Vi riproponiamo il
testo scritto in occasione dell'attacco a Falluja nel novembre 2004
Falluja come Stalingrado e il Vietnam
sarà la tomba degli imperialisti!
In questo momento é stata lanciata l'offensiva finale a Falluja,
dopo giorni di bombardamenti e di stragi di civili.
La resistenza popolare che si manifesta in città non può
essere lasciata isolata e in preda alle bande di Bush e di Blair che
sono intenzionate ad occuparla e a compiere ulteriori stragi di civili .
Bisogna scendere in piazza per dare il nostro piccolo contributo ad un
popolo invaso e martoriato da truppe straniere.
I pacifisti e i militanti abbandonino qualsiasi esitazione e scendano
in tutte le piazze ed in particolare si passi parola perché la
manifestazione a Roma del 13 novembre diventi una delle più
grandi manifestazioni contro l'imperialismo USA, per il ritiro
immediato delle truppe di occupazione in Iraq, in Afghanistan e nelle
altre parti del mondo e per l'autodeterminazione dei popoli
Giorgio Riboldi
per L'altra Lombardia - SU LA TESTA
novembre 2004
Comunicato stampa
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
IL 13 NOVEMBRE 2OO4
CONTRO IL MURO IN ISRAELE E
PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ITALIANE DALL'IRAQ
La costruzione del muro da parte di Israele sta annettendo illegalmente
i
territori palestinesi occupati, sta distruggendo l'economia della
Palestina
e di conseguenza allontana qualsiasi possibilità di soluzione
pacifica del
conflitto israelo-palestinese.
Il Tribunale internazionale dell'Aia, nel mese di luglio di quest'anno,
ha
emesso una sentenza che impone ad Israele la cessazione della
costruzione
del muro e la distruzione di quello già costruito. Israele a
tutt'oggi
ignora con arroganza tale sentenza, con l'avallo e la copertura del
governo
USA. Non si rispettano i trattati, le legislazioni e il diritto
internazionale.
IL MURO VIOLA LA CONVENZIONE DI GINEVRA ed è un crimine che
favorisce l'apartheid ed il genocidio del popolo palestinese ed
è per
questo che deve essere abbattuto.
Il muro attualmente in costruzione viene "giustificato" dal governo
israeliano come elemento indispensabile ai fini della propria sicurezza,
dimenticando che lo stato d'Israele occupa da più di 50 anni una
terra non
sua. Inoltre da 36 anni lo stato sionista ha portato avanti una
politica di
costante installazione di colonie agricole sui territori occupati nella
guerra di aggressione del 1967, adottando continui provvedimenti di
limitazione delle libertà individuali della popolazione
palestinese. Di
questi provvedimenti, la costruzione del muro è quello che ha
comportato le
conseguenze più gravi. In sostanza, il muro, viola due principi
fondamentali del Diritto Internazionale: il divieto di annettere
territori
con la forza e il diritto all'autodeterminazione.
IL MURO COSTITUISCE ANCHE
SECONDO LA LEGISLAZIONE INTERNAZIONALE
UN CRIMINE DI APARTHEID E UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'.
Dopo la sentenza dell'Alta Corte dell'Aia, occorre rilanciare una
mobilitazione nazionale ed internazionale tendente ad imporre
l'abbattimento del muro e la restituzione ai legittimi proprietari
palestinesi delle terre confiscate, con relativi rimborsi per tutte le
perdite e i danni subiti. Per raggiungere questi obiettivi occorre
superare
la fase della semplice denuncia, avviando UNA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO
ATTIVO DI TUTTE LE MERCI ISRAELIANE E OPERANDO AFFINCHE' SI REALIZZI LA
SOSPENSIONE DEGLI ACCORDI COMMERCIALI, ISTITUZIONALI E CULTURALI
STIPULATI DAGLI STATI( PRIMO FRA TUTTI QELLI STIPULATI DALL'ITALIA) E
DAGLI ENTI LOCALI.
La manifestazione del 13 Novembre 2004 a Roma sarà l'inizio di
questo
percorso.
CHI E' PER IL MURO, NON E' PER LA PACE!
VIA LE TRUPPE D'OCCUPAZIONE DALL'IRAQ
L'ALTRA LOMBARDIA - SU LA TESTA