Batasuna: “L’arresto dei nostri dirigenti è una
dichiarazione di guerra”
di
Marco Santopadre
Pernando Barrena, l’unico portavoce del partito indipendentista basco
Batasuna rimasto in
libertà, ha dichiarato oggi durante una conferenza stampa che
l’ondata di arresti avvenuta nei Paesi Baschi contro la direzione
collegiale della sua formazione politica non può che essere
considerata come “una dichiarazione di guerra per chiudere la porta
all’indipendentismo basco”. Ed ha riaffermato che la sinistra basca
continuerà senza
tentennamenti a lottare per la difesa dei diritti del popolo basco, per
“l’indipendenza e il socialismo”. Durante l’incontro con la stampa, il
leader basco ha inoltre fatto sapere che ritiene un “sequestro” la
detenzione dei militanti della sinistra indipendentista. Nella notte
fra giovedì e venerdì, la polizia ha arrestato in una
mega retata ben
23 dirigenti baschi fra cui buona parte della direzione di Batasuna.
Barrena era attorniato da un centinaio di dirigenti e militanti di
spicco della sinistra indipendentista, alcuni dei quali probabilmente
componenti della nuova Direzione Collegiale che prenderà il
posto di quella appena decapitata. Tra i presenti, oltre a vecchi
dirigenti della sinistra basca, anche il segretario generale del
sindacato LAB, Rafa Diez.
Migliaia di baschi in piazza contro - e malgrado - la repressione.
Intanto si sono svolte oggi numerose manifestazioni popolari contro la
repressione: 5000 persone hanno sfilato nelle vie del centro di Bilbao,
circa 3000 sono scese in piazza a Donostia, 400 a Hendaia (sul versante
francese del Paese Basco). Anche a Gasteiz una
marcia contro la repressione si è svolta nel tardo pomeriggio. A
Irunea (Pamplona) la manifestazione, convocata nei pressi della
stazione degli autobus, è stata proibita e dissolta
violentemente dalla Polizia Nazionale Spagnola, che nelle cariche ha
ferito seriamente un manifestante che è stato ricoverato in
ospedale.
Per quanto riguarda la repressione l’organizzazione Askatasuna - la cui
portavoce Ohiana Agirre è stata arrestata martedì insieme
al responsabile esteri di Batasuna Joseba Alvarez - ha reso noto che
una giovane di Bilbao, che
aveva realizzato una scritta su un muro per esprimere
solidarietà ai dirigenti di Batasuna arrestati giovedì,
è stata fermata ed accusata di “incitamento al terrorismo”.
I sindaci indipendentisti: “Disponibili a tutto per fermare la TAV”
Le manifestazioni di oggi - altre ne sono state già convocate
per i prossimi giorni - non rappresentano la unica
risposta popolare, e tutta politica, alla strategia di annichilimento
della sinistra basca adottata dal governo del socialista Zapatero con
la retata di giovedì. Ormai tutti gli arrestati sono stati
rinchiusi in alcuni commissariati di Madrid in regime di completo
isolamento, impossibilitati ad avere ogni tipo di contatto con avvocati
o familiari
e in balia quindi della forze di sicurezza e dei loro metodi di
“interrogatorio”.
Ma già oggi alcuni esponenti della sinistra basca hanno ribadito
che le vertenze intraprese finora rimangono tutte
aperte.Nel pomeriggio numerosi sindaci e rappresentanti municipali -
per lo più di Accion Nacionalista Vasca (sinistra patriottica),
ma anche di altri partiti baschi di sinistra come Aralar, Ezker Batua e
Zutik, hanno annunciato durante una assemblea tenutasi a Elorrio che
utilizzeranno tutte le opzioni a propria disposizione per “paralizzare”
il progetto dell’alta velocità nei loro territori. I
rappresentanti istituzionali locali hanno in questo modo risposto
all’appello della piattaforma popolare “AHT gelditu!” (Stop all’alta
velocità) che da tempo si batte per fermare la distruzione del
territorio basco e che definisce la TAV una “iniziativa antisociale ed
antiecologica”.
La repressione aumenta, ma la lotta - politica - non si ferma.
Domenica 7 ottobre Madrid: il Tribunale Speciale ordina la carcerazione
dei dirigenti indipendentisti
Baltasar Garzón, giudice dell’Audiencia Nacional, ha rilasciato
oggi due abitanti di Segura (Gipuzkoa) arrestati nel corso della
maxiretata di giovedì sera contro la sinistra patriottica basca,
ma ha al tempo stesso chiesto l’ingresso in prigione per gli altri 21.
La possibilità di poter evitare l’incarcerazione in cambio del
pagamento di una cauzione di 10 mila euro sembra sussistere solo nei
casi di Egoitz Apaolaza, dirigente del partito Accion Nacionalista
Vasca, e di Haizpea Abrisketa e Jean Claude Agerre, i due componenti
della direzione di Batasuna con passaporto francese.
Tutti e 23 gli arrestati di giovedì, tra i quali vi sono 16
membri della Mesa Nacional di Batasuna e due dirigenti di Azione
Nazionalista, sono dovuti passare questa mattina per la Quinta sala
dell’Audiencia Nacional, dove il giudice Garzon ha tentato di
interrogarli – ma stando ad informazioni filtrate gli imputati si
sarebbero rifiutati di rispondere – ed ha proceduto alla lettura dei
capi d’accusa. In otto casi la Fiscalia parla di reiterazione del
delitto nei confronti di altrettanti dirigenti di Batasuna che non
hanno rispettato il divieto di svolgere attività politica
nonostante
fossero già sottoposti a procedimento penale dopo la messa fuori
legge della propria organizzazione. Tra questi il coordinatore e il
responsabile della comunicazione della formazione di sinistra, Joseba
Permach e Juan José Petrikorena, già sotto processo
perché considerati responsabili della subordinazione di Batasuna
dell’ETA e del
finanziamento dell’organizzazione armata attraverso gli introiti
derivanti dalle “Herriko Tabernas”, le sedi sociali che il movimento
possiede in tutto il territorio basco. Gli altri sono stati invece
accusati direttamente di “collaborazione con organizzazione
terroristica”, a causa della loro partecipazione alla riunione di
Segura di giovedì e di riunioni simili svoltesi precedentemente.
Ibarretxe si smarca: “L’illegalizzazione delle idee non è il
cammino giusto”
Questo sul fronte della persecuzione giudiziaria della sinistra basca.
Per quanto riguarda invece la solidarietà con gli
arrestati sono state indette anche per il pomeriggio di oggi nuove
mobilitazioni dopo che ieri circa 15.000 baschi sono scesi in piazza
nelle 4 principali città ed in altri comuni minori rispondendo
ad un appello alla reazione immediata lanciato proprio da Batasuna.
Mentre dalle fila del Partito socialista non si è levata una
sola voce di
critica nei confronti della strategia di violenta e brutale repressione
intrapresa dall’esecutivo Zapatero, oggi il lehendakari (governatore)
della Comunità Autonoma Basca Juan José Ibarretxe, del
Partito Nazionalista Basco, si è detto contrario all’arresto
della direzione di Batasuna. In visita alla diaspora basca in
Argentina, Ibarretxe ha
affermato: “L’illegalizzazione delle idee non è il cammino
giusto. Avete per caso visto mai il governo britannico mettere fuori
legge il Sinn Fein irlandese o mettere in carcere la sua direzione?”.
Il lehendakari ha ribadito che la soluzione del conflitto può
derivare esclusivamente dal dialogo, senza esclusioni, tra tutte le
forze politiche, Batasuna compresa.
Solidarietà agli arrestati dai maggiori sindacati baschi.
Intanto il segretario generale del sindacato LAB, Rafa Díez, ha
detto di giudicare gli arresti di giovedì “un passo
ulteriore nella strategia di criminalizzazione dell’indipendentismo
basco” e un tentativo di “condizionare la sinistra patriottica” per
costringerla a rinunciare alle sue rivendicazioni. Durante una
conferenza stampa Diez ha informato che il sindacato patriottico di cui
è leader ha convocato per giovedì una giornata di
sensibilizzazione con
manifestazioni all’interno delle imprese accomunate dallo slogan “No
alla repressione. La parola e la decisione al popolo basco”.
Ma segnali di netta critica nei confronti di Zapatero giungono anche
dal principale sindacato basco. ELA, vicino al PNV, ha accusato il capo
del governo di Madrid di continuare le politiche repressive del suo
predecessore Josè Maria Aznar nel tentativo di eliminare la
sinistra abertzale dalla società. ELA ha annunciato la
convocazione per lunedì di una manifestazione a Bilbao con il
fine di rigettare gli arresti che hanno colpito Batasuna.
Ondata di sabotaggi nei Paesi Baschi
Dopo gli attacchi di giovedì notte, si sono moltiplicati nelle
ultime ore gli episodi di “kale borroka” (guerriglia urbana) da parte
dei giovani indipendentisti. Un gruppo di incappucciati ha lanciato
bottiglie molotov contro un autobus di linea nella località di
Gorliz (Bizkaia) dopo aver obbligato il conducente a scendere.
dall’incendio. Nell’
attacco, avvenuto alle 15 di oggi, l’autobus è rimasto
completamente distrutto. Due filiali bancarie, una del Banco de
Vasconia e l’altra del Banco Gipuzkoano, sono invece state attaccate la
scorsa notte con l’uso di bombe incendiarie nella località
navarra di Alsasua. Altri artefatti sono stati lanciati, sempre ad
Alsasua, contro la locale sede del sindacato socialista UGT. Alle prime
ore della notte, nella località gipuzkoana di Orereta, un gruppo
di giovani ha tentato di incendiare la porta del garage del sindaco
socialista della cittadina. Nel centro antico di Bilbao un altro gruppo
di incappucciati hanno costruito barricate di fuoco e poi danneggiato
quattro casse automatiche nel quartiere di Santutxu. Barricate di fuoco
sono state erette intorno alla mezzanotte nel comune di Abadiño,
causando un forte
rallentamento del traffico. Nella località navarra di Beriain
agenti della Guardia Civil hanno arrestato ieri due giovani, di cui uno
minorenne, trovati in possesso di materiali definiti come “inneggianti
al terrorismo”: in realtà si trattava solo di cartelli e adesivi
di solidarietà con i dirigenti di Batasuna. I due giovani, poi
denunciati per apologia del terrorismo, sono stati fermati durante un
controllo effettuato dalla polizia militare spagnola nelle strade del
piccolo centro.