(in riferimento all’articolo apparso sul Manifesto del 16 maggio in prima pagina di
Erri De Luca che parla della Palestina in un modo a mio avviso vergognoso)
LE PAROLE IMPRONUNCIABILI
Cara grazia che i palestinesi davvero non stanno morendo di fame, di che si
lamentano dunque...così pontifica il saggio Erri De Luca sulla prima pagina del
Manifesto.
Ci sono parole davvero impronunciabili: razzismo, occupazione, disumanità,
assassinii, tortura, umiliazioni ovvero la Palestina sotto occupazione.
Parole impronunciabili per Erri De Luca, è più comodo parlare di nervi scoperti
da migliaia di anni piuttosto che di un fatto semplice e chiaro: una immonda
occupazione di qualche decennio.
Anche le parole sarebbero da trattare con cautela da artificiere, e le parole
sarebbero da usare per porre fine alle ingiustizie e dare libertà al popolo
palestinese, non per mantenere questa vergogna.
I difensori dell’occupazione pensano di essere abili di penna e parola con la
loro potenza mediatica, parlando di altro credono si possa nascondere la
verità, ma le loro ragioni possiedono solo la forza militare, non ne hanno
altra, nessuna, non una sola.
Certo che c’è un nervo scoperto, è l’essere stati dalla parte degli oppressi,
che per gli oppressori è stare dalla parte del torto.
Francesco Giordano