LE COOP SOCIALI DEL FVG
CONTRO L'APERTURA DEL CPT
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Gradisca d'Isonzo (Go)
Le Cooperative sociali sono nate in Friuli Venezia Giulia, storicamente
e culturalmente, dalla chiusura dei manicomi, le gabbie-lager nelle
quali per decenni sono state vergognosamente recluse e seviziate non
solo persone con sofferenza mentale ma, in senso più ampio,
persone
ritenute "diverse" dalla società, dai servizi o dalla famiglia.
La chiusura dei manicomi, iniziata nella nostra regione a Gorizia ed a
Trieste quarant'anni fa e conclusasi nel decennio trascorso con la
chiusura di una delle ultime grandi strutture manicomiali pubbliche
superstiti in Italia, quella di Sant'Osvaldo a Udine, ha proseguito il
percorso di civiltà intrapreso da Franco Basaglia e sfociato
nella legge
180/1978. Una legge, valida ancora oggi e assunta come modello di salute
mentale in tutto il mondo, che ha riconosciuto e riconosce i diritti
fondamentali delle persone, anche di quelle con sofferenza mentale.
Diritti elementari, civili ed umani, diritti di cittadinanza e diritti
alla salute, diritti ad essere trattati in quanto "persone".
Se la battaglia per la chiusura dei lager manicomiali è stata
vinta,
l'apertura del CPT di Gradisca d'Isonzo e di tutti i Centri di
Permanenza Temporanea d'Italia sono contro i diritti universali delle
persone. Le Cooperative sociali del Friuli Venezia Giulia, la terra da
cui è iniziata la riforma della salute mentale in Italia che ha
portato
alla chiusura dei manicomi, esprimono con forza il loro netto dissenso
contro l'apertura del nuovo lager di Gradisca.
Il CPT di Gradisca va contro la legge che regola la Cooperazione
Sociale, secondo la quale le Cooperative sociali hanno l'obiettivo di
"perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione
umana e
all'integrazione sociale dei cittadini". Quale promozione umana e quale
integrazione sociale nel CPT di Gradisca? Una gabbia dove si vogliono
rinchiudere, in condizioni disumane, persone colpevoli unicamente di
cercare lavoro e nuove opportunità per una vita dignitosa nel
nostro
Paese. Persone che nella più parte dei casi fuggono da guerre,
persecuzioni, stupri, alla ricerca di una vita migliore.
Dalla storica culla di Franco Basaglia, da dove è partito il
movimento
di opinione che ha poi prodotto la storica legge 180, le Cooperative
sociali del Friuli Venezia Giulia dicono no all'apertura del nuovo lager
di Gradisca in cui ingabbiare le persone, azzerando i loro diritti.
Firmato:
Leo Tomarchio, Presidente Cooperativa sociale Itaca - Pordenone
Roberto Colapietro, Presidente Cooperativa sociale CLU-Lavoratori Uniti
"Franco Basaglia"- Trieste
Sergio Della Valle, Presidente Cooperativa sociale L'Agorà -
Ronchis di
Latisana
Dario Parisini, Presidente Consorzio Interland - Trieste
Massimiliano Brumat, Presidente Cooperativa sociale Codess FVG - Udine
Silvia Carapezzi, Presidente Cooperativa sociale Aurora - Parma
Gianfranco Cozzi, Presidente Cooperativa sociale AgriSpe - Pinzano al
Tagliamento
Federica Fogolin, Presidente Cooperativa sociale Futura - San Vito al
Tagliamento
Valli Bomben, Presidente Coop Service Noncello - Roveredo in Piano
Roberto Groppo, Presidente Cooperativa sociale La Zeje - Tolmezzo
Maurizio Settimo, Presidente Cooperativa sociale Mhandy - Tolmezzo
Giancarlo Carena, Presidente Cooperativa sociale Monte San Pantaleone -
Trieste
Anna Martini, Presidente Cooperativa sociale Aracon - Udine
Cristiano Cozzolino, Presidente Cooperativa sociale Lybra - Trieste
Dario Malutta, Presidente Consorzio per l'Impresa sociale - Trieste
Stefano Garbellotto, Vice Presidente 2001 Agenzia Sociale Trieste
Giulio Gregoretti, Presidente Cooperativa sociale 2010 - Trieste
Giampiero Antonini, Presidente Consorzio COSM - Udine
Maria Grazia Cogliati Dezza, Vice Presidente Cooperativa sociale La
Piazzetta - Trieste
Gigi Piccoli, Presidente Consorzio Leonardo - Pordenone
Fabio Della Pietra
Ufficio stampa
Cooperativa Itaca - Pordenone
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