Signor George Bush,
Presidente degli Stati Uniti d’America,
E’ da tempo che mi chiedo, come si possono giustificare le innegabili
contraddizioni che esistono sulla scena internazionale – le quali sono
costantemente dibattute, specialmente nei forum politici e tra gli
studenti
universitari. Molte domande rimangono senza risposta. Queste mi hanno
spinto a
discutere alcune di queste contraddizioni e domande, nella speranza che
ci
possa essere la possibilità di rimediare.
Si può essere seguaci di Gesù Cristo (la pace su di lui),
il grande messaggero
di Dio,
sentirsi obbligati a rispettare i diritti umani,
presentare il liberalismo come un modello di civiltà,
annunciare la propria opposizione alla proliferazione delle armi
nucleari e
delle armi di distruzione di massa,
fare della “Guerra contro il Terrore” il proprio slogan,
e infine, lavorare nella direzione di costruire una comunità
internazionale
unita – una comunità in cui Cristo e i virtuosi della Terra
possano un giorno
governare,
ma allo stesso tempo,
i paesi vengono aggrediti, la vita, l’intimità e l’esistenza
degli individui
perde ogni valore e per esempio, solamente per la presenza di qualche
criminale
in un villaggio, una città o in mezzo ad un gruppo, tutto quel
villaggio,
quella città e quel gruppo viene bruciato.”
O a causa della possibile esistenza di armi di distruzione di massa in
un certo
Stato, questo viene occupato, circa 100.000 persone uccise, le sue
risorse
idriche, la sua agricoltura e la sua industria distrutte, 180.000
soldati
stranieri spiegati a terra, la sacralità delle case private dei
cittadini
profanata e il Paese catapultato indietro di 50 anni. A che prezzo?
Centinaia
di miliardi di dollari spesi dalle casse di un paese e di alcuni altri
paesi e
decine di migliaia di giovani uomini e donne – le truppe di occupazione
– messi
in pericolo, strappati dalle loro famiglie e dai loro cari, le loro
mani
sporche del sangue altrui, soggetti a così tante pressioni
psicologiche che
ogni giorno qualcuno si suicida e quelli che tornano a casa soffrono di
depressione, si ammalano e devono far fronte a ogni tipo di malattia,
mentre
altri sono uccisi e i loro corpi vengono recapitati alle famiglie.
Con la scusa dell’esistenza delle armi di distruzione di massa, questa
grande
tragedia ha travolto i popoli sia dei paesi occupati che degli
occupanti. Poi
fu rivelato che non c’erano le armi di distruzione di massa per cui
tutto era
iniziato.
Naturalmente Saddam era un dittatore assassino. Ma la guerra non venne
mossa
per rovesciare lui, l’obiettivo annunciato della guerra era trovare e
distruggere le armi di distruzione di massa. Lui è caduto
incidentalmente, ciò
nondimeno la gente della regione è contenta di questo.
Puntualizzo che durante
gli anni della guerra all’Iran, Saddam fu appoggiato dall’Occidente.
Sig. Presidente,
Voi saprete che io sono un insegnante. I miei studenti mi chiedono come
queste
azioni possano conciliarsi con i valori delineati all’inizio di questa
lettera
e con il rispetto della tradizione di Gesù Cristo (la pace su di
lui), il
Messaggero di pace e di perdono.
Ci sono prigionieri a Guantanamo che non hanno avuto un processo, che
non hanno
assistenza legale, le loro famiglie non li possono vedere e sono tenuti
in una
terra straniera lontana dalla loro patria. Non c’è controllo
internazionale
sulle loro condizioni e sul loro destino. Nessuno sa se si tratta di
prigionieri, prigionieri di guerra, imputati o criminali.
Investigatori europei hanno confermato l’esistenza di prigioni segrete
anche in
Europa. Io non conosco alcun sistema giuridico che permetta il
sequestro di
persona o la prigionia in carceri segrete. E non capisco nemmeno come
queste
azioni possano corrispondere ai valori delineati all’inizio di questa
lettera,
per esempio gli insegnamenti di Gesù Cristo (la pace su di lui),
i diritti
umani e i valori liberali.
I giovani, gli studenti universitari, le persone comuni hanno alcune
domande
circa il fenomeno Israele. Sono sicuro che voi ne siate a conoscenza di
qualcuna.
Storicamente molti paesi sono stati occupati, ma penso che lo
stabilirsi di un nuovo
paese con un nuovo popolo, sia un fenomeno esclusivo dei nostri tempi.
I miei studenti dicono che 60 anni fa questo stato non esisteva. Fanno
vedere
vecchi documenti e mappamondi e per quanto ci si sforzi, noi non siamo
stati in
grado di trovare un paese chiamato Israele.
Ho detto loro di studiare la storia della seconda guerra mondiale. Uno
dei miei
studenti ha detto che durante la seconda guerra mondiale, in cui
morirono
decine di milioni di persone, le notizie riguardanti la guerra, erano
rapidamente
diffuse dalle parti in guerra. Ognuno si vantava delle proprie vittorie
e delle
più recenti sconfitte della parte avversa.
Dopo la guerra, sostennero che 6 milioni di ebrei erano stati uccisi. 6
milioni
di persone che sicuramente appartenevano almeno a 2 milioni di famiglie.
Supponiamo che questi eventi siano veri. Questo deve logicamente
tradursi nella
fondazione dello stato di Israele nel Medio Oriente o nel sostegno a
questo
stato? Come può questo fenomeno essere razionalizzato o spiegato?
Sig. Presidente,
Sono sicuro voi conosciate come – e con quali costi – Israele è
stato fondato.
- diverse migliaia di persone sono state uccise nel processo di
fondazione.
- milioni di abitanti originari sono diventati rifugiati.
- Centinaia di migliaia di ettari di fattorie, di oliveti, di paesi e
villaggi
sono stati distrutti.
Questa tragedia non è esclusiva del tempo della fondazione,
purtroppo sta
andando avanti da 60 anni.
E’ stato fondato un regime che non prova pietà nemmeno per i
bambini, distrugge
case con dentro gli inquilini, annuncia in anticipo la lista e i piani
per
assassinare personaggi palestinesi e tiene migliaia di palestinesi in
prigione.
Questo fenomeno è unico – o quantomeno estremamente raro – nella
recente
memoria.
Un’altra grande domanda che viene dalla gente è perché
questo regime viene
sostenuto?
Il supporto a questo regime è in linea con gli insegnamenti di
Gesù Cristo (la
pace su di lui) o Mosè (la pace su di lui) o dei valori liberali?
O siamo noi che dobbiamo capire che consentire agli abitanti originari
di
queste terre - dentro e fuori la Palestina – che siano cristiani,
musulmani o
ebrei, di determinare il proprio destino, sarebbe contrario ai principi
della
democrazia, dei diritti umani e degli insegnamenti dei Profeti? E se
non è
così, perché c’è così tanta opposizione
all’idea di un referendum?
Il governo palestinese recentemente eletto ha ricevuto da poco
l’incarico.
Tutti gli osservatori indipendenti hanno confermato che questo governo
rappresenta gli elettori. Incredibilmente, hanno messo sotto pressione
il
governo eletto e gli hanno imposto di riconoscere Israele, abbandonare
la lotta
e seguire i programmi del precedente governo.
Se l’attuale governo palestinese avesse presentato questo programma, il
popolo
palestinese l’avrebbe votato? Ancora, si può conciliare tale
posizione presa in
opposizione al governo palestinese con i valori precedentemente
abbozzati? La
gente si chiede anche “perché su tutte le risoluzioni di
condanna di Israele
del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato posto il
veto”?
Signor Presidente,
Come Lei sa bene, io vivo tra la gente e sono in costante contatto con
essa,
inoltre molte persone da tutto il Medio Oriente riescono a contattarmi.
Nemmeno
loro hanno fiducia in queste equivoche politiche. E’ chiaro che i
popoli della
regione si stanno irritando sempre più per queste politiche.
Non è mia intenzione porre troppe domande, ma ho bisogno di
riferirmi anche ad
altre questioni.
Perché ogni progresso tecnologico o scientifico raggiunto in
Medio Oriente è
tradotto e dipinto come una minaccia allo stato sionista? La ricerca e
lo
sviluppo scientifico non è uno dei basilari diritti delle
nazioni?
Lei conosce bene la storia. Medioevo a parte, in quale altro momento
storico il
progresso tecnico-scientifico è stato considerato un crimine?
Può la
possibilità che i progressi scientifici vengano utilizzati per
scopi militari
essere una ragione sufficiente per opporsi completamente alla scienza e
alla
tecnologia? Se questo fosse vero, allora tutte le discipline
scientifiche,
comprese fisica, chimica, matematica, medicina, ingegneria ecc.
dovrebbero
essere vietate.
Sono state dette delle menzogne a proposito dell’Iraq. Qual è
stato il
risultato? Non ho alcun dubbio che mentire sia biasimevole in ogni
cultura, e
nemmeno a voi piace essere ingannato.
Signor Presidente,
Non hanno i latinoamericani il diritto di chiedere perché i
governi da loro
eletti sono contrastati mentre vengono sostenuti leader golpisti? Non
hanno il
diritto di chiedere perché mai debbano essere minacciati e
vivere nella paura?
I popoli dell’Africa sono laboriosi, creativi e di talento. Possono
giocare un
importante e prezioso ruolo nel provvedere ai bisogni
dell’umanità e
contribuire al suo progresso materiale e
spirituale. La povertà e gli stenti in gran parte dell’Africa
stanno impedendo
che questo accada. Non hanno gli africani il diritto di chiedere
perché le loro
enormi ricchezze – inclusi i minerali – sono saccheggiate, nonostante
il fatto
che loro ne necessitino più di altri?
Ancora, queste azioni corrispondono agli insegnamenti di Cristo e alla
dottrina
dei diritti umani?
Anche il coraggioso e leale popolo dell’Iran ha molte domande e motivi
di
lagnanza, inclusi il colpo di stato del 1953 e la successiva caduta del
legittimo
governo di quel periodo, l’opposizione alla Rivoluzione islamica, la
trasformazione di un’ambasciata in un quartier generale di supporto
alle
attività degli oppositori della Repubblica islamica (esistono
diverse migliaia
di pagine di documenti a conferma di ciò), il sostegno a Saddam
nella guerra
mossa contro l’Iran, l’abbattimento di un aereo civile iraniano, il
congelamento dei beni della nazione iraniana, l’escalation di minacce,
stizza e
malcontento di fronte ai progressi scientifici e nucleari della nazione
iraniana (proprio mentre tutti gli iraniani esultano e collaborano al
progresso
del loro paese), e molte altre ingiustizie che non riporterò in
questa lettera.
Signor Presidente,
L’11 settembre è stato un avvenimento spaventoso. L’uccisione di
innocenti è
deplorabile e terribile in ogni parte del mondo. Il nostro governo ha
immediatamente reso noto la sua avversione per gli autori di tale
gesto, ha
offerto le sue condoglianze ai famigliari dei defunti e ha espresso la
sua
partecipazione al loro dolore.
Tutti i governi hanno il dovere di proteggere le vite, i beni e il
benessere
dei propri cittadini. E’ noto che il vostro governo impiega vasti
sistemi di
sicurezza, protezione e intelligence – addirittura rapisce i suoi
oppositori
all’estero. L’11 settembre non è stata un’operazione semplice.
Possibile che
sia stata preparata ed eseguita senza alcun coordinamento con
l’intelligence ed
i servizi segreti – o le loro ampie infiltrazioni? Naturalmente, questa
è solo
un’ipotesi ragionata. Perché i vari aspetti degli attacchi sono
stati tenuti
segreti? Perché non ci è stato detto chi è venuto
meno alle proprie
responsabilità? E perché questi responsabili ed i gruppi
colpevoli non sono
stati identificati e processati?
Tutti i governi hanno il dovere di provvedere alla sicurezza e alla
pace dello
spirito dei loro cittadini. Da qualche anno ormai, la gente del vostro
paese e
i popoli vicini ai “punti caldi” del mondo non conoscono la pace dello
spirito.
Dopo l’11 settembre, invece che guarire ed avere cura delle ferite
emotive dei
sopravvissuti e del popolo americano – immensamente traumatizzato dagli
attacchi – alcuni media occidentali hanno solo intensificato il clima
di paura
e insicurezza – alcuni hanno parlato costantemente della
possibilità di nuovi attacchi
terroristici e tenuto la gente nel terrore. Questo è forse un
servizio al
popolo americano? E’ possibile calcolare i danni causati dalla paura e
dal
panico?
I cittadini americani hanno vissuto nel costante timore di nuovi
attacchi che
sarebbero potuti avvenire in ogni momento e in ogni luogo. Si sono
sentiti
insicuri nelle strade, nei posti di lavoro e a casa. Chi sarebbe felice
di
questa situazione? Perché i media, invece di trasmettere una
sensazione di
sicurezza e di procurare la pace dello spirito, hanno dato spazio ad
una
sensazione di insicurezza?
Alcuni credono che l’esagerazione mediatica abbia aperto la strada – e
fornito
la giustificazione – per l’attacco all’Afghanistan. Ho di nuovo bisogno
di
riferirmi al ruolo dei media.
Nel codice deontologico dei media, la corretta divulgazione delle
informazioni
e l’onesta presentazione di una evento sono i presupposti costitutivi.
Esprimo
il mio profondo rammarico
per il disprezzo mostrato da certi
media occidentali per questi principi. Il principale pretesto per
l’attacco
all’Iraq è stato quello dell’esistenza di armi di distruzioni di
massa. Questo
è stato incessantemente ripetuto – perché il pubblico,
alla fine, ci credesse –
ed ha preparato il terreno per l’attacco all’Iraq.
La verità non verrà persa, in questo clima di invenzioni
e menzognero?
Ancora, se ci si permette di perdere la verità, come ci si
può riconciliare con
i valori precedentemente menzionati?
Anche la verità conosciuta all’Onnipotente è perduta?
Signor Presidente,
Nei paesi di tutto il mondo, i cittadini pagano le spese dei propri
governi, in
modo che i governi possano a loro volta servirli.
La domanda, allora, è, “che cosa hanno prodotto per i cittadini
le centinaia di
miliardi di dollari spese ogni anno per pagare la campagna irachena?”
Come sa Vostra Eccellenza, in alcuni stati del vostro paese, la gente
vive in
povertà. Molte migliaia sono senza casa, e la disoccupazione
è un immenso
problema. Chiaramente simili problemi esistono, in maggiore o minore
misura,
anche in altri paesi. Tenendo presente queste condizioni, si può
giustificare
la gigantesca spesa per la campagna, pagata dal tesoro pubblico, e in
maniera
coerente con i principi citati sopra?
Abbiamo esposto qui alcune delle cose di cui si lamentano le persone in
tutto
il mondo, nella nostra regione e nel vostro paese. Ma quello che mi
preme dire
soprattutto è un’altra cosa, e spero che sarete almeno in parte
d’accordo con
me:
Chi si trova al potere ha un mandato con una scadenza, e non governa
per
sempre. Però i loro nomi saranno registrati nella storia, e
verranno giudicati
costantemente, nel futuro prossimo e lontano.
La gente sottoporrà le nostre presidenze al proprio giudizio.
Siamo riusciti a portare la pace, la sicurezza e la prosperità
per il popolo,
oppure insicurezza e disoccupazione?
Abbiamo avuto come scopo quello di stabilire la giustizia, oppure
abbiamo
semplicemente sostenuto gruppi particolari d’interesse, e mentre
costringevamo
molti a vivere nella povertà e nella miseria, abbiamo arricchito
e rese potenti
poche persone, rinunciando all’approvazione del popolo e dell’Altissimo
per
ottenere la loro?
Abbiamo difeso i diritti di chi non ha privilegi, oppure li abbiamo
trascurati?
Abbiamo difeso i diritti di tutti i popoli del mondo, oppure abbiamo
imposto
loro guerre, abbiamo interferito illegalmente nei loro affari, abbiamo
costruito carceri infernali in cui abbiamo rinchiuso le persone?
Abbiamo portato la pace e la sicurezza al mondo, oppure abbiamo
sollevato lo
spettro dell’intimidazione e delle minacce?
Abbiamo detto la verità alla nostra nazione e ad altre in tutto
il mondo, o ne
abbiamo presentato una versione rovesciata?
Siamo stati dalla parte del popolo o da quella degli occupanti e degli
oppressori?
La nostra amministrazione ha cercato di promuovere un comportamento
razionale,
logico, etico, la pace, ha mantenuto gli impegni, ha promosso la
giustizia, il
servizio al popolo, la prosperità, il progresso e il rispetto
per la dignità
umana, oppure la forza delle armi?
L’intimidazione, l’insicurezza, il disprezzo per il popolo, il rinvio
alle
calende greche del progresso e dell’eccellenza delle altre nazioni, la
violazione dei diritti delle persone?
Infine, ci giudicheranno in base alla domanda, siamo stati fedeli o no
al
nostro giuramento di ufficio – di servire il popolo, che è il
nostro compito
principale, e le tradizioni dei profeti?
Signor Presidente,
Per quanto tempo il mondo potrà ancora tollerare questa
situazione?
Questa deriva dove porterà il mondo?
Per quanto tempo ancora i popoli del mondo dovranno pagare le errate
decisioni
di alcuni governanti?
Per quanto tempo ancora lo spettro dell’insicurezza – che si alza dalle
pile di
armi di distruzione di massa – visiterà ancora i popoli del
mondo?
Per quanto tempo ancora il sangue di uomini, donne e bambini innocenti
sarà
versato sulle strade, e le case delle persone saranno distrutte sulle
loro
teste?
Siete soddisfatto dell’attuale condizione del mondo?
Credete che sia possibile continuare con le attuali politiche?
Se i miliardi di dollari spesi per la sicurezza e le campagne militari
e per
muovere i soldati venissero invece spesi per investimenti e assistenza
ai paesi
poveri, la promozione della salute, la lotta contro diverse malattie,
l’istruzione e il miglioramento della salute mentale e fisica, il
soccorso alle
vittime di disastri naturali, la creazione di opportunità di
lavoro e di
produzione, lo sviluppo di progetti e la riduzione della
povertà,
l’instaurazione della pace, la mediazione nelle dispute tra stati, e
per spegnere
le fiamme dei conflitti razziali, etnici e altro, dove si troverebbe il
mondo
oggi? Il vostro governo e il vostro popolo non sarebbero giustamente
orgogliosi? La posizione politica ed economica della vostra
amministrazione non
sarebbe più forte? E, mi dispiace molto dirlo, ci sarebbe questo
crescente odio
globale verso i governi americani?
Signor Presidente, non è mia intenzione mettere in imbarazzo
nessuno.
Se i profeti Abramo, Isacco, Giacobbe, Ismaele, Giuseppe o Gesù
Cristo (la pace
su di lui) fossero con noi oggi, come avrebbero giudicato un simile
comportamento? Ci verrà dato un ruolo nel mondo che ci è
stato promesso, quando
la giustizia diventerà universale e Gesù Cristo (la pace
su di lui) sarà
presente?
Ci accoglieranno?
La mia domanda fondamentale è questa. Non esiste forse un modo
migliore per
interagire con il resto del mondo? Oggi ci sono centinaia di milioni di
cristiani, centinaia di milioni di musulmani e milioni di altre persone
che
seguono gli insegnamenti di Mosè (la pace su di lui). Tutte le
religioni divine
condividono e rispettano una parola, che è “monoteismo” o fede
in un unico Dio
e in nessun altro al mondo.
Il Santo Corano mette in rilievo questa parola comune e fa appello ai
seguaci
delle religioni divine, dicendo: [3.64] Di’: “O gente della Scrittura,
addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè ]
che non
adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non
prenderemo alcuni
di noi come signori all’infuori di Allah”. Se poi volgono le spalle
allora dite:
“Testimoniate che noi siamo musulmani” (la Famiglia di Imran).
Signor Presidente,
Secondo i divini versetti, siamo stati chiamati ad adorare un unico Dio
e a
seguire gli insegnamenti dei divini profeti.
”Per adorare un Dio che è al di sopra di tutti i poteri del
mondo e che può
fare tutto ciò che vuole”. “Il Signore che conosce ciò
che è nascosto e ciò che
è visibile, il passato e il futuro, e sa ciò che avviene
nei cuori dei Suoi
servitori e registra le loro azioni”.
”Il Signore dei cieli e della terra, di cui tutto l’universo è
il cortile” “i
piani dell’universo vengono stesi dalle sue mani, e Lui dà ai
propri servitori
la lieta novella della misericordia e del perdono dei peccati”. “Lui
è il
compagno degli oppressi e nemico degli oppressori”. “Lui è il
Compassionevole,
il Misericordioso”. “Lui è il ricorso dei fedeli, e li guida
dalle tenebre
verso la luce”. “Lui è il testimone delle azioni dei Suoi
servitori”, “Lui
chiama i servitori affinché siano fedeli e compiano buone
azioni, e chiede loro
di restare sul sentiero della rettitudine e di restare fermi”. “Chiama
i propri
servitori a prestare ascolto ai Suoi profeti, e Lui è testimone
dei loro atti.”
“Una fine dolorosa attende solo coloro che hanno scelto la vita di
questo basso
mondo e Gli disobbediscono e opprimono i Suoi servitori”. E “un
paradiso buono
ed eterno spetta a quei servitori che temono la Sua maestà e non
seguono il
proprio sé avido di desideri.”
Noi crediamo che un ritorno agli insegnamenti dei profeti divini sia
l’unica
via che conduca alla salvezza. Mi è stato detto che Sua
Eccellenza segue gli
insegnamenti di Gesù (la pace su di Lui) e crede alla promessa
divina del regno
dei giusti in Terra.
Anche noi crediamo che Gesù (la pace su di lui) sia stato uno
dei massimi
profeti dell’Onnipotente. E’ stato lodato più volte nel Corano.
Gesù (la pace
su di lui) è stato menzionato anche nel Corano [19,36]. “E
certamente Allah è
il mio Signore e il vostro Signore, perciò lo servirai sul
giusto sentiero,
Maryam”.
Il servizio e l’obbedienza all’Altissimo è il credo di tutti i
messaggeri
divini.
Il Dio di tutti i popoli d’Europa, dell’Asia, dell’Africa,
dell’America, del
Pacifico e del resto del mondo è uno solo. È lui il
Supremo che vuole guidare e
dare dignità a tutti coloro che Lo servono. Lui ha dato alla
grandezza agli
esseri umani.
Ancora, leggiamo nel Libro Sacro: “Dio l’Altissimo ha inviato i Suoi
profeti
con miracoli e chiari segni per guidare la gente e indicare loro i
segni divini
e la purificazione dai peccati e dall’impurità. E ha inviato il
Libro e la
Bilancia, affinché la gente mostri giustizia e rifugga dai
ribelli.”
Tutti i versetti di cui sopra si possono ritrovare, in un modo o
nell’altro,
anche nel Vangelo. I profeti divini hanno promesso:
Il giorno verrà in cui tutti gli esseri umani si raduneranno
davanti al
tribunale dell’Altissimo, perché vengano esaminate le loro
opere. I buoni
saranno indirizzati verso il paradiso e i malvagi incontreranno la
retribuzione
divina. Io sono sicuro che entrambi crediamo in un tale giorno, ma non
sarà
facile calcolare le azioni dei governanti, perché noi dobbiamo
essere
responsabili verso le nostre nazioni e verso tutti gli altri le cui
vite hanno
subito, direttamente o indirettamente, gli effetti delle nostre azioni.
Tutti i profeti parlano della pace e della tranquillità per
l’uomo – basata sul
monoteismo, la giustizia e il rispetto per la dignità umana.
Non pensate forse che se tutti riuscissimo a credere e a seguire questi
principi – il monoteismo, l’adorazione di Dio, la giustizia, il
rispetto per la
dignità dell’uomo, la fede nell’Ultimo Giorno – potremmo
risolvere i problemi
attuali del mondo, che sono l’esito della disobbedienza all’Altissimo e
agli
insegnamenti dei profeti, e a migliorare ciò che facciamo?
Non pensate che la fede in questi principi promuova e garantisca la
pace,
l’amicizia e la giustizia?
Non pensate che questi principi, scritti o non, vadano rispettati
universalmente?
Non accetterete questo invito? Cioè un ritorno autentico agli
insegnamenti dei
profeti, al monoteismo e alla giustizia, per preservare la
dignità umana e
l’obbedienza all’Altissimo e ai Suoi profeti?
Signor Presidente,
La storia ci insegna che i regimi oppressivi e crudeli non
sopravvivono. Dio ha
affidato loro le sorti dell’uomo. L’Altissimo non ha lasciato a
sé l’universo e
l’umanità. Molte cose avvengono contrariamente alle intenzioni e
ai piani dei
governi. Questo ci dice che c’è una potenza più alta
all’opera, e che tutti gli
eventi sono determinati da Lui.
È possibile negare i segni di cambiamento nel mondo oggi?
La situazione del mondo oggi è forse comparabile a quella di
dieci anni fa? I
cambiamenti avvengono velocemente, e in rapida successione.
I popoli del mondo non sono contenti dello stato delle cose, e prestano
poca
attenzione alle promesse e ai commenti fatti da molti influenti
dirigenti
mondiali. Molte persone nel mondo si sentono insicure, e si oppongono
alla
diffusione dell’insicurezza e della guerra, e non approvano e non
accettano
politiche discutibili.
I popoli protestano contro il crescente divario tra coloro che hanno e
coloro
che non hanno, tra i paesi ricchi e poveri.
I popoli sono disgustati dalla crescente corruzione.
I popoli di molti paesi sono adirati per gli attacchi alle proprie
fondamenta
culturali e per la disintegrazione delle famiglie. Sono anche
preoccupati per
la scomparsa della cura per il prossimo e della compassione. I popoli
del mondo
non hanno alcuna fede nelle organizzazioni internazionali,
perché i loro
diritti non vengono sostenuti da tali organizzazioni.
Il liberalismo e la democrazia di tipo occidentale non sono stati in
grado di
realizzare gli ideali dell’umanità. Oggi, questi due concetti
sono falliti.
Coloro che possiedono intuito possono già sentire i rumori del
crollo e della
caduta dell’ideologia e dei pensieri dei sistemi liberaldemocratici.
Sempre di più, vediamo che i popoli di tutto il mondo si stanno
rivolgendo
verso un punto focale – Dio l’Altissimo. Sicuramente attraverso la fede
in Dio
negli insegnamenti dei profeti, i popoli supereranno i loro problemi.
La
domanda che io vi rivolgo è questa: “Non volete unirvi a loro?”
Signor Presidente,
Che lo vogliamo o no, il mondo si sta rivolgendo verso la fede
nell’Altissimo e
la giustizia e la volontà di Dio prevarranno su ogni cosa.
Vasalam Ala Man Ataba’al hoda
Mahmud Ahmadi-Najad
Presidente della Repubblica Islamic dell’Iran