La frasetta perversa di Ingrid e la
guerra concettuale che sostiene l’orrore.
di Azalea Robles
[trad. in italiano Ciro Brescia]
http://www.aporrea.org/internacionales/a63547.html
Dopo la grande operazione mediatico-militare “Jaque” basata su una
chiara violazione del diritto internazionale umanitario con l’abuso dei
simboli della Croce Rossa, abbiamo avuto l’opportunità di
ascoltare Ingrid Betancourt in diversi scenari nazionali e
internazionali; essendo la co-autrice della manifestazione a Parigi e
nel mondo in appoggio e legittimazione a Uribe (20 luglio), che secondo
lei “è stato un presidente molto buono”. Ingrid ha appoggiato la
rielezione di Uribe, che ben si sappia che è illegittima,
poiché si è ottenuta con il delitto di concussione (oltre
che di azione congiunta militare-paramilitare esercitata su migliaia di
votanti, mediante i massacri e le minacce).
La operazione “Jaque” fu in realtà una intercettazione della
liberazione prevista dalle FARC, liberazione abortita, per la menzogna
dell’esercito prima del suo termine, al fine di presentarla così
come un successo militare e poter occultare con questo mediatico
“successo” la assoluta corruzione e paramilitarizzazione dello Stato
colombiano, poiché il Paramilitarismo è una strategia
Statale controinsorgente e di praticabilità di un modello
economico di Saccheggio... che ottiene in quanto Strategia di morte la
sua massima espressione sotto il governo di Uribe che ha premiato
questa struttura clandestina dello Stato con la garanzia di
impunità grazie alla “Legge di Giustizia e Pace”, che
assegna ai paramilitari le terre usurpate alle vittime (più di 4
milioni di contadini indigenti cacciati dalle proprie terre con i
massacri militari-paramilitari, e quasi sette milioni di ettari di
terre usurpati dalle multinazionali e dai paramilitari)… Questa legge
garantisce ai “paras” un limite massimo di carcere da otto anni
eludibile grazie a diverse scappatoie legali complementari, se questi
si “pentono”. Una farsa totale sopra il sangue di centinaia di migliaia
di colombiani (1); una farsa per milioni di desplazados; un premio a
coloro che hanno messo in atto il Saccheggio che hanno stuprato
bambini, squartato con le motoseghe, e che adesso danno le coordinate
delle fosse comuni perché così danno un’informazione che
“mostra il loro pentimento” (anche se continuano adesso con i massacri
sotto il nuovo nome di “Aquilas Negras”)… è in questo modo che
in Colombia in meno di due anni sono state scoperte quasi 4 mila fosse
comuni e vi sono stati trovati dentro più di 32.000 colombiani,
con le coordinate dettate dagli assassini paramilitari che facendo in
questo modo conquistano l’impunità…
È in mezzo a tale scenario di Terrorismo di Stato assoluto che
nasce il montaggio mediatico di “Jaque”, è in mezzo a questo
scenario di imposizione di un modello economico di Saccheggio assoluto
che sorge ora la nuova paladina della legittimazione repressiva (anche
se lo fa con eleganza e moderazione perfidamente finta). Ciò che
risulta più preoccupante del ruolo di Ingrid in questa guerra
contro il popolo colombiano è senza dubbio la sua astuzia nel
manipolare l’opinione e complementare meravigliosamente il Dott. Uribe;
poiché il carattere sinistro ed ora inoccultabile di Uribe si
vede adesso minacciato da questa figura femminile, dotata di una
intelligenza innegabile (nonostante la usi per rafforzare una
oligarchia sanguinaria e uno Stato di Saccheggio e di pauperizzazione
della Colombia).
1. La Frasetta Perversa: perdono dei genocidi, revisione della
realtà e mutilazione delle capacità di comprensione.
Quattro giorni dopo il montaggio della liberazione di Ingrid, questa
già dichiarava alla BBC World una frasetta perversa che ha fatto
il suo “buon” cammino, e che è stata ripetuta anche da molti
portavoce ed “esperti” della “sinistra tollerata”, in una forma
incosciente (almeno mi auguro) di negazione della realtà
politica, sociale e storica della Colombia.
Questa frase corrisponde ad una concettualizzazione del mondo che
impone alcune barrire d’acciaio alla comprensione della realtà,
e per tanto impedisce la soluzione dei problemi… è la seguente
perversione: “L’unico paese della regione che ancora ha una guerriglia
è la Colombia e per questo stiamo alla estrema destra. Senza le
FARC non ci sarebbe Uribe.”
…Ingrid potrebbe risultare più pericolosa di Uribe o essere il
completamento perfetto (il poliziotto buono ed il poliziotto cattivo).
Ingrid sì che lo sa, dire questo tipo di perfidia è voler
ribaltare la realtà come se si trattasse di un calzino… Alla
estrema destra si trova l’oligarchia colombiana e le multinazionali
finanziatrici di paramilitari e morte, poiché hanno bisogno di
realizzare il Saccheggio assoluto dei ricorsi naturali e umani della
Colombia e della regione Andino-Amazzonica.
Alla estrema destra si trovano i grandi capitalisti arricchiti
poiché sanno che con la pauperizzazione del popolo si genera un
naturale scontento, per questo si armano di Terrorismo di Stato per
commettere azioni di Saccheggio, così si deve passare sopra i
cadaveri di centinaia di migliaia di esseri umani, sopra il cadavere
della natura sfruttata, sull’etnocidio che stanno commettendo… Non ci
preparino il gatto dicendoci che è coniglio, l’orrore che ci
infondono i saccheggiatori ce lo infondono per riempirsi le tasche e
mantenere muta per paura la popolazione… anche questo è
teorizzato nei manuali della controinsorgenza dei “Tecnici ed
assessori” militari statunitensi: si chiama “dissuasione attraverso il
Terrore”… “Dissuasione” di che? Ovviamente per dissuadere dal reclamare
i più elementari diritti umani, ecologici, economici e sociali.
Negli ultimi dieci anni, questa politica di Terrorismo di Stato ha
causato centinaia di migliaia di morti, 300.000 registrati
ufficialmente (cifra TPP(2)). Più di 4.000 sindacalisti sono
stati assassinati in Colombia negli ultimi 20 anni dalle forze militari
e paramilitari, fatto che evidenzia il rischio di morte per chi difende
i diritti dei lavoratori.
2. Il Terrorismo di Stato è intrinseco al Saccheggio.
Tale correlazione tra saccheggio e dissuasione delle rivendicazioni
sociali mediante il Terrore di Stato è stata posta in evidenza
dal Tribunale Permanente dei Popoli che ha avuto luogo in Colombia
(sessione finale Luglio 2008) (2); il TPP ha condannato lo Stato
colombiano per genocidio e contro 43 imprese di capitali stranieri, che
violano i diritti umani ed ecologici fondamentali. Secondo il TPP “lo
Stato colombiano ha implementato storicamente politiche e pratiche
contrarie alla sovranità ed al benessere popolare, garantendo
alle imprese transnazionali il saccheggio delle risorse naturali, lo
sfruttamento e la precarizzazione dei lavoratori, generando ogni tipo
di danno ambientale, materiale, morale, individuale e collettivo, che
hanno colpito centinaia di comunità. Questa situazione è
stata aggravata con la comprovata partecipazione di diverse imprese
multinazionali nel conflitto colombiano, approvvigionando armi, denaro
ed altre risorse materiali ai gruppi armati legali ed illegali
clandestini dello stesso Stato (i paramilitari, strumento della guerra
sporca), responsabili di migliaia di violazioni dei diritti umani e del
diritto internazionale, beneficiandosi direttamente di crimini come la
smobilitazione forzata delle campagne, l’etnocidio, la tortura, la
sparizione.”
Le imprese sono state condannate per violazione del diritto del lavoro;
violazione generalizzata dei diritti civili, politici, economici,
culturali, sociali ed ambientali dei cittadini, l’attacco ai diritti
collettivi dei popoli originari. Sono stati condannati anche gli Stati
che ospitano le sedi ufficiali di queste imprese responsabili delle
violazioni. Il verdetto condanna il governo della Colombia “per azione
e per omissione nel commettere pratiche genocide nelle sue
modalità di massacri, lesioni gravi alla integrità fisica
e mentale ed asservimento intenzionale a condizioni di esistenza che
possono portare alla distruzione fisica totale o parziale di gruppi di
persone.” Il giudizio emette anche la sua condanna contro il Fondo
Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale (BM) e la
Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Responsabilizza anche gli
organismi internazionali per permettere “la invisibilizzazione
giuridica delle imprese multinazionali, fatto che rende difficile
esigere le responsabilità attraverso il diritto internazionale.”
Lo Stato colombiano è altamente militarizzato; l’esercito
colombiano ha una dimensione fuori dal comune. Fra il 2007 ed il 2010
è previsto un investimento militare di 57, 9 miliardi di pesos.
La somma della polizia e dell’esercito prevedeva nel 2004 la cifra di
250.000 persone. Nel 2008 la cifra sale a 430.000 persone, a cui
bisogna aggiungere le 600.000 della sicurezza privata. È chiaro
che questi investimenti per la repressione sono intrinsecamente
vincolati con i crescenti piani di Saccheggio intensivo della regione:
piani di estrazione, piani agro-industriali, e della captazione
assoluta della ricchezza idrica e della biodiversità, oltre che
la “riconquista” economica della regione ovvero privatizzazione
assoluta delle economie.
3. Guerra Mediatica contro la percezione della realtà:
soppiantamento sistematico della realtà con la sua virtuale
realtà fabbricata. Miti e terrore psicologico.
È in questo scenario di Saccheggio assoluto che si sviluppa la
manipolazione Mediatica, che cerca di colonizzare ogni riflessione e
senso critico mediante la imposizione di concetti deformati che
impediscano la percezione e l’analisi della realtà, cercando,
ovviamente, la non identificazione dei responsabili del genocidio… il
perfido concetto “Senza le FARC non esisterebbe Uribe.” È un
concetto angolare che i media iniettano surrettiziamente, in questa
nuova fase dell’offensiva contro la memoria storica e la comprensione
della realtà. È, tristemente, un concetto che anche la
sinistra tollerata ripete come una eco ultimamente. Tale concetto
è di una tale perfidia che la sua portata è devastante,
perché contribuisce alla realtà virtuale, al
disconoscimento storico, sociale, economico della realtà
colombiana.
Non è “Senza le FARC non ci sarebbe Uribe”, è: senza la
manipolazione mediatica, e le false FARC fabbricate virtualmente, che
non hanno nulla a che vedere con la realtà, che non avrebbe
ragion d’essere Uribe, in ogni caso… o meglio detto:senza la
manipolazione mediatica che inventa “il fantasma del terrorismo” per
Uribe, mentre nasconde i crimini di Stato, senza il terrore psicologico
che inventano i media, Uribe non potrebbe sostenersi con la sua
politica genocida.
Le FARC non sono la CAUSA del Terrorismo di Stato, sono la CONSEGUENZA;
voler confondere e ribaltare questa verità è
profondamente perverso.
Esistono le FARC reali e le FARC virtuali, che cosa triste che la
stessa “sinistra tollerata” confonda le due cose e cammini così
nel pieno della alienazione mediatica… E Ingrid, molto astuta fische
dell’impero, porta legna al fuoco. Non facciamoci ingannare, per favore!
4. “Normalizzazione” delle menzogne virtuali; il pensiero in pericolo.
Distorsione della realtà e Paralisi della comprensione. Il conto
de “La Ipoteca”.
Tale perfidia concettuale ha fatto il suo cammino a tal punto che
inclusi alcuni “analisti politici” si sono fatti eco di queste tesi fra
le più pericolose, e arrivano persino ad esporre, in una
revisione ed obliterazione totale della realtà che: “la sinistra
perderà mentre esistono le FARC”… questo è un immenso
assurdo, la “sinistra” perde a causa della manipolazione mediatica e
degli assassinii dei suoi membri perpetrati dal Terrorismo di Stato…
È chiaro che i principali nemici della sinistra, e quelli che
impediscono che questa prosperi, sono quelli che detengono il grande
capitale, con i suoi apparati di Manipolazione Mediatica ed il suo
Terrorismo di Stato, con tutte le sparizioni ed esecuzioni
extragiudiziarie che ha commesso la repressione contro le
organizzazioni ed i militanti sociali… però adesso parrebbe che
no, che “il nemico della sinistra sono le FARC”, cadendo in questa
trappola costruita dallo Stato, dai generali e dai Mass Media, di
accusare la guerriglia della colpa di tutto, persino della pioggia…
senza analizzare il contesto economico, politico, sociale, storico,
repressivo, nei quali si generano e si sviluppano i processi in
Colombia.
Con questa amnesia storica e questa forma di porre blindature logiche
al pensiero vogliono impedire di arrivare alla radice del problema, che
è dove si trova la soluzione.
Uno di questi concetti più pericolosi attualmente in questa
guerra della menzogna contro la realtà, dei monopoli contro la
giustizia sociale, in questa guerra che è anche concettuale,
è giustamente il seguente: Quel concetto assurdo di una supposta
“ipoteca” che la sinistra avrebbe sopra di sé a causa della
lotta armata, è quanto di più illogico e distorto,
è qualcosa che non tiene in conto nessuno sguardo di fondo alla
stessa realtà, e non apprende nulla dai processi similari
(America Centrale, per esempio…)
Quel concetto in apparenza tanto anodino della “sinistra che perde
perché ha sopra di sé l’ipoteca delle FARC” è
qualcosa che è stato indotto dalla destra, che però
adesso è ripetuto senza coscienza alcuna da molte persone e
persino da settori di sinistra. Persino ripreso dalla penna di vari
“analisti politici” pubblicati con frequenza nei media “alternativi”…
Le cose in apparenza anodine vanno cementando barriere a discapito
della nostra comprensione della realtà, e vanno normalizzando in
noi il carattere guerrerista, perché: a che fine dialogare con
“alcuni barbudos che impediscono perfino che la sinistra prosperi”?...
quel concetto della supposta “ipoteca” è qualcosa di molto
pericoloso…
Ciò è molto preoccupante, perché davanti alle
barbarie che si implementano dai monopoli economici a livello di
Repressione per garantire un modello economico dobbiamo tenerlo chiaro;
ed il fatto di confondere maggiormente la realtà ci trasforma in
paralitici della comprensione.
Complicità e responsabilità: bisogna stare attenti a non
passare da essere vittima della guerra mediatica a diffusori di
confusione, poiché ciò ha un impatto diretto sulla guerra
totale e sulle le vite umane.
La realtà non si può, nella maniera più assoluta,
rivotare come un calzino, perché con questa leggerezza sono
annullate e triturate milioni di persone.
Bisogna avere chiara l’idea che la lotta armata è una RISPOSTA
al Terrore Statale e alla ingiustizia sociale; e bisogna avere molto,
ma molto chiaro, che una cosa sono le FARC reali, e altra e molto
distinta, le FARC virtuali, e sono giustamente queste FARC virtuali,
questa invenzione della grande Manipolazione Mediatica, basata
nell’auto-attentato dello stato ed altre menzogne, che il regime
utilizza come pretesto.
5. I pretesti sono inerenti alla aggressione pianificata, Fabbricati
dagli agenti repressori, esempio: le Autobombe.
Chiaramente, a maggiore Saccheggio, maggiore repressione, perché
l’intento è zittire le rivendicazioni sociali, economiche ed
ecologiche per poter realizzare il Saccheggio, per questo l’attacco
violento dell’ente repressore sarà contro quello che considerano
un ‘impiccio’ per il Saccheggio; le etichette, i pretesti, gli stigmi e
tutte le altre giustificazioni apportate dall’ente repressore di fronte
alla barbarie che commette. L’ente repressore inventerà e
fabbricherà i pretesti e cercherà di imporre il suo segno
concettuale all’opinione pubblica.
E senza alcun dubbio c’è da tenere sempre presente che i
pretesti per aggredire sono qualcosa che costruisce l’ente repressore,
a partire da quale sia la base… cadere nella trappola di legittimare i
segni concettuali del repressore è qualcosa di estremamente
controproducente, ricordiamo l’indimenticabile poema di Bertold Brecht,
relativamente al tema di come la codardia contribuisca a restringere
gli spazi di libertà. La codardia per timore dello stigma o
della morte è ciò che ci porta via la certezza della
vita, poiché il repressore persegue le persone per le sue idee
(se sono rivendicate e si combatte per esse). Alimentare ciò non
solo è inutile ma rende complici del repressore.
Le opzioni davanti al Terrorismo di Stato sono in definitiva due: o
zittirsi definitivamente come unica forma effettiva di fuggire alle
aggressioni, divincolarsi da ogni rivendicazione; o continuare alzando
le bandiere del giusto, con argomenti e solidità, sciogliendo i
nodi e denunciando le campagne di stigmatizzazione e di “caccia alle
streghe”, nella misura in cui queste costituiscono un taglio
fondamentale delle libertà di tutti. La “terza opzione” di
mitigare il pensiero, ed appoggiare contemporaneamente gli stigmi
dell’ente repressore, cercando di ribaltare la realtà, porta una
perversione che fa un favore capitale al repressore.
La fabbricazione dei pretesti è inerente alla necessità
dei pretesti; ricordiamo come gli auto-attentati contribuirono alla
legittimazione della rielezione di Uribe, auto-attentati come quello di
Barranquilla, di cui il direttore regionale del DAS ha già
confessato esserne l’autore, il quale continua nell’impunità…
(3) Davanti all’evidenza di totali falsificazioni della realtà,
azioni senza scrupoli e criminali dello Stato, bisogna stare molto
attenti con questa guerra concettuale che ci divide.
Altro esempio di finti attentati è quello dei “collari bomba”,
un attentato chiave per lo Stato, poiché gli ha permesso di
sabotare l’Udienza relativa alle coltivazioni illecite del Caguan,
Udienza popolare nella quale le FARC e i contadini reclamavano la
sostituzione manuale delle coltivazioni illecite, e la
possibilità di uno sviluppo endogeno che portasse alla
Sovranità alimentare, piuttosto che restare sottoposti ad una
economia agricola dipendente ed essere affamati dalle operazioni di
blocco alimentare dell’esercito.
In questa udienza presentarono un progetto pilota di sostituzione
manuale delle coltivazioni illecite a Cartagena del Chairà, i
contadini e la guerriglia dimostrarono il loro contesto e la
necessità della sovranità alimentare, di politiche
economiche favorevoli a questi, di attuazione… però questa
Udienza fu sabotata per l’attentato che perpetrò lo Stato per
attribuirlo alle FARC, con il proposito di far fuggire gli invitati
internazionali e silenziare la possibilità di conoscere la
versione popolare riguardo la questione del “narcotraffico”,
poiché ciò che interessava principalmente allo Stato
colombiano era mantenere la sua realtà virtuale che i contadini
e le FARC sono narcotrafficanti, mantenere il concetto della
“narco-guerriglia” (motto coniato nella Ambasciata Usa da Lewis Tambs),
e mantenere lo stigma sui contadini per poter così giustificare
le fumigazioni, i bombardamenti, le azioni militari, il “Plan
Colombia”, e le sue conseguenze: la fame, il dislocamento forzato di
milioni di persone, lo svuotamento delle campagne.
Il caso del “Collare Bomba” è stato senza dubbio uno dei
montaggi più tetri e macabramente di “successo” della strategia
di falsificazione basata sugli attentati con morti reali implementati
dallo Stato per far ricadere la responsabilità sulle FARC, e
condurre così la sua campagna infamante. Le FARC negarono
immediatamente di essere gli autori di questo terrificante crimine, ma
il montaggio mediatico operò nelle coscienze. L’innocenza delle
FARC in questo crimine è stata comprovata dalla stessa
magistratura: si è dovuto assolvere le FARC relativamente a
questo crimine, dopo le indagini, che si concluse facendo ricadere le
responsabilità su “criminali comuni”… ovviamente questi
“delinquenti comuni” in Colombia sono i paramilitari, e sono color che
fanno i “favori” allo Stato…
Centinaia di testate nel mondo intero accusarono di “terrorismo” il
gruppo guerrigliero… di contro la smentita la fecero in una linea
minuscola nelle pagine interne più nascoste dei giornali e,
ovviamente, una sola volta… l’operazione mediatica di infamia, basata
sull’assassinio, sortì l’effetto voluto: si mantennero intatti
gli stigmi concettuali e la realtà virtuale, si mantenne il mito
perverso della “narco-guerriglia” impedendo che la guerriglia potesse
far conoscere la sua lotta per la sovranità alimentare, e si
mantenne e rafforzò il mito della “guerriglia terrorista”.
Sono numerosissimi i casi che dimostrano la maniera in cui lo Stato
colombiano si serve della assoluta falsificazione della realtà,
avendo l’appoggio della complicità dei media, e una mancanza
aberrante di scrupoli per commettere attentati dinamitardi,
auto-attentati inclusi, massacri ed altri crimini per costruire la
propria realtà virtuale fondamentale: quella delle FARC
VIRTUALI, realtà virtuale nell’intento di includere il gruppo
guerrigliero dentro il segno concettuale imposto dall’impero. Cercando
di imprimere nell’opinione pubblica lo stigma del “terrorismo” e della
“narco-guerriglia”… Presentiamo qui altri due casi:
San José de Apartadó: fu “notizia” internazionale nel
2005 per il selvaggio massacro che soffrì (curiosamente fu una
notizia internazionale poiché solitamente li massacri sono
soliti essere silenziati). A colpi di machete e percosse furono
assassinati otto dei suoi abitanti, fra questi quattro minori; il
Governo colombiano, con Uribe alla testa, accusò la guerriglia
delle FARC del crimine, fu, secondo il governo, “una vergogna
perché due delle vittime pretendevano disertare le fila
guerrigliere”. Sicuramente per la necessità di diffondere questa
versione dei fatti, questo massacro divenne “notizia”. Il Ministero
della Difesa pubblicò nel suo sito web una intervista,
falsamente attribuita a TVE, nella quale un supposto “disertore delle
FARC” accusava le due persone di appartenere alla guerriglia,
però nel marzo 2008, davanti alla crudele evidenza e la
insistenza dei familiari delle vittime (nonostante siano stati
minacciati), il pubblico ministero dovette detenere 15 militari
coinvolti nel crimine; uno degli ufficiali riconobbe la sua
partecipazione, e accusò il Generale Fandiño.
Il Capitano Gordillo dichiarò che il giorno del massacro della
comunità di pace di San José de Apartadó, la
Brigata XVII, comandata dal Generale Fandiño, agì insieme
ai paramilitari. La Brigata era impegnata nel “operativo
controinsorgente Fénix” a San José e militari e
paramilitari perpetrarono il massacro di otto civili; tra le vittime
una bambina di 5 anni ed un bebè di 21 mesi… le vittime furono
torturate e smembrate (4).
Ricordiamo che San José de Apartadó e tutto
l’Urabà Antioqueño furono vittime di massacri multipli,
alla testa dei quali si incontra il Generale Rito Alejo del Río…
che continua a vivere nell’impunità…
L’ultimo caso di attentato-montatura dello Stato è quello di
Ituango. Il movente dello Stato è chiaro: gettare discredito
sulle FARC, però soprattutto in questo caso, occultare il
carattere criminale dello Stato (connessioni tra politica e
paramilitari, concussione, generali ed imprenditori segnalati dai
torturatori paramilitari prima di ottenere il loro silenzio mediante
l’estradizione), occultare questo carattere criminale in un momento
chiave: durante la visita della CPI. Il popolo di Ituango è
stato vittima di uno dei più orrendi attentati-montatura e
perpetrato dallo Stato per lanciare la propria guerra mediatica:
causando vittime tra il popolo di Ituango, che aveva poco innanzi
lanciato una dura battaglia contro lo Stato per frenare le fumigazioni
tossiche. Le uniche prove dello Stato contro le FARC sono le
dichiarazioni di generali dell’esercito (!), prese come oro colato dai
media di disinformazione di massa; Le FARC hanno emesso un comunicato
nel quale negano la responsabilità dell’orrendo attentato ed
accusano lo Stato di un ennesimo attentato-montatura, chiaramente
secondo la politica di genocidio contro Ituango per la sua battaglia
contro le fumigazioni (5).
La Manipolazione Mediatica cerca di occultare il genocidio perpetrato
dal Terrorismo di Stato nella sua azione di Saccheggio della Colombia,
cerca di screditare l’insorgenza armata e di limitare la libertà
delle comunità in resistenza bollandole come “terroristi”, che
resistano con le armi in pugno o senza: quello che non è
tollerabile è il carattere di “resistenza al saccheggio”.
Numerose organizzazioni di vittime hanno esposto davanti al Tribunale
Permanente dei Popoli quella informazione che quasi mai riesce a
superare le barriere dei media dominanti: “il modus operandi di queste
grandi imprese ; (…) la persecuzione e lo sterminio dei suoi sindacati;
il mettersi a servizio della forza pubblica dello Stato, la
contrattazione clandestina di gruppi paramilitari; l’esecuzione
extragiudiziaria dei sindacalisti che non si piegano; i militanti dei
movimenti sociali che si oppongono ai grandi danni causati (…)” (2)
6. Mito del “Rompicapo”; presentare la comprensione della realtà
come impossibile, dietro una voluta confusione dei vincoli causali.
La Manipolazione Mediatica tenta di trasformare la realtà
colombiana in un “rompicapo” (quando in realtà non lo è),
quel concetto de “la realtà colombiana è un Rompicapo”,
è una delle altre realtà virtuali che fa un grosso
servizio allo Stato nella sua ricerca della confusione generalizzata
che garantisce Impunità… è chiaro che ci sono alcune
cause strutturali profonde della realtà colombiana: il 49,2%
della popolazione vive in povertà, il 17% nella più
estrema indigenza (CEPAL) (6), lo 0,3% della popolazione è
proprietaria di più della metà delle terre agricole (PNUD
2007)… LA DEVASTANTE Ingiustizia Sociale causata dal Saccheggio e la
cruenta Repressione Statale che la mantiene, sono i due assi
fondamentali che i mass media occultano sistematicamente.
La espansione degli interessi capitalistici stranieri in Colombia si
è aperta la strada da sempre attraverso ed in base ai massacri
ed ai massivi desplazamientos della “popolazione indesiderata” come si
evince dalla nota finale del TPP: obbedendo ad una missione decisa dal
governo degli USA, gli investimenti stranieri si estendono in molti
rami dell’economia (…) Il consigliere tecnico Lauchlin Currie,
considera l’asse della sua Strategia lo spopolamento della campagna e
la urbanizzazione intensiva per conquistare la quale si sostiene che
“la guerra può prendere il posto di un programma di
mobilitazione accelerata”. Tale modello economico si è imposto
in un contesto di estrema violenza”; infondendo Terrore attraverso la
barbarie degli strumenti paramilitari dello Stato. La Manipolazione
Mediatica cerca di confondere ed occultare i vincoli causali: non deve
esistere la percezione della causa e dell’effetto, deve dominare il
caos e la incomprensibilità, “il proiettile vagante”, gli
“spietati terroristi”, lo “Stato volenteroso e sempre presente”… La
Manipolazione Mediatica rincorre un cambiamento nell’immaginario in
Colombia, mediante la sostituzione sistematica della realtà
oggettiva con quella prefabbricata e virtuale, mediante la sistematica
cancellazione dei vincoli causali, la amnesia storica e il ribaltamento
e la distorsione abusiva dei fatti…
Referencias:
1. 140.000 colombianos se han atrevido a declararse víctimas o
familiares de víctimas de la Estrategia paramilitar(OEA): http://www.rebelion.org/noticia.php?id=71262&titular=unos-140.000-colombianos-se-reconocen-como-víctimas-de-paramilitares-según-la-oea-
2. Dictamen Final del Tribunal Permanente de los pueblos. Condena por
prácticas genocidas a 43 multinacionales y Estado de Colombia:
http://www.kaosenlared.net/media/8/8304_0_Dictamen_Final_Sesion.doc
3. auto-atentado a Uribe confesado por jefe del DAS, denuncia de Piedad
Córdoba: http://www.youtube.com/watch?v=Wpj-dxxK3gc
4.
http://www.elespectador.com/impreso/articuloimpreso-verdades-de-masacre-de-san-jose-de-apartado
5. http://www.kaosenlared.net/noticia/atentado-ituango-no-fueron-farc
; http://www.kaosenlared.net/noticia/farc-niegan-autoria-atentado-ituango
6. La CEPAL en su informe arroja crudas cifras que no mienten, la
magnitud de la pobreza e indigencia entre niños y adolescentes
colombianos es del 45% (pobres) y 17%(indigentes). Si sumamos, tenemos
un resultado escalofriante el 62% de los pequeños Colombianos no
tienen acceso a ninguna esperanza de vida plena y se debaten entre la
desnutrición, la insalubridad y la ignorancia. Según el
organismo, de los 44 millones de habitantes que tiene el país,
22 millones viven en la pobreza y un poco más de diez millones
200 mil, en la miseria.
Note a margine: La “sinistra tollerata” e la destra intollerante.
Anche in Italia esista una “sinistra tollerata”, non solo in Colombia,
anzi a guardare bene esiste in molti luoghi del mondo la realtà
politica espressa da questo concetto. Molto ha a che vedere anche con
le dinamiche di psicologia sociale, a ben vedere. Tollerata da chi?
Dalla destra intollerante, ovviamente. E perché tollerata?
Perché è funzionale per rendere presentabile ciò
che altrimenti non lo sarebbe; per dare l’opportunità di dire
alla reazione: “Vedete, noi rispettiamo le regole del gioco democratico
perché riconosciamo l’agibilità politica di chi la pensa
‘differente’ da noi”.
Ovviamente la sinistra tollerata non può essere la sinistra
‘radicale’, e qui va da sé - non ci riferiamo a quella inventata
dal gergo giornalistico per seminare ancora più confusione -
cioè quella che vuole andare alla radice delle contraddizioni,
perché sa che solo si possono risolvere all’origine della
radice, quella che vuole capire e trasformare, poiché ha inteso
che capire è già cominciare trasformare, e non parla per
semplice curiosità intellettuale accademica, ma perché si
sente e vuole essere protagonista dell’esistenza che ci riguarda
collettivamente; vuole e si assume responsabilità, vuole che
ciò che dice e ciò che fa abbia ripercussioni, in
positivo, sulla vita della collettività e non solo per qualche
singolo, poiché ha capito che le ripercussioni positive solo ed
esclusivamente per qualche singolo, spesso si realizzano a discapito di
moltitudini poiché esiste un rapporto di funzionalità tra
le complesse dinamiche sociali.
La “sinistra tollerata” è quella che gioca sofisticamente con le
parole – i sofismi infami di cui parlava Fortini - che mette l’accento
sulle evidenze, sulle banalità e sui luoghi comuni, per
occultare e distrarre dai gravidi nodi problematici, quelli che
dovrebbero invece muovere maggiore interesse, es.: è sbagliato
pensare che da una parte stiano tutti i cattivi e dall’altra tutti i
buoni, nascondere con queste parole puerili una realtà che ci
esplode in faccia con tutta la sua evidenza: da una parte ci sono gli
oppressi, gli sfruttati, gli esclusi, i repressi ed i marginali e
dall’altra ci sono gli oppressori, gli sfruttatori, i repressori e gli
integrati e che questi ultimi vivono parassitando sui primi.
La “sinistra tollerata” è quella che ha il compito di nascondere
la realtà che la destra intollerante (per definizione) vuole
occultare, compito che accetta nei fatti e nega a parole, poiché
la “sinistra tollerante” la si potrebbe chiamare “la sinistra
dissociata”, la sinistra della proverbiale mano che non sa ciò
che fa la destra perché non è il suo compito, non gli
è stato assegnato, dalla destra, il compito di sapere, le
è stato assegnato il compito di ignorare e di rendere incapaci,
ignoranti, alienati ed alienanti, dissociati e dissocianti, gli
è stato assegnato di occultare la dialettica delle dinamiche
sociali, di banalizzare tutta la ricchezza della complessità
universale nella sterile linearità dello pseudopensiero che non
può conoscere contraddizione, ma solo il principio di non
contraddizione.
La “sinistra tollerata” è l’opportunismo socialdemocratico che
complementa a dovere gli interessi della borghesia imperialista, il suo
puntello, lo zerbino che si mette all’uscio della porta, che ovviamente
deve essere presentabile e quando è appena liso all’uso ed al
consumo del padrone va gettato via sbarazzandosene senza farsi troppi
problemi. Avanti il volto pulito del candore perversamente e falsamente
ingenuo, e quando non è più funzionale per raggiungere
l’obiettivo al volto candito si sostituisce il volto perverso, senza
infingimenti, della violenza fascista.