CONFEDERAZIONE COMUNISTI/E AUTORGANIZZATI
COORDINAMENTO NAZIONALE
Roma - 1 marzo 1998
DOCUMENTO CONCLUSIVO
Il Coordinamento
Nazionale,
riunitosi a Roma domenica 1 marzo, rispondendo alla necessità di
un'immediata
azione politica rivolta principalmente ai lavoratori, lancia la proposta
di
una campagna referendaria per l'abrogazione della legge 196 che
formalizza il
pacchetto Treu e della parte della legge Bassanini che riduce
ulteriormente i
diritti di rappresentanza sindacale dei lavoratori. Le parole
d'ordine
caratterizzanti questa campagna saranno dunque:
- No al lavoro in
affitto
- No alla
legalizzazione del
caporalato
- No ai sindacati
di regime,
basta con il monopolio della rappresentanza a Cgil-Cisl-Uil.
Questa iniziativa
consentirà
di porre la stessa questione del salario, individuata come centrale
dall'assemblea di Firenze del 7 febbraio.
A questo proposito
il
Coordinamento Nazionale decide di predisporre oltre ai moduli per i 2
referendum abrogativi anche un modulo contenente - in forma sintetica,
ma
articolata - le rivendicazioni sul salario:
- Consistenti
aumenti
generalizzati ed uguali per tutti
- Salario ai
disoccupati
- Ripristino della
scala
mobile
- Detassazione del
reddito
operaio
- Riconquista dei
diritti
pensionistici cancellati dai governi Dini e Prodi
- Introduzione di
un livello
minimo delle retribuzioni orarie valido per tutti i rapporti di lavoro
esistenti.
Il Coordinamento
Nazionale
propone di organizzare la raccolta delle firme a partire dagli inizi di
aprile,
verificandone l'attuabilità pratica con i coordinamenti
regionali che dovranno
perciò riunirsi entro la prossima settimana.
Sulla proposta
referendaria
il Coordinamento Nazionale si rivolge alle organizzazioni sindacali
extraconfederali ed all'insieme della sinistra antagonista per la
costruzione
di un ampio schieramento capace di raggiungere l'obiettivo delle
600.000 firme
necessarie al successo dell'iniziativa.
Sul piano
organizzativo,
dando seguito alle indicazioni approvate dall'assemblea di Firenze sui
caratteri della fase costituente, il Coordinamento Nazionale assume le
seguenti
decisioni:
a) Costituzione
immediata dei
Coordinamenti Regionali, come priorità politica
rispondente alle
condizioni attuali e come scelta di prospettiva più generale,
con l'indicazione
di un coordinatore e di un responsabile lavoro/sindacato.
b) Organizzazione
dell'attività del Coordinamento Nazionale in 3 gruppi di lavoro:
Gruppo di
lavoro
politico-teorico con il
compito
di sviluppare l'elaborazione politica, promuovere momenti di dibattito,
approfondimento e riflessione teorica (convegni, seminari ecc.) sui
temi di
rilevanza strategica, favorire lo sviluppo del confronto finalizzato
all'allargamento del percorso confederativo.
Gruppo di
lavoro
politico-organizzativo
con il
compito di concretizzare le decisioni prese sull'organizzazione dei
Coordinamenti Regionali, sviluppare la campagna di adesioni alla
Confederazione, affrontare il problema dell'informazione e
dell'autofinanziamento.
Gruppo di
lavoro sui
referendum con il compito
di
gestire sia gli aspetti politici che quelli organizzativi (inclusi
quelli
finanziari) dell'intera campagna.
Sul piano
politico il
Coordinamento Nazionale ribadisce la necessità di una campagna
non meramente
"referendaria", da utilizzare invece per far emergere la proposta
politica della confederazione e l'esigenza di una risposta generale sul
terreno
sindacale.
Sul piano
organizzativo
si impone una forte accelerazione per arrivare preparati all'avvio
della
raccolta delle firme. Per questi motivi farà parte del gruppo di
lavoro almeno
un compagno per regione.
L'intreccio
dell'attività di
questi tre gruppi e la simultanea costruzione dei coordinamenti
regionali
costituisce la base su cui sviluppare il progetto della Confederazione
nei
prossimi mesi.
Per evidenti
esigenze
politiche i gruppi di lavoro dovranno riunirsi al più presto e
comunque entro
15 giorni.
c) Il Coordinamento
Nazionale
considera indispensabile la costruzione in tempi brevi di un esecutivo
cui
affidare il coordinamento operativo già nella fase costituente.
Per il periodo
transitorio viene nominato portavoce il compagno Corrado Delle Donne,
il quale
sarà coadiuvato dai compagni Leonardo Mazzei e Giorgio Riboldi
per il lavoro
operativo.
Prima parte del
documento
approvata con 4 voti contrari e 5 astenuti
Seconda parte
approvata
con 5 astenuti
Roma 1/3/98