forze sindacali) fosse in realtà una serrata, anzi un
vero e
proprio ricatto, un sabotaggio tendente a ridurre la popolazione alla
disperazione e costringere Hugo Chávez alla rinuncia
all’incarico presidenziale.
Si
racconta che, mentre tutti i generi alimentari scarseggiavano e da
settimane
mancava nel paese ogni forma di energia (gas, elettricità,
benzina) Hugo Chávez si
era recato in visita ad un quartiere periferico di Caracas per
rincuorare
gli abitanti.
Entrato in un’abitazione egli fu affrontato da una
donna
negra che in quel momento stava cucinando delle patate. Avendolo
riconosciuto
la signora lo affrontò con decisione e gli disse: “Vedi
presidente, sto
cucinando usando del legno; è il legno di quello che
è stato il mio letto. Ma a
costo di bruciare tutte le mie suppellettili e tutta la mia casa, guai
a te se
cederai.”
A tanta determinazione
del popolo, quello stesso popolo che
poi assedierà per ore il palazzo del governo occupato dai
golpisti per imporre
il ritorno del presidente eletto, corrispose però altrettanta
ostinazione
da parte dell’oligarchia venduta agli USA che deteneva (e
purtroppo
continua a detenere) il monopolio dell’informazione. Il paese era
ridotto alla
fame, tutti i normali programmi televisivi furono sospesi e, 24
ore su 24, furono
mandati in onda senza interruzione proclami, testimonianze, brevi
filmati
tutti tesi a demonizzare Hugo Chávez ed i suoi sostenitori.
Ecco a questo proposito la testimonianza di un
cittadino: “Ieri sera ho fatto
l’errore di non controllare il programma che stava guardando mio figlio
di sei anni alla televisione. Si è
svegliato nel bel mezzo della notte, tutto sudato: era quasi
incapace di respirare
malgrado si trovasse in un ambiente molto ventilato. Ha chiesto di
dormire nel
letto con me e sua madre. Aveva paura che
i sostenitori di Chávez entrassero di notte e lo uccidessero”..