LA
VICENDA DI MAURIZIO FERRARI
Paolo Maurizio
Ferrari è
fondatore e membro del nucleo storico delle Brigate Rosse. E’ anche il
primo
brigatista clandestino ad essere catturato il 27 maggio 1974,
sospettato di
aver partecipato ai sequestri Labate, Amerio e a quello del giudice
Sossi.
Nasce nel 1946 a
Modena. Nel
1969 va a lavorare a Torino e poi a Milano, dove diventa operaio alla
Richard
Ginori e dove cresce e si rafforza la sua identità di compagno e
rivoluzionario
che lo porterà ad essere tra i fondatori delle Brigate Rosse.
Ad una prima
condanna a 14
anni di reclusione nel 1974, per la partecipazione al sequestro del
giudice
Mario Sossi, ne seguirono altre riguardanti vicende connesse con
l’attività
politica delle Brigate Rosse.
Le valutazioni
delle corti
non concessero la "continuazione" della pena, non riconoscendo,
dunque, a Ferrari i reati commessi come "facenti parte di un medesimo
disegno criminoso"; di conseguenza i reati e le pene vennero
conteggiate singolarmente
come più episodi separati, cosa che succede molto raramente.
Anche se questo
può considerarsi un aspetto marginale, rispetto alle
mostruosità giuridiche
perpetrate contro di lui e contro tutti i combattenti comunisti nel
corso del
“processi emergenziali” degli anni ’70 e ’80. Inoltre altre pene si
sono
accumulate per la sua partecipazione attiva alle rivolte contro il
sistema
carcerario, persecutorio ed oppressivo.
Attualmente Paolo
Maurizio
Ferrari si trova nel carcere di Biella ed è continuativamente in
carcere dal
1974 e non è mai uscito una volta.
LE ULTIME
NOTIZIE CHE
ABBIAMO RICEVUTO RIFERISCONO (ma sono tutte ancora da verificare) DI UN
CUMULO
DI PENA DI 33 ANNI, PER CUI SE QUESTA NOTIZIA FOSSE CONFERMATA IL
COMPAGNO
"MAO" RISCHIA DI STARE IN CARCERE ANCORA 3 ANNI
PER L’ARROGANZA E LA VIOLENZA DEL SISTEMA
CARCERARIO E GIUDIZIARIO
CHE
COSA SI PROPONE IL COMITATO?
Occorre
ricordare che
il compagno "MAO" è in carcere da più di 30 anni, e
continua a
rimanerci, anche perché ha rifiutato gli sconti previsti dalle
leggi per
delatori e per dissociati, pagando così ancora di più la
sua coerenza
rivoluzionaria.
E’ SCANDALOSO che
Maurizio
Ferrari sia ancora in prigione dopo 30 anni, molti dei quali passati
nei
carceri speciali.
Per adesioni e
proposte di
iniziative scrivete a: comitatomaurizioferrari@yahoo.it
Marzo 2004