LE AGENTI CUBANE RACCONTANO
di Marzio Castagnedi
4 agosto 2008
Qualche tempo fa, all'Avana,alla presentazione di due libri,"Posada
Carriles cuatro decadas de terror" del giornalista franco-canadese Jean
Guy Allard, e "Disidencia?Mercenarios del imperio" dello storico cubano
Armando Arias Santos, abbiano notato alcuni spettatori un po'
particolari. Li abbiamo avvicinati scoprendo che erano ex agenti della
Sicurezza dello Stato cubano. In seguito ci siamo incontrati con due di
loro, due donne, Aleida e Alicia e questo è il resoconto
dell'intervista.
Domanda: Chi siete voi esattamente?
Risposta: "Io mi chiamo Aleida Godinez, sono giornalista e diplomata in
economia. Sono un'ex agente della sicurezza di Stato che, sotto
copertura con nome in codice "Vilma", sono stata per 13 anni, dal 1991
al 2003, infiltrata nei gruppuscoli controrivoluzionari con
importanti ruoli dirigenti."
"Io mi chiamo Alicia Zamora, in codice "agente Xiomara", sono una
fotoreporter e sono stata nei gruppuscoli per 5 anni dal 1998 al 2003.
Ho scattato almeno 2500 foto in questa attività."
D. Come avviene che oggi voi siete personaggi pubblici e conosciuti?
R. Dopo un certo tempo, anche molti anni, in momenti particolari gli
agenti sotto copertura vengono "bruciati", cioè rivelati
pubblicamente per esempio in programmi tv. L'altro giorno eravamo in 12
alla libreria. Tutti i gruppuscoli controrivoluzionari sono sempre
stati infiltrati da agenti della Sicurezza di Stato cubana. E' un
dovere per ogni cittadino cubano e per noi specialmente
contribuire alla protezione e difesa dell'integrità della patria.
D. Aleida come ha cominciato la sua infiltrazione tra i dissidenti
cubani?
R. "In primo luogo il termine di dissidenti è improprio e
generico. Essi sono in realtà dei mercenari. Sì,
perchè per il loro lavoro ricevono una paga da parte del governo
degli Stati Uniti.
I "dissidenti", fanno questo come professione, per denaro e magari per
poter andare poi negli Usa. Sono in pratica dei "vendepatria"
professionali. Il loro nome vero è controrivoluzionari e
lavorano a favore di una grande potenza, anzi del più potente
impero della storia, che da decenni sottopone Cuba a una vera
persecuzione. Cuba ha dovuto e deve subire un duro blocco economico,
commerciale, finanziario, diplomatico, culturale e anche vere e proprie
azioni di terrorismo con forti danni, molti morti e feriti da bombe,
attentati, uccisioni."
D. Sapevamo che a Cuba una attività di riunioni e discussioni di
dissidenti nelle loro case è permessa, consentita.
R. "Sì, per discutere e chiacchierare e anche protestare. Ma non
certo per ricevere soldi, molti soldi, e per partecipare ad
attività sovversive, e in certi casi vicine anche ad
attività terroristiche, finalizzate ad una annessione della
nostra patria a una potenza straniera nostra nemica. Questo è
inaccettabile."
D. Aleida, come è cominciato il contatto con i funzionari
statunitensi che hanno sede nella SINA (Sezione d'interessi
nordamericani), il famoso palazzo di 7 piani sul malecòn
habanero?
R. E' cominciato col sistema più usato, le telefonate -firmate
con nome e cognome- a Radio Martì di Miami contenenti denunce di
supposte violazioni nei confronti di dissidenti. Ho telefonato per un
anno prima di essere contattata nel 1992".
D. Ma è lo stesso che si può ascoltare anche oggi con
una radiolina, perchè le radio di Miami poi trasmettono
queste chiamate nelle loro trasmissioni anticubane.
R. Esatto. Loro, gli agenti statunitensi che operano a Cuba con
protezione diplomatica, poi prendono contatto coi più assidui e
li arruolano. Così entrai alla Sina nel 1992. Ho ancora il
documento, il "passi" permanente. Quante volte sono entrata in quel
palazzo e nelle ricche ville dei capi e agenti Usa all'Avana!"
"Ti faccio vedere questo libro -aggiunge Alicia -è "Los
Disidentes" di Luis Baez e Miriam Elizalde, libro che ha avuto notevole
rilievo e diffusione a Cuba, in America Latina e anche oltre. Qui ci
sono varie decine di foto e sono quasi tutte mie. C'è Aleida,
"agente Vilma", che parla con Maria Beatriz Roque, una delle piu accese
capofila dei gruppuscoli controrivoluzionari, e qui ancora è con
Oswaldo Payà e Felix Bonne, altri due tipi importanti. Qui
ancora l'ho fotografata coi capi della stazione Cia dell'Avana e con
James Cason per 4 anni il super-capo della Sina,il palazzo degli Stati
Uniti, che comandava su tutti.In questa foto dà ordini a Aleida
di fare una missione nella Cuba orientale a riunire alcuni reclutati."
"Vediamo queste altre foto -prosegue Aleida-. Qui riunisco i comitati
"dei sofà". Cosa sono? Gruppi di poche persone,quante ne
può contenere, appunto, un sofà! Vedi questo è il
gruppo della Gioventù liberale di un Partito inventato
all'Avana dallo stesso Cason. Sono cinque in tutto. Dico 5 persone in
tutta l'isola di Cuba!Io stessa ho fondato il partito
Democratico-cristiano. Eccolo qua,sono ancora 5 persone sedute su un
sofà!Visto che successi, che seguito delle attività per
sovvertire il sistema cubano?Questo libro,"Los Disidentes" è una
delle prove inconfutabili delle attività destabilizzatrici degli
Usa a Cuba, tutte le foto sono autentiche e la massa di dati e
informazioni da noi raccolte è grande. Dice il sottotitolo del
libro:"Agenti della sicurezza cubana rivelano la storia reale"."Cosa
succederebbe se a Miami qualcuno cercasse di organizzare un partito
comunista con denaro del governo cubano?"
D. A proposito di denaro, quanto pagano gli Usa i dissidenti cubani?
Abbiamo sentito di stipendi mensili sui 200 dollari.
R: "200 dollari? è una stupidaggine - dice Aleida-. Molto di
più. Noi,come dirigenti dei gruppuscoli, ricevevamo ogni mese
900 dollari; io ero pagata da Frank Calzòn, agente Cia in
Florida e ricevevo i soldi per mano di una religiosa qui all'Avana"."
In più -aggiunge Alicia -i vari gruppuscoli (giornalisti,
economisti, bibliotecari ecc. tutti denominati "indipendenti") vengono
riforniti di fondi extra nonché di ogni materiale per le
comunicazioni come radio, telefonini, macchine foto e video, fax,
fotocopiatrici e computer. Io e Aleida una volta chiedemmo due computer
e poi ne ricevemmo sei, siamo andati a ritirarli con la nostra macchina
dentro i cancelli della Sina. Tutti materiali che arrivano a Cuba nella
"valigia diplomatica" cioè contenitori che per leggi e convegni
internazionali non possono venire controllati".
D. Ma ricevere questi soldi, tanti a Cuba, non vi dava problemi coi
vicini nei vostri quartieri?Non potevate celarli?
R. Certo, la gran maggioranza dei vicini nei "barrios" ci guardava
male, è logico (ma qualcuno, di nascosto, lo abbiamo aiutato).
No, non potevamo nascondere che avessimo soldi. Al contrario alla Sina
volevano che li esibissimo, che tutti sapessero che i dissidenti
avevano soldi.
D. Si diceva che certe attività dei gruppi dissidenti sono note
e certe riunioni possono essere pubbliche a Cuba.
R."Certo -prosegue Aleida- basti vedere la famosa riunione dei 150 del
maggio 2005 all'Avana nel giardino della villetta di Felix Bonne. Fu
pubblica, vennero vari diplomatici,i giornalisti cubani e quelli
stranieri accreditati a Cuba. Venne anche mister Cason in persona e
portò addirittura un video con un breve saluto di George W:Bush.
Fu proiettato e applaudito. Se non è libertà
d'espressione in Cuba questa..."
D. Abbiamo visto quella riunione ritrasmessa integralmente dalla tv
cubana, durante un programma della "mesa redonda": sensazionale diremmo.
R. Sì, ripeto: a Cuba c'è molta più libertà
e informazione di quanto non si dica all'estero e in Europa. Fu
trasmessa l'intera riunione. Ma il giornalista Reynaldo Taladrid
dimostrò, carte alla mano, che Marta Beatriz Roque (che solo un
anno prima si dava per moribonda in carcere) per quella occasione
ricevette dalla Florida oltre 54mila dollari."
D. Ma quanti sono davvero i dissidenti a Cuba? in Europa si dice e si
scrive che siano molti, un fenomeno diffuso.
R. Guarda, secondo noi non riuscirebbero a riempire nemmeno un piccolo
cinema."
D. Dopo la clamorosa riunione pubblica citata, da due anni e mezzo i
gruppi hanno fatto ben poco di ciò che annunciò la
Roque.Possono muoversi e anche dei 75 sanzionati nel marzo 2003 molti
sono stati liberati.( Ricordiamo che a fine marzo 03 a Cuba si ebbero
due sequestri e dirottamenti armati di aerei di linea cubani,il
sequestro armi alla mano per 60 ore di un battello con 50 civili a
bordo, e molti altri sequestri sventati, evidentemente parte di
un ampio piano organizzato e finanziato ndr.)
R."Non sappiamo, forse i gruppuscoli si stanno disputando i
rifornimenti economici ricevuti dalla Florida, è gia accaduto."
D. Abbiamo visto in tv tempo fa una vostra collega, Odilia Collazo,
festeggiatissima dai suoi amici e vicini del barrio dopo essere stata
resa pubblica la sua attività.
R. Certo, quando si fa la doppia vita per anni è
dura e si ha voglia di tornare alla normalità. E la gente
festeggia gli ex agenti.
D. Voi, Aleida e Alicia, cosa fate ora.
R."Io -dice Aleida- sto per presentare un mio nuovo libro
sull'attività e esperienza di ben 13 anni."
"Io- dice Alicia- ho messo a disposizione l'intero archivio di quasi
5000 foto e collaboro con la Union de los periodistas cubanos".
Aleida: "Adesso da questo piccolo parco del Vedado con tante mamme coi
bambini che giocano e gente che passeggia scendiamo per la calle
M verso il lungomare da una via laterale. Ecco là a 60 metri la
Sina, il palazzo degli Usa all'Avana. Quello è il quartier
generale delle provocazioni, manovre di destabilizzazioni, ingerenze e
sovversioni contro Cuba. La nostra Isola è stata per 400 anni
colonia imperiale spagnola, poi per 60 anni è stata una
neo-colonia sotto dominio dell'impero Usa e solo dal 1959 col trionfo
della revoluciòn Cuba ha conquistato la piena indipendenza e
sovranità nazionale. Noi cubani lottiamo dalla metà
dell'Ottocento per la nostra libertà e sovranità. E
continueremo a farlo". Queste le parole finali delle ex agenti de la
seguridad del estado "Vilma" e "Xiomara" pronunciate in questa lunga
intervista.