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Le foibe degli ustascia croati scoperte dagli Italiani nel '41
di Fabio Mosca

Gli Italiani scoprirono  le  vere ed autentiche foibe  nell'agosto 1941,
quando il comandante del V Corpo d'Armata, generale Balocco, ordinò
l'estrazione e la cremazione dei cadaveri ivi contenuti. Probabilmente per
motivi igienici.
Erano sull'isola di Pag, nei due campi di sterminio per Ebrei di Siano e
Metajna.
Per la prima volta gli Italiani scoprirono cosa significava "pulizia
etnica": infatti rinvennero 791
cadaveri, 407 di maschi, 293 di femmine e  91 di bambini. Nel 1941 ancora
nessuno sapeva di "soluzione finale" e tale ritrovamento avrebbe dovuto
aprire gli occhi su cosa questo significava per i nostri alleati ustascia.
Non risulta che ci fu alcuna reazione nei loro confronti. Venne mantenuto il
più assoluto riserbo.
Ai primi di settembre 1941 gli Italiani trovarono varie altre fosse comuni e
valutarono  le vittime fra gli 8000 e 9000, che dovrebbero essere di Serbi,
Zingari e comunisti.
Di questa scoperta ci dovrebbe essere documentazione negli archivi militari,
ma mai vennero fatti conoscere al pubblico italiano.
I primi a parlarne furono Sabille e Poljakov nel libro "Gli Ebrei sotto
l'occupazione italiana" dell'edizioni Comunità , edito nel 1956. Il libro
venne ripubblicato in inglese nel 1983 "Jews under the Italian  Occupation"
a  New York dalla Howard Fertig.
La notizia è stata riportata sinteticamente da Philip Cohen in "Serbia's
secret war".
Ecco il passo:
"...Già nel giugno'41 il governo ustascia ordinò
l'arresto di massa degli Ebrei che vennero deportati nel campo di
sterminio di Jadovno, nelle montagne del Velebit , e nell'
isola di Pag .  A Pag gli ustascia crearono due lager, Slano
e Metajna. Essi vennero inaugurati non da un ustascia ma  da
Jure Crljenko, il locale fondatore dello Zbor di Ljotic, il
partito nazista serbo. [1]

Il lagher di Slano fu diviso fra un campo croato ed un campo
serbo; gli oppositori croati e gli Zingari venivano inviati
al lager serbo, gli Ebrei e gli oppositori serbi a quello
croato.

I primi Ebrei arrivarono a Pag il 24 giugno 1941.

La popolazione di Pag inorridita dai massacri degli ustascia
chiese l'intervento degli Italiani. Gli Italiani, dopo la
firma dell'Accordo con Pavelic, entrarono a Pag, chiusero  i
campi ustascia e deportarono gli Ebrei ad Arbe, dove li
rinchiusero nel loro lager assieme agli Sloveni e Croati
rastrellati dall'esercito italiano nelle zone di guerriglia.
Almeno non li ammazzarono.[2] "

Ed ecco il passo più importante e sconosciuto in Italia:

"Nell'agosto 1941 il comandante del V Corpo d'Armata
italiano, generale Balocco, fece disseppellire i cadaveri di
Pag e li fece bruciare . Nelle tre fosse comuni a Siano si
trovarono 791 cadaveri, 407 di maschi, 293 di femmine e di
91 bambini.[3]

Ai primi di settembre 1941 gli Italiani trovarono varie
altre fosse comuni e valutarono le vittime fra gli 8000 e
9000. [4] In questa cifra sono probabilmente compresi anche
non Ebrei.  [5]"

 Fate circolare la scoperta tardiva. Qualcuno dovrebbe
chiedere all'Esercito notizie. Ci dovrebbe essere da qualche
parte un rapporto del generale Balocco. Magari in qualche
armadio della vergogna. Saremmo di fronte a un'esempio di
"errore" tipo "fosse di katin": attribuire agli odiati
"slavocomunisti" "titini" le colpe del nostro alleato
ustascia!

Fabio Mosca
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[1] Ljotic fu l'omologo serbo di Pavelic. N.d.t.

[2] *Marrus, Michael R. 1987. The Holocaust in History.
Hanover, New Hampshire: University Press of New England for
Brandeis University Press. pag. 74 nota 36.

* Freidenreich, Harriet Pass. 1979. The jews ofYugoslavia: A
Quest for Community. Philadelphia: Jewish Publication
Society of America.. pagg. 191-192, 218;

* Loewenthal, Zdenko, urednik. 1957. The Crimes ofthe
Fascist occupants and their Collaborators against Jews in
Yugoslavia.Beograd: Savez zidovskih opcina Federativne
Narodne Republike Jugoslavie. pag. 879;

* Stulli, Bernard. 1989. Zidovi u Dubrovniku. Zagreb:
Jevrejska opcina Zagreb, Nakladni zavod Matice hrvatske i
Kulturno drustvo Dr. Miroslav Salom Freiberger.pag. 14-15;

* Romano, Jasa. 1980. Jevreji Jugoslavie, 1941-1945. Zrtve
genocida i ucesnici NOR. Beograd: Savez jevrejskih opstina
Jugoslavije. pagg. 580-581,588-589;

* Goldstein, Slavko. 1988. pagg. 181-191

[3] * Vedere in Romano (1980), pagg. 123-124, 579;

*Zemljar, Ante. 1988. Haron i sudbine. Beograd: Beogradski
izdavacko-graficki zavod.pagg. 222-234.

[4] * Vedere in Zemljar (1988), pagg. 2,39;

* Poliakov, Leon i Jacques Sabille. 1983. Jews under thè
Italian Occupation. New York: Howard Fertig. pag. 132.

[5] Vedere Romano (1980), pag. 579.

Nota del traduttore: per "non Ebrei"  si deve intendere
essenzialmente Serbi e Zingari, oltre che comunisti e
oppositori politici e partigiani..