Il 14 ottobre presso il PAN, Palazzo delle Arti Napoli, sarà
inaugurata, alle ore 17 l’installazione “Shatila, il paese segreto”.
Suoni e immagini a cura di Tania Garibba e Renata Pepicelli, con la
partecipazione dei musicisti Davide Mastropaolo e Leandro Sorrentino,
del fotografo Patrizio Esposito, e del cineasta Marco Pasquini.
L’allestimento è aperto al pubblico dal 14 al 18 ottobre.
Identità Migranti
Oriente Occidente - Europa Islam
PAN | Palazzo delle Arti Napoli
Via dei Mille
Provincia di Napoli
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Immaginare l’Europa - Transito Atlantico
Il paese segreto
Shatila
Un luogo dell’esilio
sabato 14 ottobre, ore 17
incontro con gli autori
Tania Garriba (testi e realizzazione) -
Leandro Sorrentino e Davide Mastropaolo (musiche) - Patrizio
Esposito (polaroid) - Marco Pasquini (video)
saranno presenti
Isadora D’Aimmo, assessore alla Pace della Provincia di Napoli
Guido Piccoli, giornalista
Il paese segreto
Shatila
“Non ero il solo – hai detto,
eravamo un intero popolo, a vivere in paesi segreti.” Elias Khuri, La
porta del sole
un progetto di
Renata Pepicelli e Tania Garribba
polaroid di Patrizio Esposito
suono di Davide Mastropaolo e Leandro Sorrentino – Frame
video e ambiente sonoro di Marco Pasquini
testi di Tania Garribba
informazioni:
davide mastropaolo 3294211443
tania garribba 3283296666
il progetto
Il viaggio
Questo è un progetto che nasce da più viaggi nei campi
profughi palestinesi in Libano. Tre percorsi paralleli si ritrovano
insieme nel tentativo di dare voce e spazio ai racconti di un paese
segreto. In partenza c’erano solo domande, desiderio di
con-prendere, con-partecipare.
Al ritorno ci sono domande ancora, desiderio di con-dividerle.
La traiettoria
Le immagini, i suoni e le parole si incontrano, si sfiorano, per un
attimo si mescolano. Insieme creano un luogo, definiscono uno spazio
fisico ed emotivo. Offrono una traiettoria. Non esiste una regola di
fruizione resta solo ciò che la retina decide di trattenere,
ciò che l’orecchio coglie e poi trasforma in ricordo, in
domanda, in curiosità. Nessun uditorio e nessun pubblico.
Nessun oratore.
Solo pezzi di storie, parziali così come il presente le offre.
Bisbigli. Canti. Paesaggi. Suoni. Ombre.
Una porzione di umanità offre il proprio corpo di luce e di
suono, in tutta la sua ricchezza e vulnerabilità.
Un corteo di ombre venute da una lontananza fa capolino dietro l’angolo.
Appaiono corpi e voci dentro il tempo, nella concretezza del presente.
Un’attualità che si svela senza esibirsi e senza chiedere niente.
Il luogo
Una stanza, un’altra, una casa. No, piuttosto una dimora. Un luogo
percorribile in cui fermarsi o passare. Uno spazio abitato, capace di
evocare, lasciando a chi entra la possibilità di riempirlo a
propria volta.
Entrando il visitatore viene accolto in un ambiente sonoro che richiama
la strada, le voci e i rumori di un paese lontano.
Posti su un tavolo trova una serie di ritratti fotografici.
Attraverso le cuffie ascolta brevi storie entrando così
progressivamente da uno spazio esterno verso uno più intimo e
personale. È quasi un racconto uno a uno.
Una proiezione video occupa il secondo ambiente: i volti si incontrano
con suoni e musiche, le immagini si fanno movimento.
Lo spaesamento
Il paese segreto. Shatila, non è uno spettacolo né una
mostra o un evento, si tratta piuttosto della proposta di spostare
sé stessi e il proprio punto di vista per riuscire a guardare
alla guerra, all’esilio, alla condizione dei palestinesi costretti a
vivere da più di cinquant’anni in paesi segreti. Semplicemente
porgere un orecchio, prestare il proprio sguardo, accogliere un’offerta
e scambiare qualche parola in una maldestra lingua comune.
Renata Pepicelli, Tania Garribba”il paese segreto” installazione su
shatila a napoli